Codice monitoraggio

sabato 25 febbraio 2012

Milan - Juventus 2012: le formazioni

Ecco le formazioni del big match  della 25ma giornata di Serie A a S. Siro tra le prime due della classe, Milan e Juventus.
Conte assicura: "Il Milan è fortissimo anche senza Ibra, come ha dimostrato anche a Udine, ma per noi non sarebbe cambiato nulla, anche se fosse stato in campo: vogliamo vincere comunque questa partita e ci proveremo".
E' finito il tempo delle parole: ora conta solo fare la voce grossa in campo. Perché Milan-Juventus domani può essere decisiva, o quanto meno "spostare l'equilibrio in campionato" per dirla con Massimiliano Allegri, che vede ormai lo scudetto come un affare limitato alle prime due in classifica.
MILAN-JUVENTUS ore 20.45 a San Siro
Milan (4-3-1-2): Abbiati; Abate, Nesta, Thiago Silva, Mesbah; Nocerino, Van Bommel, Muntari; Emanuelson; Pato, Robinho. A disp.: Amelia, Zambrotta, Mexes, Antonini, Ambrosini, Inzaghi, El Shaarawy. All.: Allegri
Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichtsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, Pepe; Quagliarella, Vucinic. A disp.: Storari, Caceres, Estigarribia, De Ceglie, Del Piero, Borriello, Matri. All.: Conte

giovedì 23 febbraio 2012

Lazio, Reja si dimette. Si, no, forse.

C’era una volta il campionato più bello del mondo. Ora non c’è più. Da tanto tempo. E’ rimasto quello delle polemiche. E’ rimasto il senso dello “show”, della spettacolarizzazione di un mondo dove il maggior fascino è esercitato oggi da quanto c’è intorno al rettangolo di gioco e non più da quello che c’è dentro.

Il frullatore impazzito del nostro campionato ha servito un altro caso paradossale. L’allenatore della S.S. Lazio, un signore d’altri tempi, un uomo in primis ed un ottimo allenatore poi, ha deciso di rassegnare le proprie dimissioni, respinte momentaneamente al mittente dal presidente Lotito a ventiquattro ore dall’incontro di ritorno con l’Atletico Madrid in terra di Spagna. Una partita segnata dall’esito dell’andata dei sedicesimi di finale di Europa League, 1 a 3 a favore dei madrileni che hanno passeggiato all’olimpico sui resti di una squadra falcidiata dai numerosi infortuni.

Il paradosso è che, al di là di un andamento in coppa che è stato altalenante e probabilmente non soddisfacente, la Lazio è al terzo posto in campionato. Si terzo. Un piazzamento che va al di là di ogni più rosea previsione, visto l’organico ridotto all’osso dai continui infortuni patiti dalla squadra capitolina.

Questi i fatti. Ma da amanti del calcio, quello giocato e non chiacchierato, facciamo fatica a comprendere tutto questo. Proviamo a fare chiarezza. I motivi che portano ad un gesto così plateale sono da ritrovare negli attriti tra l’allenatore di Lucinico ed il presidente più contestato della serie A italiana. Frizioni nate dopo la sconfitta con cinque gol al passivo subita dalla propria squadra a Palermo ma che hanno origini più lontane, ovvero una mancata campagna di rafforzamento di Gennaio dalla quale l’allenatore e i tifosi laziali si aspettavano mosse che permettessero di competere fino in fondo per un traguardo di prestigio e che invece hanno indebolito l’organico. Pensiamo ad esempio alla cessione di Cissè in Inghilterra senza un’adeguata contropartita, lasciando quindi il peso dell’attacco sulle spalle del solo Klose , che alle soglie dei 34 anni potrebbe fare fatica a sostenerlo. Anche se, a giudicare da quanto espresso finora dall’attaccante tedesco di origine polacca, l’età e la fatica non sembrano offuscarne la mira (Miro è il suo nome…”nomen omen” dicevano i latini...” un nome un destino”).

Ricordiamo che Reja, dopo essere stato anch’egli stato contestato, ha saputo pian piano conquistare un posto nel cuore dei tifosi che gli riconoscono il merito, anche dopo aver perso quattro derby di fila, di aver portato in alto una squadra che un paio di anni fa, alla guida di Ballardini, aveva rischiato anche la retrocessione. Complice anche una stracittadina vinta al fotofinish con un gol dell’attaccante tedesco. Al friulano era già accaduto quando era alla guida del Napoli di aver fatto cambiare idea ai propri tifosi. E questo accade solo quando c’è spessore sia umano che tecnico.

La piazza mediatica sportiva romana, come quella milanese, è una macchina tritacarne nella quale rimanere incastrati è davvero molto semplice. Il confine tra la gloria e l’umiliazione qui è davvero così sottile da rendere il tutto agli occhi di un osservatore che non conosca questo ambiente francamente incomprensibile. Ma una riflessione sorge spontanea. Se a detta del presidente Lotito (a dire il vero anche degli altri) a gestire una squadra di calcio non si guadagnano soldi ma se ne spendono, non si guadagna in immagine ma si rischia di logorarla, non si comprende davvero quali siano i motivi che spingano un presidente, che i tifosi accusano di non amare i colori e che ha trovato motivi d’attrito con molte delle strutture con le quali quotidianamente si confronta (Coni, Federazione, giustizia sportiva e tifoseria), a continuare con l’elmetto in testa contro tutto e tutti. O forse si?

Il nostro calcio così non è più appetibile per noi, figuriamoci fuori dai nostri confini.

Ma siamo cronici e non critici. Ad ognuno le proprie conclusioni.

domenica 19 febbraio 2012

Inter panchina in bilico per Ranieri fiducia a tempo

Claudio Ranieri: "La squadra è con me". Il capitano Javier Zanetti: "La squadra è con Ranieri". L'Inter, in via ufficiosa: "Ranieri non rischia, poi a cosa servirebbe cambiare?". Però in Corso Vittorio Emanuele II  già si pensa che in caso ko in Champions League è viva l’ipotesi della soluzione interna.
La crisi dell'Inter è palese. Il presidente Massimo Moratti lo sa e sul finire del primo tempo con la sua squadra in svantaggio per due reti a zero nella sfida contro il Bologna - ha lasciato lo stadio Meazza di San Siro  avvilito ed infuriato, sottraendosi alle telecamere.
L'Inter, per superare questo difficile momento deve ricompattarsi e scendere nelle trincee per respingere il fuoco nemico e contenere i danni, fino adesso cospicui. Fuori dalla Coppa Italia, un punto in cinque partite in campionato, una difesa che fa acqua da tutte le parti. E’ stato il crollo nelle ultime partite: quattro sconfitte e un pareggio, 13 gol incassati e appena quattro segnati, non un'idea di gioco, non una parvenza di tenuta difensiva, niente di niente. Contro l'Olympique Marsiglia non si può e non si deve cadere in malo modo: ma, se la bandiera nerazzurra dovesse essere ammainata in terra francese, Moratti potrebbe decidere di giocare la carta della soluzione interna con Luis Figo e Beppe Baresi.
A questo punto della stagione non sarebbe opportuno ricorrere ad allenatori esterni, che non conoscono il difficilissimo ambiente nerazzurro, quindi si fa strada la soluzione "interna". Baresi fa il vice dai tempi di Mourinho, lo è stato con gli altri quattro allenatori dopo lo Special One, frequenta la Pinetina da quasi quarant'anni. Gli potrebbe essere affiancato Figo, che è sotto contratto con l'Inter perché gestisce i rapporti internazionali del club dopo aver chiuso una fantastica carriera da calciatore con la maglia dell’Inter.
I campioni di un tempo hanno le gambe fiacche e tutti - giovani e vecchi - vengono triturati impietosamente. Trionfano la mediocrità, la confusione, l'approssimazione. Manca tutto: le motivazioni, la voglia, la lucidità. La reazione dei tifosi è comprensibile: il nome di Mourinho è risuonato nei cori dei tifosi furenti. Un suo ritorno è altamente improbabile.
A fine stagione, ci potrà essere una sorta di rivoluzione con un cambio generazionale di qualità e un allenatore con un mandato a tempo indeterminato, in grado di impostare e condurre la cosiddetta rifondazione.

sabato 11 febbraio 2012

23ma giornata di Serie A sotto la neve: rinviate già due partite

Dopo l’anticipo del giovedì di Lazio-Cesena finito 3-2 per i padroni di casa, nonostante l’ 0-2 del primo tempo. In dieci minuti è cambiato il corso di una partita e forse anche gli esiti di due squadre. In dieci uomini e sotto di 2-0 dopo un brutto primo tempo, la Lazio dal 7' al 17' della ripresa ha ribaltato il risultato, stroncando le velleità del Cesena e rilanciando le proprie aspettative, minate dall'emergenza infortuni e da alcuni risultati poco convincenti. Dai fischi e i cori contro Lotito nel primo tempo, la squadra è uscita tra gli applausi. Nell'Olimpico ghiacciato, la Lazio non si è più fatta sorprendere e ora attende la sfida tra Milan e Udinese per capire quanto questa vittoria gli potrà capitalizzare .Per il momento la Lazio è al terzo posto della classifica.
E' stata rinviata per neve la partita Bologna-Juventus in programma domenica sera al Dall'Ara. La decisione è arrivata dopo la riunione del Gos allo stadio, alla quale hanno partecipato rappresentanti delle due squadre e delle forze dell'ordine. Rinviata anche Parma-Fiorentina, in programma alle 15:00.
Si annuncia così un altro week end di passione anche sui terreni di gioco, perché la neve ha ripreso a non dare tregua sulla penisola. Nel campionato di Serie A, nonostante l'allarme meteo, la situazione è sotto controllo e non sembrano in discussione gli anticipi di Udine, dove sarà di scena il Milan per il big match della 4/a giornata di ritorno, ci sarà gran freddo e solo debolissime nevicate. Alle 18, ora della gara, le temperature potrebbero toccare i -3 o -4 gradi, con vento forte. Non corre rischi l'anticipo in notturna Cagliari-Palermo. Nel capoluogo sardo fa freddo e piove, ma le uniche difficoltà sono legate al Sant'Elia che sarà agibile a metà con la chiusura di distinti e curva sud. La situazione più critica è in Emilia Romagna, e oltre a Bologna-Juve si sta monitorando anche il Tardini di Parma dove domenica arriva la Fiorentina. Non si segnalano problemi particolari in Piemonte, nonostante le rigide temperature con cui ormai la regione fa i conti da giorni. In Lombardia, Milano si è svegliata sotto la neve, ma Inter-Novara non è a rischio. A Bergamo sono attese nevicate in serata e domani, ma non intense. Atalanta-Lecce non è in forse. Difficile invece fare previsioni certe sui due posticipi di lunedì, Siena-Roma e Napoli-Chievo, entrambi in programma alle 20.45.
La Lega di serie A sta studiando modifiche al calendario. La neve, il maltempo che tanti problemi sta creando allo svolgimento del campionato di calcio, ha convinto i presidenti della serie A che bisogna intervenire per modificare i calendari fin dal prossimo campionato. E, più in prospettiva a ragionare sul numero delle squadre di squadre per la serie A.
A questo argomento - ha annunciato il presidente della Lega di A Maurizio Beretta - sarà dedicata una apposita prossima assemblea. Quella che si è svolta oggi intanto e che era dedicata all'esito delle trattative private per quattro pacchetti di diritti audiovisivi per le stagioni 2012/15, non ha dato esito. L'assemblea - mancavano Chievo e Fiorentina - ha respinto le proposte presentate giudicandole del tutto insufficienti.
Vediamo le probabili formazioni dell’anticipo del sabato della 23ma giornata Udinese- Milan
Udinese (3-5-1-1): Handanovic; Benatia, Danilo, Ferronetti; Basta, Isla, Pazienza, Fernandes, Armero; Abdi; Di Natale. A disp.: Padelli, Coda, Domizzi, Pasquale, Pinzi, Floro Flores, Torje. All.: Guidolin
Squalificati: nessuno
Indisponibili: Vydra, Barreto, Badu, Asamoah
Milan (4-3-1-2):Amelia; Abate, Mexes, Thiago Silva, Antonini; Emanuelson, Ambrosini, Nocerino; Seedorf; El Shaarawy, Robinho.
A disp.:Roma, Bonera, Mesbah, Zambrotta, Cristante, Maxi Lopez, Inzaghi. All.: Allegri
Squalificati: Van Bommel (1), Ibrahimovic (3)
Indisponibili: Flamini, Boateng, Cassano, Yepes, Aquilani, Gattuso, Pato, Merkel, Strasser, Nesta, Abbiati
Le ultimissime da Udine. L'Udinese non può ancora contare su Badu e Asamoah, impegnati in Coppa d'Africa. Floro Flores dovrebbe farcela almeno per la panchina, ma Guidolin potrebbe dover rinunciare anche a Pinzi (stato influenzale). Entrambi, comunque, sono stati convocati. Nel Milan El Shaarawy e Robinho con Seedorf alle loro spalle. Torna Abate, fuori Abbiati (c'è Amelia tra i pali) e Nesta.

mercoledì 8 febbraio 2012

Ibrahimovic, com'è difficile la redenzione!




Ibrahimovic. L’attaccante del Milan girandolone. Genio o sregolatezza? Essenza del gioco del calcio o istinto aggressivo di un talento sprecato? Gli appassionati di calcio non riusciranno a trovare una risposta a queste domande.
O forse sì e non credo siano tutti concordi.
Il fuoriclasse bosniaco croato, oggi svedese, domenica è ricaduto in tentazione.
La recidività dei suoi atteggiamenti violenti è ormai nota a tutti gli appassionati di calcio, ma questa volta, ad essere obiettivi, la squalifica di tre giornate è sembrata “troppo giusta”.
Una condanna di gesti ormai troppo frequenti di un giocatore che dalla giustizia sportiva è ormai percepito come recidivo.
Il motivo del contendere è lo schiaffo mollato a Salvatore Aronica difensore del Napoli, nella partita Milan Napoli di domenica 5 febbraio 2012.
Un gesto che ha il sapore di un calcio di categoria inferiore, un calcio dove le uniche telecamere disponibili sono le cam nelle tasche di qualche spettatore dentro ad un telefonino. Non certo di uno sport che sa di essere sotto l'occhio attento di centinaia testimoni elettronici che raramente si lasciano sfuggire un movimento, qualunque esso sia.
Ma non è questo il punto che un cronico osservatore si ritrova ad obiettare.
Giusto punire una reazione violenta. Eque tre giornate per un gesto così plateale? La sensazione forte è che la "giustizia" sportiva stavolta sia sembrata, come dicevamo, “troppo giusta”.
Aronica a sua volta porta una manina galeotta dietro la testa di un compagnuccio del cattivo Ibra rimanendo attaccata ai suoi capelli e strapazzandoli un pò. Nocerino è il suo nome. Il centrocampista del Milan e della nazionale italiana, ad essere sinceri, ci aveva messo del suo in precedenza, andando a spintonare il difensore azzurro.
Forse Aronica e Nocerino non sono (ancora) star, non sono (ancora) facce da paparazzi e nel circo mediatico contano decisamente meno del “nasone”. Possono rimanere un po' ai margini e (forse) nessuno ci farà caso. L’amministratore delegato del Milan, Galliani, sì che ci ha fatto caso, visto l’immediato ricorso...ma si trova a difendere l'indifendibile, ovvero il cattivo Ibra.
Fatto sta che il cognome del giocatore napoletano e quello del centrocampista milanista rimangono fuori dalla scure del giudice sportivo.
La frittata è servita.
Come mai? Non lo sappiamo. Ad ognuno la propria risposta.
Siamo cronici non critici.

domenica 5 febbraio 2012

Palermo, Zamparini:” lo scudetto in 3 anni"

Palermo come il Manchester City? L'accostamento, viste le promesse, non è molto che esagerato: "Ci impegneremo a trovare degli investitori per il Palermo Calcio per riuscire, da qui a tre anni, a vincere lo scudetto. Investiremo 100-200 milioni tra stadio e nuovi calciatori". Parola di Ahmub Zubeidi della Ama Group, uno degli imprenditori arabi prossimi all'ingresso nel Palermo calcio presentati dal presidente Zamparini.
Entro il 15 marzo il Palermo potrebbe diventare la prima società italiana con investitori arabi.
Il numero uno del Palermo è uscito allo scoperto presentando i nuovi (possibili) investitori stranieri ''Ho portato con me degli amici che mi avevano invitato a Dubai e che con me stanno portando avanti determinate operazioni finanziarie in Italia, perché in Italia c'è bisogno di capitali – ha spiegato Maurizio Zamparini -. Con loro ho già parlato del Palermo e della città di Palermo, che considerano una consorella. Io spero che il nostro incontro li porti a voler entrare in un mondo come quello del calcio che non dà ricchezza, ma visibilità. Speriamo che il Palermo possa trarre vantaggi dal loro interesse. Solo così potrei dire di avere completato la mia opera per Palermo e per il Palermo. A quel punto sarei davvero soddisfatto''.
Ecco gli sceicchi che il presidente Zamparini aveva promesso e che ha presentato ufficialmente.
AhmEd Zubeidi, dell'Ama Group, con Shabbir Vakil del’Al Vakil holding eAbdulraham Owdan dell’Owdan Group, che precisano che si farà il ''possibile per trovare investitori in grado di far compiere al Palermo un ulteriore salto di qualita'''. Zubeidi, addirittura, promette "lo scudetto nel giro di tre anni''. Spiega l'imprenditore arabo: ''L'idea e' di veicolare una serie d'investimenti che partano dallo sport. Gli obiettivi sono almeno due: realizzare tantissime opportunita' di business in Italia e cercare investitori per il Palermo, che rappresenta un'ottima opportunita' per la visibilita' del mondo arabo. L'intento è di portare il Palermo da qui a tre anni ad ambire allo scudetto. Sono pronti da 100 a 200 mln per i prossimi tre anni, anche perché c'e' pure da costruire lo stadio. Scegliamo Palermo - continua Zubeidi - perché nel mercato anglosassone c'e' maggiore concorrenza e poi per i rapporti con Zamparini. Ma non solo: per i legami fra l'Italia e il mondo arabo.

Serie A, risultati 22ma giornata 2011-12

Nella domenica del ritorno all'antico, con quasi tutta la serie A in campo alle 15,00, nessuna delle prime cinque in classifica è riuscita a vincere Il Genoa nell’anticipo batte la Lazio in un match ricco di gol ed emozioni. Liguri in vantaggio di tre gol grazie alla bellissima rete di Palacio e alla doppietta di Jankovic. Finisce 3-2. Ricordiamo che Edy Reja non voleva giocare e aveva chiesto il rinvio della partita. Un rigore trasformato da Ledesma e la rete di Gonzales rendono la sconfitta meno amara. Ma non per il presidente Lotito, furioso per le condizioni del terreno e le difficoltà espresse dall’allenatore.
Altro passo falso del Milan che contro il Napoli non va oltre lo 0-0. Rossoneri che hanno giocato in 10 quasi tutto il secondo tempo a causa dell’espulsione di Ibrahimovic Nel secondo tempo Amelia sostituisce Abbiati. Robinho non brilla e si mangia un gol fatto. Stesso risultato per la Juventus, bloccata in casa dal Siena di mister Sannino. Antonio Conte ha protestato per un mani in area di Vergassola, non visto dall'arbitro Peruzzo.
L’Inter naufraga a Roma, stritolata dal palleggio e dalla qualità superiore dei giallorossi di Luis Enrique, che danno così un calcio alla crisi dopo il tracollo di Cagliari. Nel poker giallorosso, sugli scudi Borini, autore di due reti e autentica spina nel fianco di una difesa nerazzurra da cardioplama. L’Udinese perde sul campo della Fiorentina 3-2 con una doppietta dal dischetto di Jovetic . Vittorie anche per Palermo e Parma. Pareggi a reti inviolate per Lecce-Bologna e Novara-Cagliari. Balzo in avanti del Palermo, che regolando l’Atalanta (espulso Consigli) sale a quota 31, importante il successo del Parma a Verona contro il Chievo deciso da un’autorete di Luciano.
Risultati e marcatori della 22ma giornata si consiglia di visitare la pagina del Corriere dello Sport.

sabato 4 febbraio 2012

Ultime notizie di calcio prima della 22a giornata di Serie A

Il calcio cerca di resistere agli assalti del maltempo. L’ondata di neve e gelo che sta investendo la penisola condiziona in modo pesante la 22a giornata della Serie A. La bufera di neve che si è abbattuta sul Centro-Nord ha costretto al rinvio dei due anticipi della 22a giornata del massimo campionato previsti per sabato: Roma-Inter all'Olimpico, spostata a domenica (ore 15), e Cesena-Catania al Manuzzi dove lo strato bianco ha raggiunto i sessanta centimetri di altezza.
Vediamo alcune notizie e dichiarazioni dopo il calciomercato di gennaio.
Il nuovo acquisto nerazzurro, l’ex capitano della Sampdoria Angelo Palombo si è presentato dopo l'esordio positivo contro il Palermo "È stata una sorpresa per me. Sono felice, è una delle prime società al mondo. Spero di riconquistare la Nazionale. Sono qui per migliorare e per mettermi a disposizione dell'allenatore. Ringrazio l'Inter, in particolare il presidente e il mister che mi hanno dato questa occasione". Inoltre ha affermato che: "Devo ringraziare tutti alla Sampdoria, specie i tifosi che mi hanno fatto sentire uno di loro. Dieci anni di carriera là sono un pezzo di cuore e di vita. Ne sono grato. Ero però molto amareggiato perché mi è stato detto più volte di non far parte più del progetto Samp. Le società è giusto che facciano delle scelte, quindi le strade si sono divise".
Mentre Carlos Tevez, ha attaccato il Manchester City: descrivendo la telenovela come una «Situazione comica». L'attaccante argentino: «Volevo lasciare il club e avevo offerte da Italia e Spagna ma non hanno voluto vendermi. Si lamentano che costo tantissimo e neanche un prestito è stato preso in considerazione. Non so davvero che può accadere in questi mesi». "Una situazione quasi comica". E' quella che Carlos Tevez, secondo le sue stesse parole, sta vivendo al Manchester City. L'attaccante argentino sembrava ormai destinato a lasciare il City. Sulle sue tracce si sono mosse diverse grandi squadre europee, tra cui Inter, Milan e Paris St Germain ma, alla fine, è rimasto a Manchester.
Questa storia, telenovela argentina, non ha reso soddisfatto l'argentino che ora punta il dito contro il suo club: "Penso che questa situazione sia diventata quasi comica -ha raccontato Tevez a 'Kicker'- Volevo lasciare il City, e avevo offerte da altri club, sia dall'Italia sia dalla Spagna. Ma alla fine è saltato tutto perché il City non ha voluto accettare alcuna di queste offerte. Dicono che gli costo tantissimi soldi, e non vogliono svendermi. Non vogliono neanche cedermi in prestito. Non ho veramente idea di cosa possa accadere nei prossimi mesi". "Ci sono state offerte da parte di Milan, Inter e Paris St Germain. Ma alla fine non se ne è fatto nulla. Anche se c'era un interesse, e queste persone mi volevano veder giocare a calcio di nuovo".
Il nuovo acquisto dell'Inter,Fredy Guarin ha parlato per la prima volta: "Vestire la maglia nerazzurra è il massimo ma vincere con qui sarà ancora più bello", ha detto l’ex giocatore del Porto a Inter Channel."Sono felice, davvero felice di essere qui, in questa grande squadra, nell'Inter, una grande famiglia - racconta - È un orgoglio per me, l'Inter è un'istituzione. Chi arriva in questa squadra sa di dover avere la mentalità da campione, non potrebbe essere diversamente. Questo accade per via di tutti i trofei che questo club ha vinto. Quando arrivi all'Inter ti devi subito rendere conto che la mentalità, il modo, da avere, da tenere, non possono che essere quelli dei campioni, quelli che i giocatori che sono qui già hanno per tutto quello che hanno conquistato".
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