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mercoledì 14 dicembre 2016

Calcio. Arbitri, è arrivato il Var, la nuova tecnologia



La moviola in campo è diventata operativa in occasione della competizione iridata in corso a Osaka e l'arbitro ungherese Viktor Kassai l'ha utilizzata per assegnare un penalty che gli era sfuggito nella semifinale mondiale per club tra Atletico Nacional e Kashima Antlers. Ma c'è un giallo: un giocatore giapponese era in fuorigioco.

Si parte, almeno per quello che riguarda la sperimentazione del tanto atteso Var (Video Assistant Referees), con la tecnologia in campo in aiuto dei fischietti per il momento come ha sostenuto il Presidente dell’Aia, Marcello Nicchi , sarà disponibile solo «offline e influirà zero sulle partite ufficiali».

Vediamo come si svilupperà in concreto. Probabilmente si partirà con tre partite ogni domenica; per le analisi dei filmati al monitor, quindi: «saranno utilizzati solo arbitri in attività». Un nuovo punto di riferimento tecnologico che, «destinato a sostituire le polemiche con il confronto», si aggiunge alla gol-line-technology e che dovrebbe contribuire a far diminuire le polemiche. «Sostituendole con il confronto».

Arriva dal Mondiale per club la tangibile dimostrazione di quanto sia importante la moviola in campo. E' successo in Atletico Nacional-Kashima Antlers, semifinale della Coppa del Mondo per club quando al 31′, dopo l'intervento in area di Berrio su Daigo, Kassai ha fatto ricorso all'aiuto della Var, la video-assistenza arbitrale che, dopo la sperimentazione off-line - ovvero senza interferire con la direzione di gara sul terreno di gioco - è entrata nella fase on-line proprio al Mondiale per club. Il fischietto ungherese ha così deciso di assegnare il penalty alla formazione giapponese, poi realizzato da Shoma. Il fallo era sfuggito a Kassai, la cui attenzione è stata richiamata dal collega designato per la Var. L'arbitro magiaro, rivisto a bordocampo l'episodio sul monitor, è tornato sui suoi passi indicando il dischetto.

La decisione storica è stata subito accompagnata da alcune osservazioni che faranno discutere. Il calciatore del Kashima Antlers che ha subito il fallo da rigore si trovava in posizione di fuorigioco.

L'irregolarità non è stata segnalata nè prima, nè dopo la presa visione delle immagini da parte dell'arbitro ungherese. Il fatto è stato denunciato dal profilo Twitter di tifosi dell'Atletico Nacional: "Si trattava di un fuorigioco evidente. Si dovrebbe rivedere nuovamente la giocata e annullare il gol" recita il tweet dei fan del club. Un'incongruenza non segnalata da Busacca, capo degli arbitri della Fifa: "E stata la prima applicazione dal vivo del sistema 'Video Assistant Referees' - sottolinea Busacca - è successo in una competizione Fifa ed è una novità per tutti. Specialmente il fatto di aver visto l'arbitro correre verso l'area replay a bordo campo, per consultare il video". "Nell'azione della partita di oggi - continua lo svizzero - la comunicazione fra l'arbitro e l'assistente video è stata chiara, la tecnologia ha lavorato bene e la decisione finale è stata presa da Kassai, quindi dall'arbitro. E sarà sempre così, perché la Var è solo un supporto tecnico".

Secondo il protocollo elaborato dall'Ifab, gli arbitri hanno la possibilità di confermare o modificare una decisione facendo affidamento sulle informazioni fornite dalla Var o rivedendo i filmati stessi - soprattutto quando si tratta di una questione di interpretazione, piuttosto che un fatto. "Il messaggio chiaro che abbiamo da giocatori e allenatori di tutto il mondo è che vorrebbero che l'arbitro rimanesse colui che prende la decisione ma che abbia la possibilità, in ogni momento, di andare a vedere il filmato direttamente", ha spiegato David Elleray, direttore tecnico dell'Ifab.

Il processo con la tecnologia video al Mondiale per club della Fifa segna la fine della fase di test per il progetto 'Var'. L'Ifab, di concerto con la Fifa e gli organizzatori delle competizioni, deciderà se apportare eventuali ulteriori miglioramenti al protocollo prima di introdurlo a livello globale. "Gli organizzatori delle competizioni invieranno una grande quantità di informazioni all'Ifab, che saranno analizzate dalla KU Leuven University", ha aggiunto Elleray.

"Siamo curiosi di vedere e analizzare quante volte viene richiesto il supporto video e quanto spesso un arbitro conferma o cambia una decisione basata esclusivamente sulle informazioni del video assistente arbitrale o dopo un esame sul campo. Cosa ancora più importante, è che si vuole esaminare l'impatto del sistema 'Var' sul comportamento dei giocatori, il comportamento degli arbitri, la risposta dei tifosi allo stadio e la risposta delle persone che guardano la televisione. Quindi arriverà una grande quantità di informazioni di cui l'Ifab ha bisogno prima di prendere la decisione finale sull'introduzione della 'Var' nel 2018 o al più tardi nel 2019" conclude.

 A fare chiarezza ci ha pensato la stessa Fifa spiegando che Danny Makkelie, l'arbitro designato per il video che ha richiamato l'attenzione di Kassai sul fallo in area di Berrio, "ha correttamente applicato la tecnica 'aspetta e vedì riguardo la posizione di fuorigioco del calciatore che ha subito fallo. Il giocatore è stato giudicato non in fuorigioco non potendo contendere la palla all'avversario - aggiunge - e di conseguenza l'arbitro ungherese ha indicato il dischetto, ritenendo dal replay che Nishi era stato atterrato in area da Berrio".

La Fifa però è intervenuta immediatamente, con un lungo comunicato, spiegando anche il motivo per il quale Daigo non poteva essere considerato in fuorigioco. Lo si legge proprio sul sito della Federcalcio internazionale: "Il giocatore (Daigo) non è stato ritenuto in posizione di fuorigioco in quanto non sarebbe stato in grado di sfidare l'avversario per la palla". Era troppo lontano dal punto in cui è arrivata la palla, e quindi impossibilitato ad effettuare una giocata o ad avventarsi sul pallone. E perciò non era in offside. La Fifa ha spiegato con dovizia di particolari tutto l'accaduto: L'arbitro Kassai è stato informato dal Video Assistant Referee Danny Makkelie. Prima di quello, l'assistente arbitro ha correttamente applicato la tecnica 'wait and see', 'aspetta e guarda' rispetto alla valutazione della posizione di fuorigioco o meno del giocatore che aveva subito il fallo. Così Kassai ha potuto valutare solo l'episodio del calcio di rigore, poi assegnato. Nel rispetto del protocollo della IFAB gli arbitri hanno la possibilità di confermare o cambiare una decisione anche semplicemente chiedendo a all'assistente o guardando le immagini di persona a bordo campo. "Ma il sentimento comune da parte di tutti i giocatori - ha spiegato il direttore tecnico IFAB David Elleray - è che preferiscano che sia sempre l'arbitro a recarsi di persona al video e a prendere la decisione.



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