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domenica 28 maggio 2017

Calciomercato Milan: il Napoli su Gigio Donnarumma


Anche il Napoli pensa a Donnarumma. E ci pensa subito, per la prossima stagione, non tra un anno, quando potrebbe arrivare da svincolato. L’ulteriore novità è che il club azzurro ha già provveduto ad informare delle proprie intenzioni Raiola. Ora, la società partenopea si è messa in posizione di attesa. Tocca prima al Milan e al procuratore italo-olandese, infatti, giocare la loro partita (primo incontro la fine della prossima settimana, magari a Cardiff?).

"Mai detto che Donnarumma non voglia rinnovare, non va via a zero". Ieri Mino Raiola, agente di Gigio Donnarumma, era stato chiaro sul futuro del proprio assistito. Fino a quando non arriverà il rinnovo del contratto, però, non ci saranno certezze. E ci sarà spazio perle voci su un eventuale futuro del classe 1999 lontano dal Milan.

Fra le squadre potenzialmente interessate al giovane estremo difensore, i quotidiani sportivi  inseriscono anche il Napoli, oltre ad alcune big del calcio europeo quali il Real Madrid e il Manchester City. Il Napoli ha avuto un contatto con l'entourage di Donnarumma e ha spiegato di essere pronto a trattare con il Milan se non dovesse arrivare il prolungamento. Trattativa difficile comunque, se non impossibile, quella fra Donnarumma e il club partenopeo, anche per i trascorsi non certo idilliaci fra Aurelio De Laurentiis e Raiola, che fin dai tempi del caso Hamsik non vanno certo d'amore e d'accordo.

Fra l'1 e il 2 giugno, Raiola sarà a Milano, per un probabile incontro con la dirigenza rossonera. Il Milan offre poco più di 3 milioni all'anno, Donnarumma, attraverso il suo procuratore, ne chiede almeno 5. E vuole avere la garanzia di giocare in una squadra che possa puntare senza problemi alla qualificazione diretta in Champions League. La partita è appena iniziata. Da una parte il Milan e Donnarumma, dall'altra tutte le altre pretendenti.

Poi, qualora la situazione dovesse prendere una determinata piega, allora De Laurentiis farebbe la sua mossa. Di sicuro Donnarumma è il profilo di giocatore per cui sarebbe disposto a fare un investimento monstre. Basti ricordare che la scorsa estate era disposto a mettere sul tavolo 70 milioni di euro pur di portare Icardi sotto il Vesuvio. Non se ne fece nulla, però, a causa del muro eretto da Suning. Ricordato che la concorrenza rischia di essere prestigiosa, oltre che spietata - le voci su un’imminente offerta del Manchester City si fanno sempre più insistenti e attenzione a Real o United, a seconda di dove giocherà De Gea il prossimo anno -, l’interesse del Napoli potrebbe fare parecchio comodo a Raiola nel momento in cui finalmente si si accomoderà al tavolo con Fasson e Mirabelli.

domenica 14 maggio 2017

Milan, rivoluzione sul mercato



Vincenzo Montella può sorridere: l'1-1 di Bergamo fa sì che l'obiettivo Europa League sia più concreto. "Credo che stasera abbiamo fatto una grande gara. Siamo un po’ in calo, ma siamo riusciti a recuperare questa partita e credo che il risultato sia giusto. Abbiamo messo in campo altre caratteristiche, loro hanno fatto soffrire tante altre squadre essendo stati molto continui. Il punto è preziosissimo, siamo in vantaggio sia con la Lazio, irraggiungibile, ma anche con la Fiorentina che è dietro di un punto. E’ stata molto importante la disponibilità di tutti per i cambiamenti di modulo e di ruoli in campo”.

Se ancora qualche dirigente rossonero aveva qualche dubbio, oggi sono stati dissipati: questo Milan ha bisogno di una vera e propria rivoluzione in estate. Di positivo stasera vi è solo il risultato che avvicina i ragazzi di Montella all'obiettivo Europa League ma la prestazione è stata deludente sotto tutti i punti di vista.

Da motorino inesauribile nel girone di andata a giocatore svuotato, senza verve. Juraj Kucka è l'emblema del calo del Milan, un giocatore che per caratteristiche poco si adatta al credo tattico di Montella. Lo slovacco rischia di finire sul mercato, ci sono stati dei contatti con il Torino che però ha declinato volendo puntare su Poli. Lo stesso discorso vale per Gustavo Gomez, ancora inadatto per una squadra che punta a un campionato di vertice. Delude anche Mario Pasalic che non si sta giocando al meglio queste ultime ultime gare per convincere Fassone e Mirabelli ad iniziare una trattativa seria con il Chelsea. I sopracitati sono solo alcuni esempi di giocatori che in estate potrebbero cambiare aria, in una lista ben più ampia che comprende anche i vari Andrea Bertolacci o Gianluca Lapadula che ha richieste importanti da parte di Genoa e Sampdoria.

Anche ieri sera sono stati pochi i giocatori che hanno dimostrato di valere una maglia tanto prestigiosa quanto pesante come quella del Milan. Gianluigi Donnarumma, Alessio Romagnoli, Jesus Suso e, in parte, Gerard Deulofeu. Su quest'ultimo dipenderà dal prezzo che farà il Barcellona, qualora decida di mettere in pratica i proclami relativi alla 'recompra'. In soldoni a 20 milioni può' essere un affare, altrimenti rischia di essere un azzardo. Quattro nomi sono forse pochi e danno l'idea del grande lavoro che aspetta Fassone e Mirabelli in sede di mercato. Perché per tornare competitivi servono giocatori con ben altro tasso tecnico e di temperamento rispetto a quelli presenti attualmente in rosa.

Ora dobbiamo pensare al presente, ma sento la fiducia completa della società, sono felice di allenare il Milan, una grande squadra e con un progetto molto serio. Allenerò qui anche l’anno prossimo. Faremo la tournée in Cina, dove giocheremo due o tre partite. Partiremo per il ritiro il 3-4 luglio. Cassano? Lui dice sempre quello che pensa, lo conosciamo. Ma sono fortunato ad allenare questa squadra: ora stiamo programmando il futuro".

martedì 9 maggio 2017

Mercato allenatori Montella a Roma e Mancini al Milan?



Roberto Mancini, ex tecnico dell’Inter, piace molto a Marco Fassone. L’Aeroplanino, invece, potrebbe tornare in giallorosso.

L'estate 2017 sarà l'ennesima occasione per vedere grandi cambiamenti sulle panchine della grandi squadre italiane. L'Inter, la Fiorentina, la Roma e, a sorpresa, anche il Milan stanno valutando attentamente il futuro del proprio allenatore. A sorpresa, perchè nonostante le parole di elogio pronunciate dal nuovo amministratore delegato Marco Fassone, anche il futuro di Vincenzo Montella non è saldo al 100%.

La schiacciante vittoria della Roma a San Siro ha dato il la a un clamoroso giro di panchine, che potrebbe concretizzarsi nei prossimi giorni. Sono coinvolte Roma, Milan e Inter e allenatori di prima fascia che fino a pochi giorni fa sembravano sicuri di restare al loro posto. E’ il caso di Spalletti, per esempio. Oggi è dura pensare che il tecnico toscano resti ancora sulla panchina della Roma, dopo che domenica sera, invece di godersi la grande vittoria contro il Milan, ha alimentato le polemiche sul mancato utilizzo di Totti. Avrebbe potuto giustificare il terzo cambio parlando di “esigenze tattiche prioritarie”, invece di finire dentro il tourbillon della polemica sul capitano. Che ha alimentato al punto di spingersi a dire: «Se tornassi indietro, non verrei mai ad allenare la Roma». Con quella frase il tecnico toscano si allontana ancora di più dalla Roma. I dirigenti sono già in cerca di una soluzione migliore. Sono stati sondati Emery e Sarri, ma sono entrambi sotto contratto. Il primo potrebbe liberarsi dal Paris Saint Germain e in questo caso accetterebbe volentieri la corte della Roma. Ma il suo contratto scade nel 2018 e solo il presidente del club parigino può liberarlo. Sarri, pur avendo una clausola rescissoria di otto milioni, non si muoverà da Napoli. E questo a Trigoria lo sanno bene.

Anche Pallotta si è reso conto che continuare con Spalletti è difficile: «Se decidesse di andare via non potrei biasimarlo». Ecco perché, una volta deciso di non prendere in considerazione Mancini, la scelta potrebbe cadere su altri due tecnici italiani: Montella o Di Francesco, con il primo favorito se si libera dal Milan, dove potrebbe andare proprio Mancini. Fassone aveva già annunciato la conferma del tecnico, ma la situazione è cambiata negli ultimi giorni. Montella ha cominciato ad allenare nella Roma e ha ancora casa nella Capitale. Con l’attuale società non si lasciò benissimo, ma ha il profilo giusto per proseguire il lavoro di Spalletti. Fassone stima molto Mancini dai tempi dell’Inter ed è convinto che possa fare bene anche in rossonero.

Montella aveva lanciato segnali preoccupanti nel corso delle ultime conferenze stampe aprendo alla possibilità di non proseguire insieme alla nuova proprietà.
Considerazioni, come quelle che sta facendo anche Montella che è tentato da un ritorno a Roma e alla Roma in caso di addio di Luciano Spalletti. La pressione sul tecnico campano è ora altissima, ma non arriva soltanto dalla società, bensì anche dall'esterno. Roberto Mancini, tecnico che Fassone e Mirabelli hanno già avuto all'Inter, I due sono convinti che possa far bene anche in rossonero e lo stanno corteggiando aspettando una mossa risolutiva di Montella. Idee vive, quelle di tecnico e società, che saranno certificate a fine stagione.


lunedì 1 maggio 2017

Post derby: Procura Figc, prova tv per Strootman



Si dice che a Roma il derby non finisca mai: l'impressione è che mai come stavolta il luogo comune centri il concetto. Strootman, De Rossi e Rüdiger, per motivi diversi, diventano protagonisti di episodi e polemiche che rischiano di far saltare loro le prossime sfide con Milan e la Juve.

Primo maggio di lavoro, conseguenza di una domenica ricca di episodi controversi, per il capo della procura della Figc, Giuseppe Pecoraro. L'ex prefetto di Roma, apprende l'Ansa, ha già deciso di inviare entro la tarda mattinata di domani al giudice sportivo la segnalazione per la prova tv nei confronti di Kevin Strootman per l'episodio del rigore concesso da Orsato, nonostante non ci sia stato contatto tra il laziale Wallace e il giallorosso.

Il procuratore federale nelle prossime ore analizzerà anche audio e video di due vicende, entrambe legate al razzismo nel calcio: i cori razzisti che hanno spinto il pescarese Muntari ad abbandonare il campo a Cagliari, e i 'buu' che hanno accompagnato l'uscita dal campo di Rudiger espulso nel finale di partita nel derby romano.

Cominciamo dall'olandese, il cui caso ha come corollario quello legato a capitan De Rossi. L'episodio che ha portato al momentaneo pari sembra chiara simulazione, che rientra nei limiti dell'articolo 35 della giustizia sportiva. Strootman rischia 2 giornate di squalifica, la stessa pena che, per episodi analoghi, è stata comminata a Iliev del Palermo (2005), Adriano dell'Inter (2007) e Krasic della Juve (2010).

Sicuro l'appello del club, che probabilmente cercherà di difendersi spiegando come Strootman sia caduto per evitare il calcio di Wallace. Da ricordare, poi, come l'olandese già nel derby di andata aveva ricevuto 2 giornate di stop per una simulazione, dopo che Cataldi (espulso) lo aveva tirato per la maglia. Poi in appello era arrivata la revoca, ma lo stesso Strootman onestamente aveva chiesto scusa per avere, in precedenza, innescato un parapiglia lanciando dell'acqua verso la panchina laziale.

Diverso il caso di De Rossi. L'azzurro, segnato il gol del pari su rigore (il 13° penalty in campionato per i giallorossi), ha dato il via a una esultanza, secondo le immagini tv, anche "a luci rosse" (mano verso le parti basse, che ha ricordato, in piccolo, quella di Ibrahimovic a San Siro nel 2009) verso qualcuno della panchina laziale (c'è chi dice Farris).

Il ghanese del Pescara è stato ammonito per aver lasciato il terreno di gioco senza autorizzazione dopo i cori razzisti di alcuni tifosi del Cagliari e siccome era già stato ammonito verrà squalificato.

Il direttore di gara, dopo aver ammonito il calciatore che gli contestava platealmente di non aver interrotto il gioco, lo ha ammonito nuovamente per aver abbandonato il campo senza autorizzazione, comunicando la decisione al capitano del Pescara Memushai. Una procedura prevista dal regolamento all'interno di tre opzioni: nessun provvedimento a fronte di una rinuncia del calciatore legata a situazioni gravi, ammonizione per il generico abbandono del terreno di gioco senza l'ok dell'arbitro, espulsione in caso di uscita per protesta nei confronti dell'arbitro stesso.




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