Codice monitoraggio

venerdì 28 luglio 2017

Pallotta attacca il Milan



"Siamo rappresentanti del fair-play finanziario per come abbiamo cambiato le cose rispetto alla precedente proprietà. Parlando del Milan, non ho idea di cosa stia succedendo. Non ha senso. Non hanno i soldi in primo luogo per comprare la squadra, visto che hanno preso 300 milioni in prestito da persone che conosco a Londra, a un interesse piuttosto alto".

"Il Milan? Non ho idea di cosa stia succedendo. Non ha senso. Non hanno i soldi neanche per comprare la squadra". Sono le dichiarazioni di James Pallotta, che parla così alla webradio americana Sirius Xm: "Sono gli unici in Serie A che stanno perdendo la testa - continua il presidente della Roma - Forse loro hanno un grande piano che un giorno scopriremo, ma il resto delle squadre sono in qualche modo razionali. Se potete spiegarmi il Milan, perché io non lo capisco. Hanno preso 300 milioni in prestito da persone che conosco a Londra a un interesse piuttosto alto. Stanno spendendo, o almeno facendo importanti anticipi, per giocatori e pagheranno le conseguenze. Loro dicono che è tutto per qualificarsi alla Champions League, ma non sarà abbastanza. Quando gli stipendi saranno uguali ai ricavi, non so che diavolo succederà". Se potete spiegarmi il Milan, perché io non lo capisco".

L'a.d. rossonero ha risposto così alle parole del presidente della Roma: "Caro Pallotta, siamo pronti a un confronto sui bilanci del Milan e della Roma". È questo il senso immediato della risposta che l'a.d. del Milan, Marco Fassone, dà al presidente della Roma, James Pallotta dopo le dichiarazioni rilasciate dallo stesso Pallotta a Sirius XM.

"Sono sbalordito - prosegue Fassone in un video postato sulla pagina Facebook del club -. Io lavoro per il Milan 20 ore al giorno, quando il presidente vorrà, io sono qui in Italia e sono pronto a confrontarmi sui bilanci nostri e della Roma. Sono pronto al confronto e a imparare se necessario, ma le critiche fatte così mi danno fastidio". "Quando ho letto queste dichiarazioni sono rimasto sbalordito: prima per lo stile, perché è inusuale che un club attacchi in maniera così diretta e con questa terminologia una consorella; poi per le imprecisioni contenute in queste dichiarazioni. La mia reazione immediata è stata di sbalordimento. Sentir dire che la proprietà del Milan non ha i soldi per comprare il club, quando si sa che qualunque operazione viene fatta con la leva finanziaria... E poi, cifre totalmente sbagliate, la parte relativa al fondo di Elliott è di 180 milioni sui 740 complessivi del club".

Fassone replica a Pallotta anche quando dice che "un giorno il Milan pagherà le conseguenze" di questa 'aggressione' sul mercato: "Non so a cosa si riferisce quando dice che pagheremo le conseguenze. Non so se si tratti di una minaccia. Noi - ricorda Fassone - abbiamo emesso un bond di 50 milioni di euro che è totalmente destinato alla campagna di quest'estate. Siamo ampiamente al di sotto del consumo del bond stesso, e poi ci sono piani pluriennali che abbiamo presentato al Cda composto da elementi che rappresentano la più totale garanzia. È un piano pubblico, tutti lo conoscono. Sono minacce, se di minacce si tratta, che respingo al mittente".

"Io non so - precisa ancora il dirigente rossonero - come Pallotta possa pensare che gli stipendi possano prima o poi essere uguali ai ricavi. Tutto il nostro piano prevede una soglia del 50-60% sui ricavi e noi siamo partiti da una soglia molto bassa, perché abbiamo ereditato una rosa con stipendi che erano ben al di sotto di un'asticella competitiva. E poi, il livello di indebitamento del club è di 120 milioni, straordinariamente migliore rispetto a quello della Roma che, essendo quotata in Borsa, ha la sfortuna di avere il bilancio pubblico. Io non mi permetto di commentarlo ma tutti possono vedere il livello di indebitamento che ha...". E infine, sul fatto che secondo Pallotta il Milan avrebbe "perso la testa", Fassone dice che "noi non siamo tifosi, siamo freddi. Ogni investimento è calcolato, e si pensa di ripianarlo con investimenti aggiuntivi: chi abbiamo preso, lo ricordo, dà valore alla società; quando si acquista o si vende si guardano anche gli asset in pancia, e i nostri asset sono quasi del tutto i giocatori, in gran parte giovani e di grande potenziale".



mercoledì 26 luglio 2017

Calendario Serie A 2017-18


Lega ufficializza date: al via il 19-20 agosto, terminerà il 20 maggio. Tre turni infrasettimanali e cinque soste.

Eccolo, il calendario che porterà allo scudetto 2018. Sarà la stagione dell'inseguimento al settimo titolo della Juventus, sarà un campionato che promuoverà 4 squadre direttamente alla Champions, sarà il torneo del debutto del Var e della partite durante il periodo natalizio.

Il 23 dicembre, due giorni prima del Natale, per la 18ª giornata, la grande sfida a Torino tra Roma e Juventus. Big-match dell'ultima giornata, con andata il 30 dicembre, sarà invece Inter-Lazio.

Il big match della prima giornata sarà Inter-Fiorentina, nel weekend del 20 agosto,la Juventus debutta contro il Cagliari, il Milan a Crotone, la Roma sul difficile campo dell'Atalanta, il Napoli a Verona. Sarà un inizio duro soprattutto per i nerazzurri di Spalletti, che già alla seconda giornata troveranno proprio la ex-squadra del tecnico, la Roma all'Olimpico. Napoli-Atalanta sarà l'altra gara da tenere d'occhio della seconda giornata, con la Juve che va a Genoa. Poi arriverà la sosta per la Nazionale (fondamentale gara in Spagna) e la chiusura del mercato.

PRIMA GIORNATA:
Atalanta-Roma
Bologna-Torino
Crotone-Milan
Verona-Napoli
Inter-Fiorentina
Juventus-Cagliari
Lazio-Spal
Sampdoria-Benevento
Sassuolo-Genoa
Udinese-Chievo

SECONDA GIORNATA:
Benevento-Bologna
Chievo-Lazio
Crotone-Verona
Fiorentina-Sampdoria
Genoa-Juventus
Milan-Cagliari
Napoli-Atalanta
Roma-Inter
Spal-Udinese
Torino-Sassuolo

TERZA GIORNATA:
Atalanta-Sassuolo
Benevento-Torino
Bologna-Napoli
Cagliari-Crotone
Verona-Fiorentina
Inter-Spal
Juventus-Chievo
Lazio-Milan
Sampdoria-Roma
Udinese-Genoa

QUARTA GIORNATA:
Chievo-Atalanta
Crotone-Inter
Fiorentina-Bologna
Genoa-Lazio
Milan-Udinese
Napoli-Benevento
Roma-Verona
Sassuolo-Juve
Spal-Cagliari
Torino-Sampdoria

QUINTA GIORNATA:
Atalanta-Crotone
Benevento-Roma
Bologna-Inter
Cagliari-Sassuolo
Genoa-Chievo
Verona-Sampdoria
Juventus-Fiorentina
Lazio-Napoli
Milan-Spal
Udinese-Torino

SESTA GIORNATA:
Cagliari-Chievo
Crotone-Benevento
Fiorentina-Atalanta
Verona-Lazio
Inter-Genoa
Juventus-Torino
Roma-Udinese
Sampdoria-Milan
Sassuolo-Bologna
Spal-Napoli

SETTIMA GIORNATA:
Atalanta-Juventus
Benevento-Inter
Chievo-Fiorentina
Genoa-Bologna
Lazio-Sassuolo
Milan-Roma
Napoli-Cagliari
Spal-Crotone
Torino-Verona
Udinese-Sampdoria

OTTAVA GIORNATA:
Bologna-Spal
Cagliari-Genoa
Crotone-Torino
Fiorentina-Udinese
Verona-Benevento
Inter-Milan
Juventus-Lazio
Roma-Napoli
Sampdoria-Atalanta
Sassuolo-Chievo

NONA GIORNATA:
Atalanta-Bologna
Benevento-Fiorentina
Chievo-Verona
Lazio-Cagliari
Milan-Genoa
Napoli-Inter
Sampdoria-Crotone
Spal-Sassuolo
Torino-Roma
Udinese-Juventus

DECIMA GIORNATA:
Atalanta-Verona
Bologna-Lazio
Cagliari-Benevento
Chievo-Milan
Fiorentina-Torino
Genoa-Napoli
Inter-Sampdoria
Juventus-Spal
Roma-Crotone
Sassuolo-Udinese

UNDICESIMA GIORNATA:
Benevento-Lazio
Crotone-Fiorentina
Verona-Inter
Milan-Juventus
Napoli-Sassuolo
Roma-Bologna
Sampdoria-Chievo
Spal-Genoa
Torino-Cagliari
Udinese-Atalanta

DODICESIMA GIORNATA:
Atalanta-Spal
Bologna-Crotone
Cagliari-Verona
Chievo-Napoli
Fiorentina-Roma
Genoa-Sampdoria
Inter-Torino
Juve-Benevento
Lazio-Udinese
Sassuolo-Milan

TREDICESIMA GIORNATA:
Benevento-Sassuolo
Crotone-Genoa
Verona-Bologna
Inter-Atalanta
Napoli-Milan
Roma-Lazio
Sampdoria-Juve
Spal-Fiorentina
Torino-Chievo
Udinese-Cagliari

QUATTORDICESIMA GIORNATA:
Atalanta-Benevento
Bologna-Sampdoria
Cagliari-Inter
Chievo-Spal
Genoa-Roma
Juve-Crotone
Lazio-Fiorentina
Milan-Torino
Sassuolo-Verona
Udinese-Napoli

QUINDICESIMA GIORNATA:
Benevento-Milan
Bologna-Cagliari
Crotone-Udinese
Fiorentina-Sassuolo
Verona-Genoa
Inter-Chievo
Napoli-Juve
Roma-Spal
Sampdoria-Lazio
Torino-Atalanta

SEDICESIMA GIORNATA:
Cagliari-Sampdoria
Chievo-Roma
Genoa-Atalanta
Juve-Inter
Lazio-Torino
Milan-Bologna
Napoli-Fiorentina
Sassuolo-Crotone
Spal-Verona
Udinese-Benevento

DICIASSETTESIMA GIORNATA:
Atalanta-Lazio
Benevento-Spal
Bologna-Juve
Crotone-Chievo
Fiorentina-Genoa
Verona-Milan
Inter-Udinese
Roma-Cagliari
Sampdoria-Sassuolo
Torino-Napoli

DICIOTTESIMA GIORNATA:
Cagliari-Fiorentina
Chievo-Bologna
Genoa-Benevento
Juve-Roma
Lazio-Crotone
Milan-Atalanta
Napoli-Sampdoria
Sassuolo-Inter
Spal-Torino
Udinese-Verona

DICIANNOVESIMA GIORNATA:
​Atalanta-Cagliari
Benevento-Chievo
Bologna-Udinese
Crotone-Napoli
Fiorentina-Milan
Verona-Juventus
Inter-Lazio
Roma-Sassuolo
Sampdoria-Spal
Torino-Genoa

Calendario Serie A 2017-18 possibili big match subito




La Serie A 2017/2018 prende forma, oggi alle 19 verrà compilato il calendario per la prossima stagione. Dal sorteggio possono uscire dei big match già alla prima giornata per regalare un inizio di campionato bollente.

Intanto l'attenzione è sul torneo al via il 19-20 agosto: varie combinazioni possono generare big match alla prima giornata, ma non fra Milan e Napoli, impegnate nei preliminari di coppe.
I rossoneri iniziano in trasferta come Genoa, Roma, Chievo e - per indisponibilità dello stadio - Cagliari (due turni) e Spal. Cominciano in casa Inter, Sampdoria, Lazio e Verona. È prevista alternanza casa-trasferta per Bologna e Spal, per le squadre di Verona, Genova, Milano, Torino e Roma. Nei turni infrasettimanali non sono possibili sfide fra Inter, Juventus, Milan, Napoli e Roma, né i derby, tutti in giornate diverse, tranne prima e ultima. La Juventus può esordire con tutte le migliori squadre della scorsa stagione, tranne la Fiorentina. Per il debutto con la Roma Di Francesco può pescare fra dieci alternative, incluse la sua ex squadra, il Sassuolo, Inter, Fiorentina e Napoli, che può incontrare praticamente ogni squadra tranne tre. A parte il rischio Juve, il Milan ha buone chance di avere in trasferta un esordio più soft di quello dell'Inter a San Siro. Alcune squadre hanno chiesto di giocare in trasferta in certe date per eventi concomitanti: il Torino il 10 settembre, il primo ottobre Bologna e Juve, l'Atalanta il 15 ottobre, la Fiorentina due volte di fila il 19 e 26 novembre, il Napoli il 4 febbraio.

La Juventus di Allegri, non avendo limitazioni, può incontrare chiunque: magari subito il Napoli, l'Inter o il Milan. Anche la Roma, che di sicuro non affronterà la Lazio, può ritrovarsi davanti il Napoli, magari andare a Torino con la Juve o l'Inter dell'ex Spalletti. Stessa sorte che può capitare al Napoli e all'Inter, che ha però il vantaggio di essere sicuramente in casa. Il Milan invece rischia di dover iniziare la sua stagione in casa della Juventus.  Questa sera scopriremo il percorso del campionato che poterà allo Scudetto, che per qualcuno può già partire in salita.

Il primo calcio d'inizio del massimo campionato di calcio è previsto per il prossimo 19 agosto con l'anticipo delle 18 e poco dopo con quello delle 20:45. Il giorno seguente, il 20 agosto, andrà in campo il resto della Serie A con un altro anticipo alle 18 e le altre gare (7 in tutto) alle 20:45.

La seconda giornata di andata si giocherà domenica 27 agosto con inizio alle ore 20.45 (7 gare), con due anticipi sabato rispettivamente alle ore 18.00 e alle ore 20.45 e un anticipo domenica alle ore 18.00. I turni infrasettimanali in programma nella 5a giornata di andata (20 settembre 2017), nella 10a giornata di andata (25 ottobre 2017) e nella 14a giornata di ritorno (18 aprile 2018) si giocano mercoledì con inizio alle ore 20.45 (8 o 9 gare), con un posticipo giovedì alle ore 20.45 o un anticipo mercoledì alle ore 18.30 e, ove consentito dal calendario, un anticipo martedì alle ore 20.45. Nel periodo di Natale si gioca sabato con anticipi e posticipi.







martedì 25 luglio 2017

La UEFA cambierà il Fair Play Finanziario



La UEFA aveva introdotto il Fair Play Finanziario nel 2011 per risistemare i conti del calcio.

Non è un mistero che l'obiettivo del Presidente Aleksander Ceferin, dal momento della sua elezione, sia quello di aggiornare un sistema che probabilmente oggi non è più adatto. Il Fair play finanziario ha bisogno di un adeguamento: troppi top player in un numero ristretto di squadre e la necessità di aumentare la competitiva nei tornei internazionali. Questi gli ambiti individuati su cui sarà necessario un intervento.

Prezzi alle stelle, valutazione di Neymar che assume contorni "pazzeschi", il rischio di una "bolla". Anche la UEFA è al lavoro per porre un freno, mettendo mano al Fair Play Finanziario. Vediamo come funzionava e come può cambiare.

Come funziona il FFP È il sistema di regole introdotto dall’UEFA nel 2011 per risistemare i conti del calcio (e riguarda le squadre che si qualificano per le coppe). Si basa sul principio "spendi quanto guadagni": niente debiti con altri club o persone; pareggio di bilancio. I conti sono valutati per triennio. Il ciclo 2015-2018 consente un deficit di bilancio (escluse le spese virtuose tipo stadio o giovanili, non considerate) al massimo di 30 milioni: se i primi due anni, per esempio, un club perde 30 e 20 milioni, nel terzo dovrà avere un attivo di 20 milioni.

Chi non rispetta il FFP può essere sanzionato, trovare un accordo con l’UEFA (settlement) o proporre un accordo (voluntary agreement).

VIOLAZIONI, 2 SISTEMI — Settlement Se un club non rispetta le regole, sarà sanzionato dall’UEFA. Può «accettare» le sanzioni (questo è il settlement): in questo caso subirà delle limitazioni (multe, rose ridotte nelle coppe, limiti nel mercato etc fino alla squalifica) per un periodo determinato alla fine del quale, se è rientrato nei parametri, sarà considerato in regola.

Voluntary Nel 2015 l’UEFA ha introdotto il voluntary, un sistema per club in particolari difficoltà finanziarie o con nuove proprietà. Ai club è permesso di presentare un piano di rientro che, se accettato dall’UEFA, consentirà al club stesso di agire più liberamente: ma alla fine i parametri dovranno essere rispettati altrimenti le sanzioni saranno più rigorose.

L’UEFA s'è accorta che il Fair play finanziario ha bisogno di un adeguamento alle nuove esigenze ed è al vaglio ci sarebbero alcune iniziative: una limitazione degli stipendi da parte dei club (la classica Salary Cup), una riduzione delle rose (con una regolamentazione di prestiti e acquisti durante le finestre di mercato) e infine una tassa sugli stipendi sopra una certa cifra  dei calciatori più importanti.

Luxury Tax Una percentuale sugli stipendi e/o sul cartellino dei giocatori. Se uno compra Messi per 100 milioni, paga al sistema una cifra tra il 10% (10 milioni) e il 100% (altri 100 milioni). Stesso discorso per lo stipendio. Soldi da distribuire a club, Leghe, Champions: si vedrà.

Salary Cap È una limitazione degli stipendi che un club può pagare. Si può fissare un tetto massimo per giocatore ma, più facilmente, un tetto massimo per squadra, con fasce salariali diverse per giocatori di diverso valore, esperienza etc.

Limiti alle rose Si pensa a tetti alle rose; limiti agli acquisti nelle finestre di mercato (non puoi comprare tutti i giocatori che vuoi); regolamentazione dei prestiti (ha senso prestare un giovane, non un trentenne). Si punta a intervenire sul sistema trasferimenti.

L'indebitamento sarà legittimo ove finalizzato alla creazione di business per la società sportiva che dalla spesa dovrà ottenere ( come nel caso dello stadio di proprietà) un ritorno in termini di solidità economica e strutturale. Dal 2017-2018 le società non potranno spendere più di quanto fatturano.

Verrà ovviamente creato un organismo di controllo che dovrà vigilare sul corretto adempimento degli obblighi finanziari imposti dalla UEFA ed, in caso di deferimento agli organi disciplinari, si rischieranno sanzioni pesantissime. Ciò ovviamente inciderà in modo determinante sulle scelte di mercato delle compagini professionistiche che potranno investire sugli atleti solo a fronte di ricavi che lo consentiranno e di bilanci assolutamente in linea con i parametri dettati dalla UEFA. Ulteriore conseguenza di tutto ciò sarà che i dirigenti di società professionistiche dovranno affinare le loro competenze in campo aziendale, fiscale e giuridico oppure, in caso contrario, lasciare spazio a una nuova generazione managers.




Fiorentina, si riparte da Milenkovic, Zekhnini, Eysseric e occhio al regista



Non solo cessioni, in casa Fiorentina: i viola contano di ripartire con un poker di talenti, che Pioli dovrà sgrezzare e far crescere in tempi brevi. Si tratta, di Milenkovic, Zekhnini, Eysseric e Veretout. Milenkovic, 19 anni, che col Partizan Belgrado ha vinto un campionato e una Coppa di Serbia, in patria è considerato l'erede di Vidic: fisico, gioco aereo e cattiveria. Rafik Zekhnin, norvegese con passaporto marocchino, ha come modelli "Salah, Cuadrado e Dybala". Ala che ricorda quelle di un tempo, ha 19 anni e viene dall'Odd. Valentin Eysseric ha fatto la sua parte nel Nizza rivelazione, come testimoniano le statistiche: 33 presenze, 4 reti e 8 assist. La sua posizione ideale è alle spalle della prima punta ma il gioiellino francese può giostrare anche da esterno d’attacco o da finto nove: sarà l'alternativa a Saponara. Jordan Veretout, del St Etienne, è arrivato per 7 milioni: chi lo conosce bene lo descrive come una via di mezzo tra Borja Valero (per l’equilibrio tattico) e Matias Vecino (per la corsa e la ricerca della porta avversaria). Ha tutte le qualità tecniche necessarie per diventare il nuovo leader del centrocampo viola.

Sono due i giocatori che Corvino sta seguendo per ricoprire il ruolo di regista: il primo è Tonny Vilhena di proprietà del Feyenoord; il secondo Bojan Knezevic di proprietà della Dinamo Zagabria. Cambia il modo di giocare della Fiorentina ed ecco aperta la caccia a un centrocampista che organizzi il gioco dalla linea mediana. Sono due i giocatori che Corvino sta seguendo per ricoprire il ruolo di regista: il primo è Tonny Vilhena di proprietà del Feyenoord; il secondo Bojan Knezevic di proprietà della Dinamo Zagabria. Cambia il modo di giocare della Fiorentina ed ecco aperta la caccia a un centrocampista che organizzi il gioco dalla linea mediana. Voci dalla Spagna  e non solo continuano su Kranevitter a conferma della ricerca di un mediano importante. Quanto agli altri nomi, Paletta e Niang rappresenterebbero due profili graditi.

Il Napoli non molla Federico Chiesa e Aurelio De Laurentiis potrebbe incontrare nei prossimi giorni i Della Valle. La Fiorentina non intende cederlo, ma il patron azzurro potrebbe gettare le basi della trattativa quest'estate e poi concretizzare il tutto tra un anno, con Duvan Zapata ed Emanuele Giaccherini che potrebbero essere le contropartite tecniche, visto che sono due giocatori che piacciono molto a Stefano Pioli.

Alla fine hanno venduto pure lui. Non bastava l'addio di Gonzalo Rodriguez, non bastava la cessione di Borja Valero e Matias Vecino all'Inter o quella di Josip Ilicic all'Atalanta; non bastava quella di Federico Bernardeschi ai nemici storici bianconeri o quella, a un passo, di Nikola Kalinic ai rivali rossoneri. I tifosi avevano chiesto una cosa, ironicamente, "anche simpaticamente" avrebbe detto Maurizio Mosca: "Milic non si tocca". E invece, la Fiorentina, ha fatto di testa sua...

Era nell'aria da tempo, ieri sera è arrivata l'ufficialità: Hrvoje Milic è un nuovo giocatore dell'Olympiacos. Arrivato lo scorso 16 agosto dall'Hajduk Spalato per un milione di euro, il terzino croato lascia la viola dopo 19 presenze e 4 assist. Questo il suo messaggio d'addio: "Ho vissuto un grande anno a Firenze. Ho giocato per una società che ha una grande storia e una grande passione. Ringrazio tutti i tifosi che hanno supportato me e la mia ex squadra, entrambe gli allenatori, lo staff e i dirigenti. Auguro il meglio alla Fiorentina e i tifosi. Non dimenticherò mai le vittorie contro Roma, Juventus, Inter e Napoli. Grazie per tutto, in bocca al lupo Viola".

E il tifoso della Fiorentina, Dario Teglioni, da sempre cuore viola, lo ha ricordato ed evocato, a Scandicci, in Piazza Matteotti, con quello striscione di protesta, con quella provocazione affissa al muro che sapeva tanto di premonizione. Non era un messaggio per blindare Milic, sia chiaro, ma un grido, un urlo, uno strillo contro il cielo fiorentino per sottolineare il silenzio della dirigenza. Che vende. E che continuerà a farlo. Non resta che l'ironia. E quella, al popolo viola, nessuno potrà mai toglierla.


venerdì 14 luglio 2017

Calciomercato: Bonucci e Milan ai dettagli



Dopo sette anni la storia d'amore tra Leonardo Bonucci e la Juventus potrebbe essere arrivata alla sua conclusione: il 30enne azzurro, infatti, starebbe per trasferirsi al Milan. Il difensore della Nazionale stamattina si è sottoposto alle visite mediche di rito per l'avvio della nuova stagione con i bianconeri, ma la clamorosa trattativa lampo è destinata a portarlo lontano da Torino.


Si è concluso all'una e mezza di notte l'ultimo colloquio di una giornata frenetica fra il procuratore del giocatore Alessandro Lucci e l'a.d. del Milan Marco Fassone. Accordo su 40 milioni senza contropartite tecniche. 6 milioni all'anno al giocatore.

Dopo una giornata di trattative dovrebbe essere chiuso in mattinata l'accordo che porterà Leonardo Bonucci, 30 anni, alla Juve dal 2010, in maglia rossonera. Fassone potrebbe anche ritardare la partenza per la tournée cinese con la squadra, prevista per il primo pomeriggio di oggi, e restare in Italia per concludere la trattativa con Marotta. Bonucci è atteso già oggi a Milano: tutto è stato predisposto per le visite mediche. Poi la firma sul contratto da 6 milioni di euro netti all'anno. Da ieri la moglie del giocatore è impegnata nella ricerca della casa a Milano, assistita da un agente immobiliare.

Con i prezzi che girano, Bonucci per 40 milioni di euro è un grande affare per il Milan. E' certo che, a fronte delle cifre pagate dai principali club europei per mettere le mani sui difensori centrali più celebrati del momento, il passaggio di uno leader del club bianconero e della Nazionale ad una delle principali rivali sul fronte italiano per 40 milioni rappresenta un'operazione estremamente vantaggiosa per i rossoneri.

Prendendo in esame la sessione di mercato in corso, non mancano gli affari chiusi a cifre altissime; il Manchester United ha versato 35 milioni per lo svedese Lindelof, l'Everton si è aggiudicato il promettente centrale del Burnley Micheal Keane per 28,5 e l'Inter, pur trattandosi di un'operazione architettata per questioni di bilancio, si è impegnata per 35 milioni per l'ex sampdoriano Skriniar. E poi c'è l'ex romanista Rudiger che, dopo essere stato vicino all'Inter, si è accordato col Chelsea per una cifra complessiva di 39 milioni. Tutti calciatori giovani e di prospettiva, non campioni affermati come Bonucci, difensore tra i migliori in circolazione in Europa, uno di quei giocatori in grado di cambiare una squadra.

Il Manchester City che ha provato, invano, a costruire una grande difesa con i 30,5 milioni di Mangala e addirittura i 55,6 per Stones, col primo bocciato dal campo, il secondo ancora acerbo a certi livelli. E cosa dire dell'argentino Otamendi che, dopo una stagione di altissimo livello, ha fruttato al Valencia qualcosa come 44,6 milioni, anche in questo caso con risultanti molto deludenti. Sull'altra sponda di Manchester, José Mourinho aveva iniziato la costruzione del suo reparto arretrato pagando 38 milioni di euro per l'ivoriano Bailly, campione d'Africa con la sua nazionale e letteralmente esploso in Liga con la maglia del Villarreal.

In un ipotetico elenco delle spese pazze per i centrali, come non citare i 41 milioni dell'Arsenal per il tedesco Mustafi, i 49,5 che il Paris Saint Germain spese nell'estate 2014 per David Luiz (rivenduto solo due anni dopo per 35 al Chelsea e pagato 7 milioni in più di un certo Thiago Silva) o i 35, con un solo anno di contratto ancora in essere, versati dal Bayern Monaco per strappare Hummels al Borussia Dortmund.

Bonucci al Milan è il divorzio dell’anno e forse anche di più. Non siamo infatti solo davanti a un semplice trasferimento a sorpresa, questa vicenda racconta di una Juventus in ebollizione e trasformazione che sta cercando di porre fine a un evidente strappo di spogliatoio iniziato a febbraio e deflagrato nell’intervallo della finale di Cardiff. Morale: ha vinto Allegri.

Lucas Biglia è a un passo da vestire la maglia del Milan. I regista argentino lascerà il ritiro della Lazio ad Auronzo di Cadore per Milano, dove effettuerà le visite di rito e firmerà il contratto fino al 2020 da 3,5 milioni di euro con il club rossonero. Alla fine Lotito è stato accontentato: alla Lazio andranno 17 milioni di euro più 3 di bonus. La conferma arriva anche dall'agente Enzo Montepaone: "Ha chiuso con il Milan".



mercoledì 12 luglio 2017

Calciomercato Juventus: colpo di scena Schick



Dopo i test, effettuati il 22 giugno al J Medical dall'attaccante ceco, che non aveva ancora firmato il contratto con la Juve, sarebbero emersi dei problemi, Congelato il perfezionamento del'affare Schick.

Il passaggio dell’ dall'attaccante ceco alla Juventus è temporaneamente saltato. Quel giorno sarebbero emersi dei problemi e per questo è probabile che a breve ci saranno nuovi accertamenti per approfondire il caso. Il futuro del 21enne ceco, che aveva preferito la corte della Juve a quella dell'Inter, è quindi in bilico. Nel mentre le due società, che non hanno mai finalizzato l'intesa e depositato il contratto, sono al lavoro per risolvere la questione. La Juventus davanti a questi problemi ha deciso di congelare l'affare e ha chiesto alla Sampdoria di risedersi attorno ad un tavolo per ritrattare le cifre dell'operazione. La Juventus vorrebbe prendere Schcik in prestito per testarlo e, condizionare il riscatto in base ai risultati sportivi. Nelle prossime ore, sono attese prese di posizione dei due club, con il colpo della Juve che ora è in forte dubbio.  L'a.d. bianconero Beppe Marotta ha proposto alla Sampdoria un prestito e nelle prossime ore potrebbero esserci novità.

Il futuro di Patrick Schick rischia di non essere alla Juventus. L'attaccante ceco classe '96 avrebbe dovuto lasciare la Sampdoria da tempo. Già svolte le visite mediche di rito si aspettava soltanto l'ufficialità dell'affare. Ma da quel 22 giugno, il club bianconero non ha mai depositato il contratto della punta alimentando le voci su un possibile dietrofront nell'affare.

Il blitz al JMedical ad Europeo Under 21 in corso non aveva avuto un lieto fine. Visite lunghissime, durate oltre 6 ore, a cui non avevano fatto seguito gli approfondimenti pomeridiani. Schick era tornato in Polonia per disputare l'ultima partita con la Repubblica Ceca e Danimarca.

L’accordo fra i club era stato trovato su una base di 30,5 milioni complessivi, una cifra superiore alla clausola di 25 milioni, ma che era servita alla Juventus per superare le richieste della Sampdoria che pretendeva di ottenere il giocatore in prestito fino a fine della prossima stagione.




lunedì 10 luglio 2017

Mark Zuckerberg sul Tottenham. Il club: «Nessuna cessione»



Dopo i diritti acquistati per trasmettere la Champions League negli Stati Uniti, Mark Zuckerberg sarebbe pronto a portare Facebook sempre più nel calcio.   L'indiscrezione è di quelle clamorose: Zuckerberg avrebbe intenzione di acquistare il Tottenham. Secondo la stampa inglese, Mr. Facebook sarebbe a capo di un consorzio di investitori americani, la società Iconiq Capital, con sede a San Francisco, pronto a offrire 1 miliardo di sterline (poco più di 1,1 miliardi di euro). Per il Daily Express, il proprietario degli Spurs, Joe Lewis, secondo fonti del "Daily Express", non avrebbe alcuna intenzione di cedere la società, proprio quest'anno in cui il Tottenham parteciperà alla prossima Champions League, e sta costruendo il nuovo stadio per la stagione 2018/19. Quest'anno la formazione allenata da Mauricio Pochettino, dopo la demolizione dello storico White Hart Lane, giocherà le partite casalinghe a Wembley.

Il proprietario di Facebook, sarebbe intenzionato ad investire nella Premier League inglese e ad acquistare il Tottenham. A dare la notizia è stato il ‘Daily Express’, che ha parlato di un consorzio di investitori americani (Iconiq Capital), capeggiato proprio dal numero 1 di Facebook, pronto a volare a Londra per acquistare il Tottenham. Un’offerta folle quella del plurimiliardario, ma non tanto da convincere l’attuale proprietario della società londinese, Lewis, a cedere il club. Il patron degli Spurs starebbe rispondendo negativamente a ogni proposta in arrivo per l’acquisizione della società vera e propria ascesa. Il Tottenhan, infatti, nella prossima stagione disputerà la Champions League e nel campionato 2018/19 il club londinese farà l’esordio nel nuovo stadio attualmente in via di definizione. Operazione difficile quindi per Mark Zuckerberg, disposto a sborsare 1 miliardo di sterline.

 La risposta del Tottenham non si è fatta attendere: "Il consiglio di amministrazione non ha alcuna trattativa in corso a proposito di un'offerta pubblica di acquisto della società", si legge nella nota pubblicata sul sito ufficiale del club inglese. Il Tottenham ha smentito tutto, ma si sa, quando in ballo ci sono certe cifre la discrezione è tutto. In Inghilterra, però, ne sono sicuri: Zuckerberg starebbe provando a comprare gli Spurs. Il numero uno di Facebook, dopo aver raggiunto un accordo con Fox per il broadcasting gratuito negli Stati Uniti sul suo social network delle principali partite di Champions League della prossima stagione, vorrebbe provare a farsi una squadra tutta sua.



Hellas Verona: tridente d’attacco con Cassano, Cerci e Pazzini



Il club del patron Setti apre la settimana con due rinforzi di spessore. Il Verona è a un passo da chiudere un accordo con Antonio Cassano. Il giocatore è pronto a ripartire in Serie A con il club italiano. Fra oggi pomeriggio e domani mattina l'attaccante italiano svolgerà le visite mediche di rito e poi firmerà un contratto annuale con il club veneto.

Secondo quanto riferito da Sky Sport 24, il fantasista barese ha trovato l'accordo per un contratto annuale con gli scaligeri. Visite mediche fra oggi e domani, Cassano riparte da Verona. E dalla coppia con Gianpaolo Pazzini, che alla Sampdoria fece sfracelli, dieci anni fa.

"Cassano è un grande giocatore e a me la qualità piace, poi francamente non so cosa succederà": qualche giorno fa Fabio Pecchia, parlando del mercato del suo Hellas, era stato chiaro e non aveva nascosto l'interesse per il barese. Detto fatto, Fantantonio ha trovato l'accordo con la società, firmerà nelle prossime ore un contratto annuale e dopo le visite mediche già in serata o domani mattina dovrebbe raggiungere il ritiro di Primiero.

Sembrerebbe tutto fatto per il trasferimento di Antonio Cassano all'Hellas Verona. Il quasi trentacinquenne è a un passo dalla firma e dal ritorno al calcio giocato. La scorsa stagione, infatti, era stato messo fuori rosa dalla Sampdoria, e dopo alcuni mesi di allenamento con la Primavera è poi rimasto svincolato.

A Verona il talento barese ritroverà Giampaolo Pazzini, con il quale fece faville in maglia blucerchiata. A loro si aggiungerà Alessio Cerci, che in mattinata ha sostenuto le visite mediche e firmato un contratto di un anno. Quella del tridente Cassano-Pazzini-Cerci, per ora, è solo un'ipotesi, ma inizia già a far sognare i tifosi. A inizio campionato conteranno 98 anni in tre: riusciranno a stupire gli scettici?

L'ex Torino e Milan, reduce da un'esperienza piuttosto negativa all'Atlético Madrid, ha firmato per il neopromosso Verona. «L'Hellas Verona FC - si legge sul sito - comunica di aver acquisito le prestazioni sportive del calciatore Alessio Cerci. L'attaccante gialloblù ha già sostenuto le visite mediche e nel pomeriggio raggiungerà i compagni nel ritiro di Primiero».

Cassano era rimasto senza squadra dal 25 gennaio dopo la burrascosa fine della seconda parentesi a Genova, sponda Samp. Tutta un'altra musica rispetto a quella, dolcissima, legata alla prima esperienza in blucerchiato: 4 anni, dal 2007 al 2011, con gli ultimi due nello specifico assolutamente da incorniciare. In attacco, assieme a lui, c'era un certo Giampaolo Pazzini, a formare una coppia capace, nella stagione 2009-10, di mettere a segno 28 gol e di trascinare i liguri fino al quarto posto in classifica. Fino al sogno Champions, poi svanito in estate nel playoff perso contro il Werder Brema. Ora, 198 chilometri più a est, il duo si ricompone. E avrà un compito niente male: conquistare la salvezza con il Verona.



martedì 4 luglio 2017

Como calcio: fuori dalla Lega Pro




Rivolta dei tifosi contro Olivier Amela, il nuovo consulente di lady Essien. Per ripartire almeno dalla D serve che qualcuno si presenti dal sindaco. Il Como calcio è stato fondato nel 1907 ma la sua storia lunga 110 anni è stata spazzata via.

Il Como è fuori, dalla Lega Pro e da tutto, al momento. È andata come si prevedeva da giorni: Puni Essien, proprietaria della società dopo averla acquistata all’asta a metà marzo, non ha pagato quello che doveva pagare per ottenere l’affiliazione. Dunque la sua società, la Fc Como, non esiste. La domanda di iscrizione era stata presentata, ma senza alcuna speranza. Tant'è che ieri la Figc ha rigettato la richiesta di ottenere il titolo sportivo. E tra la rabbia generale dei tifosi il Como non esiste più. Si ripartirà, se qualcuno si presenterà dal sindaco in tempo utile per inoltrare la richiesta, dai Dilettanti. Si spera in Serie D.

Il Como era fallito un anno fa, ma era riuscito comunque a disputare un campionato più che buono sotto la guida del curatore fallimentare, con pagamenti puntuali e arrivando a giocarsi i playoff. Tutto sembrava risolto quando a marzo, alla quarta asta, la signora Essien si era presentata ad acquistare la società. Acquisto regolarmente pagato, 237 mila euro, e primi stipendi regolarmente saldati. Fino a marzo. Poi non si sa più cosa sia successo, ma la situazione è peggiorata. All'inizio la nuova presidente parlava di Serie B, via via le ambizioni si sono ridimensionate anche a parole, ma il nuovo allenatore per la prossima stagione, Mark Iuliano, era già stato presentato in maggio. Da lì in poi solo promesse, rassicurazioni che tutto sarebbe stato sistemato. E a seguito della notizia della mancata affiliazione si è scatenata la protesta nei confronti di Olivier Amela, il nuovo consulente che la signora Essien ha nominato da pochi giorni, presentatosi allo stadio per spiegare la situazione, zittito e letteralmente cacciato dalla sala stampa da tifosi di ogni età e da dipendenti e collaboratori del Como.

Ora si spera in qualche cordata che voglia farsi carico della squadra e iscriverla almeno alla Serie D. Ma la rabbia è tantissima, anche perché in questi anni il Como ha saputo ricostruire un buon settore giovanile – gli Under 17 hanno appena vinto il titolo italiano –, quella che tradizionalmente è stato un punto di forza per la società lariana, conosciuta per aver lanciato tra gli anni 80 e 90 tantissimi giocatori, dal campione del mondo Zambrotta a Borgonovo, da Vierchowod a Matteoli, a molti altri nomi che hanno avuto brillantissime carriere. Negli anni 80 la squadra è stata grande protagonista in A, con giocatori e risultati importanti. Aveva resistito anche a due fallimenti: nel 2004, dopo diverse stagioni con Preziosi alla presidenza durante le quali aveva ancora raggiunto la massima serie, e un anno fa. Ma un colpo a tradimento del genere nessuno se l’aspettava. E adesso questa storica società, che proprio in maggio ha festeggiato i 110 anni di vita, non sa più quale sarà il suo destino. Di sicuro non tra i professionisti. Il portiere rigorista. Inutile negarlo. Se ne parla ancora oggi dopo anni e ogni tanto le immagini che lo riguardano ricompaiono in trasmissioni di approfondimento. In quella stagione in serie A il portiere Antonio Rigamonti era anche il rigorista ufficiale. Per lui, in quel campionato, tre reti. Il 12 ottobre 1975 è rimasto nella storia del calcio italiano. Il Como sta vincendo per 2-1 al Sinigaglia con la Juventus. Ma all’89° si sente volare un’imprecazione. È dell’azzurro Claudio Correnti. L’arbitro Gianfranco Menegali fischia una punizione per i bianconeri. E proprio su quel calcio da fermo (deviato in rete da Silvano Fontolan), la Juventus pareggia.

La domanda di iscrizione del Como era stata presentata ma è stata rispedita al mittente. Nella giornata di ieri la Figc ha rigettato la richiesta del club e se qualcuno si presenterà dal sindaco della città in tempo utile per inoltrare la richiesta ripartirà dai Dilettanti. I tifosi sono arrabbiati ma comunque speranzosi di ripartire dalla Serie D. Il Como era già fallito lo scorso luglio ma era riuscito comunque a disputare il campionato sotto la supervisione del curatore fallimentare. Tutto è andato per il verso giusto fino a marzo quando poi la situazione è precipitata. Ora si attendono novità nei prossimi giorni anche se sta di fatto che un club importante e prestigioso come il Como.

Adesso è ufficiale: è arrivato il comunicato ufficiale della FIGC, che annuncia la revoca dell'affiliazione e il rigetto dell'istanza di attribuzione del titolo sportivo al club.

Di seguito il comunicato integrale della FIGC:

"- preso atto del fallimento della società Calcio Como S.r.l., dichiarato dal Tribunale di Como in data
21/23 luglio 2016;

- vista la domanda di attribuzione del titolo sportivo della fallita Calcio Como S.r.l. presentata dalla
società F.C. Como S.r.l., a mezzo pec del 28 giugno 2017;

- esaminata la documentazione allegata alla predetta istanza;

- letto il parere vincolante della Co.Vi.So.C. espresso in data 30 giugno 2017 e che di seguito si
trascrive:

La Commissione, esaminata la domanda di attribuzione del titolo sportivo della fallita società
Calcio Como S.r.l., presentata dalla società F.C. Como S.r.l., a mezzo pec del 28 giugno 2017,
nonché la documentazione a corredo della predetta istanza;

rilevato che la società F.C. Como S.r.l. ha documentato di aver acquisito l’azienda sportiva del Calcio Como S.r.l., con atto autenticato nelle firme dal Notaio Gianfranco Manfredi di Cantù, rep.
31440/21648 in data 30 marzo 2017 e di aver chiesto la affiliazione alla F.I.G.C.;

rilevato altresì che la società F.C. Como S.r.l. non ha dimostrato di aver assolto, né garantito con
fideiussione bancaria a prima richiesta, nel termine perentorio del 28 giugno 2017, il debito sportivo nei confronti dei tesserati della società Calcio Como S.r.l. relativo alle mensilità lorde, successive a marzo 2017 e alle ritenute Irpef dovute per questa mensilità, di sua esclusiva
competenza per quanto statuito nell’atto di cessione di azienda e per quanto previsto dalle norme federali;

considerato che il capitale sociale di euro 10.000,00, di cui è dotata la società F.C. Como S.r.l.,
non può ritenersi sufficiente a garantire il soddisfacimento degli oneri necessari per affrontare il

Campionato Serie C, in assenza della dimostrazione da parte della suddetta società di possedere altre risorse adeguate;

ritenuto, per le ragioni sopra evidenziate, ciascuna autonomamente ostativa alla positiva valutazione della istanza di attribuzione del titolo sportivo della fallita Calcio Como S.r.l., formulata dalla società F.C. Como S.r.l. che, nel termine perentorio del 28 giugno 2017, non sono state soddisfatte tutte le condizioni all’uopo richieste dall’art. 52, comma 3 delle N.O.I.F.;
visto l’art. 52, comma 3 delle N.O.I.F.

esprime parere sfavorevole alla attribuzione del titolo sportivo della fallita Calcio Como S.r.l. Alla società F.C. Como S.r.l.

d e l i b e r a
di revocare la affiliazione alla società Calcio Como S.r.l.;
di respingere la domanda di attribuzione del titolo sportivo della fallita Calcio Como S.r.l.
presentata dalla società F.C. Como S.r.l., a mezzo pec del 28 giugno 2017".

lunedì 3 luglio 2017

Calcio svincolati dal 1 luglio 2017: le occasioni a costo zero



Nella maggior parte dei casi i contratti che i calciatori professionisti firmano con le squadre europee hanno come data di scadenza il 30 giugno, ovvero il giorno in cui si conclude ufficialmente la vecchia stagione: quella nuova inizia il primo luglio, giorno in cui tutti i calciatori il cui contratto non è stato rinnovato, o che non hanno voluto rinnovarlo, si svincolano dalla squadra con cui hanno giocato fino a quel momento e sono quindi liberi di trovarsene un’altra. Ogni anno il 30 giugno porta con sé decine e decine di scadenze, di giocatori che non rientrano più nei progetti delle loro vecchie squadre (per età, condizioni fisiche o per motivi tecnici) o di altri che hanno voluto liberarsi gratuitamente per firmare un nuovo contratto con un club diverso.

Nella lunga lista dei giocatori senza contratto se ne trovano almeno una decina di primo piano, come Zlatan Ibrahimovic (tuttora infortunato), Jesus Navas, Pepe e l’ex juventino Dani Alves. Ci sono poi due noti calciatori italiani e due grandi bandiere del calcio europeo, l’ex capitano del Chelsea John Terry (che a breve dovrebbe firmare un contratto di un anno con l’Aston Villa) e Francesco Totti — proprio lui — che dopo il ritiro non ha dato altre notizie sul proseguimento della sua carriera.

Tante occasioni gratis da cogliere al volo sia per le squadre meno abbienti che per quelle più ricche in cerca di un usato garantito. Abbiamo quindi vagliato i giocatori più importanti fra quelli disponibili da oggi a parametro 0.

Il nome più importante fra i calciatori svincolati da oggi è certamente quello di Zlatan Ibrahimovic, separato di comune accordo dal Manchester United e attualmente in fase di recupero da un grave infortunio a un ginocchio subito lo scorso 20 aprile.

Nonostante le 35 primavere, le pretendenti per il fuoriclasse svedese sono diverse, dall'Atletico Madrid di Simeone al rilanciato Milan di Montella, senza dimenticare il richiamo economico del campionato americano. Scopriremo nelle prossime settimane quale sarà la destinazione prescelta da questo grandissimo campione per il prosieguo della sua carriera.

Iker Casillas proprio il portiere del Porto potrebbe rientrare in diverse trattative incrociate, anche se il sogno sarebbe quello di tornare al Real Madrid.

Per le squadre in cerca di esterni d'attacco, tre sono i nomi di svincolati da segnare sul taccuino: quelli di Jesús Navas, campione del mondo con la Spagna nel 2010 e reduce da 4 stagioni alterne al Manchester City, Rachid Ghezzal, fratello dell'Abdelkader già noto al campionato italiano e attualmente in uscita dal Lione, e infine Alessio Cerci, lasciato libero dall'Atletico Madrid dopo una disastrosa stagione da una sola presenza in Liga e Antonio Cassano.

Anche per quanto riguarda il reparto arretrato, risultano attualmente svincolati diversi calciatori pronti a fare le fortune delle loro prossime squadre. Il più importante fra questi è sicuramente Dani Alves, in uscita dalla Juventus dopo una sola stagione e la sfortunata finale di Champions League persa contro il Real Madrid. Da tenere però d'occhio anche i terzini transalpini Gaël Clichy e Bacary Sagna, anch'essi in uscita dal Manchester City, e i centrali Pepe, Holger Badstuber e Gonzalo Rodríguez, tutti in cerca di rilancio per le loro già importanti carriere come Nicolás Burdisso senza dimenticare -Philippe Mexes e Gonzalo Rodriguez (ex Fiorentina).

Fra gli altri svincolati, meritano sicuramente attenzione anche i nomi di Keisuke Honda, lasciato libero dal Milan dopo 4 stagioni non certo indimenticabili, dell'altro ex rossonero Mathieu Flamini, del 30 volte nazionale italiano Thiago Motta, dell'ex bianconero Martín Cáceres che dopo l'esperienza al Southampton è tornato a essere senza squadra e del 26enne tedesco Jan Kirchhoff e Raul Meireles. In cerca di una nuova squadra e soprattutto di una definitiva liberazione dalla sfortuna anche Giuseppe Rossi, attualmente in fase di recupero dall'ultimo di una serie impressionante di infortuni che ne hanno compromesso la promettentissima carriera e ancora con Lucas Leiva, Lassana Diarra,  Datolo e Mirko Vucinic,.

La lista però è lunghissima così come le trattative per molti di questi giocatori sono serrate e vanno avanti da diversi mesi tra nuove esperienze e rinnovi insperati. Il Chievo, per esempio, non ha rinnovato il contratto a Spolli e Izco e si appresta a perdere anche Dainelli e Gobbi, mentre il Genoa non ha fatto firmare un nuovo accordo a Palladino e Pandev che, restando agli ex Genoa, faranno compagnia a Palacio. Restando in Italia sono senza contratto anche Gilardino, Felipe, Maccarone e Croce tra gli altri, Dando una rapida occhiata, infine, al mercato europeo si trovano giocatori senza contratto che fino a poche stagioni fa erano protagonisti nei rispettivi campionati, come Berbatov o l'ex Real Madrid Arbeloa. Tra gli altri risultano Chamakh, Jankovic, Jose Enrique, Cana, Lescott, Tissone, Bosingwa, Obinna, Gusev, N'Zogbia, Arouna Koné, Tremoulinas e Siqueira.



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