Cosa rischiano la Lazio, il Siena e le società coinvolte nella tempesta del calcio scommesse dell’estate 2012.
Il calcioscommesse sembra non finire mai, ed in modo particolare in contemporanea con le competizioni internazionali della Nazionale, e quanto successo apre nuove pagine in una inchiesta che aveva già portato a numerose sanzioni, vedi le penalizzazioni dell'Atalanta e di altre società nelle serie minori. Ora arriveranno i processi sportivi che saranno suddivisi in varie tranche. Andiamo ad analizzare la situazione delle squadre coinvolte dalle ultime vicende emerse.
Partiamo dalla Lazio, che si trova chiamata in causa dall'arresto di Stefano Mauri. Dal momento che il giocatore avrebbe agito per far vincere la propria squadra (che dunque ne avrebbe tratto vantaggio) la società vedrebbe messa a rischio come prima cosa la qualificazione alla prossima Europa League – che si aprirebbe ai cugini della Roma – dato che la Uefa ha regole molto rigide in proposito, e poi correrebbe il rischio di essere penalizzata nella prossima stagione. Ma molto di più rischia il Siena, in quanto si parla di un coinvolgimento del presidente Massimo Mezzaroma, il che porterebbe alla responsabilità diretta della società (non soltanto quella oggettiva), che prevede la retrocessione, e nei casi più gravi addirittura alla esclusione dal campionato di competenza con riassegnazione a una serie inferiore. Situazione delicatissima anche per Bari e Lecce per la famosa combine del derby del maggio 2011: per quanto riguarda i giallorossi del Lecce, anche in questo caso la situazione sarebbe particolarmente grave se fosse confermato il coinvolgimento dell'allora presidente Pierandrea Semeraro. Considerato che il Lecce è già retrocesso sul campo, la prospettiva è quella di una pesante penalizzazione in serie B o addirittura la Lega Pro. Altre società rischiano penalizzazioni nel caso fossero provati i coinvolgimenti dei loro tesserati, come il Chievo per il bomber Pellissier e il Genoa per Criscito, Milanetto e Sculli. La misura in questi casi dovrebbe essere di tre punti per ogni partita in oggetto, come è stato per l'Atalanta. Bisogna però doverosamente avvalorare che queste al momento sono tutte ipotesi, perché siamo ancora nella fase delle indagini e non c'è ancora nulla di provato.
La situazione del calcioscommesse è attentamente monitorata anche a livello governativo a tal punto che il presidente del Consiglio pensa a una sospensione delle manifestazioni calcistiche di un paio di anni per estirpare la gramigna. Un male oscuro che inquina il sistema calcio a cui Monti porrebbe rimedio così, fermando il campionato. Ipotesi che ha diviso e destato una reazione immediata da Palazzo. "Fermare i campionati non è una soluzione", le parole di Giancarlo Abete, presidente della Federcalcio.
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