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venerdì 16 dicembre 2016

Milan cinese: investitori da mille miliardi di euro



Alle spalle del fondo Sino Europe ci sono i colossi Huangshi Zhongbang Sports Development, China Industrial Bank Asset, China Huarong oltre alla già nota Haixia Capital. Ma non sono gli unici investitori: la lista presentata a Berlusconi è provvisoria e più lunga.

Il closing tra Fininvest e Sino-Europe Sport per il passaggio di proprietà del Milan è stato rinviato al prossimo 3 marzo, ma spuntano nuove indiscrezioni sulla composizione della cordata che vuole rilevare il club rossonero: fonti vicine alla trattativa assicurano che ci sarebbero realtà finanziarie e imprenditoriali che gestiscono complessivamente asset per oltre mille miliardi di euro.

Fra gli investitori cinesi in trattativa per comprare il Milan ci sono realtà finanziarie e imprenditoriali che gestiscono complessivamente asset per oltre mille miliardi di euro, secondo quanto riferiscono fonti vicine al dossier che hanno consultato gli ultimi documenti ufficiali scambiati nel negoziato. Nella lista, considerata ancora non definitiva, ci sarebbe anche la Huangshi Zhongbang Sports Development, presentata come una realtà specializzata nel settore dell'edilizia sportiva, oltre China Industrial Bank Asset Management, società che fa parte di uno dei principali gruppi bancari cinesi e capitalizza oltre 40 miliardi di euro e la China Huarong Asset Management, di proprietà pubblica, società di gestione patrimoniale con asset per 145 miliardi euro.

Indicazioni anche sui soggetti coinvolti nel consorzio cinese: confermata la presenza di China Industrial Bank Asset Management (fa parte di uno dei principali gruppi bancari cinesi e capitalizza oltre 40 miliardi di euro con asset totali per circa 780 miliardi di euro); di China Huarong Asset Management (società pubblica di gestione patrimoniale con asset per 145 miliardi di euro); confermata anche la presenza come uno dei principali investitori di Haixia Capital, società che opera nel private e nel venture capital, controllata dall'ente statale cinese State Development and Investment Corporation. La novità è però rappresentata dalla Huangshi Zhongbang Sports Development: si tratta di una realtà imprenditoriale specializzata nel settore dell'edilizia sportiva, con disponibilità per oltre 500 milioni di euro e asset gestiti pari a circa 1,8 miliardi. Se confermata, la presenza di questo colosso potrebbe alimentare nuovamente le voci secondo cui il Milan dopo il closing potrebbe anche prendere in considerazione di realizzare un nuovo impianto e lasciare così San Siro.

La Huangshi Zhongbang Sports Development è una realtà specializzata nel settore dell'edilizia sportiva, con disponibilità per oltre 500 milioni di euro e asset gestiti per circa 1,8 miliardi. La China Industrial Bank Asset Management è una società che fa parte di uno dei principali gruppi bancari cinesi e capitalizza oltre 40 miliardi di euro con asset totali per circa 780 miliardi di euro, mentre la China Huarong Asset Management, di proprietà pubblica, finanziaria di gestione patrimoniale, ha asset per 145 miliardi euro. Haixia Capital, di cui Yonghong Li è fra i principali investitori, è una società che opera nel private equity e nel venture capital, controllata dall'ente statale cinese State Development and Investment Corporation.

Queste cifre non bastano però a dare nulla per scontato da qui al 3 marzo, data ultima per il closing ottenuta da Sino-Europe Sports con una seconda caparra da 100 milioni di euro. Vincenzo Montella segue tutto con distacco dissimulando serenità a ridosso di un mercato di gennaio che rischia di essere come quello estivo, all'insegna del "vorrei ma non posso". I principi dell'autofinanziamento e della condivisione delle scelte fra l'attuale proprietà e i cinesi sono un freno. Si parla già di diversità di vedute sul prolungamento del contratto di Bonaventura con aumento da uno a due milioni di euro all'anno, appena definito da Galliani col manager del giocatore, Raiola.

Il mercato di gennaio del Milan rischia di restare bloccato. Già, perché tra burocrazia, ripensamenti e autorizzazioni di trasferimenti di centinaia di milioni che tardano ad arrivare, sulle operazioni in entrata per rafforzare la squadra di Montella si addensano nubi preoccupanti. Da Fabregas a Rudy (centrocampista dell’Hoffenheim) e il laziale Keita, tutti i nomi sui quali lavorano i dirigenti scelti dai cinesi potrebbero finire "congelati".

Potrebbe non esserci condivisione nemmeno sull'ipotesi di cedere Bacca, unica soluzione per incassare 25 milioni di euro tutti in una volta. Un sacrificio necessario per ottenere giocatori come Badelj o Papu Gomez? "Non mi presto al gioco, le valutazioni economiche competono alla società - ha tagliato corto Montella -. Sono contento di ciò che ho. Penso di essere molto più invidiato di quanto io possa invidiare altri. Vedo poche squadre sopra di noi e tante dietro. Dipende cosa può e vuole fare la società".


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