Al Paschiero di Cuneo va in scena una delle pagine più tristi e surreali del calcio professionistico italiano. Il Pro Piacenza si è presentato in campo con soli 7 uomini - tutti giovani - e senza staff tecnico (come allenatore è stato indicato uno dei giocatori, il capitano Cirigliano) e dopo 45’ di attesa il match è iniziato (al 15’ della ripresa è poi entrato l’ottavo giocatore). Il Cuneo, che pure ha tutte le sue grane societarie tra penalizzazioni ricevute e in arrivo, ha fatto il suo dovere, scendendo in campo e dopo 25’ era già avanti 10 a 0, ma parlare di calcio diventa davvero difficile in questo teatrino dell’assurdo in scena in una partita di Serie C.
Ha del clamoroso quanto è accaduto a Cuneo, dove la sfida tra i padroni di casa e la Pro Piacenza, valida per il girone A di Serie C. Gli ospiti sono infatti scesi in campo con appena sette giocatori, gli ultimi rimasti tesserati, tutti nati dopo il 2000 e addirittura senza allenatore. Sulla distinta consegnata all'arbitro, nella casella del tecnico è segnato il nome del capitano, Cirigliano. Ovviamente, la partita è a senso unico, con il primo tempo che si è chiuso sul risultato di 16-0, il risultato finale è di 20-0!
Gabriele Gravina, presidente della Federcalcio, parla dopo quanto successo a Cuneo, con i padroni di casa che hanno sconfitto il Pro Piacenza 20-0, con gli ospiti che si sono presentati con 7 giocatori, tutti nati dopo il 2000: "In questa situazione surreale, la FIGC aveva il dovere di far rispettare tutte le regole ed ha esercitato questo ruolo. La nostra responsabilità è quella di tutelare la passione dei tifosi, gli imprenditori sani e la credibilità dei nostri campionati: quella cui abbiamo assistito, nostro malgrado, sarà comunque l’ultima farsa".
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