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venerdì 21 giugno 2013

Confederations Cup, ultimatum della Fifa


Ultimatum della Fifa al governo brasiliano: o è assicurata l'incolumità di squadre e dirigenti, o la Confederations sarà sospesa. Lo sostiene UOL Esporte, uno dei principali siti brasiliani, secondo il quale il messaggio è stato recapitato alla presidente Dilma Roussef. UOL sottolinea che ufficialmente la Fifa nega questo ultimatum

Seconda vittima delle proteste in atto da due settimana in Brasile. Cleonice Vieira, 54 anni, è stata stroncata da un infarto durante una manifestazione nello Stato amazzonico di Parà. Secondo alcuni testimoni, la donna - una spazzina del comune che stava ripulendo le strade con alcuni colleghi - sarebbe crollata a terra dopo l'esplosione di una bomba carta lanciata da un gruppo di manifestanti. Ieri, Marcos Delefrate, 18 anni, è stato investito e ucciso da un auto durante un raduno nello stato di San Paolo.

Il Brasile è in fiamme e le violenze in atto da due settimane spaventano la Fifa che chiede garanzie sulla sicurezza di calciatori e delegazioni minacciando, in caso contrario, di interrompere la Confederations Cup, prova generale dei Mondiali di calcio del prossimo anno.

 La notizia, tra conferme e smentite, rimbalza su tutti i media brasiliani mentre la presidente Dilma Rousseff - che ha annullato una visita di Stato in Giappone - ha presieduto un vertice sulla sicurezza con il ministro della Giustizia, Josè Eduardo Cardoso, ed i più stretti collaboratori di governo nel palazzo presidenziale di Planalto, a Brasilia, circondato da corpi speciali dell'esercito.

Le manifestazioni della notte scorsa, con le ennesime scene di guerriglia metropolitana a San Paolo, Rio de Janeiro, Brasilia e in decine di altre città minori, con oltre un milione di persone in piazza, preoccupano la presidente progressista che lunedì scorso aveva rivolto un appello ai sindaci delle città in rivolta ad "ascoltare le voci legittime della protesta".

Nonostante la vittoria dei manifestanti sugli aumenti delle tariffe del trasporto pubblico, il tono della protesta sembra essersi improvvisamente alzato: due ministeri di Brasilia sono stati fatti evacuare dagli artificieri dopo una telefonata anonima che minacciava la presenza di una bomba.

Gli artificieri non hanno trovato alcun ordigno ma la possibilità di una deriva terroristica della protesta che finora ha convogliato nelle strade e nelle piazze del Brasile la rabbia popolare per la corruzione nei partiti, le spese folli per il calcio e la cronica inefficienza dei servizi pubblici preoccupa il governo.

"Non abbiamo mai nemmeno preso in esame l'ipotesi di ritirarci dalla Confederations Cup". Queste le parole del vicepresidente della Figc e capo delegazione azzurro alla Confederations Cup Demetrio Albertini, che attraverso il sito della Federcalcio ha smentito fermamente le indiscrezioni circolate su alcuni media brasiliani relative a un possibile ritiro da parte della Nazionale italiana dalla competizione. "Che vogliamo ritirarci - ha aggiunto - è una totale invenzione. Siamo dispiaciuti per quello che sta accadendo qui in Brasile, ma la nostra sicurezza e' garantita con grande professionalita' e noi siamo tranquilli".

La Fifa non ha mai "discusso qualsiasi ipotesi sulla cancellazione della Confederations Cup" in ragione delle proteste di piazza in numerose città del Brasile. Lo ha reso noto la Federazione internazionale dopo che radio Cbn e il sito del quotidiano brasiliano Estado de Sao Paulo avevano riportato la possibilità che il torneo fosse in pericolo a causa dei moti di piazza.

"In nessun momento, la Fifa, il Comitato organizzatore locale o il governo federale hanno pensato di sospendere la Confederations Cup. Siamo in contatto con le squadre, le manteniamo informate e non abbiamo ricevuto nessuna richiesta da parte loro di uscire dal torneo", ha concluso Odrizola.
La polizia militare brasiliana ha evacuato l'edificio che ospita i ministeri della Cultura e dell'Ambiente, a Brasilia, in seguito alla segnalazione anonima della presenza di una bomba. Sul posto sono giunte squadre di

Non abbiamo mai nemmeno preso in esame l'ipotesi di ritirarci dalla Confederations Cup": così Demetrio Albertini, vicepresidente Figc e capodelegazione azzurro alla Confederations, smentisce le indiscrezioni dei media brasiliani. "Che vogliamo ritirarci è una totale invenzione", ha aggiunto Albertini. "Siamo dispiaciuti per quello che sta accadendo qui in Brasile - ha aggiunto all'Ansa Albertini - ma la nostra sicurezza è garantita con grande professionalità, e noi siamo tranquilli. Che vogliamo ritirarci é una totale invenzione.

Tornare a casa assolutamente no, non ci stiamo pensando". Cesare Prandelli risponde cosi' alla domanda se, visto quanto sta accadendo in Brasile, con la protesta della gente e la repressione da parte delle forze dell'ordine che ha gia' causato due morti, non sia il caso di abbandonare la Confederations Cup.

"Ovviamente in questi giorni la situazione è cambiata - ha spiegato il ct azzurro - A Rio potevano assolutamente girare per la citta', mentre a Recife e qua ci hanno impedito di uscire dall'albergo per motivi di sicurezza. Ma di pensare di tornare a casa, assolutamente no!". "Tutte le manifestazioni se sono civili possono stimolare un Paese alla crescita, ma se sfociano in violenza questo diventa preoccupante, perche' ci sono talmente tante persone che diventa difficile isolare i violenti. Quello che balza agli occhi è che sono partiti in 20-30 mila per arrivare a milioni e questo preoccupa", ha aggiunto Prandelli. "Noi sportivi vorremmo che domani dentro lo stqadio si giochi una bella partita di calcio e che fuori tutto sia tranquillo, perchè sarebbe una contraddizione inaccettabile che dentro si pensi a dare gioia e che fuori ci sia un'altra atmosfera".

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