Il calciomercato entra nella fase calda, soprattutto per le due milanesi. Secondo quanto riporta Sky Sport Milan e Inter avrebbero avuto un primo contatto ufficiale per discutere di Antonio Cassano. Galliani vuole cederlo per risparmiare sull'ingaggio e avrebbe proposto a Moratti uno scambio di prestiti con Pazzini, offerta rispedita al mittente. L'Inter vuole cedere l'ex attaccante della Sampdoria a titolo definitivo e per venderlo al Milan oltre che il cartellino di Cassano chiede un conguaglio di 9-10 milioni di euro. L'Inter potrebbe decidere di prendere l'attaccante barese senza l'inserimento di contropartite nell'affare perchè parallelamente sta studiando con il Napoli uno scambio Pazzini-Gargano.
Forte dell'accordo già in mano con Llorente, il cui contratto con il club basco è in scadenza a giugno 2013, la società bianconera, secondo quanto riporta oggi El Mundo Deportivo, avrebbe alzato la sua offerta, portandola da 16 a 18 milioni di euro più bonus. La clausola rescissoria del giocatore è però di ben 36 milioni di euro, cifra dalla quale per il momento la dirigenza dell'Athletic Club ha sempre detto di non volersi discostare.
Intanto Llorente, fischiato nell'ultima settimana durante gli allenamenti al centro di Lezama, questa sera, in occasione del debutto nella Liga 2012-13 della sua attuale squadra, in casa contro il Betis Siviglia, si accomoderà in tribuna.
Dopo il mercato più povero di sempre, frutto della crisi economica in atto ma anche del fairplay finanziario a cui tutte le grandi d'Europa cominciano ad attenersi, sta per partire il campionato italiano 2012-'13. Arriva dopo un Europeo in cui la nazionale ha riscattato in parte (si deve tener conto anche del risultato della finale, in cui gli azzurri sono stati umiliati dalla Spagna) il fallimentare Mondiale sudafricano, e con una 'finestra' di mercato ancora in corso che nel rush finale potrebbe modificare gli equilibri. E' già successo, vedi due anni fa con l'arrivo di Ibra e Robinho al Milan, che i colpi dell'ultima ora possano cambiare il corso delle cose e quindi anche molti pronostici. Rimane comunque la sensazione di una Juventus favorita per la riconferma del tricolore.
Quello finito tre mesi fa è stato un torneo equilibrato ma anche tecnicamente scarso, che la Juve ha vinto con merito grazie anche all'estro di chi era stato frettolosamente ceduto o scartato da altri, vedi Pirlo e Vucinic.
Alla fine l'agonismo e la facilità del fraseggio, eseguito a passo di carica, ha fatto la differenza e gli uomini di Antonio Conte si sono cuciti il tricolore sulle maglie bianconere. Ora la Signora ricomincia senza il suo uomo simbolo Alessandro Del Piero, ancora indeciso se continuare la carriera all'estero, e con l'allenatore squalificato per via del calcioscommesse. Ma anche le sentenze di appello, sede in cui Conte promette battaglia, oltre alla fine del mercato, possono cambiare il corso delle cose.
Intanto fanno sensazione la frenata sul mercato dell'Inter, che ha perso troppo tempo inseguendo il sogno Lucas, e il ridimensionamento del Milan, testimoniato non solo dalle cessioni al Paris SG di Ibrahimovic e Thiago Silva, i suoi due uomini migliori, ma anche dai dati sugli abbonamenti: quelli dei tifosi rossoneri per la stagione che sta per partire si aggirano sui 15mila, numero inferiore a quelli della Sampdoria appena ritornata in serie A (17mila) e nulla rispetto agli oltre 30mila di due anni fa. Per non parlare, ma quelli erano altri tempi, delle 71.895 tessere staccate nella stagione 1992-'93. Anche la pessima figura fatta nell'amichevole di New York contro il Real Madrid non ha certo contribuito a rafforzare l'ottimismo.
La grande sorpresa potrebbe essere la Roma di Zdenek Zeman, se trova subito i giusti equilibri, soprattutto in difesa, e se i nuovi acquisti si riveleranno indovinati. Il boemo è tornato nella capitale per dare di nuovo spettacolo, e cercherà anche nella massima serie, dopo esserci riuscito in serie B con il Pescara, di coniugare il bel gioco con i risultati. Intanto l'arrivo di Destro fa sognare un ambiente troppo incline ai facili entusiasmi e ad immediate depressioni. La stessa di un anno fa è la Lazio, che riparte dal quarto posto sperando che Klose rimanga sempre in salute, mentre l'Udinese ha cambiato come al solito molto ma ha sempre la certezza di un Di Michele che per due anni di seguito l'ha trascinata ai preliminari di Champions League.
Il Napoli ha perso Lavezzi, e cercherà di dimenticarlo dando fiducia a tempo pieno a Pandev e affidandosi all'estro di Insigne e Vargas, giovani molto promettenti che però avranno bisogno di ottenere per prima cosa la fiducia di un allenatore come Mazzarri, poco incline a puntare sui talenti in erba. La Fiorentina ha ricreato in viola una 'enclave' romanista, con i vari Montella, Pradé, Aquilani e Pizarro, ma potrebbe venirne fuori un mix interessante, perché le idee del tecnico sono molto interessanti e perché Jovetic vuole imporsi definitivamente.
Il Genoa è stato il solito tourbillon di arrivi e partenze di Preziosi, lo stesso si può dire del Palermo di Zamparini, dove però è tornato a lavorare un dirigente capace come Giorgio Perinetti. Il Bologna avrà l'handicap dell'addio di un pilastro come Marco Di Vaio, fondamentale per le sue salvezze, e cercherà di dimenticarlo con Gabbiadini. Deludente finora il mercato del Torino, ma il presidente Cairo ha promesso qualche colpo finale e intanto spera che Sansone si faccia valere anche nella massima serie. Per tutte le altre l'obiettivo è la salvezza, che appare un po' più complicata per il Siena, a causa della penalizzazione e nonostante la grinta di Serse Cosmi, e per il Pescara, che non sembra avere una rosa all'altezza.
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