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venerdì 21 ottobre 2016
Calciomercato: Inter e Milan gli obiettivi
In Portogallo sono pronti a giurarci, ci sono anche Milan e Napoli sulle tracce di Ruben Semedo, difensore classe '94 dello Sporting Lisbona. Un giocatore cresciuto e allevato nel proprio settore giovanile (come l'interista Joao Mario) ed esploso in prima squadra nella seconda metà della passata stagione, quando il tecnico Jorge Jesus ne impose il rientro anticipato dal prestito al Vitoria Setubal. La storia di Semedo, figlio di due immigrati dell'ex colonia di Capo Verde, è quella di tanti bambini nati nella periferia povera della grande città (Amadora, sobborgo di Lisbona) che riescono dopo mille peripezie a sfondare nel calcio che conta.
La vita non è stata semplice per lui, costretto a crescere in fretta in compagnia della sorella e della madre dopo la separazione tra i suoi genitori e in quartiere in cui le cattive frequentazioni avrebbero potuto tranquillamente prospettargli ben altro destino. La mamma fa grandi sacrifici per non fare mancare il minimo indispensabile a livello economico ma, proprio a causa della ridotta disponibilità di risorse, dopo i primi anni nella piccola squadra Sacaravese, Semedo è costretto ad abbandonare il calcio, in quanto non aveva i soldi per permettersi il trasporto fino al campo di allenamento. La vita però concede spesso una seconda possibilità e così, dopo circa 3 anni, in occasione di una partita tra il Clube Futebol Benfica (squadra di 8a divisione, niente a che vedere con le Aguilas avversarie del Napoli in Champions) e lo Sporting Under 16, viene notato da Luis Dias, coordinatore tecnico dell'academy dei Leoes. Nonostante la sua squadra perda 8-0, il suo stile di gioco, tipicamente da strada, ossia un misto di istinto e qualità tecnica, piace e inizia così la sua avventura in uno dei club più prestigiosi del Portogallo e non.
Forte fisicamente, abile nel gioco aereo e bravo ad impostare l'azione dalle retrovie (tanto da essere utilizzato da centrocampista, all'occorrenza), fa la sua prima apparizione in prima squadra l'11 agosto 2013, debuttando e segnando in un'amichevole proprio contro una squadra italiana, la Fiorentina, con Leonardo Jardim (oggi al Monaco) come tecnico. Sembra essere l'inizio di una favola, ma l'esistenza di Semedo non è lineare come per molti di noi e così arriva la prima crisi, dovuta ad un carattere esuberante, anche questo purtroppo figlio della strada e delle difficoltà famigliari nelle quali è cresciuto. Viene così spedito in prestito in Spagna al Reus, nel corrispettivo della nostra Serie C, ne torna fortificato sia dal punto di vista tecnico che caratteriale (diventa anche padre) e Jorge Jesus, tecnico dello Sporting dalla scorsa stagione, prima di cederlo in prestito al Vitoria Setubal per farlo maturare ulteriormente, inizia a lavorare su un talento ancora grezzo (deve migliorare ancora molto sul piano della concentrazione nell'arco dei 90 minuti), che alterna grandi giocate a momenti di pausa preoccupanti.
L'ex allenatore del Benfica lo ha definito il futuro difensore centrale della nazionale portoghese e Semedo lo sta ripagando con grandi prestazioni, in campionato quanto in Champions League, dove ha ben figurato nel battesimo del fuoco al Santiago Bernabeu contro il Real Madrid dell'ex sportinguista Cristiano Ronaldo. La sua ultima esibizione europea, invece, contro il Borussia Dortmund non è stata delle migliori, scherzato da Aubemeyang in occasione del gol del momentaneo 1-0 dei tedeschi. Una prova fortemente condizionata però dai guai fisici che avevano caratterizzato la vigilia dopo essere rientrato acciaccato dagli impegni con l'Under 21 lusitana. I club di Premier a lui interessati, Everton e Southampton, non si sono fatti condizionari e, secondo il quotidiano A Bola, anche Milan e Napoli stanno raccogliendo relazioni sul suo conto. Per il momento, a goderselo è lo Sporting, che gli ha già rinnovato il contratto a giugno 2022 e fissato una clausola rescissoria di 45 milioni di euro.
Prendere i migliori giovani italiani sarà uno degli input in casa Inter, con Suning al comando. Non è un caso l'assalto a Domenico Berardi nella scorsa estate (da ripetere per la prossima), il corteggiamento su Bernardeschi, gli occhi addosso a Morosini e quel Caprari già preso dal Pescara. Proprio con il club del presidente Sebastiani sta brillando un altro nome presente sui taccuini nerazzurri, quello di Valerio Verre, centrocampista classe '94 scuola Roma che l'Inter ha già provato a bloccare nello scorso agosto, senza successo.
La prima offerta nerazzurra al ribasso è stata respinta dal Pescara, così come i tentativi della Sampdoria che ha cercato Verre in più di un'occasione. Adesso, gli uomini dello scouting coordinati dal ds Piero Ausilio stanno seguendo i progressi di Verre anche in Serie A e le sue potenzialità continuano a convincere: senza svenarsi, ma se il prezzo dovesse farsi ragionevole (valutazione non inferiore ai 7/8 milioni) o magari aprirsi un'idea di contropartite com'è stato per Caprari (con Biraghi e Manaj nell'affare) si potrà riprendere il discorso per gennaio. L'Inter resta vigile su Verre ogni weekend, incontrerà il Pescara visti gli ottimi rapporti e l'idea di prenotare Verre per il futuro è concreta, lasciando il giocatore in prestito da Oddo. Ma servirà l'accordo.
Occasioni dal Brasile. Non capita spesso, eppure i nuovi contratti pensati dai club più importanti di fronte alle agenzie che detengono parte dei cartellini dei calciatori possono offrire opportunità interessanti. Una di queste porta a Lucas Lima, centrocampista offensivo classe '90 di proprietà del Santos e jolly del Brasile che è stato accostato al Milan proprio dal suo agente: "Il Milan voleva Lucas Lima ad agosto, ma la richiesta è stata eccessiva", ha detto il procuratore Edson Khodor circa un mese fa. E adesso la situazione sta evolvendo con il Santos.
Se veramente i rossoneri volessero pensarci, l'occasione è in arrivo: Lucas Lima infatti sta trattando un nuovo contratto fino al 2019 con una clausola che sa tanto di via d'uscita, direzione Europa. Il ragazzo non ha mai negato la sua volontà di partire, adesso può arrivare il rinnovo con clausola da 20 milioni di euro, questa la proposta del Santos; l'entourage di Lima invece propone 15 milioni di clausola, ma il dialogo procede bene. Sull'incasso, circa il 33% finirebbe in parti uguali al Santos, alla famiglia del giocatore e a Doyen Sports (come è stato per Gabigol all'Inter). Adesso Lucas Lima è un'occasione, un elemento della Seleçao che al Milan è stato accostato. E a cui aveva pensato proprio l'Inter, storia di un anno e mezzo fa: Lucas è extracomunitario, il piano era di prenderlo e farlo tesserare dal Chievo. Ma il ragazzo non ha voluto neanche sentir parlare di questa ipotesi.
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