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lunedì 20 luglio 2015

Fifa, Blatter contestato: gli lanciano banconote false



Clamorosa protesta a Zurigo contro Joseph Blatter. Appena entrato nella sala conferenze della Fifa, il presidente è stato 'aggredito' da un uomo che gli ha lanciato in viso una manciata di banconote false prima di essere portato via dalla sicurezza. Il presidente Fifa è poi uscito dalla sala. "Bisogna prima pulire. Per ora non sono in grado di parlare di calcio. Questo non è calcio", ha detto.

È stata interrotta sul nascere l'attesa conferenza stampa di Blatter al termine della riunione dell'Esecutivo Fifa che ha fissato per il 26 febbraio prossimo la data delle nuove elezioni. Un uomo ha infatti fatto irruzione nella sala e ha cominciato a gettare su Blatter delle banconote false al grido "Sepp, questi sono per i Mondiali in Corea del Nord nel 2026". Si è poi scoperto che l'uomo in causa era Simon Brodkin, comico inglese famoso per interpretare il personaggio di Lee Nelson, portato via dalla sicurezza

La protesta nel giorno in cui l'esecutivo ha fissato per il prossimo 26 febbraio le elezioni per il nuovo presidente. "Non sarò candidato alle elezioni presidenziali nel 2016. La Fifa avrà un nuovo presidente", ha detto Blatter, numero dimissionario della federazione mondiale del calcio, dopo che la Fifa ha fissato la data per il congresso in cui verrà scelto il nuovo leader.

"Ho rimesso il mio mandato presidenziale solo quattro giorni dopo essere stato rieletto per alleggerire la pressione che pesava sulla Fifa. Nei giorni che hanno seguito la mia elezione, mi sono reso conto che la pressione sulla Fifa stava diventando insostenibile - ha aggiunto Blatter -. Non solo da parte delle autorità giudiziarie, ma anche per pressioni politiche e dei media. Per utilizzare una metafora calcistica, ho capito che bisognava buttare la palla in fallo laterale per alleggerire la pressione". "Ho quindi rimesso il mio mandato pensando esclusivamente al bene della Fifa e non ai miei interessi personali", ha assicurato il presidente.

Blatter, attuale presidente della Fifa, aveva annunciato le sue dimissioni appena lo scorso 2 giugno, quattro giorni dopo essere stato rieletto. L'elezione per il suo quinto mandato era avvenuta nel corso di un Congresso sconvolto dal blitz dell'Fbi per l'arresto di 14 persone accusate di corruzione. Blatter è in carica come presidente della Fifa ormai dal lontano 1998 e, notizia di oggi, rimarrà al suo posto ancora per qualche mese, fino all'addio definitivo del 26 febbraio prossimo, data delle prossime elezioni.

Prende corpo l'ipotesi che l'ex fuoriclasse della Juventus Michel Platini, attuale n.1 dell'Uefa, possa candidarsi alla presidenza della Fifa. A margine della riunione molti rappresentanti delle varie federazioni avrebbero chiesto a 'Roi Michel' di farsi avanti per la successione di Blatter. "Per le elezioni ora abbiamo una data precisa, che ci consente di guardare avanti per una nuova leadership che sicuramente porterà con sé nuove idee e nuove soluzioni. E' un momento emozionante per la Fifa, perché siamo in grado di lavorare insieme, per migliorare e ristrutturare il sistema, per il bene del gioco". Così il presidente della Uefa, Michel Platini, dopo l'intervento di Blatter all'esecutivo Fifa. "Ora - aggiunge - abbiamo bisogno di riformare subito la Fifa". Platini si è detto soddisfatto della strada di riforme intrapresa. "Insieme con gli altri membri del Comitato esecutivo Fifa - ha spiegato Platini,-, ritengo che la creazione di una task force che possa contare su persone interne ed esterne per affrontare specificamente le riforme sia un passo importante verso il miglioramento dei processi globali e la trasparenza all'interno dell'organizzazione. Ora dobbiamo fare in modo che le riforme indicate oggi - ha concluso Platini - siano affrontate in maniera rapida ed efficace. Come ho detto più volte nel recente passato, abbiamo bisogno di riformare la Fifa dobbiamo farlo ora".

"L'ho detto vent'anni fa...". Maradona non perde una puntata della vicenda Blatter e nel giorno in cui l'esecutivo della Fifa ha scelto la data (26 febbraio 2016) delle prossime elezioni presidenziali, interviene ancora una volta dal suo profilo Facebook. Maradona ha postato la foto che ritrae il numero uno dimissionario del calcio mondiale mentre viene investito da una pioggia di banconote false, contestato durante la conferenza stampa a Zurigo scrivendo in spagnolo, italiano e inglese "io l'ho detto vent'anni fa".

Comincia a scaldarsi la corsa per il dopo Blatter alla Fifa. Sono tanti i possibili candidati per la presidenza. Il nome più gettonato è quello di Michel Platini, presidente Uefa, chiaro favorito grazie all'appoggio delle Confederazioni di Asia, Europa, Sudamerica e Concacaf. Candidatura debole per il principe giordano Alì bin al Hussein, già sconfitto da Blatter a fine maggio. Qualche chance in più per il sudafricano Tokyo Sexwale, ex leader anti-apartheid, che ha monitorato per la Fifa la situazione Palestina-Israele e che avrebbe sicuramente l'appoggio dell'Africa. Tra gli altri possibili candidati c'è anche Sheikh Ahmad Al Fahad Al Sabah, potente politico del Kuwait appena eletto nel Consiglio esecutivo della Fifa ma che potrebbe sostenere Platini in caso di discesa in campo del francese. Pochissime chance anche per Zico: l'ex fuoriclasse brasiliano paga la sua scarsa esperienza in politica calcistica.




venerdì 17 luglio 2015

Mls, ecco i giocatori più pagati. Kakà e Giovinco


Si può tranquillamente dire che hanno trovato l'America. Hanno impiegato pochissimo tempo Ricardo Kakà e Sebastian Giovinco a diventare due stelle della Major League Soccer statunitense: 9 gol in 18 partite di campionato per l'ex fuoriclasse del Milan con la maglia dell'Orlando City, addirittura 11 in 17 per la Formica Atomica, reduce dalla fantastica tripletta nel pirotecnico 4-4 allo Yankee Stadium contro il New York City FC di Villa, Lampard e Pirlo. Ma, al di là dell'ottimo rendimento in campo, secondo quanto si apprende dai dati ufficiali forniti dalla lega statunitense, il fantasista brasiliano e l'attaccante italiano risultano essere i giocatori più pagati, sforando il tetto dei 7 milioni di dollari.

Gli ingaggi non tengono però conto di eventuali introiti derivanti da contratti di sponsorizzazione o da diritti di immagine, ma a destare impressione è la sproporzione tra gli ingaggi percepiti da Kakà e Giovinco o dalle altre stelle meglio pagate della Mls come Frank Lampard, appena arrivato dal Manchester City, che guadagna circa 6 milioni di dollari o i 5,6 dell'ex attaccante del Barcellona David Villa (5,6) e i "miseri" 2,3 che andrà a guadagnare da qui al termine della stagione Andrea Pirlo, che ha recentemente lasciato la Juventus per unirsi proprio al Guaje e all'ex bandiera del Chelsea al New York City FC. Gli stipendi indicati si riferiscono solo all'anno 2015, quindi vengono considerati solo i mesi che ci separano dalla fine del campionato fissata per dicembre; un mezzo di informazione autorevole come l'ESPN aveva infatti svelato in anteprima che Pirlo diventerà dal 2016 il giocatore più ricco con i suoi 8 milioni di dollari a stagione.

Al momento, il regista bresciano è dunque costretto ad inseguire, alle spalle anche di un'altra vecchia conoscenza della Serie A come il compagno di squadra al Toronto FC di Giovinco Micheal Bradley, ex centrocampista di Chievo e Roma, che guadagna oggi 6,5 milioni dollari e dell'attaccante della nazionale statunitense Jozy Altidore, che ne porta a casa 4,5. A livello di club, Toronto è proprio la franchigia dal monte stipendi più alti, davanti ai Los Angeles Galaxy di Steven Gerrard, ai Seattle Sounders di Oba Martins e al New York City di Villa, Lampard e Pirlo.

Kakà 7 milioni 167 mila euro. Giovinco 7 milioni di euro. Pirlo 2 mlioni e 315 mila euro. Parola della Major League Soccer (Mls), la Lega nordamericana che ha pubblicato gli stipendi dei giocatori. Le cifre non comprendono eventuali contratti integrativi o diritti di immagine e riguardano gli emolumenti del 2015. Contrariamente a quanto comunicato all'inizio di luglio da Espn che lo definì il giocatore più pagato dalla Mls con 8 milioni di euro all'anno, Pirlo percepisce poco più di un terzo dei compagni di squadra al New York City: David Villa 5,6 milioni e Frank Lampard 6 milioni. I giocatori più pagati della Mls sono Kakà e Giovinco.




martedì 14 luglio 2015

Calciomercato Milan, Roma e Alessio Romagnoli



"Offrendo così poco, cosa ci puoi fare...": l'ad del Milan Adriano Galliani ha ironizzato sull'offerta rossonera da 25 milioni di euro per Alessio Romagnoli, respinta dalla Roma, lasciando poi le porte aperte a Zlatan Ibrahimovic.

Adriano Galliani fa il punto sul mercato del Milan col sorriso sulle labbra. L'amministratore delegato rossonero ha rilasciato due battute al volo dopo l'amichevole vinta 5-1 contro il Legnano a Solbiate Arno: "Ibrahimovic? Aspettiamo gli eventi, Zlatan è l'unico con licenza di uccidere il campionato. Romagnoli? Offrendo così poco, cosa ci puoi fare...".

Milan Channel ha rivelato che questa mattina i dirigenti rossoneri hanno offerto 25 milioni di euro per Alessio Romagnoli, ma la Roma ha rifiutato. Nel frattempo il giovane difensore italiano, allenato da Sinisa Mihajlovic nella scorsa stagione alla Sampdoria, è partito con la squadra giallorossa per la tournée in Australia.

A chi gli domandava di Witsel, l'ad rossonero ha replicato: "No basta, l'unico obiettivo è un difensore centrale". Poi Galliani ha elogiato il classe '96 Davide Calabria. "È l'unico della Primavera promosso in prima squadra, é forte. Ed è forte anche Rodrigo Ely, magari in difesa giochiamo con loro...", ha sorriso il dirigente milanista che durante l'intervallo ha salutato il suo primo direttore sportivo ai tempi del Monza, ed è stato tempestato dalle domande dei tifosi sul mercato. "Purtroppo - ha aggiunto - Modic non ha avuto il permesso di lavoro in Svizzera, con grande dispiacere del Lugano e di Zeman. Al Lugano andrà Mastalli".

Anche a me piacciono le fragole, ma non devono costare come le ostriche": Sinisa Mihajlovic usa questa battuta per commentare la scelta della Roma di rifiutare i 25 milioni offerti dal Milan per il difensore di 20 anni Alessio Romagnoli. "Sono tanti soldi per un giovane di prospettiva. La società farà di tutto, io spero e sono sempre ottimista, ma non dipende da noi. Il mercato è ancora lungo" ha detto dopo la seconda amichevole stagionale l'allenatore rossonero, chiarendo che "ora la priorità sono i giocatori per la difesa" ma senza chiudere a Zlatan Ibrahimovic: "Con lui in campo hai una certezza in più".

Sinisa Mihajlovic l'ha ribadito che la priorità del mercato del Milan è la difesa. In entrata, con Alessio Romagnoli quale principale obiettivo, abbastanza costoso visto che la Roma oggi ha rifiutato un'offerta da 25 milioni di euro. Ma le esigenze dei rossoneri, a dirla tutta, non riguardano soltanto i movimenti da altre squadre, quanto quelli verso altre squadre. Rispetto alla sovrabbondanza dell'anno scorso hanno già salutato, chi per un motivo chi per un altro, Daniele Bonera, Salvatore Bocchetti e Adil Rami. Restano però ancora tanti giocatori, forse troppi considerando pure le nuove regole che prevedono una rosa da 25 giocatori: Gabriel Paletta, Cristián Zapata, Alex, Rodrigo Ely, Philippe Mexès, Michelangelo Albertazzi e Cristian Zaccardo.

Tutti gli uomini del presidente, sette per la precisione: considerato che dovrebbero esservene quattro e che almeno un innesto arriverà, dovrebbero partire in quattro; è matematica. I partenti più o meno sicuri sarebbero Albertazzi e Zaccardo: il primo potrebbe muoversi per fare esperienza, il secondo finora non ha trovato l'accordo con altre società, anche se ha negato le notizie secondo cui avrebbe rifiutato qualsiasi destinazione. Restano gli altri: anche Ely avrebbe bisogno di esperienza, ma Miha sembra iniziare a credere nelle sue qualità, ragion per cui bisognerà aspettare qualche altra partita per capirne di più. Dovesse rimanere, dovrebbero partire due fra Paletta, Zapata, Alex e Mexes: al momento, poche le voci attorno a questi giocatori. Eppure, la priorità è la difesa. In tutti i sensi, appunto.

Nonostante ufficiosamente il Milan continui a ribadire le grandi difficoltà nel colmare la distanza tra la richiesta monstre da oltre 30 milioni di euro dello Zenit San Pietroburgo e la sua offerta di poco superiore ai 20 per il centrocampista Axel Witsel, per la stampa e in particolare per il quotidiano Sudpresse il nazionale belga si avvicina sempre di più alla maglia rossonera. Fin dall'inizio della trattativa Sudpresse ha mantenuto una linea molto ottimistica e ha sempre sottolineato come da parte di Witsel ci fosse un'assoluta disponibilità nei confronti dell'ipotesi Milan, club che lo ha già convinto sottoponendogli un quadriennale da 4 milioni di euro netti a stagione per farne il nuovo leader del centrocampo. Per convincere lo Zenit a cedere il giocatore, i rossoneri sono pronti a tornare alla carica con una proposta di 26 milioni di euro più 3 di bonus, che avvicinerebbe molto le richieste della società russa.



giovedì 9 luglio 2015

Calcio: le frasi memorabili degli allenatori



Una divertente raccolta delle frasi più famose e divertenti pronunciate dagli ,allenatori, ecco le dichiarazioni più divertenti dei tecnici di calcio.

Roy Hodgson
“Sono fiducioso, a Parma non ho mai perso! Anche perché non ci ho mai giocato.”

Giovanni Trapattoni
“Quando sento parlare di immagine, penso immediatamente a certi bei limoni che poi, al momento dell’apertura, sono completamente senza sugo”

“C’è maggior carne al fuoco al nostro arco, anche se l’arco lancia le frecce”
“Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”

“Il pallone è una bella cosa ma non scordiamoci che è pieno d’aria!”

“Strunz!”

“Credo che in nessun’altra squadra europea ci sia un Totti con le caratteristiche di Totti.”

“Non sono ne’ la Lollobrigida, ne’ Merilyn, non merito tante attenzioni, sebbene spesso abbia anch’io un bel culo.”

Nella vita ci sono tre certezze: si nasce, si muore, si cambia. Io coltivo la terza.

Vujadin Boskov
Un grande giocatore vede un'autostrada dove gli altri solo sentieri.

Rigore è quando arbitro fischia.

Meglio perdere una partita 6-0 che sei partite 1-0.

“Gli allenatori sono come le gonne: un anno vanno di moda le mini, l'anno dopo le metti nell'armadio.”

Nils Liedholm
Se la palla l'abbiamo noi, gli altri non possono segnare.

Arrigo Sacchi
Giocare contro Maradona è come giocare contro il tempo perchè sai che, prima o poi, o segnerà o farà segnare.

Renzo Ulivieri
“Sono un allenatore democratico. Fisso le regole e i giocatori le rispettano.”

“Per una telefonata, non sono diventato allenatore dell’inter: non mi ha telefonato nessuno!” –

Josè Mourinho
Neanche Gesù Cristo era amato da tutti, figuratevi io.
Non dico di essere il miglior allenatore del mondo, ma credo che non ci sia nessuno migliore di me.

Serse Cosmi
Il calendario del Perugia? Meglio quello della Arcuri!!!

Fatih Terim
In Italia si ha più rispetto del lavoro degli allenatori, non come qui da noi" (Terim a un convegno di tecnici in Turchia mentre il Milan lo sta esonerando)

Aldo Agroppi
"Il primo gol che abbiamo preso apparteneva alla gestione precedente" (Agroppi, nuovo tecnico della Fiorentina, commenta la rete incassata dopo nove secondi a Udine)

Walter Mazzarri
"Poi ha cominciato a piovere" (Walter Mazzarri spiega perché l’Inter si è fatta raggiungere dal Verona. Esonerato il giorno dopo)

Carlo Mazzone
“La tecnica è il pane dei ricchi, la tattica è il pane dei poveri”

“Battere la Roma? È mio dovere provarci. Ma è come uccidere la propria madre”

“Mi piace il tridente, ma guai a farlo diventare stridente”

“Mi riconfermano se vinco in Uefa? Ma io voglio anche lo scudetto. E mettiamoci pure una coscia di pollo, và”

Marcello Lippi
"Che brutta partita abbiamo giocato, fossi il presidente dell’Inter, mi licenzierei" (Marcello Lippi. Accontentato il giorno dopo)

“Vincere è sempre importante ed è raramente frutto del caso. Puoi essere fortunato una volta, due, ma le vittorie sono sempre il frutto di un lavoro, di un gruppo formato al quale si contribuisce come allenatore.”

Antonio Conte
"Sembrava che i cattivi fossero fuori e che ora ci fosse un calcio pulito ma non è così. Ho poco rispetto per la Juve" (Antonio Conte quando non allenava la Juve)

John James Patrick Kirwan
“Ci sono solo due tipi di allenatore: chi è stato licenziato e chi aspetta di esserlo.”

Nereo Rocco
Trasferta in Francia per il Milan negli anni 60’

Giornalista: “Bonjour Monsieur Rocco, mon ami”.

“Mona a mi? Mona a ti e anca testa de gran casso!”


Zdenek Zeman

“Il risultato è occasionale, la prestazione no”

“A mio parere, la grande popolarità che ha il calcio nel mondo non è dovuta alle farmacie o agli uffici finanziari, bensì al fatto che in ogni piazza in ogni angolo del mondo c'è un bambino che gioca e si diverte con un pallone tra i piedi. Ma il calcio, oggi, è sempre più un'industria e sempre meno un gioco.”




martedì 7 luglio 2015

Ultimissime notizie di calciomercato i grandi colpi



Che giro di assi! Oscar alla Juventus, Isco al Chelsea a Vidal al Real Madrid. Lo scenario è descritto sulla stampa inglese a su quella spagnola, precisamente sul Mirror e su As.

Si parte dal Chelsea, che avrebbe indirizzato al Real Madrid un'offerta di 28 milioni di euro per il classe 1992 Francisco Román Alarcón Suárez, meglio noto come Isco, che veste la maglia dei Blancos dal 2013 (106 presenze e 17 gol). A ruota, poi, i Blues cederebbero alle lusinghe della Juventus per il brasiliano Oscar, classe 1991, al Chelsea dal 2012, valutato circa 30 milioni di euro dal club londinese. Con l'acquisto di Oscar, il trequartista voluto da Max Allegri, la Juve completerebbe il domino, cedendo il classe 1987 Arturo Vidal alle merengues, dove Rafa Benitez lo aspetta a braccia aperte.

"Per ora non ci è arrivata nessuna offerta ufficiale", ha ripetuto anche ieri Beppe Marotta, ad dei campioni d'Italia, riguardo a Vidal. Ma forse l'offerta di Mourinho al Real per Isco alla fine potrebbe anche sbloccare Florentino Perez in chiave Vidal, con il via libera indiretto alla Juventus per Oscar.

La posizione di Fernando Llorente rimane scomoda. In vista del raduno della Juve, la cessione del centravanti spagnolo continua a non trovare sbocchi concreti. Tanti gli interessamenti, anche importanti. Poche le offerte reali, nessuna per ora quella che abbia convinto sia il giocatore che la società.

Appare sempre più netta l'ombra di un'offerta irrinunciabile come quella che potrebbe arrivare dal Real Madrid di Rafa Benitez. Una soluzione, questa, che da quando si è manifestata è stata ovviamente messa da Llorente in cima alla lista dei propri desideri, nonostante questo possa anche comportare il rischio di restare da separato in casa alla Juve, in attesa di un'offerta concreta del Real. Un'intesa di massima tra il fratello procuratore Jesus Llorente e la società è stata già raggiunta sulla base dello stesso ingaggio percepito in bianconero, di circa 4,5 milioni di euro netti più bonus a stagione. Ora tocca al Real convincere la Juve, con la consapevolezza che tra i 10 e i 12 milioni si possa chiudere in fretta nonostante a Madrid fretta non sembra ce ne sia per una trattativa non vissuta come una priorità in questo momento.

A metà strada tra Italia e Spagna, c'è poi quel Monaco alla disperata ricerca di un centravanti. Destro si complica, Mario Gomez non è facile da raggiungere né convince completamente, così i monegaschi sono ripartiti alla carica di Llorente: l'obiettivo è quello di trasformare il "ni" delle scorse settimane in un sì, con il Monaco che è forte anche del rapporto con Marotta e Paratici, disposti anche ad abbassare leggermente le pretese per agevolare l'operazione. Nei prossimi giorni è atteso un nuovo incontro tra lo staff del giocatore e la dirigenza del Monaco, nella speranza che la melina del Real possa alla fine convincere Llorente a sposare il progetto di Jardim.

Come ho saputo dell'interesse del Barcellona, non ho voluto più ascoltare nessun'altra offerta. Il Barça è il mio sogno, sono molto felice". Questa un'anticipazione dell'intervista che il nuovo acquisto del club catalano, Arda Turan, ha rilasciato al Mundo Deportivo (per l'edizione di domani). Il giocatore sta finendo le sue vacanze a Istanbul, prima della presentazione ufficiale prevista per il fine settimana, ma il primo contatto col mondo blaugrana c'è già stato: "Luis Enrique mi ha già chiamato per darmi il benvenuto".

Secondo il quotidiano catalano Sport, il presidente del Madrid parte all'assalto di Zlatan: offerti 6 milioni al Psg, triennale da 12 netti a stagione allo svedese. La notizia arriva dalla Spagna ed è di quelle che potrebbe lasciare il segno. In Spagna non hanno dubbi: il Real Madrid irrompe su Zlatan Ibrahimovic. A riportarlo è il quotidiano catalano Sport, secondo il quale il presidente del club madridista Florentino Perez avrebbe pianificato una strategia per andare all'assalto del Paris Saint Germain. In attesa di conferme, il condizionale è obbligatorio.

Ibrahimovic è naturalmente il grande sogno di questo mercato di un Milan che vuole tornare subito a vincere. Silvio Berlusconi non ne ha fatto mistero anche durante la presentazione del tecnico Sinisa Mihajlovic, e l'a.d. Adriano Galliani ci proverà fino all'ultimo giorno utile pur considerando tutte le difficoltà del caso. Certo è che se il presidente del Real Madrid Florentino Perez, da sempre molto amico dei dirigenti milanisti, avesse lanciato l'assalto di Ibrahimovic, proprio come scrive Sport, sarebbe un concorrente davvero ostico per i rossoneri.

Nell'attesa di trovare conferme, restiamo a quanto scrivono a Barcellona. Sport riporta di un'offerta del Real Madrid intorno ai 6 milioni di euro al Psg per il cartellino, e addirittura di una proposta di un triennale da 12 milioni netti a stagione per Ibra.

Secondo quanto riporta RMC, il Paris Saint Germain starebbe pensando di inserire il cartellino del terzino destro Gregory van der Wiel all'interno della trattativa col Manchester United per Angel Di Maria. L'argentino è nel mirino del PSG da diverso tempo, e l'inserimento di van der Wiel come parziale contropartita tecnica potrebbe anche sbloccare l'affare, finora in stand-by.



domenica 5 luglio 2015

Fiorentina, Inter e Mohamed Salah: Inter? Da retrocedere'




Dura accusa del consigliere gigliato Panerai al club nerazzurro: ''Fecero lo stesso con Toni, non si può tollerare che firme e  regolamenti valgano meno di 0''. Intanto l'attaccante glissa sulla trattativa: ''Non parlo per rispetto del club''. Contro i nerazzurri anche il padre di Imbula.

Fiorentina contro tutti. Dopo le vie legali nei confronti di Mohamed Salah (e soprattutto nei confronti dei suoi legali), che non intendono rispettare i contratti secondo il club viola, adesso arriva il duro attacco del vice presidente Paolo Panerai contro l’Inter. Ovvero la società che più di tutte sta spingendo per arrivare all’egiziano, in rottura totale con i viola e che è tornato a parlare dopo un lungo silenzio.

Il club nerazzurro risponde alle parole di Panerai su Twitter: "Siamo esterrefatti. La Fiorentina sta cercando di coinvolgere l'Inter in una vicenda che non la riguarda, per coprire un problema fra lei e Salah"

La risposta non si è fatta attendere. Alla "guerra dei Tweet" sul caso Salah si aggiunge l'Inter che, attraverso un comunicato pubblicato sul proprio sito, replica alle parole di Paolo Panerai, il vicepresidente della Fiorentina (ma il club viola ha emesso in serata un comunicato per sottolineare come le parole del suo dirigente sono espresse a titolo personale) che aveva parlato di Inter fuori dalle regole Uefa del fair-play. I nerazzurri si dicono "esterrefatti" per le "parole a sproposito che offendono il club" e annunciano azioni "in ogni sede a tutela della propria immagine e onorabilità"

"F.C. Internazionale - si legge - comunica di aver letto esterrefatta le dichiarazioni del vice presidente della Fiorentina riportate sul proprio profilo Twitter personale. Nessuno si deve permettere di parlare a sproposito della nostra società mettendone in discussione solidità e trasparenza. Nessuno si deve permettere di offendere il club, e di conseguenza i propri tifosi, con dichiarazioni che sono totalmente prive di ogni fondamento"

"F.C. Internazionale - prosegue il comunicato - è allibita dalla richiesta di un'iniziativa esemplare di carattere sportivo proprio nei confronti del club, che ha appena sottoscritto in pieno accordo con l'Uefa, insieme a molte altre società, un accordo di pubblico dominio legato al rispetto delle regole del Financial Fair Play. Poiché la Fiorentina sta chiaramente cercando di coinvolgere l'Inter in una vicenda che non la riguarda, per coprire un problema fra lei e il giocatore Salah, F.C. Internazionale agirà in ogni sede a tutela della propria immagine e onorabilità". 23.35 C

Arriva per ora la parola fine nella polemica quotidiana fra Fiorentina e Inter. A pronunciarsi questa volta è il club viola che con uncomunicato prova a palcare gli animi: "In merito alle affermazioni del Consigliere di Amministrazione Dott. Panerai, ACF Fiorentina precisa che si tratta di considerazioni a carattere personale non concordate con la Società".

Dopo la replica attraverso un comunicato ufficiale dell'Inter, il consigliere della Fiorentina, Paolo Panerai ha nuovamente affidato a Twitter la risposta diretta al club nerazzurro: "Inter: Nessuno si permetta, nessuno si permetta. Dal mio account personale io mi permetto e richiedo trasparenza (come fatto dal Corsera e dalla Gazzetta) dalle Cayman... L'Inter dice che su Salah il tema non li riguarda? Bene, sarò ben lieto di dargliene atto alla fine della storia, intanto la Fiorentina li ha diffidati"

Il caso Salah ha ufficialmente innescato la guerra tra Fiorentina e Inter. Dopo la lettera di diffida inviata dal club viola ai nerazzurri per la presunta indebita intromissione nella trattativa per rinnovare il contratto del calciatore egiziano (che ha portato alla rottura tra il ragazzo e i gigliati), il consigliere Paolo Panerai (uomo di fiducia della famiglia Della Valle) ha duramente attaccato Erick Thohir e i suoi dirigenti con un tweet al veleno: "Caro Giovanni (Malagò, ndr), Salah è la goccia per commissariare. Non si può più tollerare che le firme e i regolamenti (art.18) valgano meno di 0. Se le società del calcio dovessero rispettare la trasparenza, l'Inter sarebbe già retrocessa. Che soldi sono, di chi, a partire dalle Cayman? Platini sa che l'Inter è fuori dalla legge del fair play. Per Salah e gli altri acquisti milionari. E' l'occasione per un'iniziativa esemplare. Toni, Mutu, Galliani sanno che la Fiore fa sempre onorare le firme.Lo sa Montella. Lo saprà Salah. Lo sa ora l'Inter che provò gia' con Toni".

Il caso Salah continua a tenere banco. La Gazzetta Sportiva in edicola riferisce di unaccordo già fatto fra l'Inter e il Chelsea per 20 milioni di euro, oltre al consenso del giocatore. Ma dall'altra parte c'è la Fiorentina, che in virtù del deposito del rinnovo ha inviato una diffida all'Inter per aver contattato un giocatore sotto contratto. Intanto emergono anche i dettagli dell'eventuale operazione Inter-Salah: i nerazzurri prenderebbero l'egiziano in prestito con obbligo di riscatto, per l'attaccante un contratto fino al 2020 a 3 milioni di euro più bonus a stagione.

 Alle frenetiche giornate appena trascorse, scandite a colpi di comunicati, dichiarazioni al vetriolo e una vera e propria battaglia tra la Fiorentina e l'entourage di Mohamed Salah, erano sempre mancate le parole del giocatore. Per la prima volta l'egiziano si esprime, nel cuore della notte, direttamente sulla paradossale situazione con la Fiorentina, attraverso il proprio profilo twitter. "Grazie per apprezzarmi in questo modo!" e, in risposta ad un tifoso, "Non credete ai rumors dei media, io rispetto la Fiorentina ma adesso preferisco non parlare." Due tweet piuttosto enigmatici e da interpretare.



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