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lunedì 1 gennaio 2018

Nainggolan, fumo e bestemmie a Capodanno



Alcol, sigarette e bestemmie: comincia così il 2018 di Radja Nainggolan, il centrocampista della Roma finito al centro delle prime polemiche dell'anno per un video sopra le righe pubblicato - e poi rimosso - su Instagram durante la notte di Capodanno. Nei filmati si vede il belga mentre fuma, ma questa non è una novità per lui che lo ha sempre ammesso e poi, nel pieno della notte gioca a paddle con gli amici, il tutto condito con varie imprecazioni blasfeme e un inequivocabile "So 'mbriaco fracico". Passata la notte e tornato sobrio, Nainggolan ha prima rimosso il video e poi pubblicato un post in risposta alle critiche: "Anche a capodanno pensate a fare le notizie. Auguro un buon anno a tutti tranne a quelli.. Ma fatevi una vita", il tweet del 29nne belga, che prima e dopo la cancellazione era stato sempre sui social bersaglio di critiche, ma anche di difese da parte di tifosi romanisti e non. In molti lo hanno difeso (“Uno a Capodanno fa come gli pare”), altri invece hanno sottolineato la non perfetta professionalità (“Guadagna milioni di euro e deve essere da esempio per i ragazzi”).

L’ultima esibizione social di Nainggolan è indecorosa, non bisogna scandalizzarsi se un calciatore beve un bicchiere o va a letto tardi una sera. Ubriacarsi la notte di Capodanno, quando hai da sostenere un allenamento poco più tardi e quando devi affrontare una partita dopo cinque giorni, è inaccettabile per un professionista. E qui non entriamo nel merito dei soldi che guadagna: anche se svolgesse un altro mestiere, non così ben retribuito, la penseremmo allo stesso modo. Ma a lasciare increduli è la serie di bestemmie che Nainggolan dispensa a chi lo segue su Instagram.

Nainggolan non si è scusato, ma se l’è presa con chi ha dato pubblicità alla notizia. Una stupidaggine assoluta, proprio un’idiozia: è stato lui a pubblicare il video, nessuno gliel’ha rubato, nessuno lo ha filmato di nascosto. Si è messo davanti al telefono e ha regalato questa pessima immagine di se stesso. Poi ha cercato di attribuire la colpa a chi ne parla.

Ora tocca alla Roma. Una grande società punisce in modo esemplare un suo tesserato che si comporta così. E lo fa sapere a tutti, perché acquista in immagine e dà un senso di serietà al mondo del calcio. Questa non è una faccenda che si risolve internamente, come fanno sapere i dirigenti giallorossi. E’ una questione pubblica, che riguarda - ad esempio - tutti i tifosi della Roma, i quali spendono soldi per andare in giro a osannare un calciatore che si ubriaca e bestemmia.

I paragoni sono sempre antipatici, ma la Juve ha venduto Vidal per i suoi comportamenti e Dybala - pochi giorni fa - è stato pubblicamente ripreso da Nedved perché non conduce una vita da atleta. Non risulta che l'argentino si sia ubriacato o che abbia bestemmiato in diretta Instagram, solo che non si allenava con la necessaria intensità: è rimasto in panchina per tre partite, anche se è il più forte. E la Roma avrà la forza per comportarsi allo stesso modo? Oppure confermerà di essere ostaggio di un giocatore scapestrato e strapagato?

Forse ora è chiaro perché Nainggolan ha preferito restare alla Roma anziché andare altrove a guadagnare di più: perché solo a Roma può fare quello che vuole. Fino a prova contraria.



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