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sabato 9 gennaio 2016
Lorenzo Pasciuti in gol dalla D alla A con la stessa squadra
Il venticinquenne centrocampista è l’uomo del giorno di questa “provinciale” di ferro che in campionato ha dato del filo da torcere a squadre blasonate (Fiorentina, Inter, Juve), che ha passato il turno di Coppa Italia battendo al Franchi proprio i viola e che pare non mollare mai. Pasciuti al minuto 26 del 1° tempo ha segnato la sua prima rete in serie A. Non è una gran notizia, ma fa piacere notare che il giocatore ha sempre fatto goal in tutte le serie in cui la squadra emiliana ha militato
Da quando è stato acquistato, nel 2010, Pasciuti è riuscito a far goal in Serie D, Lega Pro Seconda Divisione, Lega Pro Prima Divisione, Serie B e ora serie A. Quest’anno aveva giocato poco (5 presenze), ma Castori l’ha messo dentro contro l’Udinese, seguendo la formula astrale che a Carpi circola sempre al momento della formazione: “Prima o poi Lorenzo segna e la serie A gli manca ancora”
“Prima o poi segna”, perché in 6 anni lo ha sempre fatto e con la stessa squadra, guida costante di un elettrizzante riscatto. Cosa poco comune di questi tempi in cui tutto cambia alla velocità del fulmine e tutto si consuma rapidamente, calciatori compresi.
Non solo business e mercenari, ma anche vere bandiere. Da Carrara con furore, Lorenzo Pasciuti si è iscritto a pieno titolo nell’ hall of fame del calcio italiano. Non si è mai cucito sulla maglietta il tricolore, non ha mai alzato la Champions League e non ha mai indossato la maglia azzurra, ma semplicemente ha segnato in tutte le categorie, a cui ha preso parte, con la maglia del Carpi.
Dai tempi della D, stagione 2009/2010 sino ad oggi (a Carpi arrivò nel gennaio del 2010 quando la squadra rischiava addirittura la retrocessione in Eccellenza, e a portarlo fu l’attuale direttore sportivo del Napoli, Cristiano Giuntoli), quando il Carpi ha sconfitto al Braglia l’Udinese. Grazie anche alla prima rete in massima serie del “Pasciu” così lo chiamano da queste parti. Un colpo di testa sotto la curva di casa, che lo ama visceralmente. Non è capitano, la fascia al braccio la porta Cristian Zaccardo, eppure è come se lo fosse.
Dai dilettanti all’olimpo del calcio di casa nostra, tutto d’un fiato e sempre con la maglia biancorossa. Infilando la porta difesa dal friulano Karnezis, ha superato l’attaccante Nicola Rubino che col Novara aveva messo la propria firma dalla vecchia C2 alla A. «Sono felice del record e della vittoria. Ho fatto tanti sacrifici: partendo dalla Serie D, abbiamo vinto tanti campionati. Molti non credevano nelle mie qualità, ma ce la metto sempre tutta», quanto detto da Pasciuti alla fine di un match che ricorderà per tutta la vita. Gli mancava soltanto l’ultimo sigillo, per rendere speciale il suo percorso a Carpi: è diventato marito, padre, ha vinto campionati a raffica ed ora è diventato anche marcatore laddove non avrebbe mai creduto di poter giocare. Insomma, altro non poteva chiedere.
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