Secondo l’inchiesta pubblicata da Espresso, Equipe e Spiegel, la Uefa (con Platini e Infantino, all'epoca suo numero due) avrebbe aiutato i due club a evitare le sanzioni per le violazioni. Nelle carte anche i retroscena sul progetto Superlega di Juve, Milan e altri club europei.
Secondo l’inchiesta, pubblicata da L’Espresso, Spiegel ed Equipe, per aggirare le norme del fair play finanziario il club parigino e quello inglese, controllati dal Qatar e dagli Emirati Arabi Uniti, avrebbero gonfiato le proprie entrate attraverso “contratti fittizi” “sotto copertura dell’Uefa”. Le entrate contestate sono di circa 4,5 miliardi di euro: 1,8 per il Psg e 2,7 per il City. Per non incorrere nelle sanzioni per mancato rispetto del fair play finanziario, le società usavano soprattutto sponsorizzazioni retroattive. Secondo i 70 milioni di documenti analizzati per oltre otto mesi, Michel Platini avrebbe “negoziato direttamente con il Manchester City, contraddicendo l’organo d’inchiesta interna teoricamente indipendente” in materia di fair play finanziario. Secondo le regole, un club non può spendere più di quanto guadagna in proprio, con pene che vanno da una multa all’esclusione dalle coppe.
La piattaforma 'Football Leaks' rivela un nuovo scandalo finanziario che riguarda principalmente il Paris Saint-Germain.
Il club avrebbe infatti ricevuto un finanziamento irregolare pari ad 1 miliardo e 800 milioni di euro da parte del Governo del Qatar, infrangendo le regole del Fair Play Finanziario, col benestare dell'UEFA.
Coinvolti nello scandalo Gianni Infantino, Presidente della FIFA, Michel Platini (già a capo dell'UEFA), il patron del PSG, lo Sceicco Al-Khelaifi, e il suo braccio destro, Blanc.
La documentazione di Football Leaks rivela che Infantino e Platini avrebbero convalidato nel 2012 l'accordo economico tra il club e il Qatar.
I transalpini rischiano ora l'esclusione dalla Champions League, e finanche la permanenza delle "punte di diamante", Neymar e Mbappé. Infantino consentì al PSG di mettere retroattivamente a bilancio parte del contratto con il Ministero del Turismo del Qatar nella stagione 2013-2014, come fatto anche dal Manchester City, che fa parte del City Football Group, la cui maggioranza è di proprietà dello Sceicco Mansour bin Zayed Al Nahyan.
L'ennesima bufera rischia di spazzare via la credibilità dell'Uefa. Secondo la piattaforma online Football Leaks, specializzata in clamorose e inedite rivelazioni sul mondo del pallone, ci sarebbero gravi irregolarità commesse dall'organismo che gestisce il calcio in Europa. Lo scrive Der Spiegel, ma anche qualche organo d'informazione spagnolo, come Marca, e l'edizione online de L'Espresso. L'Uefa, infatti, avrebbe finanziato i più grandi club europei per evitare che creassero una Superlega, destinata a sopprimere le attuali competizioni. Ma si punta il dito contro la confederazione europea anche per non aver penalizzato il Paris Saint-Germain e il Manchester City, che avevano ampiamente sforato i limiti imposti del Fair-play finanziario. La responsabilità, in particolare, viene addebitata nei documenti - come riportano i media online - all'allora presidente dell'Uefa, Michel Platini, e al segretario generale, Gianni Infantino. Il progetto Superlega non era una 'minaccia' solo per la Champions e l'Europa League, ma anche per i campionati nazionali: Real Madrid, Barcellona, Manchester United e City, Bayern Monaco, Chelsea, Liverpool, PSG, le italiane Juve e Milan - secondo i documenti dell'European investigative collaborations - erano a un passo dal riuscirvi. Si sarebbe pertanto arrivati a una specie di Nba europea, che avrebbe permesso ai club partecipanti di negoziare direttamente con gli sponsor. L'Uefa, per impedire che si arrivasse a questo, avrebbe aumentato i benefit per i top club, penalizzando tutte le altre, secondo quanto emerso dalla documentazione.
L’inchiesta rivela anche che Real Madrid, Barcellona, Bayern, Juventus, Milan, Manchester United e Arsenal fecero una riunione a Zurigo il 31 marzo 2016 per elaborare i piani della Superlega, una Champions alternativa e indipendente a cui sarebbero stati invitate altre big (fra cui Inter e Roma). Il Bayern chiese anche un parere legale per uscire dalla Bundesliga. Karl-Heinz Rummenigge, che con Andrea Agnelli è indicato fra i gestori della trattativa, ha smentito ieri con un comunicato i fatti. Il via della nuova Champions 2018-21, che ha eliminato i preliminari per le prime nazioni del ranking, fra cui l’Italia, e ha aumentato notevolmente introiti e premi distribuiti, ha affievolito il discorso su un torneo europeo soltanto fra le big. Ma non cancellato del tutto, tanto che secondo l’Espresso “il 22 ottobre scorso una lettera della società di consulenza Key Capital Partners al presidente del Real Madrid, Florentino Perez, descrive la creazione di una società che avrebbe come azionisti 11 grandi squadre. Juventus e Milan, insieme a Psg, Bayern, Real Madrid e Barcellona, Arsenal, Chelsea, Liverpool e le due di Manchester, City e United”.
"Quattro settimane fa dei giornalisti hanno inviato alla Fifa centinaia di domande, basate su e-mail private, interne e altre informazioni alle quali avevano avuto accesso (illegalmente) terze parti. Nonostante abbiamo risposto, alcuni media hanno deciso di ignorare la maggior parte delle nostre risposte, distorcendo i fatti e la verità, tentando deliberato di screditare la Fifa". Così la Fifa replica alle accuse di Football Leaks.
"Con queste azioni si tenta di indebolire la leadership della Fifa, in particolare il presidente, Gianni Infantino, e il segretario generale Fatma Samoura", prosegue la nota. Dal canto suo, lo stesso Infantino parte al contrattacco, puntando il dito contro sedicenti avversari politici, in seguito alle rivelazioni di Football Leaks.
"È sempre una sfida cambiare le cose, andare avanti e riunire le persone per fare meglio le cose - ha scritto -. E, poiché stiamo attuando risolutamente le riforme della Fifa, mi è sempre stato chiaro che avrei dovuto affrontare una forte opposizione".
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