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lunedì 6 marzo 2017

Lazio, obiettivo Stadio delle Aquile



Il progetto è nato nel 2005 ed è stato messo a punto fino al 2009. Uno tra i primi obiettivi è quello di far approvare i terreni della Tiberina anche se proprio quella zona lì è ad alto rischio esondazione. Lotito ha portato nuovamente il progetto con delle vasche di compensazione ma grazie ai ritardi burocratici si è fermato. Lo Stadio delle Aquile ospiterebbe 55 mila tifosi con gli stessi più vicini al campo di gioco. Si spera che i sogni diventino realtà. Il progetto è stato poi aggiornato e rivisitato: prevede una capienza di 40mila posti e richiede tre anni di lavori per realizzarlo. Niente barriere, ma terreno di gioco vicino agli spalti in pieno stile inglese, anche se al massimo potrebbero essere innalzati dei cristalli sotto il livello del rettangolo di gioco. Più che uno stadio comunque una casa per la famiglia laziale, è il modello pronto ad essere rispolverato, ha assicurato l'avvocato Gian Michele Gentile.

La Lazio chiede di costruire lo “Stadio delle Aquile”, con annessa cittadella dello sport per la Polisportiva, secondo «i propri criteri di localizzazione, di efficienza e di qualità dell’impianto, senza ricorrere allo stratagemma dello stadio Flaminio che non ha alcun requisito e condizione oggettiva per essere lo stadio della Lazio».

L’incontro Lotito-Raggi servirà per iniziare a valutare il progetto da sempre pensato sulla via Tiberina, al chilometro 6.2, sui terreni (500 ettari) che sono nella disponibilità del patron biancoceleste perché di proprietà della sua famiglia. Lotito non è interessato all’acquisizione del Flaminio, l’ha detto a parole per anni e lo ha puntualizzato nel comunicato diffuso di recente. Le pressioni politiche non hanno scalfito la sua posizione né l’ha intenerito la petizione pro Flaminio lanciata su internet dai tifosi.

S’è levato un coro di pareri politici favorevoli affinché venga realizzato lo stadio della Lazio dopo il sì alla costruzione dello stadio della Roma. Lotito, tempestivamente, ha chiesto lo stesso trattamento cui hanno usufruito i giallorossi per superare i vincoli idrogeologici che hanno sempre ostacolato la nascita dell’impianto sulla Tiberina. Lotito, si è anche letto nella sua nota, ha preso atto «con piacere che sono state superate tutte le remore legate ai vincoli delle sovrintendenze e ai vincoli idrogeologici per la realizzazione dello stadio della Roma».

L'avvocato Gentile ha voluto precisato che solo il presidente ha l'autorità per esprimersi in merito al progetto stadio: "La S.S. Lazio dichiara che ogni dichiarazione e ulteriori aggiornamenti, in particolare sulla situazione stadio, deve essere e sarà divulgata unicamente dal presidente Claudio Lotito o dal portavoce della società. Tutte le altre persone che tratteranno tale argomento sono destituite di ogni fondamento".

Lo Stadio delle Aquile: ora anche la Lazio ha (di nuovo) un obiettivo sulla costruzione del proprio impianto, della sua arena. Il comunicato diramato questo pomeriggio parla chiaro: anche l'idea del club biancoceleste merita considerazione. Ma facciamo un passo indietro: il progetto è pronto da oltre dieci anni, ideato dall’A.M.A. Group del professor Alfonso Mercurio. La Lazio è partita in pole rispetto ad altre squadre, ma non ha mai potuto agire.

"Verrà preso in esame quel progetto, l'elemento forte di quello della Roma è dato dal fatto che loro volevano farlo lì e gli hanno concesso di farlo lì. Dall'altra parte la Lazio vorrebbe realizzarlo sulla Tiberina perchè ci sono una serie di valutazione di carattere economico che lo renderebbero utilizzabile. Poi il comune interviene sui vincoli, sulle cubature, così come ha messo bocca nel progetto presentato dalla Roma, può farlo per quello presentato dalla Lazio. Quello giallorosso ha vincoli maggiori, rispetto a quello che avrebbe quello biancoceleste".

"L'esondazione non è un problema, non si è mai verificata, basterebbe costruire delle pareti e rialzare gli argini del fiume. Il sistema che è stato collaudato dimostra che lo stadio ha bisogno di un contorno che sia economicamente redditizio per mantenerlo, bisogna raggiungere un equilibrio che possa dare alla società la possibilità di gestire l'impegno e al comune di non avere una cementificazione esagerata. Nel rispetto delle reciproche esigenze penso non ci saranno problemi, nessuno vuole costruire una città intorno allo stadio".

"Lo stadio delle Aquile avrebbe una capienza di 40mila, con un'area commerciale e un museo: su modello delle grandi potenze europee come Juventus o Bayern. A questo punto sarà il presidente a decidere come e quando farlo, attraverso quali consulenti. Si tratta di passare alla fase operativa per realizzarlo".


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