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sabato 14 marzo 2015

Calciomercato Inter, la difesa per il prossimo anno sarà tutta nuova: resta solo Santon




Intervenuto oggi nella conferenza stampa di presentazione della sfida contro il Cesena, il tecnico dell'Inter Roberto Mancini ha voluto rispondere al tecnico del Manchester City Manuel Pellegrini che si era lamentato per le continue avance nerazzurre a Yaya Touré: "Lo considero un figlio e un grandissimo giocatore. Se ci fosse la possibilità di prenderlo saremmo interessati, ma è di un'altra squadra e non sarà facile. Non credo di aver detto niente di male".

La trasferta europea di Wolfsburg ha messo a nudo ancora una volta i lampanti limiti difensivi dell'Inter. Roberto Mancini prima ci ha scherzato su, definendo la sua retroguardia "un po' naif". Ora però sembra aver perso la voglia di ridere. Non ci saranno più sconti, chi sbaglia rischia di venire definitivamente tagliato.

Nella prossima stagione si profila una vera e propria rivoluzione nella linea a quattro del Mancio. Una rivoluzione che non riguarderà Davide Santon. Dopo aver passato la prima parte di stagione tra infortuni e panchina al Newcastle, il 24enne romagnolo è tornato a casa dimostrando un'invidiabile e inaspettata condizione fisica. Il tecnico nerazzurro lo ha sempre schierato dal primo minuto in tutte le competizioni, a partire dall'esordio in Coppa Italia contro il Napoli. Dalla prossima gara da titolare scatterà automaticamente l'obbligo di riscatto, fissato a 4 milioni di euro. Nonostante qualche incertezza in fase difensiva, Mancini è pronto a ripartire dalle qualità di spinta di Santon.

Sistemato uno dei due terzini, ora tocca al resto del reparto. Al momento nessuno dei centrali può assicurare le garanzie richieste dall'allenatore. Il rinnovo del contratto di Ranocchia - in scadenza il prossimo giugno - sembra cosa fatta, ma l'annuncio ufficiale tarda ad arrivare. Juan Jesus, nonostante i grandi mezzi fisici a disposizione, manca di concentrazione e spesso compie la scelta sbagliata, mentre Vidic non è mai riuscito a imporsi in maniera convincente. Mancini deve scegliere chi sacrificare e chi affiancare Jeison Murillo (bloccato per 8 milioni più bonus). Per quanto riguardo gli esterni, i contratti di Campagnaro e Jonathan non verranno rinnovati. Se arriverà la giusta offerta, non sono nemmeno esclusi gli addii di Nagatomo, D'Ambrosio e, soprattutto, Dodò, finito ai margini del progetto del tecnico. Santon, Murillo e chi altro? Ora è difficile fare nomi ma, di certo, senza una difesa affidabile sarebbe davvero dura tornare tra le grandi.

Roberto Mancini ha parlato alla vigilia della gara contro il Cesena e ha sottolineato che le prossime 4 partite saranno fondamentali per definire gli obiettivi dei nerazzurri in campionato. Il tecnico di Jesi non ha alzato bandiera bianca neppure nella corsa al terzo posto.

Mancini, come si riparte dopo il ko di Europa League di giovedì?
Se fosse stata una sconfitta minima, non ci sarebbero stati problemi, mentre un 3-1 è più difficile da recuperare, ma non è irrecuperabile. Ora dobbiamo pensare al Cesena che è la cosa più importante, poi avremo 4 giorni per concentrarsi su come recuperare in Europa.

A Wolfsburg le cose sono iniziate ad andare male dopo l’innesto della difesa a tre. Concorda?
Il modulo non conta, ma è l’attitudine della squadra a fare la differenza. Siamo passati a tre perché Santon era stanco e stavamo soffrendo da quella parte. Siamo passati al 3-4–1-2, ma dopo 1 minuto abbiamo fatto l’errore del gol. Non si perde o si vince una partita per un modulo.

L’ha delusa Vidic? Punterà su Andreolli?
Non mi ha deluso nessuno. Se un giocatore va in campo e dà tutto quello che ha, non mi delude mai. Gli errori ci stanno: purtroppo stavolta hanno determinato il risultato, ma fanno parte del gioco.

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