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lunedì 30 maggio 2016

Marcello Lippi: serve patto d'onore, solo 5 stranieri a club



A pochi giorni dall’inizio degli Europei francesi Marcello Lippi tenta di dare qualche suggerimento ai presidenti di Serie A per far si che la Nazionale Italiana possa tornare ad avere un’adeguata quantità di calciatori da poter selezionale per le più importanti manifestazioni.

L’ex ct della nazionale azzurra, Marcello Lippi, avrebbe trovato il metodo per aiutare la Nazionale del futuro. Club si mettano d'accordo, non più di 5 stranieri per squadra. E' la ricetta di Marcello Lippi per dare un futuro più forte al calcio italiano e maggiori chance di scelta al ct azzurro alle prese con le convocazioni. Intervenuto al programma radiofonico "Radio anch'io lo sport", Lippi ha sottolineato anche il problema di questi giorni per il ct della Nazionale Antonio Conte, di dover scegliere gli azzurri su una platea limitata a solo il 35% di giocatori italiani nel nostro campionato. Dieci anni fa, quando gli azzurri di Lippi trionfarono al Mondiale di Berlino, gli italiani in campo nelle squadre di serie A erano invece il 66%.

Come invertire questa tendenza ? "è possibile solo se c'è la volontà dei presidenti, ha detto Lippi. Legalmente non si può fare, c'è la libera circolazione dei lavoratori, e i calciatori sono lavoratori dipendenti, quindi possono giocare ovunque". Per il ct campione del mondo, e probabile nuovo direttore tecnico degli azzurri, "basterebbe che si mettessero d’accordo i presidenti, decidendo che d'ora in avanti prendono massimo 5 stranieri per squadra e gli altri sei in campo sono italiani. Lo so che è pura fantasia, ma è l'unica cosa possibile. Tutti dicono che ci sono troppi stranieri. serve un patto d'onore"

Marcello Lippi torna in azzurro? "non sono i giocatori o gli allenatori che annunciano gli ingaggi. Sono scelte che spettano a club e federazioni". Così l'ex ct campione del mondo nel 2006 ha risposto, ai microfoni di 'Radio anch'io lo sport' a una domanda sul suo possibile, anzi quasi certo, ritorno nell'area azzurra con il ruolo di direttore tecnico. "Ho sempre detto -ha spiegato Lippi- che mi piacerebbe continuare a svolgere dei ruoli nel calcio, ma non più quello dell'allenatore. Da quando faccio questo mestiere, non sono mai gli allenatori che comunicano l'ufficialità di un ingaggio, è sempre una società o una federazione" ha concluso.

Dieci anni fa la Nazionale di Marcello Lippi vinceva i Mondiali di calcio. "Penso spesso a quel Mondiale -ha detto oggi l'ex ct ai microfoni di 'Radio anch'io lo sport'. "Sono in contatto spesso con i giocatori che hanno partecipato a quell'impresa tanti sono ancora protagonisti", ha detto Lippi che si appresta a tornare in azzurro nel ruolo di direttore tecnico. "Penso a Buffon, Barzagli, Totti, che è riuscito a convincere tutti a farlo giocare ancora un anno. Sono giocatori immortali. Non penso mai al loro futuro, sono ancora protagonisti".

Quando Lippi scelse i giocatori da portare in Germania durante il mondiale del 2006, la percentuale di italiani in Serie A era del 66%, adesso invece Conte ha dovuto attingere da un bacino del 35%, praticamente la metà.
Quindi l’idea principale di Lippi sarebbe quella di limitare l’utilizzo di stranieri a 5 per ogni squadra, così da poter lasciare più spazio ai giocatori italiani, soprattutto a quelli più giovani così da farli crescere più velocemente sul campo.







domenica 29 maggio 2016

Nazionale, Tavecchio: "Il 7 giugno nome del nuovo c.t."



Il giorno del Consiglio Federale si scoprirà il nome. Il presidente Figc non si sbilancia sul successore di Conte e "risponde" a Buffon: "Non siamo favoriti all'Europeo? Restiamo una delle 4-5 potenze calcistiche maggiori".


Ho fiducia in questa squadra – ha poi aggiunto Carlo Tavecchio – tutti devono sapere che siamo fra le prime 4-5 potenze mondiali del calcio. La Nazionale ha forza e orgoglio, al di là dei favori della vigilia“. Infine una battuta sull’organizzazione della finale di Champions League giocata ieri a San Siro: “Abbiamo organizzato l’incontro con grande orgoglio e soddisfazione e da quel punto di vista la finale è stata impeccabile. Abbiamo dimostrato di meritare di ospitare eventi di rilievo internazionale“.

"Il giorno del Consiglio Federale, ma non Ventura, chi sarà, voi siete bravi a mettere i trabocchetti". Risponde così il Carlo Tavecchio, Tavecchio, ai microfoni di Sky Sport 24, alla domanda "quando annuncia Ventura?". Ancora pochi giorni, dunque, e il 7 giugno arriverà l'ufficialità del nome del nuovo commissario tecnico. "Io sono convinto - dice il numero uno della Figc a proposito del campionato Europeo in programma in Francia - che la squadra ci sia e c'è, perché il nostro gruppo è coeso, credo che faremo bene, poi vedremo i risultati quali saranno".

"Il 7 giugno, in occasione del Consiglio federale, annunceremo il nome del nuovo commissario tecnico. Se sarà Ventura? Siete bravi a farmi i trabocchetti, lo scoprirete quel giorno". Così il presidente federale, Tavecchio, all'uscita dell'albergo che ospita gli azzurri, sull'isola di Malta, dove stasera è in programma l'euro amichevole contro la Scozia.
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Calciomercato Milan apertura per Aleix Vidal e Mateo Kovacic



Sono giorni caldi per il futuro del Milan perché, oltre alla febbrile attesa per la decisione di Silvio Berlusconi sulla cessione del pacchetto di maggioranza del club alla cordata cinese, sottotraccia proseguono i contatti più o meno informali con agenti, intermediari e direttori sportivi di tutta Europa per pianificare il mercato estivo. In questo momento, Adriano Galliani non ha grandi margini per concludere qualsiasi tipo di operazione, ma la prossima settimana potrebbe portare ugualmente ad alcune novità, ad esempio sul fronte Aleix Vidal.

Le prime indiscrezioni su un interesse del Milan per l'ex esterno del Siviglia giunsero direttamente dalla stampa di Barcellona, che evidenziava la fiducia pari allo zero riposta da Luis Enrique nel calciatore, impiegato soltanto per 541 minuti da gennaio a maggio in campionato e 317 in Coppa del Re. Dietro all'insostituibile Dani Alves, gli è stato preferito più spesso un giocatore adattato come Sergi Roberto e l'addio a luglio è più che un'eventualità. Pagato 17 milioni di euro, il Milan si è informato e si informerà la prossima settimana presso l'agenzia Promesport (che ne cura gli interessi) per conoscerne la valutazione, ma ad oggi il suo profilo non è una priorità per il club rossonero.

In attesa di conoscere le scelte del Barcellona, che perderà molto probabilmente Alves, con destinazione Juventus, e Douglas, al Milan attualmente la batteria dei terzini è occupata da Abate, De Sciglio, Vangioni, Antonelli e Calabria, quello con maggiori probabilità di partire, in prestito. A meno che non si pensi di adottarlo in una posizione più offensiva, non si intravede numericamente spazio per lui. Inoltre, secondo quanto risulta non manca in Premier League la concorrenza per Vidal, in particolare da parte del Liverpool, disposto a mettere sul piatto cifre decisamente superiori, in grado di accontentare il Barcellona, che va alla ricerca di un sostituto importante di Dani Alves (Bellerin è in pole) e anche di un'alternativa. Ecco perchè il contatto tra le parti dei prossimi giorni non dovrebbe portare ad alcuna significativa novità: il Milan resta vigile su Vidal, ma non si può parlare di una trattativa concreta.

L'ex gioiello dell'Inter ha vissuto la vittoria della Champions del suo Real dalla tribuna: «Ho cinque anni di contratto ma sapevo che avrei incontrato delle difficoltà». Ieri è rimasto ai margini, ma nella propria bacheca personale Mateo Kovacic può aggiungere la Champions League. Il Fato ha voluto che la vittoria della coppa più importante arrivasse proprio nel suo vecchio stadio, che ha sempre amato ed apprezzato il talento croato. Kovacic se lo ricorda, e infatti manda questo messaggio ai tifosi dell'Inter: "Milano è una città bellissima e io ho giocato in una grande squadra come l'Inter - ha detto ai microfoni d FC Inter News- Sono stati due anni e mezzo molto belli ma oggi sono un giocatore del Real Madrid".

Nonostante l'affetto verso l'Inter e l'orgoglio di giocare in una squadra come il Real Madrid, Kovacic è considerato uno dei prossimi partenti tra i Blancos, con la suggestione Milan che sta prendendo sempre più piede. Interrogato in merito, Kovacic ha risposto: "Milan? Non penso ad altre squadre al momento, ma nella vita può accadere di tutto". Una risposta che non chiude le porte ai rossoneri, che restano vigili sulla vicenda.

Dopo la vittoria della Champions League, Kovacic ha fatto qualche riflessione sulla sua stagione numero uno al Real Madrid: "Una stagione molto difficile. Sono arrivato qui molto giovane, però ho atto molta esperienza e visto tante cose. Sto bene, ho giocato molto. Mi aspetto delle difficoltà ma adesso penso solo all'Europeo".


lunedì 23 maggio 2016

Lazio: Prandelli ha incontrato Lotito




Nella serata dell'orgoglio del tifo biancoceleste, con l'evento "Di Padre in Figlio" allo stadio Olimpico che coinvolgerà moltissima gente (almeno 50.000 persone, tutte contro Lotito) e protagonisti della storia più o meno recente del club,  potrebbe subire una svolta importante il futuro della panchina della Lazio.  Dopo gli incontri delle scorse settimane con l'ex ct del Cile Jorge Sampaoli, che non hanno portato ad un'intesa di massima, e congelata la posizione dell'ex tecnico della Primavera Simone Inzaghi,  risalgono prepotentemente le azioni di Cesare Prandelli.

L'ex ct della Nazionale era già stato l'oggetto di alcuni sondaggi da parte dei collaboratori del presidente Lotito nelle passate settimane e  più recentemente ha anche valutato l'ipotesi di un ritorno all'Atalanta, che non confermerà Reja. Prandelli vuole valutare attentamente qualsiasi proposta e soprattutto il progetto che gli sarà prospettato, indipendentemente dal blasone della squadra. Il tecnico di Orzinuovi si aspetta soprattutto chiarezza  e una società con ruoli ben definiti e idee precise e tornare nella. Nella giornata di oggi,  Prandelli è stato a Roma e ha avuto un incontro con la Lazio, ma il dado non può ancora considerarsi tratto. Rimangono in piedi ancora tutte le piste alternative, anche quelle che portano alla conferma di Simone Inzaghi e al suggestivo ritorno da allenatore di Roberto Di Matteo, cercato anche dall'Aston Villa.


Presente all'Olimpico anche Cristian Ledesma, ex centrocampista della Lazio, che ha voluto dire la sua sul futuro del club biancoceleste: «È una grande emozione tornare qui, all'Olimpico, meglio di così non si poteva. Sono onorato di essere stato chiamato alla festa della gente, dopo un anno così ci voleva. Per ricreare l'entusiasmo serve un allenatore esigente, non solo sul mercato ma a livello progettuale. Prandelli? Dipende cosa si vuole fare. Non si è mai riusciti a fare il salto nonostante i tanti allenatori cambiati. Il mio futuro? La Mls è una possibilità, ma lo è anche tornare in Italia. Non posso più sbagliare scelta anche perché ho 33 anni. Devo valutare tutti gli aspetti anche per il futuro».

 A bordo campo anche Tommaso Rocchi: «L'Olimpico in festa è una bella emozione. Tornare dopo un po, ritrovarsi con compagni e vecchi amici, le urla ed entusiasmo è una bella serata di lazialità. Ripartire dai giovani da Roma? La parte più importante della mia vita è qui alla Lazio, ho preso ora il patentino, ma facciamo una cosa alla volta. Prandelli o Inzaghi? Situazione difficile, la società farà le sue valutazioni, Inzaghi ha fatto le ultime partite e Prandelli è un grande allenatore. Speriamo che chiunque ci sia faccia il meglio per la sua Lazio».

lunedì 16 maggio 2016

Calciomercato tra Juventus e Roma, non solo Pjanic



Le mani della Juventus su Pjanic, una situazione concreta e in costante divenire che potrebbe portare a diversi finali, dal clamoroso passaggio in bianconero al rinnovo con la Roma o all'inserimento di altre società  38 i milioni della clausola rescissoria  da far valere entro l'estate.  Unica la soluzione del pagamento nel caso in cui venisse esercitata, modalità ancor più della cifra che in casa Juventus si punta a modificare ed abbattere.  Urgente la necessita della Roma di incassare soldi cash entro il 30 giugno,  situazione che potrebbe spingere la società giallorossa ad aprire un dialogo con la Juve per fare in modo che le casse possano rimpinguarsi per tempo. Anche magari intavolando una seconda trattativa,  collegata e distinta allo stesso tempo, riguardo  uno o più elementi da portare alla corte di Luciano Spalletti  da luglio in poi, quando ormai l'attuale esercizio sa・stato chiuso ed un altro si potrà aprire: ma dinamiche di mercato che hanno già portato a una lista composta da giocatori potenzialmente utili alla causa romanista ed al credo di Spalletti.
 
 Il più ambito,  è anche il desiderio più difficile da realizzare. Non solo a centrocampo ma anche in difesa sono previste partenze eccellenti in casa Roma. Motivo per cui  il primo nome fatto  è quello di Daniele Rugani, attualmente però ritenuto incedibile dalla società bianconera  che tanto ha investito e creduto si di lui anche in questa stagione: la sua crescita  è stata esponenziale, una sua partenza non è in agenda.  Ben diversa la situazione spostandosi su gli altri obiettivi, a cominciare da Domenico Berardi, prossimo al passaggio in bianconero ma che potrebbe essere sacrificato in nome di un grande colpo come quello rappresentato dal bosniaco: i  passi avanti compiuti negli ultimi giorni verso Gabriel Jesus ad esempio potrebbe agevolare questa situazione. E  sul taccuino degli uomini di mercato giallorossi rimangono sottolineati in rosso anche Stefano Sturaro e Simone Zaza, entrambi decisamente corteggiati anche in Premier,  tra gli elementi di maggior mercato in assoluto guardando alla lista delle alternative a disposizione di Allegri e inseriti nella categoria dei non-incedibili da Marotta e Paratici. Nuovi intrecci in una trattativa complicata che appare pi・facile di quanto non sia in realtà.

E' chiaro che i giocatori di qualità della Roma sono nel mirino di alcune società  Però questi stessi calciatori mi hanno assicurato, visto che io con loro ci parlo quotidianamente avendo un contatto diretto, che vogliono rimanere". Così il tecnico della Roma Luciano Spalletti, sulle indiscrezioni di mercato riguardanti alcuni elementi della rosa giallorossa come Nainggolan e Pjanic.  "Questi discorsi, poi,  è chiaro che vanno approfonditi perché ci sono delle situazioni nel calcio che possono scatenarsi e mi riferisco al fatto che una società acquisti un giocatore da un altro club.  Valuteremo, ma la volontà dei calciatori è di rimanere a giocare qui. E questo perchè si sono trovati bene e hanno piacere ad indossare questi colori. Se mi dispiacerebbe vedere Pjanic alla Juventus? Io ho piacere se i giocatori fanno quello che li rende felici. Si debbono confrontare con delle situazioni individuali, soggettive".


sabato 14 maggio 2016

Higuain scrive la storia della Serie A superato Nordahl


Serviva una tripletta per abbattere un record che resisteva da 66 anni e riscrivere la storia del calcio italiano. Un'impresa riuscita magistralmente a Gonzalo Higuain che è riuscito a diventare leggenda riscrivendo un record storico per la Serie A, quella del numero di gol segnati in una singola stagione nei campionati a 20 squadre, che resisteva dalla stagione 1949/50 quando Gunnar Nordahl con la maglia del Milan chiuse quel campionato con 35 gol all'attivo.

Da una giocata straordinaria di Allan al 53’ nasce il 34° gol di Higuain. Serpentina del brasiliano, palla comoda per il Pipita e il Napoli raddoppia. L’argentino non festeggia nemmeno, prende palla e la riporta a centrocampo, c’è il record di Nordahl da inseguire e da raggiungere. Lo fa al 65’, partendo sul filo del fuorigioco (forse oltre), su cross dalla destra di Callejon. Non bisogna aggiungere altro, al San Paolo si scrive la storia della Serie A.

Il Pipita con una tripletta nella ripresa di Napoli-Frosinone diventa il massimo goleador in una singola stagione di Serie A. Superato lo svedese del Milan, che nel 1949-'50 ne aveva segnati 35.

La storia ha fatto irruzione al San Paolo, El Pipita ha iniziato a buttarla dentro con la straordinaria media di un gol ogni 10 minuti. Il secondo tempo di Napoli-Frosinone è diventato un rullo di gol, applausi ed emozioni, con un solo protagonista in campo e un conto alla rovescia dal finale già scritto: il record di gol in Serie A, l'apoteosi di un campionissimo. "Trentasei gol" (e andrebbe scritto 36 volte di seguito, così, per rendere meglio l'idea): ha fatto più gol lui da solo di 6 squadre di A. Il tutto in 35 partite... "È una gioia immensa poter superare questo record - ha commentato Higuain a fine partita ai microfoni di Premium Sport - però ci tengo a ringraziare la mia famiglia, tutto Napoli, la squadra e lo staff tecnico.

Mi sento molto orgoglioso perché tutti mi hanno aiutato a fare questo. Sapevo che potevo farcela, ma per riuscirci dovevo restare calmo, al primo tempo non ci sono riuscito, ma poi ce l'ho fatta". Il San Paolo è venuto giù, un delirio "da scudetto", una gioia sfrenata come solo ai tempi di Diego Armando Maradona. Zappino (il portiere del Frosinone) che diventa lo sparring partner ad hoc, la spalla di uno straordinario attore impegnato (senza nemmeno grandi difficoltà) nell'interpretazione perfetta. E così arrivano il primo, il secondo e il terzo gol: 34, 35 e 36. Record. Nordahl è solo uno splendido ricordo. Il presente è Higuain. E chissà se ci vorranno altri 65 anni per vivere un altro momento del genere, in cui un nuovo "grande" del calcio mondiale supererà lo straordinario Gonzalo Higuain che il 14 maggio 2016 riscrisse la storia della Serie A.



martedì 10 maggio 2016

Trattativa Milan-cinesi: tutti i dettagli



La Galatioto Sport Partners, advisor americano che rappresenta la cordata cinese che vuole comprare il Milan, ha diramato un comunicato con il quale esprime la soddisfazione per l'esclusiva: "Il nostro gruppo di investitori ha firmato in esclusiva un accordo con Fininvest per iniziare a trattare l’Ac Milan. Questo è un importante passo importante verso la possibilità di chiudere l’accordo. Siamo ottimisti sul fatto che con Fininvest noi potremo completare l’affare in modo rapido"

Mancava solo il comunicato ufficiale, è arrivato anche quello. "Fininvest ha raggiunto un accordo per un periodo di esclusiva con un gruppo di investitori cinesi relativo alla cessione di una quota dell’AC Milan. E’ stato contemporaneamente sottoscritto un promemoria di intesa, partendo dal quale si darà il via ad un approfondimento della trattativa. Il periodo di esclusiva è stato definito in modo da risultare compatibile con la complessità delle tematiche da discutere, le esigenze della società e gli appuntamenti previsti dal calendario delle attività calcistiche".

Come riporta Milan Channel, l'esclusiva durerà fino al 15 giugno e durante questo periodo di tempo la holding della famiglia Berlusconi potrà parlare solo con il gruppo cinese. Inoltre, entrambe le parti possono uscire dalla trattativa senza pagare nessuna penale.

E' molto scarno il comunicato di Fininvest sulla trattativa in corso per la cessione del Milan ai cinesi. La nota della casa madre del club rossonero recita: "Fininvest ha raggiunto un accordo per un periodo di esclusiva con un gruppo di investitori cinesi relativo alla cessione di una quota dell’AC Milan. E’ stato contemporaneamente sottoscritto un promemoria di intesa, partendo dal quale si darà il via ad un approfondimento della trattativa. Il periodo di esclusiva è stato definito in modo da risultare compatibile con la complessità delle tematiche da discutere, le esigenze della società e gli appuntamenti previsti dal calendario delle attività calcistiche".

Proviamo ad analizzare il comunicato e a rispondere ad alcune domande, anche in base ad altre informazioni in nostro possesso.

 Nel comunicato non è specificato il nome degli interlocutori di Fininvest, ma possiamo ipotizzare con buona probabilità di successo che si tratti dell'Evergrande Real Estate Group, fondato da Xu Jiayin. Si tratta di un fondo immobiliare che in Cina è già socio di maggioranza del Guangzhou Evergrande, in cui c’è anche la presenza Jack Ma (Alibaba) in minoranza.

Anche in questo caso, possiamo fare delle ipotesi: la scadenza più verosimile è quella che ha come deadline il 30 giugno, ma con la speranza (da parte di Fininvest e del Milan) di chiudere entro il 15-20 giugno, per dare ad Adriano Galliani (o a chi per esso) la possibilità di iniziare il mercato per tempo.

Quote?. Anche in questo caso, la nota non dà nessuna certezza. Ricordiamo però che nei precedenti comunicati di Fininvest sul tema 'cessione Milan', quando ad esempio l'interlocutore era Bee Taechaubol, si faceva riferimento al 48% delle quote del club, escludendo quindi una cessione della maggioranza del club. Il fatto che ora non si faccia menzione della percentuale può far pensare che si stia trattando per la vendita della maggioranza del club (magari con una road map che preveda un ingresso graduale dei nuovi soci, prima minoritari e poi di fatto padroni del Milan).

 Un ultimo punto da tenere considerazione è l'inesistenza di una penale in caso di decisione di Silvio Berlusconi di tirarsi indietro: in qualsiasi momento, il patron del Milan può cambiare idea e far saltare tutto. In questa vicenda, dunque, non sono ancora esclusi i colpi di scena.

Anche il lavoro dei dirigenti Fininvest sulle garanzie bancarie è ormai vicino alla definizione: presto verrà posto all’attenzione del padrone rossonero. La firma sull’esclusiva non è vincolante: Berlusconi avrebbe sempre la possibilità di fare marcia indietro e tenersi la sua squadra. Semmai lo è sul mercato, se con la firma ogni trattativa verrebbe di fatto congelata per un mese: acquisti, cessioni, eventuale scelta dell’allenatore, rinnovi di contratto, tranne il triennale di Montolivo dato ormai per cosa fatta.

domenica 1 maggio 2016

Premier League: Leicester festa rimandata


Se il Tottenham non vince domani, le Foxes sono campioni. Di Martial e Morgan le reti del match. Claudio Ranieri si avvicina alla conquista della Premier League, ma l’1-1 all’Old Trafford non basta per avere la certezza aritmetica del titolo.

Titolo rimandato ma sempre più vicino per il Leicester. Il teatro dei sogni non regala sogni a Ranieri. Il Leicester a Old Trafford fallisce il primo match point per vincere la Premier, ma fa un ulteriore passetto in avanti, conquistando un punto che può essere prezioso. Ora ne mancano due in due partite per festeggiare una vittoria storica. Il Manchester United, alla disperata ricerca di punti per sperare nella Champions, è un avversario difficile e non regala nulla.

Ora il Leicester può festeggiare domani, davanti alla tv, come ha fatto la Juventus una settimana fa. A regalargli il titolo può essere il Chelsea, che domani nel derby ospita i rivali del Tottenham, e non nasconde di tifare Leicester nella corsa al titolo. Se gli Spurs non vincono, la Premier è del Leicester.
Altrimenti la prossima data utile sarà sabato prossimo, quando il Leicester ospiterà l'Everton. E chiaramente sarebbe ancora più bello a questo punto festeggiare in casa.

Il Manchester Utd parte fortissimo e trova il vantaggio già all’8’ con Martial, dimenticato in area dalla difesa del Leicester. Schmeichel nega il raddoppio a Lingard e al 17’ arriva l’1-1, con un colpo di testa di capitan Morgan su azione da palla ferma. Da lì in poi, tante occasioni da una parte e dall’altra, ma il punteggio non cambia più. Neanche nei minuti finali, col Leicester in dieci per il secondo giallo a Drinkwater. Per lo United è quasi addio alle speranze di acciuffare un posto tra le prime quattro e la conseguente qualificazione alla prossima Champions League.
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