Codice monitoraggio

sabato 16 settembre 2017

Procura Figc: 2 anni e mezzo ad Andrea Agnelli



Il 25 settembre scopriremo se l’impianto accusatorio di Giuseppe Pecoraro, procuratore Figc, avrà retto al vaglio del collegio giudicante presieduto da Mastrocola. Qualunque sarà l’esito, ci sarà un appello – che lo presentino Agnelli e la Juve o la Procura – ma con ogni probabilità bisognerà aspettare il verdetto del Collegio di garanzia del Coni per scrivere la parola fine alla vicenda (almeno per la giustizia sportiva).

Dovevano essere richieste severe e così è stato. Il procuratore, non ha fatto sconti e nel processo davanti al Tribunale federale nazionale, usa il pugno duro con Andrea Agnelli per la vicenda 'ultrà e biglietti': due anni e mezzo di inibizione per il presidente della Juventus per i suoi presunti rapporti non consentiti dal regolamento con gli ultrà. Tanto potrebbe costare al numero uno bianconero, nel caso i giudici di primo grado ritenessero fondati i capi d'accusa e coerente la richiesta di pena. Non ne resta fuori la Juventus che per responsabilità diretta si è vista richiedere dal capo della Procura Figc l'ammenda di 300 mila euro oltre a due turni da scontare a porte chiuse (eventualmente, possibile la sospensiva in attesa della sentenza di secondo grado) e una terza partita con la sola Curva Sud chiusa. "La procura fa il suo mestiere, in genere non siamo abituati a fare previsioni, se un mese o l'ergastolo. Importante qui è contrastare gli argomenti dell'accusa", ha precisato l'avvocato di Agnelli, Franco Coppi, coadiuvato nel suo team dal legale bianconero Luigi Chiappero. La difesa bianconera ha prodotto una seconda memoria per scardinare gli argomenti di Pecoraro che puntano il dito contro Agnelli sulla presunta autorizzazione della fornitura di abbonamenti e biglietti in numero superiore al consentito, favorendo così il bagarinaggio, e sui presunti incontri con ultras, tra cui Rocco Dominello, coinvolto nel processo 'Alto Piemonte' per legami con la criminalità organizzata." Certo che puntiamo all'assoluzione completa", fa sapere Coppi al termine del processo durato circa 80 minuti.

Vediamo le possibili conseguenze

1 Nel frattempo, se Andrea Agnelli fosse condannato in 1° grado a scontare un periodo di inibizione, la sentenza sarebbe immediatamente esecutiva? Sì, comincerebbe subito, pure se presentasse l’appello.

2 Resterebbe presidente della Juventus? Cosa gli sarebbe vietato fare? Restare in sella o sospendersi sarebbe solo una sua scelta. Per il codice di giustizia sportiva (art. 19), l’inibizione temporanea non comporta la decadenza dalla carica, ma il divieto di rappresentare la società in attività rilevanti per l’ordinamento sportivo nazionale e internazionale; il divieto di partecipare a qualsiasi attività di organi federali; il divieto di accesso agli spogliatoi, in occasione di manifestazioni o gare calcistiche, anche amichevoli, nell’ambito della Figc, con eventuale richiesta di estensione in Uefa e Fifa; il divieto a partecipare a riunioni con tesserati Figc o con agenti di calciatori.

3 Cosa accadrebbe invece in Uefa, dove Agnelli siede nel Comitato esecutivo, e all’Eca, di cui è presidente? Nulla all’Eca, che è un sindacato autonomo, con regolamento privato. E nulla in Uefa, almeno finché la Figc non invierà (non è obbligata) la richiesta di estensione dell’inibizione. In ogni caso, la Figc potrà farla partire solo dopo il pronunciamento del terzo grado di giudizio. E comunque, anche quando l’Uefa ricevesse la richiesta della Figc, Agnelli manterrebbe il suo posto nel board, tutt’al più non ne eserciterebbe le funzioni durante il periodo di stop. Tra l’altro, sarebbe un caso inedito, anche perché Agnelli in Uefa non rappresenta l’Italia ma l’Eca di cui è presidente.

4 C’è un caso in cui Agnelli può decadere da presidente della Juventus? No, nemmeno se dovesse essere condannato in 3° grado a più di un anno di squalifica. In quel caso, secondo lo statuto Figc, decadrebbe dalle cariche federali e sarebbe ineleggibile alle stesse per dieci anni, a meno di ottenere la riabilitazione.

5 E le porte chiuse allo Stadium, in caso di condanna in primo grado, scatterebbero subito? No, se la Juventus, com’è ovvio, in caso di condanna accompagnerà il ricorso alla Corte d’appello con una richiesta di sospensione dell’esecuzione della sanzione.

L’esperto di diritto sportivo e civile Mattia Grassani ha commentato la richiesta di inibizione di due anni e mezzo fatta dalla procura per Andrea Agnelli nell’ambito dello scandalo biglietti. "Premetto che il quantum sanzionatorio richiesto dalla Procura Federale sia nei confronti del presidente Agnelli sia nei confronti del club mi sembra eccessivamente afflittivo e gravoso", ha dichiarato l’avvocato Grassani.

"Detto ciò, il Tribunale Federale Nazionale, Sezione Disciplinare, valutate le risultanze dell'indagine, nonché le difese della Juventus e dei propri dirigenti, qualora dovesse accertare le responsabilità dei deferiti, potrà accogliere la richiesta, in maniera integrale, oppure irrogare sanzioni anche sensibilmente più miti”.


Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...