Codice monitoraggio

lunedì 27 febbraio 2017

Palermo Calcio: Zamparini si è dimesso



Ora è ufficiale: Maurizio Zamparini non è più il presidente del Palermo. L'ormai ex numero uno del club siciliano ha rassegnato le dimissioni.

Il friulano, in Sicilia dal 2002, passa la mano: "Tra quindici giorni conferenza stampa per presentare il nuovo presidente.

Questo il comunicato del Palermo:
"Il Presidente Maurizio Zamparini comunica di aver rassegnato le dimissioni dalla carica di Presidente del Palermo Calcio.

Entro quindici giorni verrà nominato il nuovo Presidente, che verrà presentato a Palermo in conferenza stampa.
Il nuovo Presidente è membro e rappresentante di un fondo anglo-americano, che si è contrattualmente impegnato ad investire nei progetti del Gruppo Zamparini con priorità iniziale negli investimenti del Palermo Calcio e negli impianti sportivi da realizzare a Palermo, ovvero lo stadio ed il centro sportivo.

Obiettivo degli investitori sarà riportare il club nella posizione che la città merita, quella EUROPEA, con un programma di 3-5 anni".

Un breve comunicato con cui finisce un'era durata 15 anni. L'imprenditore friulano aveva rilevato i rosanero da Franco Sensi nell'estate del 2002 e oggi - dopo innumerevoli gioie mai provate prima dal popolo rosanero e qualche pesante e recente amarezza - sta per passare la mano in una cessione comunque ancora avvolta dal mistero dato che i nomi degli investitori made in Usa sono ancora ignoti: "Non vi dico per ora di chi si tratta, né i loro nomi - aveva anticipato questa mattina -. Io non sono un presidente onorario e non voglio esserlo: rimarrò i primi periodi a coadiuvarli per mostrargli come si gestisce la situazione, ma non sarò il presidente onorario del Palermo". Pochi giorni ancora quindi di attesa per sapere chi si cela dietro questi "investitori" made in Usa, gli unici che saranno riusciti a completare un iter iniziato più volte nel corso degli anni da tanti altri imprenditori stranieri (dai "mitici" sceicchi apparsi in una conferenza stampa del 2012 e scomparsi nel giro di una notte ai recenti "cinesi" che avrebbero dovuto definire il closing a Natale...)

sabato 25 febbraio 2017

Inter: Roberto Mancini ecco perché dissi no a Suning' ecco



Intervenuto ai microfoni di Deejay Football Club, l’ex allenatore dell’Inter, Roberto Mancini, ha toccato diversi argomenti.

“Sono andato via ad agosto. Non c’erano più le condizioni per andare avanti. Avevo già ricevuto un’offerta dalla proprietà cinese, ma c’erano alcune situazioni che non mi andavano bene. L’allenatore alla fine è quello che ci deve mettere la faccia. Sul mercato stavamo lavorando bene, mancava poco per lottare per il vertice, ma serviva ancora qualcosa. Il contratto era pronto, dovevo solo firmarlo

Non è vero che ho rifiutato il Leicester, non ho mai parlato con nessuno. Ranieri? Il momento della squadra è particolare, ma quello che ha fatto Ranieri l’anno scorso è stato incredibile. Poteva portarli lui alla salvezza. Giocatori contro? Io non credo a questa cosa, non ho mai visto un giocatore giocare contro un allenatore. Il miracolo è stato l’anno scorso, l’anno prima si erano salvati all’ultima giornata. Quest’anno gli va tutto storto, come l’anno scorso gli andò tutto bene. Alcune partite che hanno perso non meritavano di perderle. Hanno perso un giocatore fondamentale come Kantè, che qualcuno non stia rendendo come l’anno scorso ci sta. Ho letto che i giocatori avrebbero chiesto l’esonero di Ranieri, mi sembra strano”.

“Con quanti giocatori mi sono menato? Ma neanche uno. Con Tevez fu una situazione diversa: gli dissi di scaldarsi, non si scaldò. Io lo chiamai e gli dissi di chiedere scusa che la finivamo lì. Lui invece andò in Argentina e tornò dopo 2-3 mesi”.

Oggi il proprietario del club Zhang Jindong ha incontrato a Madrid il presidente del Real Florentino Perez per parlare probabilmente anche del futuro del trequartista colombiano del Real, da tempo nel mirino del club nerazzurro. Il tecnico Stefano Pioli, in conferenza stampa, ha confermato ieri che con il proprietario dell'Inter si parla di presente e di futuro. Una programmazione per rinforzare la squadra con innesti importanti.

"Suning vuole alzare il livello dell'organico nerazzurro - ha aggiunto il tecnico a Premium - investendo bene". Nelle scorse settimane il direttore sportivo Piero Ausilio ha confermato l'interesse per alcuni giocatori tra cui proprio James Rodriguez: "È uno di quelli che stiamo monitorando. Non siamo così avanti come qualcuno ha scritto. Ma non si può non pensare già al futuro".



domenica 19 febbraio 2017

Udinese, è subito Zico-mania 30 anni dopo



L'ex fantasista brasiliano torna in Friuli dopo 30 anni ed è subito Zico-mania. Giro di campo, poi la premiazione col presidente Pozzo. Tanti cori e stadio pieno: "Dopo 30 anni tornare qui e vedere questo entusiasmo significa che ho fatto un buon lavoro". E si è rivista la leggenda dell'Udinese alla Dacia Arena. Un vero e proprio bagno di folla, un tributo. 53 presenze, 30 reti con la maglia bianconera.

Standing ovation allo stadio Friuli per Artur Antunes Coimbra, in arte Zico, per due anni - nel 1983 e 1984 - in forza all'Udinese. Zico ha concluso alla grande una tre giorni in Friuli culminata ieri con la consegna da parte del sindaco, Furio Honsell, del sigillo d'oro della città.

Il campione ha voluto ringraziare la società e tutti i tifosi per l'affetto dimostrato: "Siete grandi", ha detto il Galinho che al fianco aveva il patron bianconero, Giampaolo Pozzo. "Se oggi sono il primo tifoso bianconero - ha detto - lo devo proprio a Zico". L' ex asso brasiliano ha poi fatto un giro di campo andando a salutare quasi uno ad uno i tifosi bianconeri che non lo hanno mai dimenticato.

Zico - il cui osteggiato arrivo a Udine scatenò allora la folla friulana che scandì a più riprese lo slogan "O Zico o Austria" - ha avuto incontri con la tifoseria cenando ieri con un altro grande del calcio friulano, Totò Di Natale, insieme quasi trecento gol in bianconero.

Anche Delneri - nella conferenza stampa pre-partita - ha espresso la sua sul fantasista brasiliano: "Dove lo farei giocare? Dove vuole!. Sì è parlato molto di questo evento, giustamente perchè parliamo di un grandissimo campione che ha portato in Friuli la qualità brasiliana ai massimi livelli. Ricordo che andavo al Moretti a studiare come calciava le punizioni. Lui è un uomo meraviglioso. E’ venuto a trovarci ieri. Ci ha dato consigli importanti come applicazione, determinazione nell’inseguire i risultati. E’ stato un incontro importante con Zico, un uomo di spessore non solo un grande campione. Parliamo di un giocatore a livello di Maradona, non Delneri". Zico ha parlato molto bene di Samir, dicendo che potrebbe essere pericoloso nelle punizioni: "Ci sono alcune situazioni nelle quali può calciare, però abbiamo altri specialisti. Ma ciò che conta è la fase difensiva, che riesce a fare molto bene. A Verona non ha giocato molto, è un ragazzo in crescita".

 La leggenda dell'Udinese ha incontrato i tanti tifosi bianconeri che sognavano di conoscere il campione brasiliano. Un vero e proprio bagno di folla, dagli anziani ai più giovani, che sta proseguendo con il grande abbraccio della Dacia Arena per la sfida contro il Sassuolo. Un vero e proprio bagno di folla, un tributo. E i friulani non l'hanno mai dimenticato, lo dimostrano le immagini di tifosi festanti in città per Zico. Prima una sessione di autografi all’Udinese store di via Portanuova, con gente di tutte le età e di tutto il Friuli.

Milan e le voci di mercato targato Yonghong Li



Milan-Fiorentina di questa sera potrebbe passare alla storia come l'ultima partita con Silvio Berlusconi presidente.

Dalla Champions alla Serie A: i fari del nuovo Milan sono dappertutto. Dopo il tour in Germania ieri Massimiliano Mirabelli ha visto dal vivo Atalanta-Crotone e oggi sarà a Marassi per Sampdoria-Cagliari. Il direttore sportivo rossonero (designato dalla nuova proprietà) è reduce da una settimana molto intensa, al fianco dell’a.d. in pectore Marco Fassone. I blitz a Monaco di Baviera e a Mönchengladbach sono serviti ad approfondire una serie di relazioni internazionali che torneranno molto utili dal 3 marzo in poi, a prescindere dai conclamati obiettivi di mercato.

In Baviera i vertici rossoneri hanno seguito con attenzione il cileno Alexis Sanchez, tra un anno a scadenza con l’Arsenal. Così come il giorno dopo l’osservato speciale Bernardeschi ha lasciato il segno, beffando i rivali Dahoud e Kramer, i due talenti in vetrina del Borussia. Il Feeling Nei pensieri di Mirabelli Franck Kessie occupa un posto di rilievo: non a caso nelle scorse settimane ha preso contatti con l’agente del giocatore Ataranga. È vero che la Roma a gennaio ha disegnato un’intesa con la famiglia Percassi, ma in casa rossonera contano di sorpassare i giallorossi appena prenderà il via il nuovo corso. La gara di ieri sera è servita anche a dare un’occhiata a quel Papu Gomez che Montella stima dai tempi di Catania, sebbene in cima alla lista Mirabelliana nel ruolo ci sia sempre il laziale Keita.

Oggi a Marassi Mirabelli di sicuro seguirà con interesse l’attaccante ceco Patrik Schick, già entrato nel mirino di Inter e Juventus. Del resto, sarà il leitmotiv dell’estate con i rossoneri a sbarrare la strada ai rivali. Sulla sponda blucerchiata, però, meritano un’occhiata anche Muriel e Torreira. Sulla sponda sarda, invece, viene stimato l’emergente Barella. Ovviamente anche la prossima settimana Mirabelli sarà in giro per il nuovo turno europeo, a dimostrazione che la strategia milanista guarda con ambizione su tutti i fronti. Appuntamenti Nel frattempo in casa Sino Europe Sports fervono i preparativi in vista del closing. A conferma delle garanzie ottenute nella raccolta dei fondi necessari, l’a.d. designato Marco Fassone prosegue il lavoro organizzativo in vista del 3 marzo. Lo snodo principale sarà l’arrivo sulla piazza lussemburghese dei 420 milioni pattuiti per il closing. In abbinata, però, ci sono tantissime scadenze: a cominciare dalle scelte definitive sulla governance del Milan targato Yonghong Li.

I dieci successi più significativi ottenuti a San Siro in questi 31 anni. Si comincia con il derby del 24 aprile 1988, che spianò la strada verso il primo Scudetto dell’era Berlusconi. Nella stagione successiva, ricordiamo il 4-0 alla Juventus e il 5-0 al Real Madrid in Coppa dei Campioni. Cinque anni dopo, il 3-0 nella semifinale di Champions con il Monaco. Come dimenticare il celebre 6-0 rifilato all’Inter l’11 maggio 2001 o il derby vinto in rimonta (da 2-0 a 3-2) nel febbraio 2004. Sempre in Europa, indimenticabili il 3-0 inflitto al Bayern Monaco nel 2006 e il 3-0 al Manchester United, la partita perfetta. Chiudiamo con un doppio 3-0 sempre ai danni dell’Inter: quello del 2011, oltre a castigare il "traditore" Leonardo, spinse il Milan verso l’ultimo Scudetto berlusconiano, quello dello scorso anno, invece, passerà alla storia per la foto di Berlusconi che festeggia nello spogliatoio con la squadra.

Massimiliano Mirabelli ieri è stato all'Atleti Azzurri d'Italia per assistere ad Atalanta-Crotone. Motivo per vedere da vicino la crescita di Conti e Kessie ma anche il Papu Gomez. Secondo la Gazzetta dello Sport, in realtà il preferito sarebbe Baldè Keita, in gol ieri sera contro l'Empoli. Si avvicina il momento tanto atteso dal popolo rossonero. Tra due settimane scarse, il Milan passerà ai cinesi di Sino-Europe Sports. A quel punto, Fassone dovrà cominciare a lavorare su alcuni temi caldi, come il rinnovo di Donnarumma. Sabato prossimo, Gigio diventerà maggiorenne e potrà quindi prolungare il contratto senza vincoli temporali.

Secondo quanto riportato dall’edizione odierna del quotidiano La Stampa, Raiola, agente del giovane portiere, ha già avuto un primo contatto con la nuova proprietà. L’incontro dovrebbe avvenire nella seconda settimana di marzo (cioè a closing avvenuto). Da quel momento inizierà la trattativa per trattenere Donnarumma al Milan.

La discussione verterà sul progetto del fondo cinese e sull’ingaggio che il talento rossonero andrà a percepire. Oggi Gigio guadagna 200mila euro l’anno, Raiola punta a 4 milioni netti a stagione. Una cifra astronomica, ma ampiamente alla portata di SES. I soldi, infatti, non dovrebbero più essere un problema per il Milan. L'estremo difensore classe '99 è una delle priorità della dirigenza rossonera, che vorrebbe blindarlo con un ingaggio da top, anche per evitare possibili tentazioni, nostrane o estere.Una cifra che comunque non dovrebbe spaventare i cinesi, pronti ad accogliere le richieste dell'agente per trattenere Gigio al Milan.



domenica 12 febbraio 2017

Milan: calciomercato e gli obiettivi di Sino Europe Sport



Il Cda del Milan ha definito la data: l’1 marzo o, in seconda istanza, il 3 e si prevede budget estivo di 120/130 milioni di euro per il mercato, con l’idea importantissima di riportare i campioni al Milan, portare campioni che facciano la differenza, che cambino le sorti della partita. Insomma, piuttosto che comprare 5 giocatori da 10 milioni, ad esempio, verranno preferiti acquisti più oculati e costosi, magari 2 giocatori migliori da 25 milioni di euro, è questo il budget che Sino Europe Sport è pronto a mettere a disposizione del duo Fassone-Mirabelli per rinforzare la formazione rossonera. Un tesoretto che, in larga parte, dovrà essere investito per rinforzare un reparto che, in estate, prevederà una piccola rivoluzione.

Il Milan ha un ostacolo in più nella corsa al riscatto di Gerard Deulofeu. Secondo la stampa spagnola, El Mundo Deportivo in particolare, il Barcellona avrebbe intenzione di sfruttare il diritto di recompra fissato a 8,5 milioni con l'Everton per poi rivendere lo spagnolo a cifre maggiori in estate. Questo ovviamente complicherebbe e non poco l'obiettivo del Milan che è appunto quello di tenere in Italia il giovane talento appena arrivato in prestito secco dai Toffees.

Secondo quanto riportato dal Daily Express, il Milan della nuova dirigenza cinese sarebbe pronto a lanciare l’offensiva per riportare in Italia Alexis Sanchez, ora alla corte di Wenger. Il cileno è infatti in un momento di stallo e non sembra pronto a rinnovare con l’Arsenal che non sembra disposto a concedergli l’aumento richiesto. La società rossonera sembra pronta ad offrire circa 52,8 milioni di euro al club inglese e ad accontentare le richieste del giocatore.

Oltremanica sono sicuri: con il famigerato closing ormai alle porte, il Milan è già pronto a tuffarsi con forza sul mercato alla ricerca di una stella con la quale la nuova dirigenza cinese vorrebbe presentarsi alla piazza rossonera. Secondo il Daily Star infatti, il Milan sarebbe pronto a lanciare l’assalto anche a Romelu Lukaku dell’Everton. Per il belga i rossoneri potrebbero mettere sul piatto la cifra record di circa 88 milioni di euro.

 Chi è già certo di dire addio al Milan in estate è sicuramente Keisuke Honda. L'esterno giapponese è ai margini delle rotazioni di Vincenzo Montella e il contratto in scadenza a fine anno non sarà rinnovato. Fuori dal progetto tecnico c'è anche M'Baye Niang che attualmente è in prestito con diritto di riscatto al Watford e, anche in caso di mancata conferma da parte di Walter Mazzarri verrà rimesso sul mercato in estate.

A gennaio il Milan ha rinforzato la propria batteria di esterni con i colpi Ocampos e Deulofeu, ma per entrambi l'approdo in rossonero è arrivato in prestito secco. Difficilissimo sarà trattenere l'esterno spagnolo, su cui ci sono in ballo gli interessi di Everton e Barcellona (che vanta diverse clausole di riacquisto). Complicato anche il possibile riscatto di Ocampos che, solo in caso raggiunga quota 7 gol, sarà riscattato dal Genoa con cui il Milan potrà tornare a trattare in estate.

L'unico certo al 100% della permanenza in casa Milan, ad oggi, è soltanto Jack Bonaventura. Sì perchè l'esterno d'attacco italiano ha da poco rinnovato il suo contratto fino al 30 giugno 2020. Un rinnovo che, invece, manca ancora per Suso il quale vorrebbe rimanere in rossonero, ma per cui Sino Europe Sport dovrà trovare un accordo dal punto di vista economico.

Non è un caso, infatti, che il Milan stia sondando con grande attenzione il mercato degli esterni d'attacco. Il nome più caldo è ovviamente quello di Keita Balde, che da tempo è obiettivo di Mirabelli. Su Keita, accostato al club rossonero: «Non parlo mai dei giocatori degli altri, anche se ora non c’è il mercato. Ha potenzialità importanti ma per fortuna della Lazio gioca con loro. È un bel giocatore».

Le alternative non mancano a partire da quel Federico Bernardeschi che è corteggiato anche da Juventus e Inter, fino al Papu Gomez, avvicinato dal Milan a gennaio, ma blindato, almeno per ora dall'Atalanta. Un cambio di look completo con tanti punti interrogativi. Il Milan in estate è pronto a rifarsi le ali.

Il closing, però, non verrà celebrato a Casa Milan, ma in una location che sarà decisa - molto probabilmente - dallo stesso patron rossonero e questo atto precederà quella che poi sarà la conferenza stampa nel corso della quale verranno forniti i dettagli anche sulla lista degli investitori (che avrebbero visto l'ingresso di due nuovi componenti, il cui nome non è ancora stato svelato) che finanzieranno l'acquisto del Milan e la sua nuova fase gestionale, con Marco Fassone che assumerà le cariche di amministratore delegato e direttore generale - riunificando il duopolio attualmente in essere - mentre Massimiliano Mirabelli sarà il nuovo direttore sportivo.



mercoledì 8 febbraio 2017

Il paracadute per le retrocesse in serie B



Il paracadute per le squadre retrocesse è una somma di denaro destinata dalla lega di Serie A alle squadre retrocesse, per alleviare l’impatto con i minori introiti derivanti dalla disputa dei campionati delle serie minori.

E' il paracadute della discordia, che ha fatto litigare grandi e piccole del nostro calcio e divide per la sua applicazione. Si tratta del contributo che la Lega di Serie A riconosce alle squadre retrocesse in B per evitare che la caduta sia troppo dura dal punto di vista finanziario e metta a repentaglio la sopravvivenza stessa del club.

A febbraio la spinta di un gruppo di grandi ha portato a raddoppiare lo stanziamento: da 30 a 60 milioni di euro. Il criterio che le medio-piccole hanno scelto, però, presenta una falla in cui ai già retrocessi o quasi conviene perdere.

Il meccanismo è tutto italiano e nei prossimi mesi sarà oggetto di riforma, visto che l'accordo sui 60 milioni vale una sola stagione e andrà riscritto. L'idea del paracadute, invece, non è una nostra esclusiva ma viene utilizzata anche dalla ricchissima e virtuosa Premier League. Dove l'assegno è ancora più alto e nessuno ne discute consistenza o modalità di assegnazione.

Come funziona il paracadute in serie A

Il sistema italiano è stato così disegnato per la stagione corrente: 60 milioni da spartire su base biennale tra le tre squadre retrocesse rispettando alcuni parametri. Quello principale è l'anzianità di servizio nel massimo campionato e da esso dipende la quantità di soldi a garanzia della caduta in serie B. Chi ha disputato almeno tre delle ultime 4 stagioni in A riceve 25 milioni che scendono a 15 in caso di due stagioni su 4 e si riducono ulteriormente a 10 in caso di una sola annata tra le grandi.

In concreto, significa che il Verona è già certo di incassare 25 milioni di euro come contributo per la retrocessione e il Frosinone solo 10. Il terzo assegno balla tra Carpi e Palermo e potrà variare dai 10 e i 25 in caso di discesa degli emiliani o dei siciliani. Se a retrocedere fosse il Carpi, il surplus di 15 milioni resterebbe a disposizione del Verona al termine della stagione 2016-2017 in caso di mancata risalita in A. Altrimenti niente.

Dunque al Verona converrebbe salvare il Palermo a discapito del Carpi per non perdere il potenziale secondo paracadute. Chiaro no? Chiaro e al tempo stesso pericoloso.

Come funziona il paracadute nella Premier League

Il paracadute degli inglesi è più ricco di quello italiano. Ogni club retrocesso in questa stagione ha sinora percepito complessivamente circa 65 milioni di sterline (90 milioni di euro) nel caso di mancato ritorno nell'elite del calcio britannico per il periodo di quattro anni. Non c'è alcun legame di un club con l'altro, così come accade in Italia, ma solo una progressività legata all'anzianità di permanenza nella Premier League.

Chi scende in Championship ha fin qui ricevuto 25 milioni di sterline (30 milioni di euro) il primo anno, 20 (25) il secondo e 10 (12,5) il terzo e quarto. I versamenti si interrompono in caso di ritorno in Premier. Da questa stagione il pagamento sarà in tre anni e non in quattro che si ridurrà alle prime due rate in caso di retrocessione di una società appena promossa come nel caso di Carpi e Frosinone.

Il paracadute non piace nemmeno alle società di serie B e il motivo è semplice da comprendere. Inserisce nel torneo cadetto delle autentiche corazzate, club con a disposizione sulla carta un budget molto superiore rispetto alle dirette concorrenti. E' come se la A diventasse un'elite con la volontà di recuperare in fretta chi è scivolato al piano di sotto.

Non a caso la Lega di B ha deciso di controbilanciare il paracadute rinforzato con la cancellazione dell'assegno di mutualità per chi arriva dalla serie superiore. Un tentativo di mantenere equilibrio e competitività per tutti. In Italia il contributo, insomma, è destinato a far litigare.

Partita dopo partita si sta aprendo per il Palermo una più che concreta ipotesi di retrocessione in serie B. Certo fa rabbia è considerare che tutti i tifosi già a fine agosto sapevano che l’ipotesi di disputare il prossimo campionato  nella serie cadetta era dietro l’angolo, ma non gli addetti ai lavori, che professavano certezze e sostenevano che la rosa era all’altezza e che non  ulteriori acquisti non erano indispensabili.

E quindi, constatando che a meno di un altro miracolo come quello dell’anno scorso pare non ci siano alternative, cominciamo a guardare i riflessi economici per la squadra rosanero nel caso retroceda.

E qui spunta una grande sorpresa. Prendendo  in considerazione la non remota possibilità che il Palermo scenda in B con Crotone e Pescara, sui rosanero si aprirebbe  una  cascata di milioni.
Per rendersene conto, basta guardare  la ripartizione dei 60 milioni destinati alle squadre che retrocedono:

– 25 milioni di euro per squadre che sono da 3 anni in serie A negli ultimi 4 anni

– 15 milioni di euro per squadre che sono da 2 anni in serie A negli ultimi 4 anni

– 10 milioni di euro per squadre che sono da 1 anno in serie A

– in caso di quota residuale questa verrà destinata al club retrocesso con 3 anni di anzianità in serie A, nel caso in cui questo non venga immediatamente promosso.

Nell’ipotesi considerata, e cioè se dovessero retrocedere Palermo, Crotone e Pescara, l’unica squadra che negli ultimi quattro anni è stata 3 volte in serie A è il Palermo, perchè per  il Pescara l’ultimo campionato in A prima di questo  è stato nel  2012/13.  Per cui, per effetto di questa situazione,  ai rosanero verrebbero accreditati  subito 25 milioni, e 10 a testa  a Crotone e Pescara, La quota residuale di 15 milioni  resterebbe a disposizione del Palermo che la incasserebbe se non riuscisse a centrare subito la promozione in A.


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