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martedì 6 gennaio 2015

Calcio: la storia del gol “fantasma” e le polemiche



Un fantasma si aggira sempre negli stadi di calcio. Il gol non gol, il quasi gol. Il dubbio iniziale sulla rete di Astori, che oggi allo stadio Friuli ha regalato la vittoria alla Roma contro l’Udinese di Stramaccioni, ha ridato vita a uno spettro che da sempre avvelena il calcio: fu vero gol? I friulani hanno protestato a lungo, ma le immagini tv viste e riviste alla fine danno ragione all’arbitro Guida. Tralasciato il rigore non assegnato ai bianconeri e rimanendo in tema di gol fantasma, il peso specifico dell’episodio odierno è tutto sommato modesto a confronto dei casi storici, eppure l’eco è vastissima. Segno che la misura è colma. La casistica di veri gol fantasma è ricca.

Poco più di un anno fa in Germania il giocatore del Bayer Leverkusen Stefan Kiessling si scusò pubblicamente, perchè i suoi avevano battuto l’Hoffenheim con un gol fantasma: il giocatore aveva colpito di testa su angolo, pallone sull’esterno della rete, che però era bucata. L’arbitro nella confusione vide il pallone dentro e convalidò. Tre stagioni fa il Milan era talmente arrabbiato per gli errori arbitrali, che pubblicò sul suo sito le immagini di un gol annullato a Muntari (palla entrata di mezzo metro nella porta della Juve). Si dovette scusare il designatore arbitrale Marcello Nicchi. Nel 1998, Empoli-Juventus, l’empolese Bianconi colpisce di testa e manda in rete, Peruzzi con una manata scaccia la palla, ormai entrata. Rodomonti annulla. La vicenda finirà con una denuncia alla procura. L’archiviazione lascia intendere che qualche anomalia ci fu, le motivazioni parlarono di “sudditanza psicologica”.

Indietro nel tempo, la madre di tutta le polemiche viene dalla patria del calcio. Il 30 luglio 1966, finale mondiale a Wembley tra Inghilterra e Germania: un tiro del britannico Jeff Hurst tocca la traversa, poi batte per terra. Palla dentro? Per il guardalinee sì, per il resto del mondo no. Finì poi 4-2 a favore degli inglesi.Nel 2010, ottavi di finale del Mondiale sudafricano. Ancora Inghilterra-Germania. Un tiro di Lampard coglie la faccia inferiore della traversa e rimbalza mezzo metro oltre la linea, ma l’arbitro non vede. Sarebbe il gol del 2-2, i tedeschi poi vinceranno 4-1. Vendetta consumata. D’altra parte, ogni epoca ha il suo gol-non gol. Quaranta anni fa, in un Ascoli-Bologna, non fu il rimbalzo sulla linea ma il piedino malizioso di un raccattapalle a respingere il tiro dentro di Savoldi. Era gol, ma sparì da ogni tabellino.

Tre stagioni fa il Milan era talmente arrabbiato per gli errori arbitrali, che pubblico' sul suo sito le immagini di un gol annullato a Muntari (palla entrata di mezzo metro nella porta della Juve). Si dovette scusare il designatore arbitrale Marcello Nicchi. Nel 1998, Empoli-Juventus, l'empolese Bianconi colpisce di testa e manda in rete, Peruzzi con una manata scaccia la palla, ormai entrata. Rodomonti annulla. La vicenda finirà con una denuncia alla procura. L'archiviazione lascia intendere che qualche anomalia ci fu, le motivazioni parlarono di "sudditanza psicologica". Indietro nel tempo, la madre di tutta le polemiche viene dalla patria del calcio. Il 30 luglio 1966, finale mondiale a Wembley tra Inghilterra e Germania: un tiro del britannico Jeff Hurst tocca la traversa, poi batte per terra. Palla dentro? Per il guardalinee sì, per il resto del mondo no. Finì poi 4-2 a favore degli inglesi.Nel 2010, ottavi di finale del Mondiale sudafricano. Ancora Inghilterra-Germania. Un tiro di Lampard coglie la faccia inferiore della traversa e rimbalza mezzo metro oltre la linea, ma l'arbitro non vede. Sarebbe il gol del 2-2, i tedeschi poi vinceranno 4-1. Vendetta consumata. D'altra parte, ogni epoca ha il suo gol-non gol. Quaranta anni fa, in un Ascoli-Bologna, non fu il rimbalzo sulla linea ma il piedino malizioso di un raccattapalle a respingere il tiro dentro di Savoldi. Era gol, ma sparì da ogni tabellino.

Polemiche e botta e risposta a raffica al termine di Udinese Roma finita 1-0 per i giallorossi. Il gol vittoria 'semi fantasma' siglato da Astori al 17' e un presunto rigore negato ai friulani fanno infuriare i padroni di casa.

Pozzo non ci sta. 'Garcia ora fa il furbo all'italiana. Gli arbitri di porta? Non hanno risolto nulla. Serve la tecnologia'. Il Patron dell'Udinese, Pozzo, all'attacco dopo il gol fantasma di Astori con cui la Roma ha espugnato il Friuli tra le proteste dell'Udinese. A mandare su tutte le furie i friulani anche un fallo di Emanuelson su Kone che avrebbe potuto cambiare l'esito della gara. A sollevare polemiche, e a riaprire il discorso sull'introduzione della tecnologia a supporto dell'arbitro, sarà però soprattutto l'episodio del 17': il colpo di testa di Astori, l'arbitro di linea che non lo considera gol, Guida che un attimo dopo mentre il romanista protesta fischia l'1-0. ''Era gol, chiaramente'' replica Garcia, forte dell'ultima immagine dall'alto che sembra confortarlo. ''Non discuto il risultato, ma l'arbitro di linea non aveva dato il gol: allora che ci sta a fare?'', replica Stramaccioni. E Galliani chiede l'istituzione dell''Occhio di Falco'.

Un episodio su cui sembra intervenire via twitter anche il premier Renzi. "Parlare di furto è stravolgimento della realtà".  Il messaggio, poi comparso, - spiegano poi fonti di Palazzo Chigi è in realtà di Franco Bellacci, suo collaboratore storico, che aveva davanti l'account aperto dal premier. L'episodio viene quindi definito soltanto "una banale svista", che ha portato alla cancellazione del tweet.

“Garcia è da più di un mese che martella per delle ingiustizie arbitrali, non so di che tipo. Credo abbia raggiunto i frutti di questo lavoro. Era un francese che era venuto qui in punta di piedi. Si comportava sempre benissimo e adesso ha cominciato a fare il furbo all'italiana". E' lo sfogo del patron dell'Udinese, Gianpaolo Pozzo, al termine del match condizionato dalle decisioni arbitrali sul gol di Astori e su un presunto fallo da rigore per l'Udinese. "Fare i furbi è un vecchio concetto - ha proseguito Pozzo - che dovremmo toglierci dalla testa. La moviola servirebbe per questo", ha aggiunto, definendo gli arbitri "importanti, seri, altamente professionali, che hanno agito in buona fede. L'arbitro di porta ha detto che non era gol, ma l'arbitro che era a trenta metri ha detto di essere sicuro fosse gol. Il rigore invece non l'ha visto. Cosa posso aggiungere? La Roma può stare tranquilla con la classifica che ha, siamo noi che finora non abbiamo ancora preso un rigore a favore", ha concluso.

"Con la tecnologia non ci sarebbero state polemiche. Il gol c'e' ma se ci fosse una conferma sicura sarebbe meglio specie per gli arbitri". Così il Rudi Garcia della Roma, Rudi Garcia, a Sky Sport in merito alle polemiche sulla rete di Astori che ha dato la vittoria ai giallorossi a Udine. "L'arbitro è padrone in campo. Era piazzato benissimo, magari non bene come l'arbitro d'area, ma ha visto giusto - ha proseguito -. Era importante vincere….".

"E' sotto gli occhi di tutti che abbiamo messo in grande difficoltà quella che oggi è la capolista, e devo fare i complimenti ai miei ragazzi. Abbiamo molto limitato la loro consueta abilità nel possesso palla, e oggi la differenza l'hanno fatta gli episodi e lo dico serenamente". Intervistato da Sky al termine di Udinese-Roma, l'allenatore della squadra friulana Andrea Stramaccioni cerca di accettare serenamente il respnso del campo. Ma sul gol di Astori che impressione ha avuto dalla panchina? "Faccio un discorso generale - premette Stramaccioni -, che va oltre l'episodio e rispettiamo il risultato visto che sul campo ha vinto la Roma. Ma io dico che l'arbitro di porta nasce per vedere se è gol o non è gol e lui (Maresca ndr) oggi ha detto che era gol: Astori si era anche rammaricato perchè l'arbitro di porta non aveva convalidato. Invece l'arbitro lo ha dato, e se lui è sempre sovrano, allora leviamo l'assistente di porta perchè qui c'un errore strutturale". Quindi ci vuole l'uso della tecnologia? "Tutti gli sport si evolvono - risponde il tecnico dell'Udinese - e vanno nella direzione della tecnologia. Si gioca e si va sempre più veloci, e se io fossi un arbitro sarei in difficoltà. Il calcio è rimasto indietro mentre tutti gli altri sport si evolvono. Io ho grande rispetto degli arbitri, possono sbagliare anche loro come faccio io in panchina, ma cerchiamo di aiutarli con l'uso della tecnologia". Ma oggi l'Udinese recrimina anche per non concessione di un penalty per un presunto fallo di Emanuelson su Kone. "Secondo me è calcio di rigore - dice Stramaccioni - perchè Emanuelson frana e prende tutto. Comunque non riconduciamo la partita solo a questo, anche se sono episodi che hanno deciso questa partita molto equilibrata: siamo sfortunati, era ciò che diceva anche il quarto uomo alla fine".

Ricordiamo che l’International Football Association Board, unico organismo garante delle regole del calcio, ha accettato l’aiuto tecnologico all’arbitro per definire se un pallone ha varcato o meno la linea di porta. È stata anche ufficializzata la presenza di due arbitri di area, che da due anni operano nelle coppe europee ed hanno lavorato anche all’ultimo Europeo. La Fifa ha approvato due sistemi per definire se il pallone ha varcato o meno la linea di porta: l’Hawk Eye (occhio di falco) ed il GoalRef. Il primo si fonda su telecamere piazzate dietro la porta, il secondo su un campo elettromagnetico che reagisce a tre microchip piazzate nel pallone. Entrambi forniscono un segnale ad un apposito orologio sul polso dell’arbitro in meno di un secondo. E poi cosa è successo?




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