Voci di calciomercato dell’Inter negli ultimi giorni ruotano vicino al nome di Carlos Tevez, l’attaccante Manchester City. La pista che sembrava ormai chiusa per il costo eccessivo del giocatore (lo sceicco Mansour voleva circa 45 milioni) si è riaperta immediatamente dopo il brutto litigio del bomber argentino con Roberto Mancini, durante la delicata partita di Champions con il Bayern.
Il cartellino del giocatore si è in effetti dimezzato. Secondo la stampa inglese adesso bastano 23 milioni per portare a casa il giocatore già durante la sessione di mercato di gennaio.
La stampa inglese dà l’Inter come favorita inoltre, sembra che anche il nuovo tecnico Claudio Ranieri spinga fortemente per averlo a disposizione fin dall’inizio del 2012.
Ma se Tevez è il sogno di inizio 2012, per il mercato di giugno si pensa già ad uno dei gioielli del Napoli. partecipi i buoni rapporti con il presidente del Napoli De Laurentiis, Moratti si farà vivo ancora una volta per Marek Hamsik, anche qui a dispetto della concorrenza, prima tra tutti quella dei cugini rossoneri.
A questo punto, se è vero che Massimo Moratti è intenzionato ad avere Hamsik a giugno, tenterà in tutti i modi di portare via una promessa a De Laurentiis prima del calciomercato estivo, in modo da ipotecare fin da adesso il passaggio in nerazzurro del giocatore.
A La Gazzetta dello Sport, Giampaolo Pazzini ha parlato della ritrovata voglia di far gol, della sfida col Napoli, di Ranieri, di Ricky Alvarez . Due gol in due partite, il momento è buono: "Sono contento. Ho avuto la possibilità di giocare, mi hanno fatto sentire importante e ho ripagato la fiducia". Claudio Ranieri: "Si è presentato molto bene. Ci ha dato determinazione e fiducia. Ha rigenerato una squadra delusa. Ha lavorato sul singolo ed era quello che ci voleva. Siamo forti e i risultati ci danno autostima".
Alvarez, grande talento: "Ha un grande talento, ma è ancora nuovo. Deve adattarsi ai ritmi italiani, ma la strada è quella giusta". La doppietta, con la Samp, alla Roma di Ranieri regalò lo scudetto all'Inter, nel 2010. Lui lo ricorda sempre a tutti: "Dico a tutti, per scherzo, 'Se non ci fossi stato io quella sera …..,
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venerdì 30 settembre 2011
domenica 25 settembre 2011
Daniele Conti: il simbolo e la bandiera del Cagliari calcio
Daniele Conti e sono 328 presenze in con la maglia del Cagliari.
Daniele Conti, quando una mattina di dodici anni fa, era il 9 luglio del 1999 è iniziata la sua avventura isolana, è da li che iniziato il feeling con Cagliari e la Sardegna e i colori rossoblù.
Con la partita in casa contro l’Udinese ha raggiunto il traguardo delle 328 presenze in campionato con la maglia rossoblù, che vogliono dire primo posto insieme al mitico Brugnera in vetta alla graduatoria dei calciatori che hanno militato con il Cagliari. Si un vero Capitano con C maiuscola.
Daniele Conti, nella Roma di Capello poteva essere chiuso dai giocatori del centrocampo giallorosso dell’epoca, forse questo è uno dei morivi che il centrocampista del Cagliari scuola Roma ha deciso, probabilmente del famoso padre Bruno di approdare al Cagliari così giovane ad appena venti anni.
Ricordiamo che il 21 giugno del 2000, Daniele è diventato a tutti gli effetti del Cagliari, grazie alle fatidiche buste, arbitri molto spesso, delle comproprietà non risolte.
In questi anni di calcio al Cagliari ha mostrato geometrie, grinta e dinamicità al servizio della maglia rossoblù e non solo in questi anni è diventato un giocatore simbolo e una bandiera del Sant Elia e di una intera regione.
Le passioni non si dimenticano, anzi si rinnovano, cambiano ed evolvono. Probabilmente Daniele non ha mai rinnegato la Roma e il suo trascorso nelle giovanili giallorosse, ma adesso si sente sardo dentro e rossoblu nel profondo del cuore, lo si vede in campo.
Di certo una carriera del genere non era nelle sue idee quando arrivò a Cagliari nell’estate del 1999. Rimarrà nella storia e nei ricordi incancellabili dei tifosi il suo gol al minuto 95 contro il Napoli, quel 2-1 in rimonta che aprì la strada alla splendida cavalcata verso la salvezza del Cagliari di Ballardini. Dal 2007 quattro campionati con 5 gol per stagione, un continuo crescendo di prestazioni e personalità. Con un unico periodo difficile: il rapporto non tranquillo con Bisoli, qualche esclusione, durata il tempo di poche giornate, prima dell'esonero del tecnico. Dopo dodici anni di continua ascesa è arrivato dunque il giorno in cui lo stadio potrà conferire una vera e propria bandiera della sua squadra, un giocatore che rimarrà nella storia non solo per il numero record di presenze con il Cagliari, ma anche e sopratutto per i ricordi indelebili che ha lasciato con le sue giocate ed i suoi gol.
Daniele Conti, quando una mattina di dodici anni fa, era il 9 luglio del 1999 è iniziata la sua avventura isolana, è da li che iniziato il feeling con Cagliari e la Sardegna e i colori rossoblù.
Con la partita in casa contro l’Udinese ha raggiunto il traguardo delle 328 presenze in campionato con la maglia rossoblù, che vogliono dire primo posto insieme al mitico Brugnera in vetta alla graduatoria dei calciatori che hanno militato con il Cagliari. Si un vero Capitano con C maiuscola.
Daniele Conti, nella Roma di Capello poteva essere chiuso dai giocatori del centrocampo giallorosso dell’epoca, forse questo è uno dei morivi che il centrocampista del Cagliari scuola Roma ha deciso, probabilmente del famoso padre Bruno di approdare al Cagliari così giovane ad appena venti anni.
Ricordiamo che il 21 giugno del 2000, Daniele è diventato a tutti gli effetti del Cagliari, grazie alle fatidiche buste, arbitri molto spesso, delle comproprietà non risolte.
In questi anni di calcio al Cagliari ha mostrato geometrie, grinta e dinamicità al servizio della maglia rossoblù e non solo in questi anni è diventato un giocatore simbolo e una bandiera del Sant Elia e di una intera regione.
Le passioni non si dimenticano, anzi si rinnovano, cambiano ed evolvono. Probabilmente Daniele non ha mai rinnegato la Roma e il suo trascorso nelle giovanili giallorosse, ma adesso si sente sardo dentro e rossoblu nel profondo del cuore, lo si vede in campo.
Di certo una carriera del genere non era nelle sue idee quando arrivò a Cagliari nell’estate del 1999. Rimarrà nella storia e nei ricordi incancellabili dei tifosi il suo gol al minuto 95 contro il Napoli, quel 2-1 in rimonta che aprì la strada alla splendida cavalcata verso la salvezza del Cagliari di Ballardini. Dal 2007 quattro campionati con 5 gol per stagione, un continuo crescendo di prestazioni e personalità. Con un unico periodo difficile: il rapporto non tranquillo con Bisoli, qualche esclusione, durata il tempo di poche giornate, prima dell'esonero del tecnico. Dopo dodici anni di continua ascesa è arrivato dunque il giorno in cui lo stadio potrà conferire una vera e propria bandiera della sua squadra, un giocatore che rimarrà nella storia non solo per il numero record di presenze con il Cagliari, ma anche e sopratutto per i ricordi indelebili che ha lasciato con le sue giocate ed i suoi gol.
sabato 24 settembre 2011
Ultime notizie per il posticipo Napoli-Fiorentina
Dopo il tormentato e tanto criticato turn over di mercoledì sera a Verona con il Chievo, che ha portato la prima sconfitta stagionale, e inaspettata per il Napoli, l’allenatore Mazzarri si è dimostrato molto addolorato per le accuse ricevute dal mondo del calcio e dai suoi tifosi. Per la sfida con la Fiorentina sembra intenzionato a risparmiare solo Maggio e nessun’altro big in vista della gara di Champions al Madrigal contro il Villareal di martedì e di stasera al San Paolo contro la Fiorentina, che sembra risvegliata con il Mihajlović-bis dove sembrano passare in secondo piano l’assenza di Gilardino e i famosi disagi del ex capitano Montolivo. Il tecnico del Napoli è pronto a schierare il solito 3-4-2-1 con in porta De Sanctis, in difesa Aronica, Cannavaro e Campagnaro che ha iniziato in modo fantastico la nuova stagione, a centrocampo la coppia centrale sarà formata da Inler e Gargano con la pettinatura rifatta, gli esterni saranno Zuniga a destra e Dossena a sinistra, in avanti il trio delle meraviglie con Cavani punta centrale ed Hamsik e Lavezzi che agiranno alle sue spalle. Il tecnico serbo è pronto a schierare il suo 4-3-3 con tanta fantasia, vista l’assenza di una punta di peso come Gilardino; davanti a Boruc ci saranno Cassani a destra, la coppia centrale sarà formata da Natali e Gamberini, a sinistra ci sarà Pasqual. A centrocampo Montolivo in regia a dettare i tempi di gioco, sulla linea di destra ci sarà Behrami e in quella di sinistra Lazzari; in attacco Mihajlović farà affidamento sulla velocità e la fantasia di un tridente rivoluzionato dall’assenza del bomber, Vargas a sinistra, Cerci a destra e al centro il redivivo Jovetic che sembra essere tornato ai livelli prima dell’infortunio della scorsa stagione.
Mazzari è pronto a schierare i tre tenori d’attacco ossia il tridente delle meraviglie, se Lavezzi ce la farà i tre tenori saranno in campo Hamsik, Cavani e Lavezzi.
Ecco le probabili formazioni del posticipo del San Paolo Napoli-Fiorentina
Napoli (3-4-2-1): De Sanctis; Fernandez, Cannavaro, Campagnaro; Zuniga, Inler, Gargano, Dossena; Hamsik, Santana; Cavani. A disp.: Rosati, Fideleff, Aronica, Donadel, Pandev, Chavez, Mascara. All.: Mazzarri Indisponibili: Britos, Lavezzi, Rinaudo, Colombo, Dzemaili, Lavezzi, Maggio
Fiorentina (4-3-3): Boruc; Cassani, Gamberini, Natali, Pasqual; Behrami, Montolivo, Lazzari; Cerci, Jovetic, Vargas. A disp.: Neto, De Silvestri, Nastasic, Kharja, Munari, Ljajic, Silva. All.: Mihajlovic Indisponibili: Kroldrup, Gilardino, Gulan, Felipe, Marchionni, Camporese.
Mazzari è pronto a schierare i tre tenori d’attacco ossia il tridente delle meraviglie, se Lavezzi ce la farà i tre tenori saranno in campo Hamsik, Cavani e Lavezzi.
Ecco le probabili formazioni del posticipo del San Paolo Napoli-Fiorentina
Napoli (3-4-2-1): De Sanctis; Fernandez, Cannavaro, Campagnaro; Zuniga, Inler, Gargano, Dossena; Hamsik, Santana; Cavani. A disp.: Rosati, Fideleff, Aronica, Donadel, Pandev, Chavez, Mascara. All.: Mazzarri Indisponibili: Britos, Lavezzi, Rinaudo, Colombo, Dzemaili, Lavezzi, Maggio
Fiorentina (4-3-3): Boruc; Cassani, Gamberini, Natali, Pasqual; Behrami, Montolivo, Lazzari; Cerci, Jovetic, Vargas. A disp.: Neto, De Silvestri, Nastasic, Kharja, Munari, Ljajic, Silva. All.: Mihajlovic Indisponibili: Kroldrup, Gilardino, Gulan, Felipe, Marchionni, Camporese.
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venerdì 23 settembre 2011
Inter, pronta per la prima di Ranieri
Claudio Ranieri ha pronunciato le sue prime parole da allenatore dell'Inter: "Cercherò di riportare questa squadra a giocare come sapeva, con tutta la sua forza”
Il tecnico romano è stato già ribattezzato l''aggiustatore', una citazione riveduta e corretta tratta dal film Pulp Fiction di Quentin Tarantino. Ranieri di problemi ne dovrà risolvere parecchi già contro il Bologna: in mattinata, si è fatto male Sneijder, assente forzato Andrea Ranocchia, squalificato per tre giornate.
L'allenatore romano, appena arrivato, ha galvanizzato il gruppo ''tutt'altro che al capolinea. La squadra è compatta e viva, con tanta voglia di fare''. ''Hanno assaggiato il dolce, ora stanno provando l'amaro''. Ma la bufera passerà. Parole misurate - senza trionfalismi ma calibrate e lucide - pronunciate davanti alla dirigenza nerazzurra (Branca, Ausilio e Paolillo). Il presidente Massimo Moratti arriva dopo per pranzare assieme a Ranieri e fare un saluto alla squadra che prova a uscire dalle difficoltà nelle quali l'aveva portata Gian Piero Gasperini.
La convivenza tra Pazzini e Milito? Li vedo compatibili. Tutti e due sanno muoversi, sanno essere opportunisti e stare nell'area di rigore''. Ma una cosa è certa: ''I giocatori dell'Inter non sono usurati. E' uno spogliatoio sano e compatto, stanno toccando l'amaro ma sanno cos'e' il dolce. Io conto proprio su quei giocatori che hanno vinto tanto perché quando hai vinto vuoi continuare a vincere. Ora bisogna tornare a vincere, per ritornare vicini e in alto in classifica. Gli avversari? Ci stanno aspettando..., sta a noi ora recuperare il terreno perduto. La squadra era abbattuta ma insieme ci possiamo rialzare''. ''Dove sono stato - risponde sempre riguardo al suo ruolo risolutivo nelle situazioni difficili - c'e' sempre stato l'obbligo di vincere per forza, a Parma per non retrocedere, a Roma per vincere lo scudetto, con quella cavalcata strepitosa che solo Pazzini poteva interrompere... disgraziato lui, ma buon per l'Inter ovviamente... Se ho detto qualcosa a Pazzini? Ancora niente, poi mi sentirà...
Dejan Stankovic e' molto fiducioso sull'arrivo di Claudio Ranieri sulla panchina dell'Inter, e si dice convinto che il nuovo allenatore risolleverà la squadra portandola ''fuori dal fango''. ''Non sono sorpreso per la partenza di Gasperini, era inevitabile dopo tre sconfitte in quattro partite'', ha detto. ''Ranieri ha lavorato in grandi squadre, e questo sicuramente ci aiuterà a risollevarci da questa situazione molto difficile''.
Per la prima di Ranieri l’Inter ritorna alla difesa a quattro, Sneijder non convocato in quanto infortunato, prima tegola per Ranieri. Per dimenticare la batosta di Novara l’Inter si affiderà al modulo 4-3-1-2. Della difesa del Piola rimangono Lucio e Chivu, con Nagatomo esterno destro di difesa e Samuel al posto dello squalificato Ranocchia. Al fianco di Cambiasso a centrocampo ci sarà capitan Zanetti e Muntari o in alternativa Obi. In attacco mancherà Sneijder, vittima di un risentimento muscolare all'adduttore della coscia sinistra, quindi Ranieri sta pensando a Coutinho alle spalle di Pazzini e in dubbio da risolvere il ballottaggio tra Zarate e Forlan.
Il tecnico romano è stato già ribattezzato l''aggiustatore', una citazione riveduta e corretta tratta dal film Pulp Fiction di Quentin Tarantino. Ranieri di problemi ne dovrà risolvere parecchi già contro il Bologna: in mattinata, si è fatto male Sneijder, assente forzato Andrea Ranocchia, squalificato per tre giornate.
L'allenatore romano, appena arrivato, ha galvanizzato il gruppo ''tutt'altro che al capolinea. La squadra è compatta e viva, con tanta voglia di fare''. ''Hanno assaggiato il dolce, ora stanno provando l'amaro''. Ma la bufera passerà. Parole misurate - senza trionfalismi ma calibrate e lucide - pronunciate davanti alla dirigenza nerazzurra (Branca, Ausilio e Paolillo). Il presidente Massimo Moratti arriva dopo per pranzare assieme a Ranieri e fare un saluto alla squadra che prova a uscire dalle difficoltà nelle quali l'aveva portata Gian Piero Gasperini.
La convivenza tra Pazzini e Milito? Li vedo compatibili. Tutti e due sanno muoversi, sanno essere opportunisti e stare nell'area di rigore''. Ma una cosa è certa: ''I giocatori dell'Inter non sono usurati. E' uno spogliatoio sano e compatto, stanno toccando l'amaro ma sanno cos'e' il dolce. Io conto proprio su quei giocatori che hanno vinto tanto perché quando hai vinto vuoi continuare a vincere. Ora bisogna tornare a vincere, per ritornare vicini e in alto in classifica. Gli avversari? Ci stanno aspettando..., sta a noi ora recuperare il terreno perduto. La squadra era abbattuta ma insieme ci possiamo rialzare''. ''Dove sono stato - risponde sempre riguardo al suo ruolo risolutivo nelle situazioni difficili - c'e' sempre stato l'obbligo di vincere per forza, a Parma per non retrocedere, a Roma per vincere lo scudetto, con quella cavalcata strepitosa che solo Pazzini poteva interrompere... disgraziato lui, ma buon per l'Inter ovviamente... Se ho detto qualcosa a Pazzini? Ancora niente, poi mi sentirà...
Dejan Stankovic e' molto fiducioso sull'arrivo di Claudio Ranieri sulla panchina dell'Inter, e si dice convinto che il nuovo allenatore risolleverà la squadra portandola ''fuori dal fango''. ''Non sono sorpreso per la partenza di Gasperini, era inevitabile dopo tre sconfitte in quattro partite'', ha detto. ''Ranieri ha lavorato in grandi squadre, e questo sicuramente ci aiuterà a risollevarci da questa situazione molto difficile''.
Per la prima di Ranieri l’Inter ritorna alla difesa a quattro, Sneijder non convocato in quanto infortunato, prima tegola per Ranieri. Per dimenticare la batosta di Novara l’Inter si affiderà al modulo 4-3-1-2. Della difesa del Piola rimangono Lucio e Chivu, con Nagatomo esterno destro di difesa e Samuel al posto dello squalificato Ranocchia. Al fianco di Cambiasso a centrocampo ci sarà capitan Zanetti e Muntari o in alternativa Obi. In attacco mancherà Sneijder, vittima di un risentimento muscolare all'adduttore della coscia sinistra, quindi Ranieri sta pensando a Coutinho alle spalle di Pazzini e in dubbio da risolvere il ballottaggio tra Zarate e Forlan.
venerdì 16 settembre 2011
Verona-Padova: Serie B risultato finale
Al Bentegodi di Verona è sceso in scena il grande derby tra Verona e Padova, è finito con il risultato di 2 -2. Il Padova con il pareggio raggiunge a quota undici punti in classica , mentre il Verona è salito a sette.
Ricordiamo che l’ultima sfida fra le due compagini è di tre anni fa.
Nel primo tempo è partito fortissimo il Verona, che è riuscito a passare in vantaggio grazie a un bel gesto tecnico di Gomez che ha liberato in mezzo all’area Russo.
Il Padova è riuscito a trovare il goal del pareggio con Cutolo, con un gran tiro da fuori area. L’attaccante, che era stato fischiato per tutta la partita, si sfoga contro i tifosi del Verona questo genera le proteste e il rosso per Mandorlini. Prima di chiudere arriva però il goal del 2-1 dei gialloblu. Dopo uno spunto sulla sinistra di Scaglia è D’Alessandro a liberare un destro violento verso la porta dell’incolpevole Pelizzoli.
Il secondo tempo parte sotto le migliori prospettive, ed è illuminato dall’asse d’attacco Cutolo-Cacia. L’attaccante ex Lecce con un bel gesto tecnico si è liberato davanti a Rafael e fa 2-2.
La partita non produrrà più grandi occasioni e finirà così. E’ stato comunque un bel derby veneto.
Tabellino della partita
Verona (4-3-3) Rafael; Abbate, Maietta, Mareco , Scaglia; Russo, Tachtsidis, Halfredsson; Gomez (Esposito), Bjelanovic (Ferrari), D’Alessandro (Berrettoni) Allenatore: Mandorlini. A disposizione: Nicolas, Pugliese, Natalino, Ceccarelli.
Padova (4-3-3) Pelizzoli; Legati, Schiavi, Trevisan, Renzetti; Cuffa, Milanetto, Marcolini; Cutolo (Drame), Cacia, Lazarevic. Allenatore: Dal Canto. A disposizione: Perin, Donati, Portin, Osuji, Italiano, Ruopolo.
Ricordiamo che l’ultima sfida fra le due compagini è di tre anni fa.
Nel primo tempo è partito fortissimo il Verona, che è riuscito a passare in vantaggio grazie a un bel gesto tecnico di Gomez che ha liberato in mezzo all’area Russo.
Il Padova è riuscito a trovare il goal del pareggio con Cutolo, con un gran tiro da fuori area. L’attaccante, che era stato fischiato per tutta la partita, si sfoga contro i tifosi del Verona questo genera le proteste e il rosso per Mandorlini. Prima di chiudere arriva però il goal del 2-1 dei gialloblu. Dopo uno spunto sulla sinistra di Scaglia è D’Alessandro a liberare un destro violento verso la porta dell’incolpevole Pelizzoli.
Il secondo tempo parte sotto le migliori prospettive, ed è illuminato dall’asse d’attacco Cutolo-Cacia. L’attaccante ex Lecce con un bel gesto tecnico si è liberato davanti a Rafael e fa 2-2.
La partita non produrrà più grandi occasioni e finirà così. E’ stato comunque un bel derby veneto.
Tabellino della partita
Verona (4-3-3) Rafael; Abbate, Maietta, Mareco , Scaglia; Russo, Tachtsidis, Halfredsson; Gomez (Esposito), Bjelanovic (Ferrari), D’Alessandro (Berrettoni) Allenatore: Mandorlini. A disposizione: Nicolas, Pugliese, Natalino, Ceccarelli.
Padova (4-3-3) Pelizzoli; Legati, Schiavi, Trevisan, Renzetti; Cuffa, Milanetto, Marcolini; Cutolo (Drame), Cacia, Lazarevic. Allenatore: Dal Canto. A disposizione: Perin, Donati, Portin, Osuji, Italiano, Ruopolo.
giovedì 8 settembre 2011
Juventus ed il nuovo stadio
Come si presenta il nuovo stadio della Juventus.
I due pennoni tricolore sono la parte esterna integrante dello nuovo di Torino. Tra poche ore e poi si alzerà il sipario e si conosceranno i particolari di questo enorme cambiamento del modo di pensare il calcio che sarà un momento storico per la società bianconera e per il calcio italiano, la svolta tanto attesa. La Juventus è il primo club ad avere uno stadio di proprietà, un'arena moderna, sicura, tecnologica, pensata e realizzata per far vivere al meglio ai tifosi lo spettacolo sportivo, ricordiamo che la prima fila di poltrone disterà dal campo soltanto 7,5 metri mentre l'ultima 49, niente male per gli appassionati di calcio.
Lo stadio, nelle concezione della presidenza della Juventus sarà un luogo di intrattenimento aperto tutta la settimana. Nei giorni delle partite, i fan potranno usufruire di servizi di elevato standard per vivere l'attesa e il post-gara. Durante i giorni feriali, le possibilità saranno ampie: i tour guidati, lo store dei prodotti ufficiali, il museo del club prossimamente e l'area commerciale adiacente.
Probabilmente le aziende potranno organizzare gli eventi societari "Ora siamo all'altezza dei grandi club europei", ama ripetere il presidente della Juve, Andrea Agnelli.
L'indimenticabile Michel Platini ha detto qualche giorno fa che il nuovo stadio può aiutare alla storia della Juventus e ripercorre un ciclo di vittorie. Spero che in questo nuovo impianto si faccia un'altra grande storia. Comunque avere un impianto di proprietà è una bella cosa: le grandi società ne hanno bisogno".
L'inaugurazione dello Juventus Stadium segna un passo decisivo nel cammino del calcio italiano verso il cosiddetto modello inglese: meno barriere, più civiltà, ed occhio al sito .
I due pennoni tricolore sono la parte esterna integrante dello nuovo di Torino. Tra poche ore e poi si alzerà il sipario e si conosceranno i particolari di questo enorme cambiamento del modo di pensare il calcio che sarà un momento storico per la società bianconera e per il calcio italiano, la svolta tanto attesa. La Juventus è il primo club ad avere uno stadio di proprietà, un'arena moderna, sicura, tecnologica, pensata e realizzata per far vivere al meglio ai tifosi lo spettacolo sportivo, ricordiamo che la prima fila di poltrone disterà dal campo soltanto 7,5 metri mentre l'ultima 49, niente male per gli appassionati di calcio.
Lo stadio, nelle concezione della presidenza della Juventus sarà un luogo di intrattenimento aperto tutta la settimana. Nei giorni delle partite, i fan potranno usufruire di servizi di elevato standard per vivere l'attesa e il post-gara. Durante i giorni feriali, le possibilità saranno ampie: i tour guidati, lo store dei prodotti ufficiali, il museo del club prossimamente e l'area commerciale adiacente.
Probabilmente le aziende potranno organizzare gli eventi societari "Ora siamo all'altezza dei grandi club europei", ama ripetere il presidente della Juve, Andrea Agnelli.
L'indimenticabile Michel Platini ha detto qualche giorno fa che il nuovo stadio può aiutare alla storia della Juventus e ripercorre un ciclo di vittorie. Spero che in questo nuovo impianto si faccia un'altra grande storia. Comunque avere un impianto di proprietà è una bella cosa: le grandi società ne hanno bisogno".
L'inaugurazione dello Juventus Stadium segna un passo decisivo nel cammino del calcio italiano verso il cosiddetto modello inglese: meno barriere, più civiltà, ed occhio al sito .
domenica 4 settembre 2011
Inter: lista Champions incredibile errore
Nella sede dell'Inter non se ne era accorto nessuno, che il nuovo bomber arrivato dall'Atletico Madrid Diego Forlan non può giocare la Champions League fino a febbraio. L'uruguaiano - appena arrivato all'Inter - ha disputato il terzo turno di qualificazione all'Europa League, il 28 luglio e il 4 agosto, contro la formazione norvegese del Stromsgodset. L'Atletico Madrid ha poi ottenuto la qualificazione alla fase a gironi nel quarto turno eliminatorio (18 e 25 agosto), contro i portoghesi del Vitoria Guimaraes. In queste due partite Forlan non è stato impiegato perché era in trattativa con il club nerazzurro.
Insomma, l'Inter - che aveva ovviamente messo in lista Forlan - non si è nascosta e ha pubblicamente ammesso l'errore.
Il dispiacere c'è e anche il rimpianto per avere in lista un giocatore in meno (il sostituto avrebbe dovuto essere Luc Castaignos), ma è bene oramai guardare avanti e al campionato che
é alle porte. Purtroppo per l'Inter l'elenco non si può più modificare e quindi non resta che accettare le conseguenze dello sbaglio. Uno sbaglio piuttosto grave e grossolano: il girone dell'Inter non è proibitivo. Se la deve vedere con squadre come il Cska Mosca, i francesi del Lille e i turchi del Trabzonspor (Trebisonda). I nerazzurri in attacco sono ben riforniti come scelte e comunque non dovrebbero avere problemi. Resta l'errore, molto evidente della società.
Insomma, l'Inter - che aveva ovviamente messo in lista Forlan - non si è nascosta e ha pubblicamente ammesso l'errore.
Il dispiacere c'è e anche il rimpianto per avere in lista un giocatore in meno (il sostituto avrebbe dovuto essere Luc Castaignos), ma è bene oramai guardare avanti e al campionato che
é alle porte. Purtroppo per l'Inter l'elenco non si può più modificare e quindi non resta che accettare le conseguenze dello sbaglio. Uno sbaglio piuttosto grave e grossolano: il girone dell'Inter non è proibitivo. Se la deve vedere con squadre come il Cska Mosca, i francesi del Lille e i turchi del Trabzonspor (Trebisonda). I nerazzurri in attacco sono ben riforniti come scelte e comunque non dovrebbero avere problemi. Resta l'errore, molto evidente della società.
giovedì 1 settembre 2011
Si è chiuso il calciomercato della Serie A 2011 - 2012.
Si è chiusa la sessione estiva del calciomercato 2011. Sono state sicuramente la Roma e l'Inter le protagoniste delle ultime ore: i nerazzurri hanno chiuso per l'argentino Zarate con la Lazio, i giallorossi hanno concluso un eccellente tris di acquisti che ha portato a Roma Gago, Borini e Pjanic. La Juventus non è riuscita ad acquistare il difensore centrale tanto desiderato. Palacio è rimasto al Genoa. Il Milan ha sistemato l'organico, viste le assenze di Flamini e Gattusso per la Champions league, di Allegri con il palermitano Nocerino.
I colpi dell'ultimo momento del calciomercato l'anno scorso erano Ibrahimovic, Robinho e Sneijder. Adesso invece sono Nocerino, Poli e Zarate in prestito. Magro il mercato italiano con il fair play finanziario che pesa sulle società e i loro bilanci.
"Quello di quest'anno è stato un mercato difficile per tutti - ha detto l'agente Fifa Peppino Tirri, uno degli uomini chiavi della trattativa che ha portato Etòo in Russia - anche se le milanesi si sono mosse bene. Le altre squadre non hanno fatto molto". Secondo il procuratore Andrea D'Amico, "é stato un mercato convulso, in cui si è cercato di ottimizzare gli esuberi delle squadre. E' stato interessante il colpo di Zarate". La formula più usata in queste ultime ore è stata quella del prestito, con l'obiettivo di risparmiare. E così, tra un prestito e una comproprietà, si è consumata l'edizione 2011 del calciomercato. I veri botti - a dimostrazione dello scarso appeal del calcio italiano - sono stati in uscita, grazie ai soldi dei russi e degli sceicchi. Etòo all'Anzhi, Pastore al PSG di Leonardo, Sanchez al Barcellona. I campioni del grande calcio hanno cambiato direzione, stato e palcoscenico. Sembra una vita fa quando Ferlaino era impegnato in una lunghissima e complessa trattativa per portare Maradona in Italia. E' facile ricordare i nomi di Platini, Falcao, Zico, Van Basten e Gullit. Ora si stringono i cordoni delle borse, il campionato forse è più equilibrato rispetto alla Spagna e all'Inghilterra ma di certo sarà più povero di emozioni, di stelle e di vere novità.
Vediamo le squadre più accreditate, le prime tre dell'anno scorso.
Il Milan, era difficile migliorare la squadra campione d'Italia 2010-2011. Ma Galliani sembra che ci è riuscito, anche senza nomi altisonanti. I campioni che hanno confezionato lo scudetto dell’ultima stagione conservano tutti il proprio posto. In avanti il trio Boateng-Ibra-Pato è collaudato, e non c’era alcun bisogno di intervenire. Il Milan dopo l’addio a Pirlo, non se l’è sentita di tagliare altri rami non più verdissimi. Il centrocampo d’esperienza (Gattuso, Ambrosini, Seedorf, Van Bommel) sarà presto da rivoluzionare totalmente e ancora non sono state poste le basi per il ricambio. Quest’anno, poi, i rossoneri sono attesi al banco di prova europeo. Ma il Milan che parte in pole in Italia, obiettivamente, non sembra ancora al livello di squadroni come Barcellona o Manchester United. Il colpo è probabilmente Aquilani in tandem con Nocerino una porzione del centrocampo della nazionale
La sorpresa potrebbe essere: El Shaarawy ed il Milan ha guardato al futuro, assicurandosi il “piccolo faraone” prima che si intromettessero altre pretendenti. Mossa drilevante ed astuta, e appena il ragazzo avrà messo su un po’ di massa e si sarà ambientato a Milanello, sarà un ricambio utilissimo nel corso della stagione.
L'Inter è rimasto Sneijder, e per i nerazzurri è una buona notizia. È arrivato Forlan, e le buone nuove diventano due. Per la terza, bisogna aspettare di vedere il bel gioco che sembrava essere una prerogativa delle squadre di Gasperini.
Eto’o non sembra essere sostituibile, Zarate ha altre caratteristiche Gasperini, insomma, parte già con l’alibi pronto, ma non per questo ci deve mettere del suo rendendo ancora più difficile la situazione. Non si capisce quale possa essere l’undici di partenza che ha in mente l’allenatore, e soprattutto con che modulo li voglia schierare. La difesa scricchiola. Il mercato confuso non ha aiutato: l’Inter non ha dato l’impressione di gestirlo come voleva, ma di esserne vittima. Sballottata dalle correnti (quella russa, soprattutto) e costretta ad adeguarsi in corsa.
Il colpo sembra essere Diego Forlan che in altre condizioni (e quindi non dopo l’addio di Eto’o) avrebbe fatto esplodere di entusiasmo la Milano nerazzurra. Purtroppo non è ancora chiaro chi dovrà rimetterci il posto tra lui, Milito e Pazzini. La sorpresa sarà l'ex sampdoriano Poli. Con Poli l’Inter sistema il centrocampo, al quale mancava un tassello. Potenzialmente è un campione, si tratta solo di dargli fiducia e tempo per non trasformarlo nell’ennesimo rimpianto del calcio italiano.
Il Napoli ha fatto le cose per bene, andando a sistemare ed integrare la squadra in ogni reparto, senza stravolgere un impianto che ha dimostrato di funzionare alla grande. A cominciare dalla conferma dell’artefice di tutto ciò, Mazzarri e del trio delle meraviglie Hamsik, Lavezzi e Cavani
Il colpo serra essere Inler. Soffiarlo alla Juventus (che proprio dal Napoli ha preso Pazienza) è stato il gran colpo del mercato napoletano. Lo svizzero doverebbe assicurare il salto di qualità laddove, l’anno scorso, gli uomini di Mazzarri sono sembrati inferiori alle prime della classe. La sorpresa dovrebbe essere l'ex interista Pandev. Dopo l’ultima stagione, può solo fare meglio. Tornasse quello dei tempi della Lazio, il Napoli avrebbe fatto l’ennesimo affare, completando un parco attaccanti di tutto rispetto.
I colpi dell'ultimo momento del calciomercato l'anno scorso erano Ibrahimovic, Robinho e Sneijder. Adesso invece sono Nocerino, Poli e Zarate in prestito. Magro il mercato italiano con il fair play finanziario che pesa sulle società e i loro bilanci.
"Quello di quest'anno è stato un mercato difficile per tutti - ha detto l'agente Fifa Peppino Tirri, uno degli uomini chiavi della trattativa che ha portato Etòo in Russia - anche se le milanesi si sono mosse bene. Le altre squadre non hanno fatto molto". Secondo il procuratore Andrea D'Amico, "é stato un mercato convulso, in cui si è cercato di ottimizzare gli esuberi delle squadre. E' stato interessante il colpo di Zarate". La formula più usata in queste ultime ore è stata quella del prestito, con l'obiettivo di risparmiare. E così, tra un prestito e una comproprietà, si è consumata l'edizione 2011 del calciomercato. I veri botti - a dimostrazione dello scarso appeal del calcio italiano - sono stati in uscita, grazie ai soldi dei russi e degli sceicchi. Etòo all'Anzhi, Pastore al PSG di Leonardo, Sanchez al Barcellona. I campioni del grande calcio hanno cambiato direzione, stato e palcoscenico. Sembra una vita fa quando Ferlaino era impegnato in una lunghissima e complessa trattativa per portare Maradona in Italia. E' facile ricordare i nomi di Platini, Falcao, Zico, Van Basten e Gullit. Ora si stringono i cordoni delle borse, il campionato forse è più equilibrato rispetto alla Spagna e all'Inghilterra ma di certo sarà più povero di emozioni, di stelle e di vere novità.
Vediamo le squadre più accreditate, le prime tre dell'anno scorso.
Il Milan, era difficile migliorare la squadra campione d'Italia 2010-2011. Ma Galliani sembra che ci è riuscito, anche senza nomi altisonanti. I campioni che hanno confezionato lo scudetto dell’ultima stagione conservano tutti il proprio posto. In avanti il trio Boateng-Ibra-Pato è collaudato, e non c’era alcun bisogno di intervenire. Il Milan dopo l’addio a Pirlo, non se l’è sentita di tagliare altri rami non più verdissimi. Il centrocampo d’esperienza (Gattuso, Ambrosini, Seedorf, Van Bommel) sarà presto da rivoluzionare totalmente e ancora non sono state poste le basi per il ricambio. Quest’anno, poi, i rossoneri sono attesi al banco di prova europeo. Ma il Milan che parte in pole in Italia, obiettivamente, non sembra ancora al livello di squadroni come Barcellona o Manchester United. Il colpo è probabilmente Aquilani in tandem con Nocerino una porzione del centrocampo della nazionale
La sorpresa potrebbe essere: El Shaarawy ed il Milan ha guardato al futuro, assicurandosi il “piccolo faraone” prima che si intromettessero altre pretendenti. Mossa drilevante ed astuta, e appena il ragazzo avrà messo su un po’ di massa e si sarà ambientato a Milanello, sarà un ricambio utilissimo nel corso della stagione.
L'Inter è rimasto Sneijder, e per i nerazzurri è una buona notizia. È arrivato Forlan, e le buone nuove diventano due. Per la terza, bisogna aspettare di vedere il bel gioco che sembrava essere una prerogativa delle squadre di Gasperini.
Eto’o non sembra essere sostituibile, Zarate ha altre caratteristiche Gasperini, insomma, parte già con l’alibi pronto, ma non per questo ci deve mettere del suo rendendo ancora più difficile la situazione. Non si capisce quale possa essere l’undici di partenza che ha in mente l’allenatore, e soprattutto con che modulo li voglia schierare. La difesa scricchiola. Il mercato confuso non ha aiutato: l’Inter non ha dato l’impressione di gestirlo come voleva, ma di esserne vittima. Sballottata dalle correnti (quella russa, soprattutto) e costretta ad adeguarsi in corsa.
Il colpo sembra essere Diego Forlan che in altre condizioni (e quindi non dopo l’addio di Eto’o) avrebbe fatto esplodere di entusiasmo la Milano nerazzurra. Purtroppo non è ancora chiaro chi dovrà rimetterci il posto tra lui, Milito e Pazzini. La sorpresa sarà l'ex sampdoriano Poli. Con Poli l’Inter sistema il centrocampo, al quale mancava un tassello. Potenzialmente è un campione, si tratta solo di dargli fiducia e tempo per non trasformarlo nell’ennesimo rimpianto del calcio italiano.
Il Napoli ha fatto le cose per bene, andando a sistemare ed integrare la squadra in ogni reparto, senza stravolgere un impianto che ha dimostrato di funzionare alla grande. A cominciare dalla conferma dell’artefice di tutto ciò, Mazzarri e del trio delle meraviglie Hamsik, Lavezzi e Cavani
Il colpo serra essere Inler. Soffiarlo alla Juventus (che proprio dal Napoli ha preso Pazienza) è stato il gran colpo del mercato napoletano. Lo svizzero doverebbe assicurare il salto di qualità laddove, l’anno scorso, gli uomini di Mazzarri sono sembrati inferiori alle prime della classe. La sorpresa dovrebbe essere l'ex interista Pandev. Dopo l’ultima stagione, può solo fare meglio. Tornasse quello dei tempi della Lazio, il Napoli avrebbe fatto l’ennesimo affare, completando un parco attaccanti di tutto rispetto.
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