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domenica 27 maggio 2018

Serie A gli stipendi folli e sopravvalutati



Proponianiamo un elenco dei giocatori sopravvalutati che hanno giocato nel campionato di Serie A.

Mendieta, siamo all'estate 2001, è l’anno in cui alla Lazio arriva il flop più costoso della storia del club e probabilmente dell’intera Serie A. Stiamo parlando di Gaizka Mendieta. Portato a Roma da Cragnotti per una cifra pari a 90 miliardi di lire. Considerato uno degli acquisti più costosi di sempre si consacrò ben presto pure come il peggior colpo di mercato che il club biancoceleste abbia mai messo a segno nella sua ultracentenaria storia nel rapporto qualità-prezzo, non rispettando per nulla le aspettative tutti avevano riposto in lui.

Balotelli, l’eterno incompiuto e a tratti incompreso. SuperMario non è mai riuscito a spiccare definitivamente il volo fallendo più volte il match-point definitivo per la sua carriera, tutte le volte che ne ha avuto la possibilità. Inter, Milan, City, Liverpool e Nizza. In nessuna di queste realtà è mai riuscito a fare il cosidetto salto di qualità. Secondo Transfermarket il suo valore di mercato oggi è di 22 milioni di euro. Tecnicamente nulla rispetto a quanto per anni di lui si è detto a questo proposito.

Jose Mari, uno dei flop più importanti nella storia del Milan. Portato a Milano per una cifra intorno ai 20 milioni di euro aveva caricato di aspettativa ogni tifoso rossonero visti i suoi 20 gol realizzati nelle due stagioni precedenti all’Atletico Madrid. Una volta arrivato all’ombra del Duomo, il crollo totale: 52 presenze e 5 segnature, con rispettivo viaggio di ritorno in terra spagnola, dove “scomparirà” a fronte di numeri tutto tranne che positivi.

Adriano, in eterno sul trampolino di lancio. In eterno ad un passo dal consacrarsi un vero e proprio campione. Ma dopo l’Inter (periodo di massimo successo nella sua carriera) il nulla più totale. Si consacra flop di mercato quando dopo l’arrivo a Roma in pompa magna (presentazione allo Stadio Flaminio) delude tutti oltre ogni limite. Incredibile ma vero: 5 presenze e zero gol per lui nel periodo giallorosso.

De La Pena, ancora Lazio presente in questa classifica con Ivan de la Pena. Cragnotti se lo accaparrò per 30 miliardi di lire, assicurandogli il faraonico stipendio di sei miliardi, all’epoca il terzo più alto della storia del nostro campionato, dopo quelli di Maradona e Ronaldo. Accolto dai laziali (giustamente) in maniera a dir poco esaltante, non ripagò le attese nemmeno minimamente. Per lui solamente 14 presenze e 0 gol nell’intera stagione biancoceleste.

Javi Moreno, approdò al Milan nel 2001 per la bellezza di 30 miliardi di lire. Una cifra nemmeno troppo alta calcolando quanto bene il calciatore aveva fatto nei due anni precedenti all’Alavés dove collezionò 71 presenze e ben 30 gol. Il risultato con i rossoneri? Al limite dell’imbarazzante: 16 presenze e 3 gol. Insomma: 10 miliardi a segnatura.

Bojan, arrivato in Italia come il cugino di Messi lasciò il bel paese (dopo le esperienze di Roma e Milan) come un Mario Rossi qualsiasi con 53 presenze in Serie A e soli 10 gol. Bojan – esploso con il Barcellona – oggi vale 2,5 milioni di euro. Davvero niente, rispetto a quanto poteva arrivare a valere, dopo l’esplosione con il Barcellona.

Robinho, sembrava dover essere l’erede di Ronaldo e Rivaldo. E invece, finì per deludere quanti, al Milan, credevano in lui tanto che con più di 100 presenze in rossonero, riuscì a segnare solamente 25 reti. Molto molto male, visti sopratutto i quasi 20 milioni di euro che costò alle casse milaniste.

Mario Jardel è l’esempio di come si possa rovinare una carriera da grande centravanti in meno di 6 mesi. Rispetto al bomber che aveva fatto esultare centinaia di volte i tifosi di Porto, Galatasaray e Sporting Lisbona, quello che sbarca ad Ancona nel gennaio 2004 non ne è neanche lontano parente: ingrassato e caduto nel tunnel della droga (per la mancata convocazione al Mondiale 2002 e per la crisi con la moglie), mette insieme ancora 4 presenze in serie A. E rovina per sempre la sua immagine.

Marcos André Batista Santos, più conosciuto come Vampeta, è, insieme a Robbie Keane, la vittima più illustre del bulimico mercato dell’Inter di Marcello Lippi nell’estate del 2000. Acquistato dal Corinthians per 30 miliardi di lire (con uno stipendio di 4 all’anno), viene rivenduto dopo 4 mesi al Psg, in cambio di Dalmat.



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