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mercoledì 16 ottobre 2013

Inter: la svolta indonesiana di Thohir


Da Giacarta ha parlato a Rol anche Erick Thohir : «E’ una giornata storica - ha detto il magnate indonesiano - . In Indonesia in questo 15 ottobre si festeggia l’Ed al.Adha. Speriamo che questa firma possa essere una benedizione». E’ la festa del sacrificio, quella in cui i fedeli si radunano in preghiera. “Sono molto felice per il fatto che continuerà ad essere presente come mio partner. Il lavoro fatto dalla famiglia Moratti, dalla Grande Inter di Angelo al Triplete di Massimo, ha reso l’Inter uno dei club più rispettati al mondo, per il suo valore in campo, e per il suo impegno sociale. Sono un imprenditore, ma prima ancora un tifoso e un amante dello sport. Non vedo l’ora di mettere la nostra passione e la nostra esperienza internazionale al servizio di questo fantastico Club e dei suoi tifosi».

Massimo Moratti non è più l’azionista di maggioranza dell’Inter. Dopo una trattativa durata sei mesi, alle 9.30 di martedì 15 ottobre 2013 il presidente nerazzurro ha firmato il contratto per la cessione al gruppo indonesiano che fa capo a Erick Thohir (avrà il 35% con Roeslani e Soetedjo al 17% ciascuno) del 70% del pacchetto azionario della società, che aveva rilevato sabato 18 febbraio 1995. In attesa dell’ufficialità del passaggio, la cifra che verserà il gruppo indonesiano a Moratti sarà di poco superiore ai 250 milioni di euro (che serviranno in gran parte a coprire i debiti). Le firme sono un passo importante, per certi aspetti storico, ma non sono vincolanti, in attesa che venga versata la prima tranche fra venti giorni (in termine tecnico il closing): sarà l’assemblea straordinaria di novembre a sancire il cambio di proprietà.

La situazione si era sbloccata il 18 settembre, dopo l’incontro con il gruppo indonesiano avvenuto a Parigi, quando il presidente aveva verificato la serietà della controparte, in grado di offrire la giuste garanzie per un futuro di alto livello del club. È stato lo stesso Moratti a dare l’annuncio delle firme, ammettendo di essere «emozionato», per un passo che fino a sei mesi fa appariva inatteso. La trattativa era diventata pubblica il 9 maggio, poi era andata avanti lentamente, per costruire le condizioni per un passaggio di proprietà complesso nella sostanza e nella forma. Sembrava che tutto potesse saltare il 25 luglio, quando Thohir era venuto a Milano e aveva proposto a Moratti un contratto molto diverso da quello sul quale si era discusso fino a quel momento. Poi la trattativa si era riaperta e ora è arrivato il momento delle firme. È possibile che Moratti resti presidente: «Ci penserò», ha ribadito in queste ore. «Quello che conta è che l’Inter resti in alto».

Dopo le firme Moratti ha spiegato: «Sono soddisfatto, i tempi sono stati lunghi ma mi sembra che la cosa sia equilibrata e fatta bene. Dispiace sempre quando cambia qualcosa, non credo dovrò adattarmi ad un ritmo diverso. Da una parte c’è ovviamente l’amore per tutto questo e dall’altra il sollievo per aver messo in mani buone la società. Di questo sono sicuro perché è gente molto per bene. Ogni presidente dà una sua impronta, forse con il tempo ce ne sarà una diversa ma l’importante è che sia sempre rispettosa del resto del mondo e questo credo sarà».

'Faremo di tutto perché la società abbia un vantaggio. Sotto certi aspetti è una storia che continua perché rimarrò in società per quel che potrà essere utile''. Lo ha detto Massimo Moratti all'uscita della Saras dopo la firma dell'accordo con Erick Thohir. Dopo la firma con Erick Thohir per il passaggio delle quote dell'Inter Massimo Moratti ha precisato che ''non è concluso nulla perché ci sono ancora tanti passaggi. In questo momento c'è attenzione a quello che stanno facendo e non ci si può perdere nella commozione, anche se ci sono mille sentimenti con cui fare ordine''.

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