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venerdì 27 marzo 2020

Calcio. Stipendi da tagliare o no?



I presidenti della Serie A hanno ventilato l'ipotesi taglio degli stipendi ai propri calciatori dopo lo stop legato al coronavirus. Ma è davvero possibile? Servirebbe una manovra comunque, e tra le varie associazioni di categoria l'apertura, sulla carta, è molto tiepida.

I primi conti stimano una perdita minima da 160 a 200 milioni, fino ad un massimo di 600-700 milioni nel caso in cui la stagione non terminasse. Per questo, dopo aver ottenuto dal governo una sospensiva sui contributi da versare a fine marzo, si discute di tagliare una percentuale dello stipendio dei calciatori, per ripartire il danno tra le varie componenti.

La Serie A si è già espressa da questo punto di vista. O per lo meno ha iniziato a farlo. Durante la riunione sindacale dell’altro giorno le società di Serie A hanno prospettato ai giocatori la possibilità di un taglio degli stipendi per i calciatori.

Damiano Tommasi, presidente AIC, non si è ancora sbilanciato: «Abbiamo interesse che l’equilibrio economico venga preservato. Valuteremo tutti gli elementi, mancati introiti, rinvii, cancellazioni, i contributi governativi e internazionali ricevuti: tutti questi ci diranno quale sarà il ruolo dei calciatori».

L'Aic di Tommasi sta cercando di trovare una soluzione alla crisi: i giocatori hanno dato l'ok alle ferie e saranno pronti a tornare in campo anche fino a luglio inoltrato

Tagliare l'ingaggio ai calciatori. La Serie A è ferma, il pianeta calcio in perdita, i presidenti italiani ci pensano, mentre all'estero c'è già chi ci ha pensato, come Lione, Amiens e Bordeaux che garantiranno il 70% dello stipendio ai propri dipendenti, calciatori compresi, o come il Monchengladbach, dove sono stati gli stessi giocatori ad abbassarsi la paga per andare incontro anche al personale sotto contratto coi tedeschi. In Spagna, invece, è toccato a Messi, il più pagato al mondo, e soci.

"Siamo consapevoli che quello inerente i contratti sia un tema da affrontare, ma non adesso. Prima vanno quantificati i danni e questo procedimento è possibile solo quando sapremo se la stagione finirà o no. Il problema del taglio degli stipendi va posto a tempo debito" le parole di Damiano Tommasi, presidente dell'Assocalciatori. Ma quali sono i giocatori che prendono di più in Serie A?

Il consiglio direttivo dell’associazione presieduta da Damiano Tommasi è composto da 24 persone che rappresentano la Serie A, la B, la C, i dilettanti, il calcio femminile e il calcio a 5. I nomi più famosi tra i consiglieri sono quelli dei nazionali Chiellini e Acerbi, di Ranocchia, Marchetti, Rossettini, Biondini, Pasqual ed Evacuo. L’unico tema all’ordine del giorno è quello relativo al Coronavirus e alle conseguenze che lascerà. Sono previste le relazioni da parte di Tommasi e degli altri membri Aic che hanno partecipato ai tavoli di lavoro in Lega la scorsa settimana, poi inizierà il dibattito. Dal consiglio emergerà un orientamento sulla ripresa sia degli allenamenti (non prima del 4 aprile in nessun caso; piuttosto c’è il rischio che si slitti ulteriormente se la situazione non migliorerà) sia del campionato (quando ci saranno le condizioni sanitarie; nessun rischio per i giocatori), ma sarà più complicato decidere qualcosa sul tema più caldo, quello dei tagli agli stipendi che le società caldeggiano.

Realizzabilità concreta però ancora tutta da analizzare. Prima di tutto le società avranno di che risolvere tutte le posizioni contrattuali che andranno oltre il 30 giugno, in attesa chiaramente anche di una mossa comune, magari dettata dalla FIFA, visto il problema globale. Poi, certamente, si potrà provare a valutare questo aspetto che al momento resta solo un’ipotesi.




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