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venerdì 27 febbraio 2015

Svincolati, ecco i giocatori dopo il calciomercato 2015



Antonio Cassano guida la lista dei calciatori senza squadra. Con lui ci sono Diakité, Felipe, André Dias, Diarra e tanti altri: c'è anche l'ex Barcellona Chygrynskiy.

Come ruolo di portiere le occasioni sono ridotte all'osso: stacca Alexandros Tzorvas, vecchia conoscenza del calcio italiano, senza squadra da gennaio, dopo l'esperienza in India nel North East United. Il 32enne greco ha giocato in Serie A con Palermo e Genoa, deludendo in entrambe le piazze. E' senza squadra anche Daniel Aranzubia, svincolato dallo scorso giugno dopo un anno nell'Altetico Madrid (appena una presenza). In Italia restano i soli Layeni, al Benevento fino a dicembre, e Luca Anania, pupillo di Zeman, che ha rescisso con il Catania a novembre dopo la lesione del legamento crociato anteriore.

Ben diverso il discorso per quanto riguarda il reparto difensivo: tolto Cesare Natali (lo scorso anno al Bologna), a un passo dal firmare per il Sassuolo, i nomi più interessanti arrivano dall'estero: come centrali ci sono André Dias (ex Lazio) e Luis Perea, ex Atletico Madrid, che a gennaio ha lasciato i messicani del Cruz Azul. Diego Lugano (ha un passato nel PSG e nel Malaga), nonostante il Mondiale giocato con l'Uruguay, è ancora senza squadra, dopo aver militato nel West Bromwich Albion lo scorso anno. Restando al calcio inglese il franco-camerunese Assou-Ekotto può essere un ottimo rinforzo per la fascia sinistra (a marzo compirà 31 anni): un mese fa ha rescisso con il Tottenham, dopo essere rientrato a settembre dal deludente prestito al QPR. Infine Christian Lell, cercato dall'Inter, dopo l'infortunio di Nagatamo, che a gennaio ha chiuso la sua esperienza in Spagna con il Levante.

A centrocampo ci sono tantissimi nomi: partendo da Lassana Diarra, che ha trattato per tutto il mese di gennaio con l'Inter, salvo poi restare senza squadra per non aver risolto vecchie pendenze con la Lokomotiv Mosca, suo ultimo club, passando per Mahamadou Diarra, comprato nel 2006 per 26 milioni di euro dal Real Madrid, ma con appena 23  presenze nelle ultime due stagioni al Fulham, fino ad arrivare a Jermaine Jenas, svincolatosi la scorsa estate dal QPR dopo la rottura del legamento crociato. Un esterno senza squadra da giugno è Simao, ex Barcellona e Atletico Madrid, che seppur 35enne può dare ancora un contributo importante. Nell'elenco risultano ancora senza squadra Fabio Rochemback (ex Barcellona, reduce dall'esperienza in India all'Aerbin), l'ex Ajax Evander Sno e in Italia Pasquale Foggia, Josè Montiel (Udinese e Reggina), Albert Riera (Udinese) e Juan Surraco, a inizio stagione al Livorno.

Se quest'anno ha trovato squadra l'impalpabile Hugo Almeida (10 presenze nel Cesena), allora c'è speranza anche per un ex campione europeo: Nicolas Anelka ha concluso la sua avventura in India con il Mumbai City; a un passo dai 36 anni non ha alcuna intenzione di appendere le scarpe al chiodo. Ormai sembrano svanite le speranze del Bari di tesserare Antonio Cassano, che dopo aver rescisso col Parma, ha deciso di restare fermo fino al prossimo giugno. Tra gli altri attaccanti senza squadra ci sono Nery Castillo (ex Rayo Vallecano, con un passato nel Manchester City), il nazionale giapponese Mike Havenaar (ex Cordoba, classe '87), l'ex Anderletch Tchite (ultima squadra il Club Brugge) e lo svedese Marko Mitrovic (appena 22enne), passato dal Brescia, ma cresciuto nelle giovanili del Chelsea. Chiudiamo con Alessandro Del Piero: dopo le esperienze in Australia col Sydney FC e in India con il Delhi Dynamos, l'ex bianconero non ha ancora deciso di ritirarsi; ha 40 anni compiuti lo scorso novembre, ma è pur sempre Alessandro Del Piero.




mercoledì 25 febbraio 2015

Grecia: violenza fuori controllo il Governo ferma il calcio



Tutti i campionati professionistici sospesi a tempo indeterminato dopo l'ultimo episodio di violenza durante Panathinaikos-Olympiakos.

In Grecia si ferma anche il calcio. Dopo le violenze fra tifosi che hanno caratterizzato varie partite, la goccia che ha fatto traboccare il vaso sono stati gli incidenti verificatisi prima, durante e dopo il derby di Atene Panathinaikos-Olympiacos Pireo, finito 2-1 per i verdi.

Al termine degli scontri c'erano stati 11 arresti, mentre un giocatore dell'Olympiacos, il nigeriano Michael Olaitan, aveva perso conoscenza durante il primo tempo ed era stato ricoverato in ospedale, dove gli era stata diagnosticata una miocardia dovuta a spavento, ansia e stress. L'ex laziale Kasami, ora all'Olympiacos, era invece stato colpito alla testa, per fortuna senza gravi conseguenze, da un petardo lanciato contro di lui dagli spalti mentre si avviava a sedersi sulla panchina della sua squadra.

Yannis Anastasiou, allenatore del 'Pana', era stato 'centrato' alla testa da un bicchiere pieno lanciato anche questo dalle gradinate. Ora il Governo ha deciso di intervenire con durezza, sospendendo a tempo indeterminato i campionati professionistici, mentre la prossima stagione neppure comincerà, secondo quanto ha detto il viceministro dello Sport, Stavros Kontonis "se tutti i 18 club non introdurranno ticket elettronici e telecamere di sicurezza durante le partite".Il campionato greco era già stato sospeso due volte in questa stagione a causa della violenza, ma ora lo stop è definitivo fin quando non saranno ripristinate le condizioni di sicurezza per far svolgere le partite. È allo studio la possibilità di introdurre anche in Grecia la 'tessera del tifoso', analogamente a quanto succede in Italia.

E' stato il viceministro dello sport Stavros Kontonis a chiedere ai principali organi del calcio greco di sospendere tutte le attività fino a quando non ci saranno impegni specifici da parte di tutte le parti coinvolte nella lotta contro la violenza e un nuovo quadro legislativo. Kontonis ha incontrato questa mattina il primo ministro Alexis Tsipras che approvato la decisione fino a nuovo ordine, date le tensioni che si sono generate in due derby di domenica, tra Panathinaikos e Olympiakos e tra Larissa e Olympiakos Volou e la scene a cui si è assistito durante la riunione del consiglio della Super League di martedì scorso.




Parma Fc, all'asta anche le panchine fra cui quella di Donadoni



Il sito delle vendite giudiziarie pubblica le foto delle tre panche, che saranno in vendita il 5 marzo al prezzo base di 2mila euro. Intanto questa mattina sono stati portati via gli ultimi computer dati in affitto da un'azienda privata al Parma. Il contratto, risalente a due anni fa, aveva un arretrato nei pagamenti di un anno e mezzo. Ritirati tutti i pc desk tranne, rivela Sky Sport, quello in dotazione all'ex amministratore delegato ed attuale direttore generale del Parma Fc Pietro Leonardi.

Nei giorni scorsi gli ufficiali giudiziari avevano pignorato pulmini, automobili ed attrezzature della palestra della prima squadra, oggi si apprende che all'asta per i debiti del Parma Fc andrà anche la panchina e il mobilio dello spogliatoio del Tardini dove Roberto Donadoni era solito attendere il fischio di inizio delle partite.

Nel sito delle vendite giudiziarie, all'interno del lotto numero 7, c'è infatti la foto delle tre panche "modulo spogliatoio in alluminio con cassetti portaoggetti" utilizzate solitamente da Donadoni e dal suo staff. Il prezzo base di vendita 2.000 euro con l'asta già fissata per il prossimo 5 marzo. In quella occasione saranno messe in vendita anche gli altri beni pignorati al club, dai mezzi in uso ai magazzinieri alle attrezzature medicali che da qualche giorno non sono più a disposizione dello staff sanitario della squadra al centro sportivo di Collecchio.

Intanto ha parlato il presidente del Parma. "La prossima partita si giocherà regolarmente. Vedremo quando riusciremo a recuperare quella contro l'Udinese"  "Se tutto va bene andrò a Genova e la squadra non si pagherà da sola niente. Abbiamo messo tutto a posto: questa mattina abbiamo provveduto a pagare la trasferta":sono parole del presidente Giampietro Manenti.

Il Parma sarà in campo contro il Genoa. Ne è più che convinto nonostante dallo spogliatoio gialloblù non trapelino tutte queste certezze: "Il punto di vista dei giocatori è stato espresso nei giorni scorsi in televisione. Noi andiamo avanti. Dopo la due diligence abbiamo numeri chiari in mano. Aspettiamo l'incontro con la Procura per avere le idee ancora più chiare e procedere". Poi ha spiegato a Sportal.it: "Nella notte abbiamo completato la diligence (legale e fiscale). Ora la situazione è meno nebulosa, almeno per quanto riguarda le provviste. Esse non rappresentano un problema". Ad attenderlo a Parma c'è un appuntamento già rimandato un paio di volte: "L'incontro con il sindaco, venerdì, non sarà definitivo. Sarà più importante quello che abbiamo in programma con la Procura".

Da diversi giorni toccava già ai ragazzi delle giovanili ritirare tute e magliette per l'assenza del servizio di lavanderia, oggi la stessa situazione riguarda anche la prima squadra. A Collecchio è stato sospeso il servizio di lavanderia anche per il gruppo di Donadoni. "È la novità di oggi - ha detto il capitano Alessandro Lucarelli - da domani non abbiamo più il servizio di lavanderia e quindi ci porteremo a casa la roba da lavare". Poi sull'incontro fissato in Lega il prossimo 6 marzo per discutere il caso Parma il capitano crociato ha commentato laconico: "È troppo tardi. Quindi è bene che anticipino l'assemblea".

"Oggi, al 25 di febbraio, dalla proprietà non riceviamo ancora segnali confortanti ma, anzi, vediamo pignorati un'enorme quantità di beni". È la dura realtà che sta vivendo il Parma certificata dalla parole del difensore Massimo Gobbi in una intervista pubblicata dal sito dell'Associazione italiana calciatori: "Il presidente continua a posticipare incontri e a non darci garanzie e la Lega, oltretutto, ha dato come unico segnale la convocazione dell'assemblea che dovrà pronunciarsi sul Parma il 6 marzo". "Noi- aggiunge Gobbi - continuiamo ad allenarci cercando di fare le cose al meglio con grande coerenza e dignità pur sapendo che lo spettro del fallimento della società è incombente visto che il 19 marzo è prevista l'udienza fallimentare che potrebbe porre fine alla nostra stagione e al Parma". "La percezione che le cose andassero male - ricorda Gobbi - c'è da inizio campionato. La mancata licenza Uefa, Ghirardi che si è nascosto dietro a questo per non dare risposte. Il 15 novembre è arrivata la seconda penalizzazione di ulteriori 2 punti per le scadenze degli stipendi dopo il punto per la mancata licenza Uefa".



Mondiali del 2022 in Qatar dalla Fifa nessun risarcimento per le squadre di club




La controversa Coppa del Mondo in Qatar si disputerà in 28 giorni, rispetto ai precedenti 32, nei mesi di novembre-dicembre 2022. Lo ha detto il segretario generale della Fifa, Jerome Valcke, a Doha dove è riunita la 'Task Forcè. Lo stesso Valcke avrebbe anche detto che "la Fifa non è intenzionata ad offrire un risarcimento ai club per la disputa del Mondiale del 2022 durante la stagione in Europa".

La Fifa ha dichiarato che non pagherà un risarcimento alle squadre e alle federazioni calcistiche scontente dell’ipotesi di giocare a novembre e dicembre i Mondiali del 2022 in Qatar. La Fifa ha aggiunto che non servono scuse alle squadre di club.

Il segretario generale della federazione, Jerome Valcke, ha dichiarato: “Non ci saranno risarcimenti, ci sono sette anni di tempo per riorganizzare i calendari”. Valcke ha detto che la Uefa ha proposto il 23 dicembre come data d’inizio, anche se si potrebbe cominciare il 18. Il segretario generale ha aggiunto che il torneo sarà più corto del solito (28 giorni invece che 32), per venire incontro alle esigenze delle squadre di club.

L’indicazione della Fifa sul calendario dei Mondiali dovrebbe essere ratificata dal comitato esecutivo della federazione il mese prossimo a Zurigo. Le date di novembre e dicembre sono state scelte perché un torneo estivo in Qatar, secondo gli esperti, potrebbe mettere a rischio la salute dei giocatori e dei tifosi.

La Fifa non pagherà nessun risarcimento ai club e alle Leghe contrarie allo svolgimento della Coppa del Mondo in Qatar prevista nei mesi di novembre e dicembre 2022. Lo ha detto il segretario generale della Fifa, Jerome Valcke, a Doha dove è riunita la 'Task Force'. La federazione internazionale aggiunge che non ci saranno scuse se per la la programmazione del torneo, dovranno essere interrotti alcuni campionati nazionali. La task force voluta dalla Fifa ha raccomandato lo svolgimento del Mondiale in inverno per evitare le torride temperature estive del Qatar. "Non ci sarà alcun risarcimento", ha detto Valcke. "Ci sono sette anni per riorganizzarsi."

Il Comitato esecutivo della Fifa si riunirà a Zurigo il mese prossimo per ratificare la raccomandazione della task force. Valcke ha anche ipotizzato che la data della finale di Coppa del Mondo potrebbe essere quella del 23 dicembre. Richard Scudamore, amministratore delegato della Premier League, ha obiettato che una finale prossima al Natale provocherà il caos nel tradizionale programma festivo dei club, mentre il vicepresidente Fifa Jim Boyce vorrebbe giocarla una settimana prima.

Valcke ha fatto sapere che l'Uefa e le altre confederazioni sarebbero concordi per Venerdì 23 dicembre, anche se il 18 potrebbe essere un'altra possibilità. Il segretario generale della Fifa ha anche confermato che la Coppa del Mondo 2022 durerà quattro giorni in meno come "concessione" alle leghe e ai club (28 giorni invece dei soliti 31/32)  e che la Coppa d'Africa del 2023 si sposterà da gennaio a giugno. Parlando durante la conferenza stampa a Doha, Valcke ha ammesso che la situazione "non è perfetta", ma ha aggiunto: "E' assurdo parlare di risarcimenti. E' un caso unico, non stiamo distruggendo il calcio. Perché dovremmo chiedere scusa alle squadre? Abbiamo sottoscritto un accordo con i club che hanno beneficiato di 40 milioni di dollari nel 2010 e 70 milioni di dollari nel 2014.



lunedì 23 febbraio 2015

Caos Roma, spogliatoio spaccato




Ennesimo infortunio in casa Roma dopo la trasferta di Verona. Stavolta a fermarsi è Alessandro Florenzi, costretto ad uscire dal campo al Bentegodi per un problema alla caviglia dopo essere stato toccato duro da Halfredsson.

Quaranta milioni di euro investiti sul mercato. Venti in estate, altri venti in inverno. Ma infortuni e qualche scelta opinabile - vedi gli acquisti dei "fuori forma" Doumbia e Ibarbo - costringono ora la Roma a guardarsi le spalle. Le ultime partite poco confortanti e la Juventus a nove punti di distanza trasformano il duello di lunedì prossimo in una passerella di prestigio. Nel girone di ritorno la squadra marcia al ritmo di Cesena e Sassuolo, un punto sotto all’Empoli, uno sopra al Cagliari che ha giocato una gara in meno.

Più stimolante allora la partita di giovedì prossimo contro il Feyenoord. I giallorossi possono passare il turno di Europa League con il 2-2, l'ennesimo pareggio che darebbe però finalmente una gioia a Rudi Garcia e alla proprietà. Peccato che il match si stia preparando in un clima poco disteso. Alcune indiscrezioni parlano di uno spogliatoio che inizia a mal digerire gli ultimi eventi. Il partito degli scontenti è sempre più rumoroso. Sul quotidiano La Repubblica si legge: "c’è chi si lamenta per essere stato sostituito contro il Parma, chi smania perché si sente il solo a correre su e giù per il campo, chi contro il Feyenoord ha preferito non entrare per un dolore che però non gli impediva di essere in panchina". Il riferimento a De Rossi, Nainggolan e Ljajic appare evidente.

Ieri il d.s. Sabatini ha annunciato: "Garcia resterà a Roma anche l’anno prossimo". Ma uscire fuori così allo scoperto senza alcuna precisa richiesta contribuisce a rendere il futuro dell'allenatore francese ancor più nebuloso.  E sarà per questo motivo che intanto nella capitale torna a circolare tra i tifosi in maniera sempre più pressante il nome di Luciano Spalletti. Il ritorno dell'allenatore di Certaldo sarebbe gradito alla piazza giallorossa: gli ultimi trofei portano proprio la sua firma. Certo, dovrebbe abbassarsi un po' l'ingaggio. In Russia guadagnava 3,3 milioni all'anno...

Nell’ultimo mese e mezzo, periodo in cui la Roma è implosa perdendo quasi tutto, lo abbiamo ascoltato mentre ci proponeva alibi di ogni genere. Gli arbitri, ad esempio, benché dopo Juve-Roma di errori ce ne siano stati pro e contro i giallorossi. Oppure gli infortuni, che sono stati effettivamente tanti, ma non gli hanno mai impedito di schierare una formazione più che dignitosa, anche perché nessuno in Italia ha un organico di qualità ampio come quello romanista. Ieri, dopo il pareggio di Verona (il sesto nelle ultime sette partite di campionato), Garcia ha trovato l’ultima scusa: la sfortuna. E questo è troppo.

La Roma, a gennaio, è entrata in un tunnel per gravissime colpe proprie. La manovra è prevedibile e non ha cambi di ritmo; l’attacco segna poco (nel 2015 ha realizzato due gol solo con Lazio e Cagliari); la difesa è impacciata. Soprattutto, la squadra non corre: chi deve proteggere Garcia quando sostiene, con una tenacia poco credibile, che non esiste alcun problema atletico? Poi c’è la società, che ci ha messo del suo. Incredibile l’operazione di mercato che ha stravolto l’attacco: fuori Destro, che era comunque una sicurezza, e dentro un’incognita (Doumbia) e un infortunato (Ibarbo). Disarmante che si spieghi questo giro di punte sostenendo che Mattia voleva giocare di più: la Roma non può farsi un danno per accontentare un calciatore.




Lega Seria A e diritti tv: il Parma deve finire la stagione



Una partita rinviata per pioggia, perché a Genova ancora non hanno capito come combattere il maltempo per salvaguardare il manto erboso di Marassi, una partita rinviata perché una società sta fallendo a fine febbraio, in serie B la squadra-rivelazione è stata ripescata e dalla Lega di B non hanno neanche chiesto le garanzie bancarie giuste (ma dai sarà stata una dimenticanza), un anno fa il Bari fu protagonista di un fallimento pilotato, a Brescia è arrivata la svolta all'improvviso tramite le banche e il Presidente Laurenza del Varese è stato costretto a lasciare perché i soldi sono finiti. Ma dove siamo? E soprattutto in che epoca siamo? Non c'è il minimo controllo, continuiamo ad abbaiare ma senza che nessuno ci ascolti. Si danno appuntamento in Lega Calcio e nessuno si pone il problema che la sedia del Parma sia fatta di paglia, parlano di diritti televisivi ad ogni assemblea, l'unica cosa che funziona nel nostro calcio, i diritti tv appunto.

Xavier Jacobelli ha spiegato perché il Parma 'deve' finire la stagione.

E' questo l'unico vero campionato che, sulla pelle del Parma, si gioca senza spezzatino, senza diluire 9 partite in 96 ore com'è accaduto per la ventiquattresima giornata. La decina, per la prima volta nella  storia della serie A, è stata rinviata causa impossibilità del club ospitante di organizzarla, non avendo il denaro necessario per pagare gli steward.

In campo, più in forma che mai, ci sono la Federcalcio, presieduta da Carlo Tavecchio squalificato sei mesi dall'Uefa per razzismo e la Lega di serie A presieduta da Maurizio Beretta il signore che, secondo Lotito, "conta zero".

Come ha raccontato Alessandro Lucarelli, campione di dignità al pari dei compagni rimasti in gialloblù e del loro allenatore Roberto Donadoni, i giocatori del Parma non percepiscono gli stipendi da sette mesi; il Parma ha cambiato 3 proprietà e 5 presidenti in meno di tre mesi; i debiti lordi iscritti a bilancio ammontano a 197 milioni di euro (fonte Gazzetta dello Sport), ma Figc e Lega si sono palesatati in Emilia soltanto venerdì scorso, addì 20 febbraio 2015.

Sia l'uno sia l'altro organismo, oltre alle piroette sullo scarico di responsabilità che, naturalmente, respingono a pié fermo in materia di vigilanza, puntano al fallimento pilotato del club emiliano, sul modello di quanto accaduto a Bari nella passata stagione. L'importante è che il Parma porti a termine il campionato giocando tutte e 15 le partite che gli rimangono. Così i diritti tv di tutti sono salvi.

Perché qui sta l'incubo che agita i sonni della Lega: se il Parma fallisse ora e dovesse mandare in campo la Primavera, perdendo tutte le gare per 0-3 a tavolino, secondo voi Sky e Mediaset resterebbero a guardare o impugnerebbero il contratto? Per non dire degli abbonati, i quali si presume non abbiano sottoscritto l'impegno con le piattaforme tv per seguire un campionato monco. O no?

Come ha dichiarato Lotito, grazie a lui le tv sganciano ai club 1 miliardo e 200 milioni l'anno. Possono i club correre il rischio che i rubinetti si chiudano? Quindi, che il Parma arrivi sino all'ultima giornata. Poi il Parma e i suoi tifosi s'arrangino

Del resto, l'ha detto anche Tavecchio ieri sera alla Domenica Sportiva: "Il campionato non sarà falsato. È interesse di tutti che il Parma finisca la stagione regolarmente e credo che i club, la Lega, vorranno intervenire per evitare un evento rovinoso".

Tavecchio continua a  non essere sulla notizia: il campionato è già stato falsato nel momento in cui è stata accettata l'iscrizione di una società destinata al fallimento. L'evento rovinoso c'è già stato. Il peggio deve ancora venire.


In altri Paesi sarebbe saltata la Lega Calcio e la Federazione, dopo l'ultima settimana trascorsa. Bisogna ripartire dalle certezze. Solo Infront Italy può salvare tutto il sistema. Ma va dato il potere totale, che piaccia o no. Infront non è l'advisor della Lega Calcio è semplicemente la pompa di benzina di serie A, serie B e Lega Pro. Tutti si riforniscono all'Eni del pallone. Le società indebitate vanno a piangere da Marco Bogarelli, le banche si fidano solo di Infront, le società che non guadagnano più una mazza dalle pubblicità vanno ad elemosinare qualche milioncino di euro da Infront. Vi spiego perchè solo l'advisor può salvare il calcio in Italia.
A) Lì ci sono manager che sanno fare industria e non barzellette.

B) Con l'avvento dei cinesi, Infront può coinvolgerli nella ristrutturazione e costruzione degli stadi più importanti del nostro Paese.

C) Infront fa girare l'economia con i diritti tv e le pubblicità ed è l'unica parte in attivo di tutto il pallone made in Italy. Come sempre, chi vince e fa soldi sta sulle balle a qualcuno ma questo è un falso problema; oggi bisogna solo pensare al bene del nostro giochino.



domenica 15 febbraio 2015

Parma, Donadoni: "Fiducia in Manenti. Lotteremo fino alla fine"



Giampietro Manenti, proprietario del Parma, parla a Sky Sport: "Se domani arrivano i soldi? Quella di domani è una delle tappe da percorrere, confidiamo che al 90% riusciremo a far fronte agli impegni presi. Se non dovesse essere domani, sarà martedì. Il futuro del Parma è nelle mie mani, ci siamo insediati soltanto mercoledì. Da domani faremo passi importanti. Le polemiche legate alle dichiarazioni di Lotito? Posso dire poco, sono appena arrivato nel mondo del calcio. Non mi sento di esprimermi, almeno per il momento".

Il tecnico emiliano: "Ho dei calciatori eccezionali che meritano questo risultato. Fino a quando la matematica non ci condannerà, proveremo contro tutti a salvarci".

Intervistato ai microfoni di Radio Rai, l'allenatore del Parma Roberto Donadoni ha espresso tutta la propria soddisfazione per il prestigioso pari colto all'Olimpico al cospetto della Roma: "Con grande umiltà, sapevamo di dover fare una partita difensiva contro una grande squadra. Forse non siamo stati bravissimi nella gestione della palla, però ci siamo impegnati tanto e abbiamo reso tutto più complicato alla Roma. Questi ragazzi, nonostante le difficoltà, stanno cercando di onorare il proprio campionato".

Il Parma non sembrava affatto ultimo in classifica:
"Questo è positivo, noi continuiamo a fare quello che è nelle nostre capacità. Lo faremo finché la matematica non ci condanna, e anche oltre".

Domani è un giorno molto importante per voi. Ha fiducia nel nuovo proprietario?
"Sì, come è giusto che sia. Domani vedremo, è inutile fasciarsi la testa prima. Abbiamo vissuto tante stranezze nei mesi precedenti. Manenti ha vissuto la trasferta con noi, siamo fiduciosi per domani. Poi valuteremo di conseguenza".

Il Parma ha dimostrato di non falsare il campionato:
"Chi falsa il campionato, non è una squadra di calcio. Sono ragionamenti che non devono esistere. Se il calcio ha delle difficoltà, la colpa non è dei giocatori, ma di chi li dirige, di chi comanda".

Le pagelle del Parma

Mirante 6,5 - Non stilisticamente perfetto, ma molto efficace su Keita e Gervinho. Meno lavoro del previsto quest'oggi per l'estremo difensore ducale.

Cassani 6,5 - Salva un gol già fatto di Ljajic, immolandosi miracolosamente sulla conclusione del serbo. Grande prova a livello difensivo per il laterale ex Fiorentina. Dal 90' Feddal s.v.

Mendes 7 - Puntuale, attento, il portoghese non sbaglia una virgola al cospetto di Doumbia e compagni.

Lucarelli 6,5 - Con la sua esperienza, guida la retroguardia crociata come ai tempi d'oro.

Costa 6 - Seppur in difficoltà su Florenzi, ha il merito di saper soffrire, lottando con orgoglio.

Mauri 6,5 - Corsa e polmoni in mezzo al campo, si esalta davanti alle difficoltà. Uomo ovunque.

Mariga 6 - Bene in fase di rottura, molto meno in quella di costruzione. Sbaglia diversi palloni. Dall'86' Lodi s.v.

Nocerino 6,5 - E' appena arrivato a Parma, ma è già diventato il leader indiscusso della linea mediana crociata.

Varela 5,5 - Apprezzabile il suo impegno in fase di ripiegamento. Il portoghese, tuttavia, non riesce mai ad impensierire Cole, che trascorre un pomeriggio di relativa tranquillità. Dal 78' Palladino s.v.

Belfodil 6 - Raccorda il gioco, lavorando in maniera generosa anche lontano dalla porta. Prima partita positiva in questa stagione per l'attaccante algerino.

Rodriguez 6,5 - Poco incisivo in avanti, ma fondamentale in fase di rottura. Rincorre con umiltà i vari Florenzi, Ljajic e Verde, dimostrandosi ancora una volta un vero e proprio guerriero.



mercoledì 11 febbraio 2015

Bundesliga. Bayern Monaco, Neuer para il rigore e allunga la squalifica di Boateng



Può una parata di un portiere allungare la squalifica di un compagno di squadra? Prima che vi perdiate negli intrecci delle possibili connessioni tra i due temi, vi diamo subito la risposta: affermativa. A patto che vi troviate in Germania.

Il difensore, causando il rigore, fu espulso contro lo Schalke 04. Il regolamento prevede una giornata in più in caso di errore dal dischetto. Portieri ovviamente in rivolta.

Jerome Boateng dovrà scontare 4 giornate di squalifica e “per colpa” di Manuel Neuer ed, è stato proprio il suo compagno di squadra e portiere del Bayern Monaco, a condizionare la scelta del giudice sportivo di aumentare di una giornata la squalifica inflitta al difensore tedesco.

Durante Bayern-Schalke 04 dello scorso 3 febbraio, infatti, l’arbitro Bastian Dankert ha assegna un rigore per fallo di Boateng su Sam. Sul dischetto si presenta Choupo-Moting che calcia malissimo favorendo la parata in presa di Neuer che salva il Bayern ma condanna proprio lo stesso Boateng.

Ma - perché c'è un “ma” - sorpresa delle sorprese, dalla motivazione del presidente della commissione disciplinare Hans Lorenz si apprende che la squalifica per Boateng avrebbe potuto essere anche di una giornata soltanto, ma, purtroppo per lui, Neuer ha parato il rigore, facendo scattare una giornata di stop in più”.

Il regolamento in Germania, infatti, parla chiaro: se il portiere para il penalty, le norme prevedono una squalifica maggiore per il calciatore espulso. «Il fatto che Neuer abbia parato ha causato un aumento del 200 per cento della sanzione», ha spiegato Lorenz, regolamento alla mano. Ed è tutto vero, non c'è nulla di inventato: la norma è effettivamente esistente. La ratio è, se vogliamo, lineare: non essendo stato penalizzato nell'immediato per il gol subito, il Bayern viene punito “a posteriori”. Come se ci fosse una severità media da mantenere che, però, non tiene conto che comunque il Bayern ha giocato gran parte della gara con un uomo in meno.

Inizialmente Boateng era stato squalificato per 3 giornate, ma con il ricorso presentato dal Bayern la squalifica è stata ridotta a 2 giornate per decisione del giudice Hans E. Lorenz. Lo stesso giudice che, però, ha aggiunto: "Purtroppo per lei (Boateng ndr.) credo che Neuer ce l’abbia con lei. Se non fosse stato per lui, lei avrebbe saltato una partita in meno". Il giudice ha infatti deciso che, avendo il portiere parato il rigore, il Bayern non fosse stato sfavorito a sufficienza e ha aggiunto una giornata di squalifica proprio a Boateng.

La Bundesliga non protesta, ma i portieri hanno iniziato ad alzare la voce a partire dallo stesso Neuer: "Spero che lo scalpore che ha fatto questa decisione faccia sì che questa regola venga cambiata presto, anche perché non ha davvero senso". Ma il portiere del Borussia Monchengladbach, Yann Sommer ha anche calcato la mano: "se le cose stanno così, con un vantaggio netto farei segnare gli avversari".

Nessuno scandalo, ma i portieri del campionato tedesco stanno dando vita a una civile rivolta per cambiare la regola in questione. Neuer, protagonista della vicenda, si è espresso per primo: "Questa regola non ha senso, spero venga cambiata". A fargli eco altri colleghi come Zieler dell'Hannover: "Ragioniamo sul senso della norma, non la conoscevo ma penso vada cambiata". Infine l'intervento più incisivo, quello di Sammer del Moenchengladbach, che mette in dubbio la regolarità delle partite: "Se le cose stanno così, se la mia squadra fosse nettamente in vantaggio farei segnare l'avversario".




sabato 7 febbraio 2015

Nazionale, Antonio Conte pensa alle dimissioni. Troppe incertezze sui calendari



Nonostante le parole ieri di Antonio Conte che confermavano la voglia del c.t. di restare alla guida della Nazionale almeno fino all’Europeo 2016, già oggi potrebbe cambiare qualcosa.

La Nazionale rischia di perdere Antonio Conte. Il futuro del ct dell'Italia riempie le prime pagine dei tre quotidiani sportivi in edicola oggi.

"Occhio Italia, così Conte se ne va", titola La Gazzetta dello Sport, secondo cui la Serie A chiuderà in anticipo (15 maggio) ma non c'è certezza sulla finale di Coppa Italia 2016. Conte è furioso, minaccia lo strappo e potrebbe tornare ad allenare un grande club.

Tuttosport dedica il taglio alto all'aria di rottura tra Conte e la Figc.
Il Corriere dello Sport apre con: "Nazionale choc, furia Conte". Il ct azzurro litiga con i club sulle date e potrebbe anche lasciare l'incarico a fine stagione.

La Serie A termina il 15 maggio ma la finale di Coppa Italia è incerta. E il c.t. potrebbe dire sì a una big europea

Il c.t. non ha preso bene le "concessioni" del consiglio di Lega e c’è da capirlo. Decidere di "non" decidere la data della finale di Coppa Italia - lasciando tutto in sospeso in attesa di chi la disputerà, invece di fissare un giorno e basta - non configura quel sostegno alla Nazionale che Conte aveva chiesto più volte con foga "contiana".Ora Conte potrebbe cambiare idea su una questione cruciale, le dimissioni, pur se in un colloquio serale con Tavecchio gli è stato garantito che alla fine sarà accontentato e presto rassicurato dalla Lega stessa. Le considerava un gesto sbagliato, una debolezza, un "tradimento" di un impegno preso.

Ma in queste ore l’impressione è che lui possa sentirsi tradito e quindi sciogliere virtualmente il patto. Le strade praticabili sono due. Intanto, un graduale disimpegno, interpretando cioè in maniera sempre meno estensiva il suo ruolo. Niente più progetti di stage. Niente lezioni, in tuta e scarpette, ai giovani. Niente più appelli al bene comune. Poi, l’addio anticipato. Alla prima offerta economicamente interessante e tecnicamente convincente.

Il c.t. infatti non ha preso bene le decisioni della Lega di non pronunciarsi sulla data della finale di Coppa Italia, lasciando per ora tutto in sospeso nonostante la data di chiusura del campionato sarà il 15 maggio. Bisognerà aspettare dunque il 4 marzo, quando si avranno le due finaliste per decidere insieme il modo migliore di fissare la data della finale. Antonio Conte non ci sta e ieri sera a colloquio con Tavecchio ha voluto delle garanzie sulle decisioni del Consiglio di Lega. Gli stage non ci saranno, un primo punto che non è sceso proprio giù ad Antonio Conte e la “non decisione” di ieri potrebbe davvero portare il c.t. ad una decisione drastica.


martedì 3 febbraio 2015

Il calciomercato Serie A di gennaio 2015 acquisti e cessioni



Con la sessione invernale cala il sipario sul calciomercato di riparazione. Le squadre di Serie A hanno avuto un mese di tempo dal 5 gennaio fino alle ore 23 del 2 febbraio per chiudere trattative, formalizzare acquisti e cessioni. Fino al 27 febbraio, invece, sarà possibile tesserare calciatori con contratto scaduto oppure rescisso nelle precedenti finestre. Secondo le ultime notizie sono stati Napoli, Milan, Inter, Roma e Sampdoria i club protagonisti.

Presentiamo tutti gli acquisti e le cessioni delle squadre del campionato italiano di calcio di Serie A.

ATALANTA
Arrivi: Pinilla (a, Genoa), Urby Emanuelson (c, Roma)
Partenze: Molina (c, Carpi)

CAGLIARI
Arrivi: Gonzalez (d, Hellas Verona), Brkic (p, Udinese), Husbauer (c, Sparta Praga), Cop (a, Dinamo Zagabria), Faraoni (c, Udinese), M’Poku (c, Standard Liegi)
Partenze: Eriksson (c, IFK Goteborg), Victor Ibarbo (a, Roma), Giorico (Unione Venezia), Loi (Carpi)

CESENA
Arrivi:  Soumah (Juventus)
Partenze: Garritano (a, Modena), Coppola (c, Catania), Almeida (a, svincolato), Mazzotta (d, Catania)

CHIEVO VERONA
Arrivi: Christiansen (c, Nordsjaelland), Fetfatzidis (c, Genoa), Mattiello (c, Juventus), Pozzi (a, Parma)
Partenze: Maxi Lopez (a, Torino), Edimar (d, Cordoba), Kupisz (c, Cittadella), Bellomo (c, Bari), Lazarevic (c, Sassuolo), Mangani (c, Angers), Victor Da Silva (Brescia), De Paula (Messina), Ali Sowe (Latina)

EMPOLI
Arrivi: Saponara (c, Milan), Brillante (c, Fiorentina), Francesco Colombini (c, Tuttocuoio)
Partenze: Moro (c, Salernitana), Shekiladze (a, Latina), Aguirre (a, Udinese), Perticone (d, Trapani), Bianchetti (d, Spezia), Laxalt (c, Inter)

FIORENTINA
Arrivi: Alessandro Diamanti (c, Guanghzou), Rosati (p, Napoli), Alberto Gilardino (a, Guangzhou), Matos (a, Cordoba), Salah (c, Chelsea), Aleandro Rosi (d, Genoa)
Partenze: Marin (c, Anderlecht), Brillante (c, Empoli), Cuadrado (a, Chelsea), Hegazi (d, Perugia)

GENOA
Arrivi: Costa (c, Spartak Mosca), Niang (a, Genoa), Pavoletti (a, Sassuolo), Ariaudo (d, Sassuolo), Laxalt (c, Inter), Borriello (a, Roma), Tambè (d, Kortrijik), Zakarya Bergdich (d, Valladolid)
Partenze: Pinilla (a, Atalanta), Greco (c, Hellas Verona), Mussis (c, San Lorenzo), Sturaro (c, Juventus), Fetfatzidis (c, Chievo), Antonelli (d, Milan), Matri (a, Juventus)

HELLAS VERONA
Arrivi: Greco (c, Genoa), Fernandinho (c, Gremio)
Partenze: Gonzalez (d, Cagliari), Nenè (a, Spezia), Luna (d, Spezia)

INTER
Arrivi: Correya (a, Sporting Lisbona), Lukas Podolski (a, Arsenal), Shaqiri (c, Bayern Monaco), Brozovic (c, Dinamo Zagabria), Laxalt (c, Empoli), Davide Santon (d, Newcastle), Correa, Kehres e Santos (parametro zero), Gabriele Di Carlo (Catania)
Partenze:  Alvaro Pereira (c, Estudiantes), Mbaye (d, Bologna), Bonazzoli (a, Sampdoria), Khrin (c, Cordoba), Laxalt (c, Genoa), M’Vila (c, svincolato)

JUVENTUS
Arrivi: Sturaro (c, Genoa), De Ceglie (d, Parma), Matri (a, Genoa)
Partenze: Giovinco (a, Toronto), Mattiello (c, Chievo), Masi (d, Ternana), Russini (a, Paganese)

LAZIO
Arrivi: Mauricio (d, Sporting Lisbona), Perea (a, Perugia)
Partenze: Alvaro Gonzalez (d, Torino)

MILAN
Arrivi: Cerci (a, Atletico Madrid), Suso (c, Liverpool), Bocchetti (d, Spartak Mosca), Destro (a, Roma), Antonelli (d, Genoa), Paletta (d, Parma)
Partenze: Torres (a, Atletico Madrid), Saponara (c, Empoli), Niang (a, Genoa)

NAPOLI
Arrivi: Gabbiadini (a, Sampdoria), Strinic (d, Dnipro), Uvini (d, Santos), Francis Obeng (Santarcangelo), Conte (Ischia)
Partenze: Rosati (p, Fiorentina)

PALERMO
Arrivi: Jajalo (c, Rijeka), Ortiz (d, Cerro Porteno), Rispoli (d, Parma)
Partenze:  Bamba (d, Leeds), N’Goyi (c, Leeds)

PARMA
Arrivi: Lila (c, Pas Giannina), Nocerino (c, Torino), Varela (c, West Bromwich Albion), Rodriguez (c, Atletico Madrid), Livaja (a, Rubin Kazan), Canini (d, Fc Tokyo), Scicchitano (Santarcangelo), Feddal (Palermo)
Partenze: Cordaz (p, Crotone), Cassano (a, svincolato), Ristovski (d, Latina), De Ceglie (d, Juventus), Bidaoui (a, Latina), Paletta (d, Milan), Felipe (d, svincolato a parametro zero)

ROMA
Arrivi: Mendez (a, Penarol), Ponce (a, Newell’s Old Boys), Machin (c, Malaga), Doumbia (a, CSKa Mosca), Ibarbo (a, Cagliari), Spolli (d, Catania)
Partenze: Emanuelson (c, Atalanta), Destro (a, Milan), Borriello (a, Genoa)

SAMPDORIA
Arrivi: Correa (c, Estudiantes), Muriel (a, Udinese), Coda (d, Udinese), Frison (p, Catania), Eto’o (a, Everton), Federico Bonazzoli (a, Inter), Munoz (d, Palermo),  Nicholas Muzzi (a, Cagliari), Acquah (c, Palermo)
Partenze: Gabbiadini (a, Napoli), Sansone (a, Bologna), Fedato (a, Modena), Da Costa (p, Bologna), Fornasier (d, Pescara), Gastaldello (d, Bologna), Krsticic (c, Bologna)

SASSUOLO
Arrivi: Lazarevic (c, Chievo Verona)
Partenze: Manfredini (d, Vicenza), Pavoletti (a, Genoa), Ariaudo (d, Genoa)

TORINO
Arrivi: Maxi Lopez (a, Chievo), Ichazo (p, Danubio), Gonzalez (d, Lazio), Matera (Fidelis Andria), Serafino (Boca Juniors)
Partenze: Nocerino (c, Parma), Ruben Perez (c, Atletico Madrid), Larrondo (a, Tigre), Gillet (p, Catania), Comentale (Monza)

UDINESE
Arrivi:  Aguirre (a, Empoli), Perica (a, Chelsea)
Partenze: Brkic (p, Cagliari), Muriel (a, Sampdoria), Coda (d, Sampdoria), Belmonte (d, Catania), Faraoni (c, Fiorentina)



Calciomercato Serie A di gennaio 205 i colpi falliti



Si è chiuso ufficialmente ieri sera una delle più vivaci sessioni invernali di calciomercato per la Serie A italiana. Tanti colpi chiusi dai più importanti club, tante e innovative formule di pagamento per dilazionare e spalmare nel tempo i pagamenti più pesanti e salvaguardare il bilancio. Ma è stato anche un mercato di grandi colpi sfumati, giocatori corteggiati, arrivati ad un passo dal sì o, addirittura, ad aver sostenuto le visite mediche di rito salvo poi scoprire che l'affare, in realtà, non s'aveva da fare. Abbiamo stilato una classifica dei dieci più importanti colpi mancati di questo mercato.

Super Mario Balotelli - Più una suggestione che una vera e propria trattativa. Mancini lo ha corteggiato a lungo, salvo poi scontrarsi con la tifoseria più accesa dell'Inter. Raiola ha provato a proporlo alla Juventus che ha preferito Alessandro Matri e allora è stata la Lazio il club più vicino a riportare in Italia il Super Mario nazionale, una suggestione rimasta tale anche negli intenti di Tare e Lotito.

Mario Suarez - Il grande obiettivo del centrocampo di Inter e Napoli, il centrocampista che avrebbe dovuto rimpiazzare a turno Inler, Medel, Guarin, perfino Gargano. Alla fine, nonostante la volontà del suo procuratore di trasferire il centrocampista spagnolo classe '87, la richiesta di 14 milioni di euro dell'Atletico Madrid ha spento l'entusiasmo dei due club.

 Luiz Adriano - Ceduto Destro, la Roma si è fiondata sul mercato degli attaccanti. Prima Mohamed Salah (passato poi alla Fiorentina) poi si è giunti all'accordo con Seydou Doumbia. Nel mezzo l'affare, ormai fatto, con l'attaccante dello Shakthar Donetsk: Luiz Adriano. Accordo totale, esperienza internazionale e costi contenuti. Salvo poi il ripensamento del club ucraino che nonostante il contratto in scadenza fra 11 mesi ha sparato troppo alto facendo arenare la trattativa.

 E' fatta, anzi no. Il difensore centrale dell'Inter alla fine non è arrivato. Prima l'accordo con il centrale brasiliano classe '86 Rhodolfo. Il Gremio prima accetta la proposta iniziale, poi chiede di aggiungere 12 mesi al prestito facendo saltare l'accordo. L'Inter vira su Vida, centrale croato classe '89 della Dinamo Kiev, ma la richiesta di 7 milioni di euro ha bloccato sul nascere l'interesse dei nerazzurri che, quindi hanno puntato in extremis con l'ex Rolando, salvo poi scoprire che la trattativa con l'Anderlecht era giunta ad uno stadio fin troppo avanzato. Arriverà Murillo, ma solo a giugno.

La Lazio ha cercato fino all'ultimo un rinforzo importante in attacco. L'infortunio di Djordjevic ha costretto i biancocelesti a tornare sul mercato. Rientrato Brayan Perea dal Perugia, il direttore sportivo Igli Tare ha provato fino alle ultime battute di mercato a chiudere l'acquisto dalla Sampdoria di Gonzalo Bergessio. Il mancato sì di Ederson, insieme alle incertezze sul rientro di Muriel e alle prime scaramucce con Samuel Eto'o (tentazione dalla Cina per lui) hanno completato il quadro di un colpo sfumato a soli 10 minuti dalla chiusura delle porte.

 L'altro grande punto interrogativo del mercato invernale dell'Inter. Prima di Natale il giocatore ha trovato l'accordo con il direttore sportivo nerazzurro per il suo approdo alla corte di Roberto Mancini. Le visite mediche svolte in segreto a Milano avevano fatto credere ad un affare concluso in ogni dettaglio. Ma il contenzioso in atto con la Lokomotiv Mosca, la minaccia di un ricorso alla Uefa e le possibili conseguenti sanzioni hanno obbligato l'Inter a far sfumare la trattativa.

Simone Zaza, tutta colpa del Cagliari. Il mancato approdo di Simone Zaza alla Juventus ha una data ben precisa alle sue spalle: il 24 gennaio 2015. Il club bianconero cerca un attaccante sul mercato e ha già trovato l'accordo totale con il Sassuolo e Zaza per il suo rientro (anticipato rispetto agli accordi estivi) in bianconero. L'unica clausola nell'accordo era la vittoria del Sassuolo contro i rivali nella corsa per la salvezza del Cagliari. Al Sant'Elia, però, Cop si trasforma in mattatore entrando dalla panchina. E' suo il gol del 2-1 che regala i tre punti ai sardi, facendo tremare la gambe al Sassuolo che blinda Zaza all'istante, perlomeno fino a giugno.

Osvaldo - Telenovela infinita fatta di litigi in diretta nazionale, manate negli spogliatoi dell'Olimpico di Roma che quelle scene avevano già avuto modo di osservarle qualche anno prima. Pablo Daniel Osvaldo litiga con Mancini e rompe il suo rapporto con l'Inter. Il club nerazzurro prova a piazzarlo sul mercato, arrivano offerte da Premier e Serie A con QPR, Genoa, Torino, perfino Lazio in cima alla lista delle pretendenti. Ma Osvaldo vuole solo Milan o Juventus trovando il secco no dei dirigenti nerazzurri. Allo scoccare del gong delle 23 Osvaldo è a tutti gli effetti ancora un giocatore dell'Inter. Alle porte rimane soltanto il Boca Juniors, poco convinto dell'affare. Come successe con Tevez è probabile che alla fine il perdono di Mancini arriverà, così come il suo ritorno al Southampton in Inghilterra al termine della stagione.

Baselli - 6 acquisti, di cui 3 difensori, un trequartista e 2 attaccanti. Il Milan aveva un grande obiettivo all'inizio del mercato: rinforzare il proprio centrocampo. E alle 15 del 2 febbraio ci era anche riuscita. La trattativa con l'Atalanta per Daniele Baselli era ben avviata rimaneva soltanto un dettaglio da limare: il club bergamasco chiedeva di trasformare il diritto di riscatto previsto a 5 milioni in obbligo e il talento classe '92 avrebbe preso la via per il centro specialistico La Madonnina dove alle 16 erano prenotate le visite mediche con il club rossonero. Un particolare risultato insuperabile. Se ne riparlerà a giugno, quando il compito di Adriano Galliani sarà quello di trovare i fondi necessari all'acquisto del giocatore.

Wesley Sneijder - Un trequartista per Allegri. La Juventus ha concluso un mercato oculato, fatto di un grande colpo in uscita (Giovinco) e due piccoli colpi in entrata (Matri e Sturaro). E' mancata la ciliegina sulla torta rappresentata proprio da quel trequartista tanto richiesto e mai arrivato alla corte di Massimiliano Allegri. La Juventus ci ha provato a lungo, offrendo circa 7,5 milioni di euro al Galatasaray. La volontà del nuovo presidente Duygun Yarsuvat di non compromettere la propria presidenza con la cessione di un giocatore fondamentale agli occhi dei tifosi e la richiesta di 15 milioni di euro per lui hanno spento l'entusiasmo sul nascere, nonostante il giocatore e il suo manager si siano più volte espresse in maniera favorevole verso un passaggio in bianconero.

domenica 1 febbraio 2015

Calciomercato 2015 Serie A: tutti gli affari ufficiali



ATALANTA
Arrivi: Pinilla (a, Genoa), Emanuelson (c, Roma).

Partenze: Molina (c, Carpi).

CAGLIARI
Arrivi: Alejandro Gonzalez (d, Verona), Brkic (p, Udinese), Husbauer (c, Sparta Praga), Cop (a, Dinamo Zagabria).

Partenze: Eriksson (c, IFK Goteborg).

CESENA
Arrivi:
Partenze: Garritano (c, Modena), Coppola (c, Cat-ania), Almeida (a, rescissione), Mazzotta (d, Catania).

CHIEVO
Arrivi: Christiansen (c, Nordsjaelland), Fetfatzidis (a, Genoa).

Partenze: Kupisz (c, Cittadella), Edimar (d, Cordoba), Maxi Lopez (a, Torino), Bellomo (c, Bari).

EMPOLI
Arrivi: Saponara (c, Milan), Brillante (c, Fiorentina).

Partenze: Shekiladze (a, Latina), Moro (c, Salernitana), Perticone (d, Trapani), Aguirre (a, Udinese), Bianchetti (d, Spezia), Laxalt (c, Inter).

FIORENTINA
Arrivi: Diamanti (a, Guangzhou Evergrande), Rosati (p, Napoli), Matos (a, Cordoba), Gilardino (a, Guangzhou Evergrande).

Partenze: Matos (a, Palmeiras), Brillante (c, Empoli).

GENOA

Arrivi: Tino Costa (c, Spartak Mosca), Niang (a, Milan), Ariaudo (d, Sassuolo), Pavoletti (a, Sassuolo), Laxalt (c, Inter).

Partenze: Greco (c, Verona), Pinilla (a, Atalanta), Mussis (c, San Lorenzo), Fetfatzidis (a, Chievo).

INTER
Arrivi: Podolski (a, Arsenal), Shaqiri (a, Bayern Monaco), Brozovic (c, Dinamo Zagabria), Laxalt (c, Empoli).

Partenze: Mbaye (d, Bologna), Krhin (c, Cordoba), Laxalt (c,Genoa).

JUVENTUS
Arrivi: De Ceglie (d, Parma).

Partenze:

LAZIO
Arrivi: Mauricio (d, Sporting Lisbona), Perea (a, Perugia).
Partenze:
MILAN
Arrivi: Cerci (a, Atletico Madrid), Suso (c, Liverpool), Bocchetti (d, Rubin Kazan), Destro (a, Roma).

Partenze: Torres (a, Atletico Madrid), Saponara (c, Empoli), Niang (a, Genoa).

NAPOLI
Arrivi: Strinic (d, Dnipro), Gabbiadini (a, Sampdoria), Uvini (d, Santos).
Partenze: Rosati (p, Fiorentina).

PALERMO
Arrivi: Jajalo (c, Rijeka), Ortiz (d, Cerro Porteno).

Partenze: Aronica (d, Reggina), Bamba (d, Leeds), N'Goyi (c, Leeds).

PARMA
Arrivi: Lila (c, Pas Giannina), Bajza (p, Crotone), Nocerino (c, Torino), Cristian Rodriguez (c, Atletico Madrid), Varela (a, West Bromwich Albion).

Partenze: Cordaz (p, Crotone), Ristovski (d, Latina), Cassano (a, rescissione), Bidaoui (a, Latina), De Ceglie (d, Juventus).

ROMA
Arrivi: Mendez (a, Penarol), Doumbia (a, CSKA Mosca).

Partenze: Mendez (a, Perugia), Jedvaj (d, Bayer Leverkusen), Destro (a, Milan), Emanuelson (c, Atalanta).

SAMPDORIA

Arrivi: Correa (a, Estudiantes), Frison (p, Catania), Muriel (a, Udinese), Coda (Udinese), Eto'o (a, Everton)

Partenze: Gabbiadini (a, Napoli), G. Sansone (a, Bologna), Fedato (c, Modena), Da Costa (p, Bologna), Fornasier (d, Pescara).

SASSUOLO

Arrivi:

Partenze: Manfredini (d, Vicenza), Ariaudo (d, Genoa), Pavoletti (a, Genoa).

TORINO

Arrivi: Maxi Lopez (a, Chievo), Ichazo (p, Danubio).

Partenze: Nocerino (c, Parma), Ruben Perez (c, Granada), Larrondo (a, Tigre), Gillet (p, Catania).

UDINESE

Arrivi: Aguirre (a, Empoli), Perica (a, NAC Breda).

Partenze: Riera (c, svincolato), Ma. Alhassan (c, Latina), Belmonte (d, Catania), Brkic (p, Cagliari), Muriel (a, Sampdoria), Coda (Sampdoria), Jaadi (a, Latina).

VERONA
Arrivi: Greco (c, Genoa), Fernandinho (a, Gremio).

Partenze: Alejandro Gonzalez (d, Cagliari), Nené (a, Spezia).


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