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giovedì 29 giugno 2017

Dall'Argentina: «La Juventus ha chiuso per Colidio»



Stando a quanto riportato da Olè.com la Juventus avrebbe piazzato un altro colpo in Argentina. I media argentini hanno annunciato il trasferimento al club bianconero di Facundo Colidio, centravanti classe 2000 conosciuto come 'la joya'. Come riferisce 'ESPN', la società italiana avrebbe già trovato un accordo per il giovane attaccante per una cifra intorno ai 9 milioni di euro. Anche 'ole.com.ar', conferma l'interesse di Marotta e Paratici per Colidio anche se si parla di affare non ancora perfezionato.

Dopo Bentancur, un altro gioiello del vivaio del Boca Juniors è molto vicino al trasferimento alla Juventus e, secondo quanto riporta la stampa argentina, l'affare è stato già chiuso. Si chiama Facundo Colidio ma a Buenos Aires è conosciuto con un soprannome che scalderà il cuore dei tifosi juventini: 'la joya'.

Colidio gioca nelle giovanili del Boca, è un attaccante classe 2000 che è già stato convocato in nazionale under-15 e under-17, con la quale ha anche segnato una doppietta contro il Perù. Ieri il quotidiano argentino 'Olé' aveva riportato che la Juventus ha compiuto i primi passi per assicurarsi la giovane promessa, ma oggi il notiziario 'SportsCenter' di ESPN ha annunciato che il club di Torino avrebbe già chiuso l'affare.

Il contratto del giocatore sarebbe scaduto nel 2019, ma la Juventus avrebbe chiuso per la cessione a titolo definitivo in cambio di una cifra vicina ai 9 milioni di euro, dei quali la prima metà arriverebbe subito e l'altra al suo debutto in Serie A. Sono cifre record per un giocatore che non ha ancora mai giocato con la prima squadra del suo club.

Stella delle giovanili del Boca (in prima squadra non ha mai giocato), Colidio è un talentuoso attaccante classe 2000 già convocato nella nazionale Under 15 e Under 17 dell'Argentina. Il suo contratto sarebbe scaduto nel 2019, ma la Juventus avrebbe chiuso per la cessione a titolo definitivo in cambio di una cifra vicina ai 9 milioni di euro,dei quali la prima metà arriverebbe subito e l'altra al suo debutto in Serie A. Cifre record per un ragazzo della sua età, ma in Argentina danno l'affare per fatto.

Filtra ottimismo per la buona riuscita dell'operazione. Un altro grande acquisto in prospettiva dunque per i bianconeri, visto che l'attaccante classe 2000 (già convocato dalla Nazionale Under 15 e dall'Under 17) viene considerato in patria il futuro numero 9 dell'Albiceleste. La Juventus dunque pensa anche al futuro. Vicino il rinnovo del classe 2000 Kean, è a un passo un altro millennial, Facundo Colidio


Capitan America':il Cile esalta Claudio Bravo



"Un gigante". Così il Cile esalta Claudio Bravo, il portiere che con tre rigori parati ieri ha portato la sua nazionale alla finale della Confederations Cup, in corso in Russia, battendo il Portogallo di Cristiano Ronaldo.

Sono i guantoni di Claudio Bravo a mettere ko il Portogallo e a consegnare al Cile la finale della Confederations Cup, dove affronterà una la  Germania. Lo 0-0 dei 120' manda le due squadre ai rigori ed esalta il portiere del City, famoso più per il buon piede che per l'abilità tra i pali. Qui però intercetta tutti e tre i penalty lusitani e mette una pezza allagaffe di arbitro e VAR, che nei supplementari si erano persi un netto pestone in area di Fonte sul cileno Francisco Silva.

"Un Claudio Bravo 'gigante' porta il Cile in finale", titola in prima il quotidiano 'El Sur'. "Bravissimo", titola in home page 'Las Ultima Noticias', parlando del portiere del Manchester City come di un 'leader storico'. Bravo e' celebrato anche sui suoi profili social, dove e' ricordato il passato da pararigori del n.1 cileno: nel 2015 paro' un penalty a Banega, nel 2016 a Biglia in Coppa America, e nell'ultima Premier League tre volte dal dischetto ha negato la gioia del gol agli avversari. Omaggio anche da Alexis Sanchez, goleador del Cile: "Non importa chi è il capocannoniere, abbiamo il miglior portiere della storia della nostra nazionale nel nostro ciclo d'oro - scrive su Instagram l'attaccante - Vamos CHILE".

La finale se la prende il Cile. La sfida contro il Portogallo è vinta dopo i calci di rigore (0-3) e la nazionale di Pizzi sfiderà domenica 2 luglio a Mosca la vincente della seconda semifinale tra Germania e Messico (in programma giovedì sera alle 20) nell’ultimo atto della competizione. Decisivi gli errori dal dischetto da parte di Quaresma, Moutinho e Nani: i tempi supplementari si erano conclusi sul risultato di 0-0.

Il caso più evidente della partita è il clamoroso calcio di rigore non concesso al Cile. Intervento netto di Josè Fonte ai danni proprio di Francisco Silva. Il direttore di gara fa proseguire il gioco non chiedendo l'intervento della VAR. Il Cile, però, oltre ad arrabbiarsi con l'arbitro, reagisce sul campo. La super occasione arriva al 119': conclusione di Vidal dalla distanza che si stampa sul palo. Sulla ribattuta c'è Rodriguez che ribadisce verso la porta ma la sfera rimbalza sul montante e viene bloccata da Rui Patricio.

Quello di Kazan è un match equilibrato nel quale, per distacco, i migliori in campo sono i portieri: il primo a mettersi in mostra è Rui Patricio, perfetto nel murare di piede un Vargas smarcatogli davanti dal filtrante di Sanchez. Un grande intervento che viaggia a braccetto con l'errore dell'ex Napoli, che poteva e doveva fare meglio. Stesso discorso, sul fronte opposto, per il neo-milanista André Silva, pescato sul secondo palo dall'assist di Ronaldo e capace, da due passi, di farsi rimpallare da Bravo. Al cambio di campo, la storia si ripete: Vargas va di semi-rovesciata dalla distanza e trova la pronta risposta di Rui Patricio, una parata a mano aperta cui Bravo replica respingendo il siluro di Ronaldo.

Nei supplementari sale in cattedra il Cile che, oltre all'episodio del VAR, si mangia il fegato per il doppio legno del 118°: rimorchio di Francisco Silva per Vidal che dal limite spara un missile sul palo, sul rimbalzo Rodriguez non è abbastanza reattivo e il suo tap-in a porta vuota finisce sulla traversa. Si va ai rigori e qui non c'è storia: Vidal, Aranguiz e Sanchez sono impeccabili. Per il suo terzo torneo di fila, dato che la Roja è reduce da due Copa America vinte in due anni.

lunedì 26 giugno 2017

Campionato Primavera 2017/2018 rivoluzione sarà a girone unico



A partire dalla stagione 2017/18 rivoluzione nel campionato Primavera: girone unico di 16 squadre aperto solo ai club di Serie A ,  col nuovo format a con gare di andata e ritorno, prenderà il via il prossimo 9 settembre, per concludersi il 19 maggio 2018. Il titolo di Campione d'Italia per la categoria sarà sempre assegnato al termine di una Fase Finale, prevista dal 5 al 9 giugno 2018.

La Lega Serie A ha comunicato che si è svolta una riunione dei Responsabili dei settori giovanili dei club della Lega Serie A, incentrata sul format del Campionato Primavera TIM - Trofeo "G. Facchetti" 2017-2018.

La nuova stagione, come deciso la scorsa estate, terrà a battesimo la divisione della categoria in due livelli, Primavera 1 a girone unico con 16 squadre e Primavera 2 in due gironi, ciascuno con 13 formazioni. Il torneo Primavera 1 prenderà il via sabato 26 agosto 2017 e terminerà il 12 maggio 2018 (fine del girone di andata sabato 23 dicembre, prima di ritorno il 13 gennaio).

Al termine della stagione season le prime due classificate attenderanno altre due formazioni, provenienti dagli spareggi tra 3ª-6ª e 4ª-5ª, per dar vita alle semifinali con gare di andata e ritorno. La 3ª e la 4ª della classifica accederanno direttamente alle semifinali contro le prime 2 qualora la 5ª classificata accumulasse un distacco superiore ai 9 punti dal quarto posto. Le vincenti delle semifinali si affronteranno in campo neutro nella finalissima che assegnerà il titolo di Campione d'Italia per la categoria Primavera 1.

Per meglio comprendere cosa succederà dal prossimo anno andiamo a rivedere i criteri stabiliti già all’inizio della stagione in corso per determinare gli organici 2017/18.
Determinazione dell’organico del girone unico a 16 squadre del campionato primavera TIM 2017/2018 (“Primavera 1”).

Come noto per il primo anno del nuovo format ai nastri di partenza ci saranno solo squadre appartenenti alla Serie A TIM 2017/2018. Questo l'elenco delle 16 formazioni che hanno acquisito il titolo sportivo per partecipare alla prima edizione del Campionato Primavera 1 TIM: Atalanta, Bologna, ChievoVerona, Fiorentina, Genoa, Hellas Verona, Inter, Juventus, Lazio, Milan, Napoli, Roma, Sampdoria, Sassuolo, Torino, Udinese.

La Primavera 2 sarà suddivisa in due gironi da 13 squadre (i 22 club di B più quattro di A). Sarà un sistema aperto, nel senso che verranno introdotte promozioni e retrocessioni che garantirà tre promozioni ogni anno: due posti per le vincenti dei gironi e uno dopo playoff, consentendo pure alle squadre di B, se competitive, di militare nel massimo campionato Primavera.

domenica 25 giugno 2017

Calenda sulla cessione di Keita: «Lazio, ora basta: serve un'intesa»


A tutto Calenda: "I biancocelesti hanno un accordo col Milan, ma vogliamo capire il progetto. Juve? Nessun intesa. E non abbiamo preso in considerazione l’idea di andare via a parametro zero o di danneggiare la Lazio, ma la cessione è la cosa migliore per tutti"

Roberto Calenda, agente di Keita: siete d’accordo con la Juventus?
«Assolutamente no. Si vogliono a tutti i costi addossare colpe ad un calciatore, guarda caso ad un anno dalla scadenza del contratto. Non passa giorno senza che chicchessia esca fuori con notizie concernenti la vita di Keita: non è più tollerabile».

Ci dica: a questo punto restano due possibilità? Resta alla Lazio o va al Milan?
«Noi siamo stati chiari. La Lazio, invece, no. Non è mai stato indicato un programma su Keita, tanto è vero che anche in questa stagione – la migliore di sempre – ha giocato ad intermittenza. La Lazio ha legittimamente compiuto una scelta: non ha lavorato sul rinnovo. Keita da tempo è sul mercato. Noi non abbiamo preso in considerazione l’idea di andare via a parametro zero o di danneggiare la Lazio.

A questo punto, però, bisogna rendersi conto che la cessione è la soluzione migliore per tutti. Ovviamente, pensiamo ad una cessione che soddisfi tutte le parti. Tuttavia, è proprio questo il punto: abbiamo a che fare con un club che – al momento – considera solo il proprio interesse economico; la volontà di Keita per la Lazio non esiste. Allora, ancora una volta, bisogna essere trasparenti: noi vogliamo trovare una soluzione che soddisfi la Lazio ma che tenga pure in debita considerazione la volontà del ragazzo. Noi vogliamo dialogare con la Lazio fino alla fine e trovare un accomodamento; non siamo tuttavia disposti ad accettare imposizioni o ad essere “messi all’angolo” o, ancora peggio, a subire ritorsioni che – se si verificassero – sarebbero immediatamente denunciate alle autorità competenti. La volontà del ragazzo non può essere coartata, ipotizzando – in caso di mancata cessione a condizioni imposte unilateralmente dalla società – scenari apocalittici». Quando leggo di 3 o 4 offerte rifiutate (formulate anche da club esteri: inglesi, ad esempio) mi viene da dire: chi gestisce questa vicenda diffondendo notizie, se vere, mai comunicate al manager del giocatore? In tanti anni di calcio non mi era mai capitato».

In sostanza, le mosse della Lazio quali sono state?
«Mai fatte proposte di rinnovo nelle due stagioni passate. Nell’anno di Pioli, Keita non ha mai giocato. Con Inzaghi ha cominciato a lungo in panchina. E’ stato detto di tutto: che era indisciplinato; che non era determinante; che era una testa calda. Invece si è sempre comportato da vero professionista accettando di giocare un minuto, trenta o dall’inizio con la stessa intensità».

Avete rifiutato il Milan, perché?
«Ci hanno comunicato di avere fatto un accordo con il Milan. Noi ne abbiamo preso atto. Il Milan è sempre il Milan – parliamo di uno dei club più titolati al mondo – ma vogliamo capire in questo momento qual è l’entità del loro progetto».

Conclude Calenda: "Non c’è mai stata un’offerta durante questi due anni. Nell’ultima settimana c’è stato un tentativo goffo di trattare. E’ stato ipotizzato uno stipendio che rientra nei parametri Lazio, ma con una clausola rescissoria da top player. E’ questo che non funziona: Keita è ipervalutato solo per fare cassa. Posso solo dire che Keita è valutato dalla Lazio come un top player. Ma la stessa società non lo tratta come un top player, non lo paga come un top player, non lo considera come un top player; addirittura non ha interesse a sapere cosa pensi Keita. Keita per la società è una “cosa” da vendere. Sicuramente ci sono state richieste fuori mercato, considerato che tra un anno scade il contratto. La società è legittimata a chiedere qualsiasi cifra, ma è necessario poi che ognuno si assuma le responsabilità se poi la cessione non si realizza. Ricordo a me stesso che per fare un contratto bisogna essere tutti d’accordo, rispettare il proprio interlocutore; per mostrare rispetto al proprio interlocutore, bisogna essere sereni e disponibili al dialogo”.


 

giovedì 22 giugno 2017

Parma calcio, è ufficiale: il 60% ai cinesi



L'annuncio in conferenza stampa dal vicepresidente Marco Ferrari: "Resta il principio di multiproprietà e le minoranze espressione della città". Vicepresidente un nome storico degli anni d'oro, Hernan Crespo.

Il Parma passa di mano: è arrivata la conferma ufficiale. Dalla prima settimana di luglio il gruppo cinese Desport e il suo presidente Jiang Lizhang acquisiranno il 60% delle quote del Parma, neopromosso in serie B, diventando, a tutti gli effetti, i nuovi soci di maggioranza. Il 30% rimarrà nelle mani di Nuovo Inizio, i sette imprenditori locali che nell'estate del 2015 ricostituirono la società dopo il fallimento, il 10% per i prossimi cinque anni resterà a Parma Partecipazioni Calcistiche, l'azionariato diffuso dei tifosi. Crespo, parmigiano d'adozione e consulente tecnico della Desport, sarà uno dei due vicepresidenti presenti nel Cda composto da nove membri, cinque della Desport, tre di Nuovo Inizio ed uno di Ppc.

La conferma ufficiale è arrivata nel corso della conferenza stampa indetta al centro sportivo di Collecchio dal vice presidente Ferrari. "Finora siamo stati in grado di mantenere le nostre intenzioni ma quando si passa ad un calcio professionistico e sempre più competitivo crediamo si debba avere un socio di maggioranza capace di prendere soluzioni in pochi istanti. Abbiamo dedicato tanti mesi alla ricerca di un assetto funzionante con un azionista di maggioranza che non siamo riusciti a trovare al nostro interno. Ci sono stati una serie di incontri positivi con l'imprenditore cinese Jiang Lizhang, molto conosciuto in patria e presidente di Desport che si occupa di diritti tv relativi allo sport, partecipazioni sportive in senso stretto e già nel mondo del calcio e della Nba. Si tratta di un interlocutore serio, affidabile e desideroso di investire nel Parma che ha un certo appeal nei mercati asiatici fin dagli anni Novanta".

"L'accordo - ha aggiunto Ferrari - rispetta il principio di multiproprietà, in cui vengono tutelate le minoranze e l'espressione della parmigianità. Già avvenuto l'ingresso al 30%, nella prima settimana di luglio il gruppo Desport arriverà al 60% e quello sarà l'assetto definitivo con un ulteriore investimento di quindici milioni per la squadra e per le infrastrutture."

Per iniziare una nuova era che ripartirà, in ogni caso, dall'amministratore delegato Carra, dal ds Faggiano e dall'allenatore D'Aversa. "Ci sarà una continuità a livello tecnico e dirigenziale, siamo onorati che Jiang Lizhang abbia scelto la piazza di Parma per investire nel calcio. È una grande opportunità per la città e la squadra che in futuro potrebbe cullare ambizioni inedite negli ultimi quindici anni". Di sicuro, Marco Ferrari non resterà nelle vesti di vicepresidente. "Sono stati due anni e mezzo molto intensi, il mio compito, al di là dei risultati sportivi, è terminato e penso sia giusto lasciare spazio a nuove leve e competenze".

"Desports è un gruppo estremamente solido ed affidabile, in grande e rapida crescita e siamo onorati che Jiang Lizhang abbia deciso di investire nel Parma, che in Asia ha ancora un brand internazionale molto forte - ha spiegato l’attuale vicepresidente oggi.

Crediamo che l'accordo in corso di esecuzione permetta al Parma Calcio un salto di qualità notevole, identificando un azionista di riferimento estremamente solido, totalmente focalizzato sull'imprenditoria sportiva ed intenzionato ad investire in modo consistente nel club per i prossimi anni". Ferrari intanto ha deciso di dimettersi dalla carica di vicepresidente anche se la 'Nuova Iniziò, la società che racchiude i massimi imprenditori di Parma, terrà il 30% delle azioni del club; il restante 10% sarà dell'azionariato popolare con Parma Partecipazioni calcistiche.



Milan: la strada per arrivare a Andrea Conti



Prosegue la trattativa tra l'Atalanta e il Milan per il trasferimento nel club rossonero del laterale Andrea Conti. Probabilmente è vicina la fumata bianca che potrebbe arrivare entro la fine di questa settimana. Quella di giovedì potrebbe essere la giornata decisiva per l'arrivo del quinto colpo estivo dopo Musacchio, Kessie, Ricardo Rodriguez e André Silva. L'Atalanta ha preso atto della volontà del giocatore, che ha scelto di vestire la maglia rossonera, ed è al lavoro per trovare una soluzione che possa accontentare tutti. La richiesta iniziale è scesa da 30 a 28 milioni di euro, il Milan non si è spinto oltre i 20. C'è ancora distanza che può essere colmata con le contropartite tecniche.

Sul piatto ci sono diversi nomi, di ogni profilo e di ogni età. Dal 31enne Palletta, al quale non è stato proposto il rinnovo del contratto in scadenza nel 2018, al 30enne Kucka, che non rientra nei piani di Montella ed è molto gradito a Gasperini, fino ad arrivare ai giovani, che hanno giocato in prestito nell'ultimo anno, secondo Mediaset, nella trattativa si prevede anche l'inserimento di due contropartite tecniche: i centrocampista Juraj Kucka ed Emanuele Torrasi.

Sui giovani il club della famiglia Percassi insiste. L'Atalanta vuole inserire nell'affare i cartellini della punta classe 1997 Luca Vido, ex Cittadella, e del centrocampista classe 1997 Matteo Pessina, ex Como, entrambi a titolo definitivo, entrambi protagonisti di un ottimo Mondiale Under 20, più quello di un altro giovane. L'obiettivo è Gian Filippo Felicioli, terzino sinistro l'anno scorso ad Ascoli, l'alternativa è Raoul Bellanova, terzino destro del 2000, nel giro dell'Under 17 azzurra. Di fatto alcuni dei migliori giovani di proprietà del Milan.

I rossoneri restano in attesa, forti della volontà del giocatore che è pronto a firmare con il club di via Aldo Rossi un quinquennale da 2 milioni netti a stagione più bonus. Gasperini, tecnico della formazione bergamasca, vorrebbe trattenerlo, ma Conti si è ormai deciso e vuole solo il Milan.

Il Milan ha fretta di consegnare a Montella un organico competitivo nel giro di un mese ( Biglia, Borini in attesa dell’assalto a Morata, con la possibilità di prendere un altro centrocampista e aspettando le decisioni su Keita). E Conti forse ha ancora più fretta di andare al Milan, destinazione in cima ai suoi pensieri. L’Atalanta giustamente dice di voler trattenere Conti, la valuta 25 milioni, ma contemporaneamente sa che quando bussa un grande club diventa complicatissimo resistere.




domenica 18 giugno 2017

Fallimento un ricordo, Parma in Serie B



E pensare che solo due anni fa di questi tempi molti degli ottomila che sabato hanno scavallato l’appennino per il B-Day di Firenze si davano appuntamento a Carpenedolo per un’altra giornata entrata comunque a suo modo nell’ultracentenaria storia del Parma, il No Ghirardi Day, manifestazione di protesta (più o meno) pacifica sotto casa dell’ex presidente accusato d’aver condotto la società sul lastrico. Come sabato sera fuori dal Franchi anche quel pomeriggio, era diverso però l’umore, e parecchio: proprio in quei giorni il club fondato il 16 dicembre del 1913 e con qualcosa come quattro titoli internazionali in bacheca (una Coppa Coppe, 2 Coppe Uefa, una Supercoppa europea) falliva per la seconda volta in un decennio, dopo il crac Parmalat datato 2004.

Mesi tremendi durante i quali tutti ci chiedemmo come diavolo avesse fatto a creare un cratere da 218 milioni, e soprattutto a causa della mancata sorveglianza di chi. Due anni dopo il Parma è di nuovo in B grazie a una nuova proprietà (imprenditori locali fra cui Barilla più azionariato popolare), a un nuovo nome (SSD Parma Calcio 1913) e soprattutto a un formidabile percorso netto sul campo, due promozioni in altrettante stagioni, sul quale non in molti avrebbero scommesso. Il Parma a un certo punto stava correndo il rischio, era fine novembre scorso ma dopo una bruta sconfitta interna col Padova il cda ha avuto il merito di non cedere a pericolosi romanticismi spazzando via tutta l’area tecnica colpevole d’aver sottovalutato la categoria: i licenziamenti del responsabile Lorenzo Minotti e dell’allenatore Gigi Apolloni uniti alle conseguenti dimissioni in segno di protesta del presidente Nevio Scala avevano fatto storcere il naso a qualcuno, come se si fosse trattato di una mancanza di riconoscenza verso tre padri della patria. Il tempo ha detto che è stata una buona scelta.

Non ci è arrivato dalla porta principale, quella è toccata nel suo girone al Venezia, ma il Parma alla fine ci è riuscito: di nuovo in Serie B. Fallito il 22 giugno 2015, finito nell'inferno della serie D e, quest'anno, nel purgatorio della Lega Pro, il club emiliano ritorna nel calcio che conta. "Serie B obiettivo minimo", urlavano i tifosi al momento di salutare la nuova società nata dopo la tragicomica vicenda Ghirardi-Taci-Manenti. A fatica, con un pizzico di fortuna, non in modo trionfale, ma alla fine è solo il risultato che conta. Non è stata comunque una stagione facile. Esonerati in un sol giorno a dicembre l'allenatore Luigi Apolloni, il responsabile dell'area tecnica Lorenzo Minotti e il direttore sportivo Andrea Galassi con le conseguenti dimissioni del presidente Nevio Scala, il Parma è finito nelle mani del tecnico Roberto D'Aversa e del direttore sportivo Roberto Faggiano.

"La fine del calcio biologico", tuonò lo stesso Scala che fino ad allora aveva presentato il nuovo club emiliano come il paladino di un nuovo modo di fare calcio. Già, sino a quando i risultati aiutano. In D, senza mai perdere, Apolloni aveva conquistato in carrozza la promozione, ma in Lega Pro la musica era cambiata e la posta in palio era troppo importante per restare fedeli alla linea sino in fondo. Meglio provarci allora come fanno tutti i club: via il tecnico, anzi via tutto lo staff dirigenziale che aveva fatto mercato e messo in campo la squadra. D'Aversa e Faggiano come primo atto, grazie ai soldi della proprietà, hanno comprato e non poco nel mercato di gennaio. Il Parma, a febbraio, era totalmente rivoluzionato con ben 7 nuovi giocatori titolari su undici. Ma il cammino restò difficile. Per diverse settimane la squadra emiliana si illuse di poter rimanere agganciata al Venezia. Metafora della stagione la sfida diretta con la formazione di Pippo Inzaghi in Laguna. Meritatamente in vantaggio 2-0, con una sonora lezione di calcio agli avversari per quasi un'ora, il Parma fu capace di farsi recuperare e di pareggiare alla fine 2-2. Lì di fatto si chiuse la rincorsa al primo posto, all'ingresso in serie B dalla porta principale. Il finale di campionato è stato un continuo alternarsi di alti e bassi, con sconfitte incomprensibili come quella con l'Ancona, ultima in classifica, in casa al Tardini.

Raggiunto il primo traguardo della serie B, la società guarda al ritorno nell'Olimpo vero del calcio. Senza fretta, senza rischiare nulla dal punto di vista economico e con un nuovo solido partner. I proprietari del club, sino ad oggi i massimi imprenditori locali ed un foltissimo azionariato diffuso che in questi mesi ha continuato ad ingrandirsi raccogliendo centinaia di adesioni e importanti risorse economiche, sono stati affiancati dalla cinese Desports, colosso del marketing sportivo dagli occhi a mandorla, che ha già versato nelle casse emiliane tre milioni di euro per il 30% della proprietà. Entro breve ne saranno versati altrettanti per salire al 60% con un programma di investimenti ulteriori di 15 milioni di euro proprio per essere protagonisti da subito anche in serie B. L'imprenditore parmigiano Marco Ferrari, deus ex machina del club emiliano, ma con al fianco big dell'industria come Guido Barilla, Pizzarotti Costruzioni e Dallara Automobili, resterà primo garante della città di Parma E logicamente i tifosi sognano ancora. Raggiunto, come previsto, l'obiettivo della serie B nel minimo tempo necessario, si vuole iniziare a pensare anche alla massima serie. Questa volta però non c'è fretta. L'era Ghirardi è ancora troppo vicina, troppo dolorosa, perché nella città emiliana si ipotizzi una scalata senza i conti in ordine.

A gennaio il nuovo d.s. Daniele Faggiano ha consegnato all’allenatore Roberto D’Aversa nove acquisti di livello fra cui il portiere Frattali, uno dei molti volti di questa promozione, brillante ieri contro l’Alessandria ma magnifico in semifinale playoff col Pordenone quando ha parato due rigori. E dire che a un certo punto era stato tirato in ballo per una presunta combine con l’Ancona, storia poi sgonfiatasi come un palloncino. Lui più altri due i personaggi chiave: Emanuele Calaiò, incontenibile trascinatore dell’attacco, e il capitano Alessandro Lucarelli arrivato ieri a quasi 40 anni all’ultima partita della carriera. Ai tempi del fallimento entrò nel comitato creditori, è rimasto anche in D.

Ce n’è poi in realtà un altro, di uomo chiave: Hernan Crespo, altra bandiera del Parma che fu. È stato lui a portare in società Jiang Lizhang, businessman cinese che da maggio ha il 30% delle quote ed entro qualche mese salirà al 60. Il modello è l’Atalanta, l’idea comprarsi Tardini e centro di Collecchio, l’obiettivo salire in subito A. L’ha detto D’Aversa: «In B saremo solo di passaggio». Intanto bentornato, caro vecchio Parma.



venerdì 16 giugno 2017

Clamoroso da Madrid, Cristiano Ronaldo vuole lasciare il Real. E ora c'è un prezzo: 400 milioni



CR7 vuole abbandonare la Spagna E' questo il titolo con cui oggi A Bola, noto giornale portoghese, apre la prima pagina. Secondo il giornale lusitano è una decisione immediata e irrevocabile”. Una scelta, quella del campione d’Europa con club e nazionale, che sarebbe strettamente legata alla situazione relativa al caso di presunta frode fiscale imputato al campione di Madeira dal fisco spagnolo: Ronaldo avrebbe infatti evaso il fisco per una somma pari a 14.7 milioni di euro. Nonostante la società si sia apertamente schierata a suo favore, la volontà del giocatore, secondo quanto riporta A Bola, sarebbe quella di lasciare il Real Madrid.

La decisione di Ronaldo, sempre secondo A Bola, è irreversibile e l'attaccante lo avrebbe addirittura già comunicato anche al presidente Florentino Perez. Nei giorni scorsi il capitano della nazionale portoghese si era detto tranquillo circa la denuncia di frode fiscale. Anche il Real Madrid non ha fatto mancare il suo supporto al campione, scrivendo un comunicato nel quale si dichiara: "Assolutamente convinto dell'innocenza di Ronaldo".

Già sono in corso le valutazioni sulle possibili destinazioni che il portoghese potrebbe scegliere in caso di separazione con il Real Madrid. Sempre secondo Marca, da tempo vicino alle vicende dei Blancos, attualmente solo Manchester United (sarebbe un clamoroso ritorno) e Paris Saint-Germain potrebbero permettersi di acquistare Cristiano Ronaldo, in un operazione che - tutto compreso - potrebbe avvicinarsi a un complessivo di 400 milioni di euro. Da considerare, in più, la possibilità di un assalto da parte di qualche club cinese, che avrebbe disponibilità a sborsare una cifra così importante. Nella lista delle possibili destinazioni, Mundo Deportivo inserisce anche il Manchester City, anche se la presenza di Pep Guardiola raffredda decisamente la pista.  Negli scorsi giorni, sempre A Bola aveva lanciato l'indiscrezione di una pazzesca offerta da 180 milioni arrivata alla Casa Blanca per Cristiano. Manchester United, PSG e Monaco sono le squadre che sarebbero disposte a tutto pur di strappare il portoghese al Real. Ronaldo lontano da Madrid, si prepara "La più grande bomba di mercato del mondo".

Il Real Madrid confida che il portoghese possa cambiare idea e riconsideri l'idea di lasciare il Madrid. Se invece la sua idea dovesse confermarsi quella di andare via, le Merengues non metterebbero i bastoni tra le ruote, a patto di un'offerta adeguata: la richiesta è di 400 milioni.

Anche Nuno Luz, giornalista della televisione portoghese Sic e tra dei massimi conoscitori di Cristiano Ronaldo, intervistato da Radio Marca conferma: "Cristiano ha deciso di non tornare a giocare in Spagna perché ritiene di essere stato trattato male in questa vicenda e che nessuno lo abbia difeso. Con la "Legge Beckham" del 2005 (un decreto legge che prevedeva un'aliquota di tassazione ridotta per i lavoratori stranieri in Spagna con redditi superiori ai 600mila euro annuali, ndr) era stato trovato il modo perché fosse il club a coprire parte dei soldi e Ronaldo è irritato proprio per questo" ed inoltre non si sente tutelato dal Real Madrid. Di questo problema con il fisco non dovrebbe occuparsene lui, ma la società".

Il portoghese, irritato per non essere stato difeso dal club riguardo alle accuse di frode fiscale, avrebbe deciso di partire. La dirigenza non si opporrebbe davanti a un'offerta monstre.

Non è più soltanto una voce isolata quella lanciata questa "A Bola". Sulla rottura tra Cristiano Ronaldo e il Real Madrid piovono conferme da ogni latitudine: si è esposto anche "Marca", il giornale sportivo di riferimento della capitale spagnola, e pure "Sky Sports Uk", dall'Inghilterra, dà pieno credito all'indiscrezione arrivata dal Portogallo. "Cristiano Ronaldo non vuole più giocare in Spagna e sta cercando un altro club. La sua decisione è irrevocabile": il malessere del centravanti portoghese è da ricondurre all'atteggiamento ambiguo tenuto dalla Casa Blanca sulle accuse di evasione rivoltegli dal fisco iberico, con il presidente Florentino Perez che avrebbe fatto pressioni sulla stampa per evitare che sui quotidiani la notizia della frode fosse collegata al Real.

Sebbene abbia fiducia che la situazione si ricomponga quasi da sola con il passare del tempo, il Real non si opporrebbe comunque in maniera netta alla cessione di Ronaldo qualora la sua volontà fosse irremovibile. Certo, il portoghese dovrebbe portare al club un'offerta congrua rispetto al valore del calciatore. Una valutazione che per i blancos si aggira intorno ai 400 milioni di euro. Paris Saint Germain e Manchester United sarebbero le società interessate a Ronaldo.



lunedì 12 giugno 2017

Milan, ufficiale André Silva



L'attaccante portoghese è il nuovo colpo di Fassone e Mirabelli: intesa raggiunta con Jorge Mendes per il talento del Porto.

È il giorno di André Silva al Milan. Fassone e Mirabelli hanno chiuso l'accordo per il talento del Porto che sarà il nuovo centravanti della squadra, il quarto clamoroso colpo di calciomercato dopo Musacchio, Rodriguez e Kessie. Il calciatore ventunenne è a Milano per le visite mediche e per firmare il contratto che lo legherà alla sua nuova società.

«Welcome in Ac Milan», con queste parole Fassone accoglie il nuovo attaccante rossonero dopo la firma del contratto di 5 anni (fino al 30 giugno 2022): «Avevamo promesso che avremmo consegnato all'allenatore Vincenzo Montella più o meno i due terzi della rosa pronti per l'inizio, e penso che siamo sulla buona strada».

Jorge Mendes, agente di André Silva, si è recato oggi a Casa Milan per formalizzare il passaggio dell'attaccante portoghese in rossonero. Queste le parole rilasciate a Sky Sport, in uscita dalla sede milanista, dopo l'incontro con Mirabelli e Fassone: "E un giovane con tanta qualità, può diventare uno dei migliori attaccanti al mondo. Gioca in nazionale con il miglior giocatore della storia del calcio, vuole imparare da Ronaldo, è da sempre il suo idolo e avere un modello così non può che fargli bene. E' aggressivo, con tantissima qualità tecnica, sarà il miglior attaccante del campionato italiano dei prossimi anni".

Anche CR7 ha dato la benedizione a questa operazione: "Ronaldo è contento. Ha parlato con lui e gli ha detto che andrà a giocare in uno dei migliori club al mondo. Ha scelto il Milan per dimostrare di cosa è capace".

Chi ricorda del passato? Queste le parole di Jorge Mendes: "Non si può paragonare ad altri, tutti hanno le loro caratteristiche. Ha molta qualità, ha segnato 7 gol in 8 presenze con la maglia del Portogallo, i tifosi del Milan saranno molto contenti. Negli ultimi 5-6 anni non credo che i rossoneri abbiano avuto un giocatore di questo talento".

Elogio alla coppia Fassone-Mirabelli: "Credo che il merito di questa operazione sia di Mirabeli e Fassone. Il Milan è ben rappresentato in questo momento, sono due persone che sanno cosa vogliono. E' la prima volta che nessuno ha saputo qualcosa della trattativa prima delle visite mediche. Questo dimostra il grande livello professionale che c'è dietro".

Infine, due parole su Diego Costa e James Rodriguez, in uscita da Chelsea e Real Madrid: "Diego costa e James? Non posso dire quello che succede. Quello di cui parlo con il Milan non devo dirlo a voi. Vedremo cosa succederà in futuro. A dicembre 3-4 club volevano Silva, ma in quel momento il Porto era in corsa per i suoi obiettivi, e per chi conosce il presidente del Porto, Pinto da Costa, sa che è difficile strappargli un giocatore prima della fine della stagione. Ora è al Milan, ed è quello che conta".

André Silva sarà il quinto giocatore portoghese ad essere tesserato dal Milan. Il primo, in assoluto, fu Paulo Futre nella stagione 1995-96, seguito 6 anni dopo dal tesseramento di Manuel Rui Costa. Gli altri due giocatori portoghesi che hanno indossato la maglia rossonera, seppur a livello Primavera, sono stati Ricardo Fereira e Pelé, entrambi tesserati nella stagione 2011-12.

giovedì 8 giugno 2017

I giovani più promettenti d’Europa secondo Fifa 2017



Fifa 2017, il popolare gioco di calcio, ha dato a tutti  i giocatori un potenziale rating nella modalità “carriera”: quali calciatori continueranno a crescere e diventeranno grandi superstar negli anni a venire? Lo scoprirete leggendo la classifica dei 25 talenti del futuro stilata dal Daily Star.

25) Jonathan Glao Tah (Amburgo, 11 febbraio 1996) è un calciatore tedesco di origini ivoriane, difensore del Bayer Leverkusen e della nazionale tedesca:

24) Raheem Shaquille Sterling (Kingston, 8 dicembre 1994) è un calciatore giamaicano naturalizzato inglese, attaccante o ala del Manchester City e della nazionale inglese: abilità attuali 79,

23) Luke Shaw (Kingston upon Thames, 12 luglio 1995) è un calciatore inglese, difensore del Manchester United e della nazionale inglese

22) Leroy Sané (Essen, 11 gennaio 1996) è un calciatore tedesco, centrocampista o attaccante del Manchester City, della nazionale tedesca e dell’Under-21 tedesca

21) Arnaldo Antonio Sanabria Ayala (San Lorenzo, 4 marzo 1996) è un calciatore paraguaiano, attaccante del Betis Siviglia e della Nazionale paraguaiana:

20) Marcus Rashford (Manchester, 31 ottobre 1997) è un calciatore inglese, attaccante o ala del Manchester Utd e della nazionale inglese:

19) Saúl Ñíguez Esclápez, meglio noto come Saúl (Elche, 21 novembre 1994), è un calciatore spagnolo,

18) Charly Musonda Jr. (Bruxelles, 15 ottobre 1996) è un calciatore belga, centrocampista o attaccante del Chelsea, e dell’U-21 belga.

17) Paolo Mauricio Lemos Merladett (Rivera, 28 dicembre 1995) è un calciatore uruguaiano, difensore del Las Palmas:

16) Kelechi Promise Iheanacho (Lagos, 3 ottobre 1996) è un calciatore nigeriano, attaccante esterno del Manchester City e della Nazionale nigeriana:

15) José María Giménez de Vargas (Canelones, 20 gennaio 1995) è un calciatore uruguaiano,

14) Breel-Donald Embolo (Yaoundé, 14 febbraio 1997) è un calciatore camerunese

13) Gianluigi Donnarumma (Castellammare di Stabia, 25 febbraio 1999) è un calciatore italiano, portiere del Milan e della nazionale italiana:

12) Mahmoud Dahoud (Amuda, 1º gennaio 1996) è un calciatore siriano naturalizzato tedesco, centrocampista del Borussia Mönchengladbach e della Nazionale Under-21 tedesca:

11) Ángel Martín Correa Martínez (Rosario, 9 marzo 1995) è un calciatore argentino, centrocampista o attaccante dell’Atlético Madrid e della Nazionale argentina:

10) Kingsley Coman (Parigi, 13 giugno 1996) è un calciatore francese, centrocampista o attaccante del Bayern Monaco, della nazionale francese e dell’Under-21:

9) Julian Brandt (Brema, 2 maggio 1996) è un calciatore tedesco, centrocampista del Bayer Leverkusen e della nazionale tedesca:

8) Kurt Happy Zouma (Lione, 27 ottobre 1994) è un calciatore francese, difensore del Chelsea

7) Youri Tielemans (Sint-Pieters-Leeuw, 7 maggio 1997) è un calciatore belga di origini congolesi, centrocampista dell’Anderlecht della Nazionale belga e dell’Under-21:

6) Alen Halilović (Ragusa, 18 giugno 1996) è un calciatore croato, centrocampista del Las Palmas, in prestito dall’ Amburgo, e della Nazionale croata:

5) Marco Asensio Willemsen (Palma di Maiorca, 21 gennaio 1996) è un calciatore spagnolo, centrocampista del Real Madrid e della nazionale Under-21 spagnola:

4) Anthony Martial (Lione, 5 dicembre 1995) è un calciatore francese di origine guadalupese, attaccante del Manchester United e della nazionale francese

3) Renato Júnior Luz Sanches (Lisbona, 18 agosto 1997) è un calciatore portoghese, centrocampista del Bayern Monaco e della nazionale portoghese, con cui si è laureato campione d’Europa nel 2016:

2) Ousmane Dembélé (Vernon, 15 maggio 1997) è un calciatore francese, centrocampista o attaccante del Borussia Dortmund e della nazionale francese:

1) Bamidele Jermaine Alli, meglio noto come Dele Alli (Milton Keynes, 11 aprile 1996), è un calciatore inglese, di origine nigeriana, centrocampista del Tottenham e della nazionale inglese

Capitolo a parte merita Gabriel Jesus, acquistato nell'estate scorsa dal Manchester City questo fortissimo talento brasiliano, una delle più grandi promesse del calcio mondiale, è stato lasciato in prestito al Palmeiras fino a dicembre 2016. Ecco dunque che Gabriel Jesus è una new-entry in questa lista visto che solo da qualche settimana è arrivato alla corte di Guardiola.

sabato 3 giugno 2017

Donnarumma, firma con clausola



Un passo in avanti, verso il rinnovo. Il contratto di Donnarumma si candida già a diventare il caso dell'estate, ma il Milan pensa positivo. Durante il vertice a Montecarlo di giovedì sera, le parti si sono parlate. Il club rossonero vuole arricchire il suo numero 1 ed è pronto ad offrire garanzie tecniche, sia personali che di squadra. Gigio ha apprezzato lo sforzo e ha ricambiato con una frase significativa: "Io voglio rimanere". Per questo il Milan è sereno, nonostante le dichiarazioni successive, quelle di ieri all'arrivo a Coverciano: "Il rinnovo? Vedremo, vedremo…", ha detto Gigio. A Milanello sono sicuri di un esito felice della trattativa. La soluzione potrebbe essere quella di inserire nel contratto una o più clausole rescissorie, magari una diversa per ogni fine stagione. Questi saranno gli argomenti al centro dei prossimi incontri tra le parti. Nei prossimi giorni ci saranno nuove puntate per aggiornarsi e allungare la telenovela.

Presente a Cardiff per la finale di Champions League tra Juventus e Real Madrid, l'ad del Milan Marco Fassone ha parlato a Sky Sport della possibilità di tornare a vivere momenti simili: "Sono giornate bellissime, abbiamo altri esempi di squadre che sono riuscite a tornare in tempi ragionevoli: non diamoci scadenze, intanto torniamoci in Champions League. Mercato? Abbiamo avuto questi famosi 8-9 mesi per andare in giro per l'Europa e incontrare club e agenti, Mirabelli ha fatto un ottimo lavoro e quando abbiamo incontrato Montella abbiamo presentato una situazione avanzata. Avevo promesso di voler consegnare al ritiro una squadra pronta al 70-80%, andiamo avanti.

Mendes? Siamo venuti a Cardiff per la partita ma anche perché il fulcro del calcio è qui. Abbiamo incontrato Mendes, gestisce nomi importanti, vediamo cosa riusciamo a concretizzare.

Morata? Il Real Madrid è stato l'unico club col quale non abbiamo avuto approcci a parte in bocca al lupo. Morata è uno splendido giocatore, aspettiamo la prossima settimana.

Donnarumma? La situazione è trasparente e chiara, non l'esito ma la situazione. Donnarumma è il perno sul quale avremmo il desiderio di costruire il futuro del Milan. Lo sa e glielo abbiamo dimostrato con un sacrificio importante che il giocatore merita. La palla è a lui, spero che a 18 anni sappia qual è la strada giusta da prendere e gli abbiamo chiesto velocità, non possiamo iniziare la stagione con un portiere in scadenza, siamo fiduciosi. Confido che la decisione possa arrivare nelle prossime ore. Abbiamo cercato di non perdere tempo e lavorare non con fretta ma con razionalità sfruttando i mesi precedenti, nelle primissime chiacchierate l’agente del  giocatore ci aveva chiesto che Milan sarebbe stato e noi gli avevamo mostrato i piani. Ora stiamo dando dei segnali e ci sono tutte le condizioni per ritenere che il Milan farà passi importanti per l’anno prossimo per essere competitivo, vogliamo essere una delle prime quattro squadre del campionato, mi auguro che Gigio recepisca questi messaggi e sia una delle undici colonne dell’anno prossimo.

Quale giocatore di Mendes? Jorge ha una lista di giocatore che gestisce dalla quale potremmo pescare bendati. Si sanno quali posizioni vogliamo rinforzare, abbiamo approfondito qualche discorso e speriamo che qualcuno possa arrivare.

Juve? Mi sembra più matura di qualche anno fa, sarà una bella partita. Non saprei dire chi è più forte delle due".

giovedì 1 giugno 2017

Mondiale Under 20, l'Italia batte la Francia

L'Italia Under 20 elimin





























































































































































































































































































































































































Questa volta è la Francia ad arrendersi sotto i colpi azzurri. Sì, l'Italia Under 20 compie l'impresa e vola ai quarti di finale nel Mondiale di categoria ed elimina i transalpini (tra le squadre favorite della rassegna), che lo scorso luglio nella finale dell'Europeo Under 19 (il gruppo è lo stesso) aveva annichilito gli azzurrini con un perentorio 4-0. 

Grazie ai goal di Orsolini e Panico, ma anche alle parate di Zaccagno, gli azzurrini si sono qualificati ai quarti di finale del Mondiale Under 20. Dopo 90' minuti molto contratti i ragazzi di Evani hanno ottenuto il risultato migliore, sconfiggendo nello scontro da dentro-o-fuori i giovani francesi allenati da Batelli per 2-1.

Partita tirata e combattuta per tutti i 90 minuti. Per circa mezzora gli attacchi francesi si alternano a quelli italiani, ma è l'azzurro Orsolini a sbloccare il risultato: su cross di Pezzella l'attaccante ascolano infila in rete incrociando un bel tiro di piatto al volo. Neanche 10 minuti ed è tutto da rifare: Coppolaro stende Harit in area e Augustin non sbaglia il rigore. Le squadre vanno a riposo in parità, ma al 52' la difesa francese si addormenta su una rimessa laterale, che innesca un cross di Favilli. Panico si fa trovare pronto e segna di testa: è il 2-1 per l'Italia. A salvare il risultato ci pensa poi Zaccagno, portiere della Pro Vercelli in prestito dal Torino, con una doppia parata su Maouassa e Augustin. 

Gli azzurrini ai quarti troveranno la selezione dello Zambia, rivelazione del torneo e unica nazionale africana ancora in gara. Chi vincerà affronterà la vincente di Inghilterra e Messico. Italia-Zambia si giocherà lunedì 5 giugno alle 10:00 (ora italiana).



















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