Opportunità Meireles per l'Inter. Potrebbe essere il centrocampista lusitano - in rottura con il Fenerbahce dopo la squalifica per quattro giornate - quel rinforzo capace di dare nuova linfa alla mediana nerazzurra nella seconda parta di stagione. La dirigenza di Corso Vittoria Emanuele starebbe pensando sul da farsi ma un'ultima decisione, sottolinea stamane 'Il Corriere dello Sport', verrà presa dal tecnico Stramaccioni.
Stando a quanto riferito da 'La Gazzetta dello Sport', i 'Reds' si sarebbero fatti avanti per Wesley Sneijder, che non ha intenzione di restare un mese di più a Milano. Il mese è ovviamente quello di gennaio, quello del mercato, l'ultimo utile per cambiare vita e colori di maglia. Come si apprende dalla prima pagina de 'La Gazzetta dello Sport' in edicola domani, l'ultima squadra in ordine di tempo ad essersi fatta avanti è il Liverpool: l'olandese, secondo la testata rosa che titola ' Il Liverpool chiama Sneijder', sarebbe tentato da questa nuova avventura.
L'Inter sta stringendo con la Lazio per avere Tommaso Rocchi e cerca di capire se può arrivare a Fernando
del Porto, il presidente del River Plate Daniel Passarella, presidente del River Plate, è in Italia per trattare il possibile trasferimento di Ezequiel Cirigliano. Il centrocampista, punto di forza del club argentino, piace a Lazio, Udinese, Fiorentina e Napoli ma dalla Russia potrebbe chiudere il discorso l'Anzhi Makhachkala con una mega-offerta.
Fra le società più attive sul mercato in questo momento, e in attesa dell’inzio ufficiale del prossimo 3 gennaio, c'é la Roma,e non a caso il d.s. Walter Sabatini non ha seguito la squadra nella tournee in Florida. Il dirigente romanista sta valutando le proposte del Milan, che non ha chiesto soltanto Maarten Stekelenburg (per sostituirlo in rosa tornerebbe a Trigoria Gianluca Curci) ma anche Mattia Destro. Quest'ultima voce ha già provocato malcontento fra la tifoseria giallorossa, già non entusiasta della prospettiva che Stekelenburg vada a rinforzare i rossoneri.
Se a Milanello finisse anche Destro potrebbe esserci contestazione, quindi è probabile che alla fine l'attaccante non parta, nonostante le avances milaniste. Sabatini tratta anche con il Palermo per Marquinho, ma sulla partenza di questo giocatore ci sarebbe il veto di Zeman. In entrata la Roma sta cercando di capire se è possibile 'soffiare' il 18enne Doria del Botafogo alla Juve, ma bisogna tenere presente che in questo mercato invernale il club di Trigoria non può prendere extracomunitari e ciò anche se venisse ceduto il giovane uruguayano Nico Lopez, per il quale si sono fatte avanti Catania e Siena. Sempre per l'impossibilità di tesserare extracomunitari a gennaio è stata rispedita al mittente la proposta di un intermediario che aveva offerto il giovane centrocampista brasiliano Mahatma Gandhi del Vitoria Bahia. Dal Pescara potrebbe tornare il terzino Crescenzi, per rinforzare la panchina.
Il centrocampista brasiliano Anselmo, ex Sao Caetano, lascia il Genoa e va al Palermo, che dalla squadra ligure vorrebbe anche IMMOBILE (per il quale ci sono anche le richieste di Lazio e Pescara). Ma l'attaccante ha dichiarato a Sky che ora vorrebbe rimanere alla corte di Preziosi. Il Napoli ha molte richieste dal Brasile per Edu Vargas, sul quale lavorano Gremio (offre 1 milione per il prestito), Flamengo e San Paolo, che offre anche Casemiro come contropartita tecnica.
Possibile anche che Uvini torni in patria nel club che lo ha lanciato, visto che con Mazzarri non trova spazio. Il d.s. partenopeo Riccardo Bigon lavora anche su Raul Bobadilla dello Young Boys e vaglia le offerte per Andrea Dossena. Dall'Uruguay, dove si trova in vacanza, si sarebbe offerto Diego LUGANO, che a gennaio vuole assolutamente lasciare il Paris St. Germain. L'attaccante franco-marocchino Marouane Chamakh, dell'Arsenal, è sempre nel mirino della Fiorentina, ma ha fatto sapere che ama Londra e per ora non vorrebbe andarsene anche se non è titolare nei 'gunners'.
Nelle scorse settimane sembrava solo una voce, ma oggi 'La Repubblica' rilancia con forza l'indiscrezione che vorrebbe la Lazio interessata a Frank Lampard. Il direttore sportivo Igli Tare avrebbe contattato di persona il centrocampista campione d'Europa, che a giugno lascerà a parametro zero il Chelsea. Lui oggi percepisce circa 7,5 milioni di euro netti annui, mentre i biancocelesti gli offrirebbero un triennale da 2,5 milioni.
Dal Brasile viene data sempre per fatta la trattativa per Pato al Corinthians (al Milan andranno 15 milioni di euro), mentre le parole del vicepresidente del Santos Odilio Rodrigues fanno capire che è tutt'altro che facile la trattativa per il ritorno in patria di Robinho, sul quale però (a fari spenti) continua a esserci anche il Flamengo.
Al Pescara: è arrivato il difensore argentino Nicolas Arce, ora potrebbe essere la volta del laterale brasiliano Pikachu, gioiello del Paysandu. Offerti anche il centrocampista cileno Francisco Silva e l'altro esterno brasiliano Dyego Coelho, ex Bologna e ora al Bahia. Ma intanto il patron degli abruzzesi Daniele Sebastiani lavora in uscita e sta cercando di individuare la giusta contropartita tecnica da ricevere dall'Udinese in cambio di Juan Fernando Quintero.
Diego Buonanotte può essere il nome nuovo per il centrocampo del Palermo. Come riferisce 'As.com', la dirigenza rosanero avrebbe in programma un incontro con i procuratori dell'argentino, che potrebbe lasciare il Malaga per via della crisi economica del club. Si tratterebbe di un autentico colpo di mercato, visto l'interesse suscitato da Buonanotte ai tempi del River Plate per molti grandi club d'Europa.
Codice monitoraggio
domenica 30 dicembre 2012
sabato 29 dicembre 2012
Maradona: 'Voglio tornare a Napoli'
Diego Armando Maradona, il campione del XX secolo, vuole "Tornare in Italia, a Napoli, dove non ha mai dimenticato i tifosi. Anche se sono trascorsi 20 anni, gli amici sono aumentati anziché diminuire".
L'avvocato Angelo Pisani, legale difensore dell'argentino nella causa contro Equitalia, ha spiegato: "Ho telefonato a Diego per ringraziarlo per le parole rivolte a Napoli e ai napoletani durante la consegna del premio quale migliore giocatore del secolo. Mi ha espresso ancora una volta il suo desiderio di tornare a Napoli ma ritenendo erroneamente di non poter tornare nella città che ancora lo ama per via del processo tributario che lo vede coinvolto. Gli ho chiarito che non ha alcun motivo per non tornare a Napoli. Non esiste oggi alcun provvedimento esecutivo nei suoi confronti, ma solo errati calcoli ed ingiustificate pretese senza una minima prova in quanto già assolto sia in sede penale nel 1992 sia nel 1994 in sede tributaria con una sentenza valida anche per l'ex presidente Ferlaino e i calciatori Alemao e Careca".
Al 'Globe Soccer' di Dubai è stato premiato anche Radamel Falcao, come miglior giocatore dell'anno 2012. L'attaccante colombiano dell'Atletico Madrid ha dichiarato: "Sono fiero del fatto che molti grandi club manifestino interesse nei miei confronti, ma dovranno attendere la fine di questa stagione e poi si vedrà cosa potrà succedere. In ogni caso non è assolutamente prevista una mia partenza dall'Atletico Madrid durante il mercato di gennaio, voglio raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati con il mio club attuale".
L'avvocato Angelo Pisani, legale difensore dell'argentino nella causa contro Equitalia, ha spiegato: "Ho telefonato a Diego per ringraziarlo per le parole rivolte a Napoli e ai napoletani durante la consegna del premio quale migliore giocatore del secolo. Mi ha espresso ancora una volta il suo desiderio di tornare a Napoli ma ritenendo erroneamente di non poter tornare nella città che ancora lo ama per via del processo tributario che lo vede coinvolto. Gli ho chiarito che non ha alcun motivo per non tornare a Napoli. Non esiste oggi alcun provvedimento esecutivo nei suoi confronti, ma solo errati calcoli ed ingiustificate pretese senza una minima prova in quanto già assolto sia in sede penale nel 1992 sia nel 1994 in sede tributaria con una sentenza valida anche per l'ex presidente Ferlaino e i calciatori Alemao e Careca".
Al 'Globe Soccer' di Dubai è stato premiato anche Radamel Falcao, come miglior giocatore dell'anno 2012. L'attaccante colombiano dell'Atletico Madrid ha dichiarato: "Sono fiero del fatto che molti grandi club manifestino interesse nei miei confronti, ma dovranno attendere la fine di questa stagione e poi si vedrà cosa potrà succedere. In ogni caso non è assolutamente prevista una mia partenza dall'Atletico Madrid durante il mercato di gennaio, voglio raggiungere gli obiettivi che ci siamo dati con il mio club attuale".
venerdì 28 dicembre 2012
Il calcio e l’Irap è polemica tra i club
Per il Consiglio di Stato le operazioni di mercato sono da tassare. Lotito insorge: tassa iniqua, mina la competitività. Simonelli propone: imitiamo l'Inghilterra, detassiamo le plusvalenze reinvestite.
Un parere del Consiglio di Stato stabilisce che le società di calcio sono tenute al pagamento dell'Irap per le plusvalenze derivate dalle cessioni di mercato. E scoppia la polemica nel mondo del pallone.
Nei giorni della crisi globale, con un mercato di riparazione già congelato dalla scarsa liquidità dei club si profila un nuovo spettro nel contenzioso che oppone spesso le società e il Fisco. Alla massa di 800 milioni di euro di imposte già versate dal sistema calcio, rischia di aggiungersi l'obbligo del versamento Irap sulle plusvalenze, se d'ora in poi farà testo il parere del Consiglio di Stato depositato lo scorso 11 dicembre.
"Bisogna importare il sistema adottato in Inghilterra, dove non sono tassate le plusvalenze sui giocatori se reinvestite", è la proposta del presidente del collegio dei revisori della Lega di serie A Ezio Maria Simonelli, che coordina il tavolo fra i club e il Fisco.
"Ci sono una serie di partite aperte con il Fisco, gestite in maniera 'fair' e - ha spiegato Simonelli, che e' candidato alla presidenza della Lega di serie A - questo tavolo dovrà anche chiarire le regole per il futuro: per le società è meglio arrossire adesso per evitare di sbiancare in futuro per accertamenti milionari". Fra le partite aperte c'e' quella dell'Irap sulle plusvalenze.
"Ci sono posizioni diverse. Secondo il Fisco va pagata, secondo le società no perché le plusvalenze nascono da cespiti, e lo stipendio di un calciatore non e' deducibile a fini Irap, quindi si sentono tassate due volte - ha notato Simonelli - Hanno sancito questo principio alcune decisioni di commissioni tributarie a favore ad esempio di Lazio e Cagliari, ma alla fine non tutti pagano l'Irap sulle plusvalenze. Ad esempio, il Milan lo fa e l'Inter no. Quando ho aperto il tavolo di lavoro con il Fisco ho detto che e' interesse della Lega avere regole uguali per tutti. Dovremmo importare il sistema di sviluppo adottato in Inghilterra".
L'ultima parola spetta alla Cassazione ma il pronunciamento dell'organo amministrativo segna una nuova tappa nella lunga querelle tra le società e l'Agenzia delle Entrate. Il Fisco ha aperti in tutta Italia diversi contenziosi con parecchi club per le annualità fino al 2007 (dal 2008 infatti l'Irap deriva dal bilancio e non ci sono dubbi interpretativi).
A lanciare il grido d'allarme è il presidente della Lazio, Claudio Lotito, che valuta negativamente il parere con cui il Consiglio di Stato (n. 5285 dell'11 dicembre). "Tutto si basa su un'interpretazione di una circolare fatta, quando era ministro del Tesoro Visco, per impedire le plusvalenze facili – ha spiegato il presidente biancoceleste -, ma oggi le squadre pagano regolarmente le tasse. E con l'Irap, a livello europeo, siamo penalizzati perché oltre a non avere gli stadi, abbiamo una doppia tassazione: cedendo un giocatore, oltre a pagare l'Ires (imposta sul reddito delle società, ndr) abbiamo una tassa straordinaria sulle plusvalenze.
Questo non esiste in nessun altro paese d'Europa. In Inghilterra c'e' addirittura la detassazione sulle tasse ordinarie".
Il calcio italiano rischia di pagare oggi le gestioni 'creative' dell'inizio del nuovo secolo, quando l'equilibrio patrimoniale si realizzava tramite le plusvalenze ottenute dalle cessioni di top player e di tanti giovani prodotti nei vivai. Una scorciatoia finanziaria che ha già presentato il suo conto sotto forma di debiti (proprio la società biancoceleste fu salvata dal crac grazie alla spalmatura in 23 anni del debito di 140 milioni verso l'erario.
Un parere del Consiglio di Stato stabilisce che le società di calcio sono tenute al pagamento dell'Irap per le plusvalenze derivate dalle cessioni di mercato. E scoppia la polemica nel mondo del pallone.
Nei giorni della crisi globale, con un mercato di riparazione già congelato dalla scarsa liquidità dei club si profila un nuovo spettro nel contenzioso che oppone spesso le società e il Fisco. Alla massa di 800 milioni di euro di imposte già versate dal sistema calcio, rischia di aggiungersi l'obbligo del versamento Irap sulle plusvalenze, se d'ora in poi farà testo il parere del Consiglio di Stato depositato lo scorso 11 dicembre.
"Bisogna importare il sistema adottato in Inghilterra, dove non sono tassate le plusvalenze sui giocatori se reinvestite", è la proposta del presidente del collegio dei revisori della Lega di serie A Ezio Maria Simonelli, che coordina il tavolo fra i club e il Fisco.
"Ci sono una serie di partite aperte con il Fisco, gestite in maniera 'fair' e - ha spiegato Simonelli, che e' candidato alla presidenza della Lega di serie A - questo tavolo dovrà anche chiarire le regole per il futuro: per le società è meglio arrossire adesso per evitare di sbiancare in futuro per accertamenti milionari". Fra le partite aperte c'e' quella dell'Irap sulle plusvalenze.
"Ci sono posizioni diverse. Secondo il Fisco va pagata, secondo le società no perché le plusvalenze nascono da cespiti, e lo stipendio di un calciatore non e' deducibile a fini Irap, quindi si sentono tassate due volte - ha notato Simonelli - Hanno sancito questo principio alcune decisioni di commissioni tributarie a favore ad esempio di Lazio e Cagliari, ma alla fine non tutti pagano l'Irap sulle plusvalenze. Ad esempio, il Milan lo fa e l'Inter no. Quando ho aperto il tavolo di lavoro con il Fisco ho detto che e' interesse della Lega avere regole uguali per tutti. Dovremmo importare il sistema di sviluppo adottato in Inghilterra".
L'ultima parola spetta alla Cassazione ma il pronunciamento dell'organo amministrativo segna una nuova tappa nella lunga querelle tra le società e l'Agenzia delle Entrate. Il Fisco ha aperti in tutta Italia diversi contenziosi con parecchi club per le annualità fino al 2007 (dal 2008 infatti l'Irap deriva dal bilancio e non ci sono dubbi interpretativi).
A lanciare il grido d'allarme è il presidente della Lazio, Claudio Lotito, che valuta negativamente il parere con cui il Consiglio di Stato (n. 5285 dell'11 dicembre). "Tutto si basa su un'interpretazione di una circolare fatta, quando era ministro del Tesoro Visco, per impedire le plusvalenze facili – ha spiegato il presidente biancoceleste -, ma oggi le squadre pagano regolarmente le tasse. E con l'Irap, a livello europeo, siamo penalizzati perché oltre a non avere gli stadi, abbiamo una doppia tassazione: cedendo un giocatore, oltre a pagare l'Ires (imposta sul reddito delle società, ndr) abbiamo una tassa straordinaria sulle plusvalenze.
Questo non esiste in nessun altro paese d'Europa. In Inghilterra c'e' addirittura la detassazione sulle tasse ordinarie".
Il calcio italiano rischia di pagare oggi le gestioni 'creative' dell'inizio del nuovo secolo, quando l'equilibrio patrimoniale si realizzava tramite le plusvalenze ottenute dalle cessioni di top player e di tanti giovani prodotti nei vivai. Una scorciatoia finanziaria che ha già presentato il suo conto sotto forma di debiti (proprio la società biancoceleste fu salvata dal crac grazie alla spalmatura in 23 anni del debito di 140 milioni verso l'erario.
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martedì 25 dicembre 2012
Juventus: il 2012 anno perfetto
Una squadra ricostruita, un'annata magica e ora l'asticella si alza: l'obiettivo è la Champions. Andrea Agnelli fa il bilancio della sua Juventus, che ha chiuso il 2012 da campione d'inverno. "E' tornata la consapevolezza di quello che siamo da oltre un secolo – ha detto il presidente della Juventus in un'intervista a Repubblica - E' un magnifico destino: vincere. Abbiamo giocato per quattro mesi senza allenatore ed è sembrato normale. Ci provino gli altri. Se vinci pesi e se pesi conti. Oggi abbiamo una società forte e una squadra forte. Senza risultati la parola potere è astratta". E del cammino fatto alla guida della Juve parla anche sulle pagine della Gazzetta:
"Quando l'ho presa era una società apatica: ora punta alla Champions. Io voglio vincere sempre". Agnelli parla anche della contesa in Lega: "Va riconosciuta la validità della candidatura di Abodi, trasversale perché è stato appoggiato da club grandi e piccoli: va portata avanti. Beretta? Mi aspetterei che fosse lui a fare un passo indietro. Restare lì, approfittando dello sfinimento delle parti non rappresenta il bene della Lega". Ma se il 2012 "é stato perfetto" per la Juve, Agnelli è convinto che il "calcio va rifatto". La priorità è per gli stadi: "Senza pubblico il prodotto non ha senso, senza il teatro lo spettacolo muore". E poi c'é da riformare tutto: "Va riscritto il quadro normativo attraverso un testo unico dello sport: si cambi la legge sul professionismo, si faciliti l'impiantistica e si tutelino i marchi. Questo lo deve fare un soggetto politico". Nuovo presidente del Coni? "Mi auguro che chiunque sieda su quella poltrona diventi un leader di cambiamento". Quanto alla Figc dice che "Abete ha fallito, tutto il sistema non riesce a rinnovarsi". Per questo "basta con i giudici nominati dalla stessa persona, il presidente della Figc: esistono i concorsi". Autonomi anche gli arbitri: "Il sistema usa funziona, arbitri professionisti autonomi dalle leghe: chi è bravo va avanti, chi sbaglia va via". per la sua Juve qualche giorno di meritato riposo e poi si riprende per la seconda parte della stagione, in cui la Champions resta il grande obiettivo: "Il sorteggio col Celtic non è stato sgradito, noi andiamo in campo con l'obiettivo di vincere anche la Champions"
Antonio Conte, uscito più forte dalla squalifica: "Io penso di essere più forte ora, dopo la squalifica. Ma mi ha causato molto dolore essere lontano per quattro mesi, non avere il contatto con i miei calciatori, mi è mancato molto". Conte è tornato, in un'intervista a Sky, a parlare del periodo lontano dal campo per la squalifica per il calcioscommesse. "Io mi auguro che in futuro le cose possano cambiare - ha aggiunto l'allenatore bianconero -. Sono vicino a Cannavaro e Grava (squalificati sempre per le scommesse ndr), così come al Napoli: bisogna punire chi deve essere punito non chi si rifiuta di fare determinate cose ma non le denuncia. Io ho lavorato molto su di me cercando qualcosa di costruttivo in quanto di negativo mi stava capitando".
"Quando l'ho presa era una società apatica: ora punta alla Champions. Io voglio vincere sempre". Agnelli parla anche della contesa in Lega: "Va riconosciuta la validità della candidatura di Abodi, trasversale perché è stato appoggiato da club grandi e piccoli: va portata avanti. Beretta? Mi aspetterei che fosse lui a fare un passo indietro. Restare lì, approfittando dello sfinimento delle parti non rappresenta il bene della Lega". Ma se il 2012 "é stato perfetto" per la Juve, Agnelli è convinto che il "calcio va rifatto". La priorità è per gli stadi: "Senza pubblico il prodotto non ha senso, senza il teatro lo spettacolo muore". E poi c'é da riformare tutto: "Va riscritto il quadro normativo attraverso un testo unico dello sport: si cambi la legge sul professionismo, si faciliti l'impiantistica e si tutelino i marchi. Questo lo deve fare un soggetto politico". Nuovo presidente del Coni? "Mi auguro che chiunque sieda su quella poltrona diventi un leader di cambiamento". Quanto alla Figc dice che "Abete ha fallito, tutto il sistema non riesce a rinnovarsi". Per questo "basta con i giudici nominati dalla stessa persona, il presidente della Figc: esistono i concorsi". Autonomi anche gli arbitri: "Il sistema usa funziona, arbitri professionisti autonomi dalle leghe: chi è bravo va avanti, chi sbaglia va via". per la sua Juve qualche giorno di meritato riposo e poi si riprende per la seconda parte della stagione, in cui la Champions resta il grande obiettivo: "Il sorteggio col Celtic non è stato sgradito, noi andiamo in campo con l'obiettivo di vincere anche la Champions"
Antonio Conte, uscito più forte dalla squalifica: "Io penso di essere più forte ora, dopo la squalifica. Ma mi ha causato molto dolore essere lontano per quattro mesi, non avere il contatto con i miei calciatori, mi è mancato molto". Conte è tornato, in un'intervista a Sky, a parlare del periodo lontano dal campo per la squalifica per il calcioscommesse. "Io mi auguro che in futuro le cose possano cambiare - ha aggiunto l'allenatore bianconero -. Sono vicino a Cannavaro e Grava (squalificati sempre per le scommesse ndr), così come al Napoli: bisogna punire chi deve essere punito non chi si rifiuta di fare determinate cose ma non le denuncia. Io ho lavorato molto su di me cercando qualcosa di costruttivo in quanto di negativo mi stava capitando".
Mourinho perde ancora, e la panchina del Real Madrid a rischio
Nessuna squadra di Mourinho aveva perso più di 4 partite prima di Natale e il Real è già a quota 7. Con un distacco in classifica dal Barça di 16 punti. Ultimo ko, quello per 3-2 a Malaga. Lo 'Special One', quindi, è sempre più nell'occhio del ciclone. Come ciliegina sulla torta è arrivata anche la panchina per Casillas, storico capitano del Real.
La stampa si è scatenata contro il portoghese. Lui: «Non mi dimetto»
Non succedeva da dieci anni che il portiere capitano della nazionale spagnola e dei merengues, considerato uno dei migliori al mondo nel ruolo, fosse costretto a fare il numero dodici. Mou ha sostenuto che Casillas fosse fuori forma e per questo motivo gli avrebbe preferito la riserva 25enne Antonio Adan. Ma quasi nessuno gli crede. Anche perché il Real ha poi perso 3-2 contro gli andalusi: lo sportivo Marca titola a caratteri cubitali: «La colpa non era di Iker», mentre il concorrente As urla: «Disastro totale senza Iker». Questa volta Mou, espertissimo in guerriglie psicologiche e in artifizi dialettici, forse ha toppato.
A chi gli chiede se pensa alle dimissioni, risponde alla sua maniera: «No, e non temo per il mio posto di lavoro. Questo è il calcio. Non sono un bambino che è arrivato ieri - ha detto - sono conscio del fatto che nel calcio non c'è memoria di quanto fatto in passato. Ma questa pausa arriva al momento giusto». Ma, considerando che i marziani del Barcellona si sono ormai involati a 16 punti di distanza e che Casillas è una sorta di santo laico per i tifosi madridisti, i minuti del portoghese in Spagna sembran proprio contati.
La stampa si è scatenata contro il portoghese. Lui: «Non mi dimetto»
Non succedeva da dieci anni che il portiere capitano della nazionale spagnola e dei merengues, considerato uno dei migliori al mondo nel ruolo, fosse costretto a fare il numero dodici. Mou ha sostenuto che Casillas fosse fuori forma e per questo motivo gli avrebbe preferito la riserva 25enne Antonio Adan. Ma quasi nessuno gli crede. Anche perché il Real ha poi perso 3-2 contro gli andalusi: lo sportivo Marca titola a caratteri cubitali: «La colpa non era di Iker», mentre il concorrente As urla: «Disastro totale senza Iker». Questa volta Mou, espertissimo in guerriglie psicologiche e in artifizi dialettici, forse ha toppato.
A chi gli chiede se pensa alle dimissioni, risponde alla sua maniera: «No, e non temo per il mio posto di lavoro. Questo è il calcio. Non sono un bambino che è arrivato ieri - ha detto - sono conscio del fatto che nel calcio non c'è memoria di quanto fatto in passato. Ma questa pausa arriva al momento giusto». Ma, considerando che i marziani del Barcellona si sono ormai involati a 16 punti di distanza e che Casillas è una sorta di santo laico per i tifosi madridisti, i minuti del portoghese in Spagna sembran proprio contati.
sabato 22 dicembre 2012
Malaga fuori un anno dall'Europa
Provvedimento non vale per la stagione 2012 2013. L'Uefa ha escluso il Malaga dalle Coppe europee per 1 anno a causa dei mancati pagamenti dei debiti (anche nei confronti dei tesserati) accumulati dal club andaluso. Il provvedimento non vale per la stagione in corso, quindi la squadra di Pellegrini potrà regolarmente giocare il doppio confronto con il Porto per gli ottavi di finale della Champions, ma andrà in vigore per la prima stagione calcistica, entro le prossime quattro, in cui il Malaga otterrà di nuovo un posto in Europa.
Se entro il 31 marzo 2013 la società non onorerà i suoi impegni finanziari la squalifica salirà a due anni. Il Malaga appartiene dal 2010 a uno Sceicco del Qatar, Abdullah Al-Thani, cugino dei proprietari del Paris SG, che dopo un primo anno di investimenti 'faraonici' con il venire a galla di tutti i debiti del club ha progressivamente chiuso 'il rubinetto' dei finanziamenti, annunciando anche l'intenzione di cedere il club, proposito poi rientrato anche a causa della mancanza di acquirenti.
Se entro il 31 marzo 2013 la società non onorerà i suoi impegni finanziari la squalifica salirà a due anni. Il Malaga appartiene dal 2010 a uno Sceicco del Qatar, Abdullah Al-Thani, cugino dei proprietari del Paris SG, che dopo un primo anno di investimenti 'faraonici' con il venire a galla di tutti i debiti del club ha progressivamente chiuso 'il rubinetto' dei finanziamenti, annunciando anche l'intenzione di cedere il club, proposito poi rientrato anche a causa della mancanza di acquirenti.
venerdì 30 novembre 2012
Juventus Torino è già derby
Per l'ultimo derby di Torino bisogna tornare indietro di qualche anno: 7 marzo 2009, stadio Olimpico. Ed è Il brivido della prima volta allo Juventus Stadium, il piacere di giocarsi il derby dopo tre anni di B. Il Toro si prepara alla stracittadina più attesa ed inedita con la consapevolezza di affrontare i campioni d’Italia potendo puntare su un gioco collaudato da unire al massimo della grinta.
«Se il Toro affrontasse la Juventus senza un’idea di gioco – spiega Giampiero Ventura alla vigilia -, la partita finirebbe subito. Non solo grinta e concentrazione, ma idee. Così ha fatto la Juventus: idee e qualità. Siamo due realtà diverse, ma sarà un derby giocato».
Vediamo alcuni spezzoni di interviste alla vigilia.
Il tecnico granata alla vigilia del derby: "Andremo allo Juventus Stadium con umiltà, ma con la consapevolezza che se facciamo le cose bene... Vincere sarebbe un'impresa storica"
Mister Ventura, che effetto prova a vivere il derby di Torino per la prima volta?
«Il derby è sentitissimo, perché è davvero una partita particolare. I nostri tifosi si aspettano una vittoria in primis, in seconda battuta un gol che da dieci anni manca e per terza cosa che ci sia partita da Toro. La squadra che sa quello che deve fare con grande applicazione».
Lei da una stagione e mezza batte il tasto sul giocare da protagonisti allo Juventus Stadium…
«L’anno scorso fu un’annata importante per Juve e Toro, ora questa è la festa di Torino. Sarà bello giocarsela e andiamo allo Juventus Stadium con umiltà e la volontà di giocarcela. E’ motivo di orgoglio, quando siamo partiti l’anno scorso il derby era un sogno. Ora giochiamocelo».
Il primo derby, a 7 anni, lo vinse segnando tre gol. Nessuno come Claudio Marchisio può raccontare cosa è oggi la sfida tra la Juve e il Toro che lui interpreta da 19 dei suoi 26 anni. «Ho nostalgia delle finali che giocavamo da bambini contro i granata, magari a mezzogiorno in pieno giugno - racconta il centrocampista bianconero nella nostra intervista esclusiva - perchè dopo c’era la grigliata e si andava tutti a mangiare: i genitori discutevano tra loro e noi ricominciavamo a giocare mescolandoci a quelli del Toro».
Marchisio parla dei derby giocati in una Juve che investiva sempre più sui giovani mentre il Toro smantellava il suo formidabile vivaio e ricorda quelli seguiti a bordo campo come raccattapalle: «Ero dietro la porta, quando Salas sbagliò il rigore del 4-3 perché uno del Toro aveva scavato una buchetta sotto il pallone. Quello fu l’ultimo derby come Dio comanda». E il prossimo? «Dopo tre anni il Toro avrà voglia di giocarselo alla pari e ha le capacità per farlo. Ma noi non siamo in crisi e la Champions non ci condizionerà».
La testa è soltanto per questa partita perché è la più importante ora. Sappiamo che abbiamo perso dei punti importanti nelle ultime giornate di campionato, sia con la Lazio che con il Milan, quindi dobbiamo concentrarci adesso sul campionato, perché le squadre dietro di noi si sono avvicinate moltissimo. L'uomo derby? Speriamo che possa essere un giocatore della Juventus".
domenica 18 novembre 2012
Anticipi della 3/a giornata di serie A 2012 2013 pagelle e tabellini
La Lazio frena 1a Juventus nel primo anticipo della 13/a giornata della Serie A. E' finito 0-0 a Torino con i padroni di casa più volte pericolosi. Più propositivi i bianconeri: miracolo di Marchetti su tiro di Vidal al 17' st. Traversa di Bonucci al 30' st. Ritmi alti anche nel primo tempo con Giovinco, il più pericoloso, che ha sfiorato più volte il gol al 19', al 32' e al 33'. Dias infortunato al 20'.Nella ripresa il portiere della Lazio si supera prima su deviazione di Quagliarella, poi in altre occasioni.
Nel secondo anticipo di serie A Napoli e Milan pareggiano 2-2 al San Paolo. Padroni di casa subito in vantaggio al 4' con un tiro da fuori area di Inler che sorprende Abbiati. Il raddoppio arriva al 30' con un tiro deviato di Insigne, che poco dopo fallisce una clamorosa occasione per chiudere il match. Il primo tempo si conclude con un gran gol di El Shaarawy al 44', che poi concede il bis al 37' della ripresa completando la rimonta. Il Milan ha ora 15 punti in classifica, il Napoli 27. Decisivo l'ingresso di Robinho, che con un colpo di genio serve un assist che vale un gol.
Riportiamo le pagelle e i tabellini dei due anticipi pubblicate sul sito http://www.calciomercato.it/.
JUVENTUS
Buffon 6 - Praticamente inoperoso.
Barzagli 6,5 - Come di consueto sempre preciso e ordinato negli interventi, dove Klose non passa una volta, non disdegna qualche discesa di gran carriera oltre la metà campo.
Bonucci 6 - Sfortunato in occasione della traversa colpita su un calcio d'angolo, svolge positivamente il ruolo di primo regista della squadra.
Chiellini 6 - Si destreggia bene sul centro sinistra e non corre rischi clamorosi.
Isla 6 - Dopo una prima frazione leggermente sottotono, cresce nella ripresa, anche se comunque appare ancora in non perfetta forma. La generosità non manca. Dal 70' Pepe 6 - Svolge il ruolo di esterno sulla falsa riga di Isla: spinge molto senza però ottenere i risultati sperati.
Vidal 7 - Morde caviglie e morale avversari con il piglio da chi vuole affermare la propria supremazia sul centrocampo.
Pogba 6 - Qualche interessante iniziativa offensiva e diligenza nella distribuzione del gioco. Buona prova. Dal 84' Bentdner s.v
Marchisio 6 - Consueta corsa e tempi d'inserimento che però non portano i frutti sperati.
Asamoah 6 - Non è il solito treno ma le azioni più pericolose dei padroni di casa partono spesso dalle sue parti.
Giovinco 6,5 - Gli manca solo il gol, in quanto gioca con classe e sapienza tattica, sfiorando due volte il sigillo dopo un paio di giocate per palati fini.
Quagliarella 5,5 - Meno spumeggiante che in altre occasioni e meno pericoloso in fase conclusiva. Biava su di lui ha gioco facile. Dal 67' - Matri 5,5 - Continua il suo periodo di appannamento. Poco incisivo.
All. Alessio 6 - La Juventus attacca per almeno 75' ma ciò nonostante non riesce a portare a casa la posta piena. L'assenza di un killer d'area di rigore inizia a diventare un ritornello troppo frequente e che inizia a portare via punti preziosi alla truppa bianconera. Domani l'Inter può riportarsi a -2. Insomma, col Chelsea sarà una sfida decisiva sotto tutti i punti di vista.
LAZIO
Marchetti 7,5 - Para di tutto. Se la Lazio esce imbattuta da Torino lo deve alle sue grandi prodezze.
Konko 6 - Diligenza in fase difensiva e appoggio costante alle rare ripartenze laziali. Nella ripresa rischia l'autogol ma salva il risultato su un traversone di Isla.
Biava 7 - Non sbaglia nulla e gioca sempre d'anticipo sugli avversari. Il migliore della difesa laziale e uno dei più positivi in assoluto sul terreno di gioco.
Dias 6 - Non sbaglia nulla nei venti minuti in cui rimane in campo, lottando con gli attaccante juventini in pressione e non soffrendo più di tanto. Dal 20' Ciani 6,5 - Ottima prova: entra subito in partita e più volte risulta determinante nel liberare l'area di rigore da situazioni difficili.
Radu 6 - Ottimo rientro. Sulla sinistra gioca con grande dedizione, dimostrando già una buona condizione, alla prima da titolare dopo 7 mesi. Dalla sua parte Isla sfonda poche volte.
Gonzalez 6 - Solito lavoro oscuro di copertura quando Hernanes lascia sguarnito il suo fronte. Per lo scacchiere di Petkovic la sua presenza è fondamentale.
Brocchi 6 - Tiene botta in mediana nonostante una condizione fisica non ottimale e ci mette sempre il piede e grinta. Dal 57' Ederson 6 - Buon impatto sul match: prova a lanciare un paio di contropiedi e contiene a centrocampo le incursioni degli avversari.
Ledesma 5,5 - Soffre un po' quando lo puntano sulla trequarti e non sa giostrare palloni come di consueto, anche a causa della costante pressione juventina.
Hernanes 5,5 - Non supera una volta Barzagli e non illumina la manovra biancoceleste. Con la Juve padrona del campo, un giocatore come lui ne risente.
Candreva 6 - Sempre pronto a sacrificarsi in fase difensiva anche sulla linea di Konko e a riproporsi davanti, dove però non è sempre lucidissimo.
Klose 5,5 - Fa fatica nel far salire la squadra e contro due armadi come Chiellini e Bonucci soffre a livello fisico. Non una delle sue serate migliori. Dal 81' Kozak s.v
All. Petkovic 6 - La sua Lazio è tutt'altro che padrona del campo. Se non c'è lo 0 in classifica è solo merito di uno strepitoso Marchetti. Ma comunque i suoi si difendono in modo ordinato per quasi tutto il match e questo è un punto importante e positivo da cui ripartire.
Arbitro Orsato 6 - Partita intensa ma corretta. Nessun episodio clamoroso da segnalare e buona gestione dell'ambiente e dei cartellini.
TABELLINO
JUVENTUS-LAZIO 0-0
Juventus (3-5-2): Buffon; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Isla (Dal 70' Pepe), Vidal, Pogba (Dal 84' Bentdner), Marchisio, Asamoah; Quagliarella (Dal 67' Matri), Giovinco. All. Alessio.
Lazio (4-5-1): Marchetti; Konko, Biava, Dias (Dal 20' Ciani), Radu; Gonzalez, Brocchi (Dal 57' Ederson), Ledesma, Hernanes, Candreva; Klose (Dal 81' Kozak). All. Petkovic.
Marcatori: -
Ammoniti: 48' Bonucci (JUV), 52' Marchetti (LAZ), 88' Ledesma (LAZ), 95' Vidal (JUV)
NAPOLI
De Sanctis 5,5 - Qualche brivido sulle uscite, un lieve errore di piazzamento sul secondo gol rossonero.
Campagnaro 5,5 - Nel primo tempo è un muro insormontabile, poi perde la bussola quando El Shaarawy inizia a fare il ciclone, allargandosi e stringendosi a suo piacimento. Lo lascia libero di concludere sul gol del pareggio.
Cannavaro 5,5 - Su Bojan è uno spasso, meno quando si ritrova a dover contrastare gli altri attaccanti. Cede alla distanza quando il Milan inizia a fare il Milan.
Gamberini 5,5 - Condivide con Cannavaro la responsabilità del primo gol, quando El Shaarawy poteva essere contrastato un po' prima. Ma c'è da dire che non era semplice, il piccolo Faraone pesca un coniglio dei suoi dal cilindro.
Maggio 5 - Come contro il Genoa, il primo tempo è discreto ma la ripresa un autentico disastro, fotografata da un pallone sparato in curva e dai fischi impietosi quando esce dal campo. (Dal 44' st Vargas sv)
Inler 7 - Un primo tempo esemplare per dedizione, sostanza e anche tanta intelligenza tattica. Il missile che porta in vantaggio il Napoli è soltanto il corollario di 45 minuti mostruosi. Cala un po' nella ripresa, quando il centrocampo rossonero gli prende le misure.
Dzemaili 6,5 - Come il compagno, nel primo tempo la prende sempre lui. Poi inizia ad andare fuori giri e si perde spesso i mediani avversari. Fra i più propositivi nel concitato finale.
Zuniga 5 - De Sciglio lo sovrasta, si perde in quelle finte inutili che caratterizzano le sue giornate di scarsa vena. Esce fra i fischi del San Paolo, forse un po' eccessivi ma che giustificano appieno una insufficienza inevitabile. (Dal 40' st Dossena)
Hamsik 5 - Non gioca malissimo, ma sulla sua prestazione pesa come un macigno un errore solo davanti ad Abbiati, che lo ipnotizza letteralmente. Era successo anche col Torino, e non è un caso se per la seconda volta consecutiva il Napoli si fa riprendere al San Paolo.
Insigne 6,5 - Il suo pressing asfissiante manda in crisi i difensori, sente che è la partita della svolta e si impegna come un matto. Poi il gol che lo consacra a nuovo idolo del San Paolo, per la "gioia" di Pandev. Purtroppo sul 2-0 pecca di eccessivo altruismo e non chiuda la partita. Sul 3-0 per il Milan sarebbe stata veramente dura. (Dal 20' st Mesto 5 - Piazzato fuori ruolo, non incide mai).
Cavani 5,5 - La generosità non gli manca, oggi però non è mai pericoloso, gravita sempre troppo lontano dalla porta.
All. Mazzarri 5 - Un inizio da sogno, con lo spartiacque dell'azione sprecata da Insigne. Poi il tracollo di un Napoli che nel secondo tempo è rimasto negli spogliatoi, con l'aggravante della sostituzione del giovane talento con Mesto, piazzato peraltro fuori ruolo. Stavolta non gli dice bene.
MILAN
Abbiati 4,5 - Imperdonabile sul primo gol, quando battezza male la traiettoria; addirittura comico sul tiro di Insigne, che gli passa tra le gambe adagiandosi in rete. Si rifà parzialmente nella ripresa con un paio di ottime parate, ma non basta.
De Sciglio 7 - Asfalta Zuniga sulla sua fascia, in un primo tempo negativo per tutti lui dà l'assist ad El Shaarawy per il 2-1. Continua a percuotere l'avversario per tutto il secondo tempo, arrivando spesso a crossare.
Mexes 6,5 - Elegante in chiusura, soprattutto nell'anticipo. Il migliore della difesa.
Acerbi 6 - Insigne gli va via che è un piacere, troppo imponente lui per un folletto così sgusciante. Il 90% delle azioni pericolose del Napoli nascono dalla sua parte. Si assesta un tantino nella ripresa.
Constant 5 - Ci mette parecchia corsa ma prende alcune pause pericolosissime, tipo quella che nel primo tempo stava per mandare a rete per la seconda volta un caparbio Insigne. Il giovane partenopeo grazia lui e il Milan, sarebbe stato il gol del tracollo rossonero.
Montolivo 6 - Un retropassaggio da paura che poteva costare caro, per il resto soffre il pressing asfissiante di Dzemaili senza mai trovare il bandolo della matassa. Più positivo nella ripresa, come del resto tutta la squadra. (Dal 30' st Pazzini sv)
De Jong 6 - Si ritrova spessp a correre anche per i compagni, quando poi il Milan torna a ragionare come dovrebbe fare sempre il suo apporto in termini di sostanza si rivela prezioso.
Nocerino 5,5 - Di lui si ricordano soprattutto una serie di conclusioni sbilenche, che meritano i fischi del San Paolo.
Boateng 5,5 - Ci prova e fa parecchio movimento, ma non è mai realmente decisivo nell'economia del match. (Dal 35' st Robinho 7 - Entra che vuole spaccare il mondo, e in effetti ci riesce. Un passaggio smarcante per El Shaarawy che vale come un gol, e infatti esulta come se avesse segnato lui. Giustamente).
El Shaarawy 7,5 - Tre palloni giocabili, due finiscono in rete. E il primo gol è un'autentica perla, di quelle che identificano un campioine. Il Milan in questo momento è lui, ossigeno puro per Allegri.
Bojan 5 - Mai pericoloso, un paio di errori grossolani e una goffa simulazione al limite dell'area che gli costa l'ammonizione. Non è la sua serata. (Dal 40' st Niang sv)
All. Allegri 6 - Ci crede, e fa bene, quando il Napoli inizia a calare alla distanza. Mettere altri tre attaccanti sa tanto di mossa della disperazione, ma è una mossa che paga, visto che è proprio il neo entrato Robinho a togliergli le castagne dal fuoco.
Arbitro Bergonzi 5 - Permissivo, forse un po' troppo. A un certo punto, come da sua abitudine, sale in cattedra e si mette a fare il protagonista, irritando tutti ma soprattutto la squadra di casa.
TABELLINO
NAPOLI-MILAN 2-2
NAPOLI (3-4-2-1): De Sanctis, Campagnaro, Cannavaro, Gamberini; Maggio, Inler, Dzemaili, Zuniga; Hamsik, Insigne (20' st Mesto); Cavani. A disp. Rosati, Fernandez, Aronica, Grava, Donadel, El Kaddouri, Dossena, Mesto, Vargas, Colombo. All. Mazzarri.
MILAN (4-3-3): Abbiati; De Sciglio, Mexes, Acerbi, Constant; Montolivo (30' st Pazzini), De Jong, Nocerino; Boateng (34' st Robinho), Bojan, El Shaarawy. A disp. Amelia, Zapata, Yepes, Flamini, Emanuelson, Traorè, Niang, Pazzini, Pato. All. Allegri
Arbitro: Bergonzi
Marcatori: 4' Inler (N), 30' Insigne (N), 44' El Shaarawy (M), 37' st El Shaarawy (M)
Ammoniti: Cavani, Campagnaro, Cannavaro, Bojan
venerdì 9 novembre 2012
Derby Lazio Roma 12ma giornata 2012-2013
In attesa del derby diamo qualche numero, innanzitutto l'ultimo pareggio risale al 29 aprile 2007 quando, in serie A, è stato 0-0 in casa giallorossa: nelle successive 11 sfide lo score ha visto 4 successi biancocelesti e 7 vittorie della Roma. L'unico derby - invece - che si è giocato l'11 novembre, come avverrà domenica prossima, è finito in pareggio: 0-0 nel 1984, in casa giallorossa.
La Roma ha sempre segnato almeno un gol in ciascuna delle ultime 13 gare ufficiali disputate in assoluto, per altro tutte di campionato, per un totale di 31 reti all'attivo. L'ultimo digiuno giallorosso risale al 1 maggio scorso: 0-0 in casa del Chievo Verona, in serie A. Zdenek Zeman non ha mai vinto in casa della Lazio su 7 precedenti, in cui le sue squadre hanno raccolto 4 pareggi e 3 sconfitte.
Nel derby il pericolo numero per la Roma sarà senza dubbio Miroslav Klose. Secondo Nicolas Burdisso, l'attaccante tedesco rappresenta il punto di forza della Lazio e il principale avversario con cui la difesa giallorossa dovrà fare i conti domenica pomeriggio allo stadio Olimpico. "Ho tanti ricordi brutti di Klose, non solo per l'ultimo derby, ma anche per gli ultimi due Mondiali in cui ci ha fatto gol - le parole dell'argentino che non dimentica le reti della punta messe a segno nelle sfide tra Argentina e Germania nel 2006 e 2010 - E' un attaccante eccezionale, dentro l'area è il più forte assieme a Milito in tutto il campionato italiano. Mi auguro che domenica riusciremo a marcarlo come si deve fare con un campione di questo livello, ma dovremo stare attenti a tutta la Lazio che ha un ottimo organico". "Per noi avere Daniele in campo è qualcosa in più perché sappiamo quale è il suo livello, sappiamo come si sentono gli avversari quando lui è in campo – ha sottolineato Burdisso intervistato da Sky Sport24 - per noi lui è un simbolo. Noi abbiamo bisogno del De Rossi vero, di quello che ci trascina tutti e io penso che in questo momento ha la testa giusta per giocare bene a calcio.
"Onestamente non penso proprio alla Roma. Il rispetto è dovuto, è una grande squadra e una grande società, ma noi giochiamo in casa, davanti il nostro pubblico, e conta solo la vittoria. Sappiamo che il loro modo di giocare é molto offensivo ma conosciamo anche i loro punti deboli e come colpirli". A due giorni dal derby con la Roma, il ds della Lazio, Igli Tare, ai microfoni di Sky Tg24 ostenta sicurezza per la sfida che vedrà i biancocelesti di Vlado Petkovic opposti ai giallorossi di Zeman. A tranquillizzare il dirigente è stata anche la vittoria di ieri sera col Panathinaikos, in Europa League: "un risultato importante per il cammino in Europa e alla vigilia del derby ci tenevamo ad una vittoria che poteva darci tanta fiducia. Una partita in cui sono riusciti a sbloccarsi i nostri attaccanti con Kozak e Floccari e dove Zarate si è mosso bene", riconosce l'albanese. Ora, però, la testa è solo alla stracittadina, "un campionato a sé". Ma anche per Zeman andrà in scena una sorta di derby personale.
"Fa parte ormai della storia del derby, è un allenatore che lo ha vissuto su tutte e due le sponde e penso che una parte del suo cuore domenica sarà un po' laziale", rileva il ds che confida ancora in Miroslav Klose per aggiudicarsi la stracittadina. "Klose nervoso? E' difficile notarlo, un tedesco non fa trasparire le sue emozioni - spiega il laziale -.E' un grande campione, un'arma in più per questa squadra: con la sua esperienza e la sua voglia è un punto di riferimento importante in campo e fuori. Ora ha imparato l'italiano ed più coinvolto".
giovedì 1 novembre 2012
Risultati 10/a giornata Serie A per la Juventus è già record
Da quando si assegnano tre punti per vittoria mai nessuno 28 punti su 30. La Juventus ha abbattuto due tabù con la 10/a giornata 2012 1013- non batteva il Bologna dal 21 febbraio 2010 (2-1 in Emilia) e non lo aveva mai fatto nei campionati 2010/11 e 2011/12 e, sopratutto, non aveva ancora mai vinto in questa stagione nei turni infrasettimanali (3 pareggi in Champions, uno a Firenze in campionato il 25 settembre scorso), la Juventus si conferma sempre più da record salendo a 28 punti in classifica, laddove mai nessuno era salito dopo 10 giornate di campionato da quando si assegnano 3 punti per vittoria, ossia dal campionato 1994/95.
La Juventus di Capello 2005/06, che era partita con 9 vittorie nei primi 9 turni, perse alla decima partita, 1-3 a San Siro contro il Milan di Ancelotti. La Juventus porta a 49 le giornate utili consecutive in campionato (-9 dal record storico del Milan di Capello dei primi anni novanta), ha il miglior attacco del torneo (22 gol segnati, come la Roma), la miglior difesa (5 reti al passivo), ha mandato in gol 12 giocatori finora in dieci turni di campionato, e conferma la propria attitudine a cambiare faccia nei secondi tempi: anche stasera da 0-0 a 2-1 finale: ora sono 15 i punti in più conquistati nelle riprese rispetto ai risultati al 45' dopo appena 900' di campionato. E ad un certo punto la Juventus stava per centrare un altro record: era a +6 sulle immediate inseguitrici, risultato riuscito finora solo alla Roma 2000/01, che resta detentrice almeno di questo primato.
Turno infrasettimanale ricco di gol, dopo l'anticipo finito 2-2 tra Palermo e Milan, in campo sono scese 16 squadre in attesa del posticipo Genoa-Fiorentina. La Juventus ha battuto ma solo nei minuti di recupero il Bologna; il Napoli, senza Cavani, è stato sconfitto a Bergamo dall'Atalanta, e viene scavalcato al secondo posto dall'Inter, nuova anti-Juve, che ha battuto in rimonta la la Sampdoria. Lazio-Torino all'Olimpico di Roma è finita 1-1. Sull'altra sponda del Tevere, altra sconfitta per la Roma Zeman sotto 3-2 a Parma. Clamorosa quarta vittoria consecutiva del Cagliari.
“Ora ci godiamo questa vittoria, da domani penseremo all'Inter. Pogba è un giocatore concreto, ha disputato un'ottima partita, ma ha anche commesso diversi errori. Chi ha giocato stasera ha fatto la propria parte, perché rientra in un'organizzazione di gioco. La sostituzione di Quagliarella era programmata, in quel momento l'ho visto in difficoltà dopo che aveva giocato una buona partita''. Lo ha detto Angelo Alessio, allenatore della Juventus dopo la vittoria sul Bologna.
I risultati della 10 giornata 2012-2013
A Bergamo: Atalanta-Napoli 1-0
a Cagliari: Cagliari-Siena 4-2
a Verona: Chievo-Pescara 2-0
a Genova: Genoa-Fiorentina (giovedì 1 novembre ore 20:45);
a Milano: Inter-Sampdoria 3-2
a Torino: Juventus-Bologna 2-1
a Roma: Lazio-Torino 1-1
a Palermo: Palermo-Milan 2-2
a Parma: Parma-Roma 3-2
a Udine: Udinese-Catania 2-2
domenica 28 ottobre 2012
La Juventus vince a Catania, e il presidente Pulvirenti accusa
La Juventus passa a Catania 1-0 nell'anticipo delle 12.30 della 9/a di A. Ma farà molto discutere il gol prima concesso poi annullato al Catania al 26': Bergessio batte Buffon dopo un palo colpito da Spolli, Gervasoni prima convalida poi dopo consultazione con Rizzoli (arbitro di porta) annulla per fuorigioco, che dalle immagini non risulta.
"Il gol di Bergessio lo ha annullato la panchina della Juventus. Il guardalinee lo aveva dato": su Sky va in onda l'ira del presidente del Catania, Antonino Pulvirenti, dopo la sconfitta per 1-0 con i bianconeri. "Ci sono sono sette arbitri e nessuno vede niente - aggiunge - Questa è più di una sudditanza psicologica".
E' un fiume in piena Pulvirenti, durissimo con la terna arbitrale dopo la rete ingiustamente annullata al 25': "Il gol di Bergessio lo ha annullato la panchina della Juve. Il guardalinee lo aveva dato. Ci sono sette arbitri e nessuno vede niente. Questa è più di una sudditanza psicologica". "Gervasoni mi ha chiesto scusa a fine partita. Gli ho detto che deve chiedermi scusa due volte: una perché ha annullato un gol regolare; l'altra perché mi ha espulso senza motivo. Cosa dobbiamo fare per giocare contro la Juventus? Pensavo che certi tempi fossero finiti". È il terzo episodio che ci capita dopo Parma e dopo l'Inter, avete visto cosa è successo: un gol regolare annullato a noi e un gol irregolare concesso alla Juve. E poi sette ammoniti, quindi l'espulso era nell'aria. Cosa dovremmo fare? Continuare a partecipare o dobbiamo assistere passivamente a queste cose? Ci sono sette arbitri...".
Il gol del Catania era regolare, ma non avrebbe inciso in maniera decisiva sulla partita. Nessuno può escludere che la Juventus potesse ribaltare il risultato, considerando anche il fatto che abbiamo dominato per tutta la partita. Riconosco l'errore degli arbitri, ma dico anche che la vittoria è assolutamente meritata". Intervistato da Sky, l'amministratore delegato della Juventus Beppe Marotta parla del caso del giorno, che ha suscitato le ire del presidente del Catania Antonino Pulvirenti. "Ho rivisto l'azione dalle vostre immagini - dice ancora Marotta a Sky -: c'é stato un consulto tra il giudice di linea, il guardalinee e l'arbitro, per cui mi sembra illogico insinuare che i nostri giocatori abbiano un potere tale da condizionare la decisione degli arbitri, che prima di annullare il gol si sono consultati. Credo che rispetto al campionato scorso la differenza la stia facendo la partecipazione alla Champions, che ci sta togliendo qualche energia".
sabato 27 ottobre 2012
Calciomercato Milan per gennaio 2013 è già rivoluzione?
Come riportato dal 'Corriere dello Sport', la società rossonera vuole dare una svolta decisa, a partire già da dal calciomercato di gennaio, sia in entrata che in uscita. Tra i tanti i nomi: c'è anche lo svincolato Drenthe. Per fare cassa e finanziare la campagna-acquisti di gennaio 2013 potrebbero essere ceduti alcuni pezzi pregiati dell’organico rossonero: Boateng ha richieste da parte del Bayern Monaco; Abramovich si è rifatto vivo per Pato; Robinho è il sogno ormai non più tanto segreto del Santos. Queste cessioni potrebbero far ricavare al Milan una cinquantina di milioni di euro più un’altra cifra decisamente consistente (altri 30 milioni) di ingaggi risparmiati.
Un'involuzione pesante soprattutto per Boateng che nei primi due anni al Milan aveva fatto vedere cose importanti mentre quest'anno sembra un giocatore non adatto a giocare a questi livelli; forse risente dell'assenza di Ibrahimovic, forse vive un periodo negativo in assoluto, fatto sta che il suo rendimento è stato assolutamente insufficiente. Pato invece a causa dei suoi continui problemi fisici continua a rinviare la sua consacrazione definitiva. Il calciomercato del Milan ha deciso di cedere i tre qualora arrivassero offerte importanti, in particolare per quanto riguarda il ghanese. Si parla anche di un Abramovich disposto a mettere sul tavolo delle offerte circa 30 milioni di euro per il Papero: sarebbe un bel colpo dopo che la cessione di Pato al Paris Saint Germain era fallita. Il Milan questa volta non si tirerebbe indietro davanti a un'offerta del genere.
In entrata il sogno resta Mario Balotelli, mai in imbarazzo nel confessare le proprie simpatie rossonere, ma si pensa anche a Miralem Pjanic, in difficoltà alla Roma dopo l'arrivo di Zeman. E poi Mapou Yanga Mbiwa, inseguito senza esito la scorsa estate.
C'è anche qualche occasione a basso costo da prendere in considerazione. Come l'ex Real Madrid Royston Drenthe, ragazzo prodigio finito in disgrazia e senza una squadra: l'olandese spera in una chiamata, il suo agente ha ammesso che il Milan ci sta pensando. Così come in società si sta pensando a un ritorno immediato di Alexander Merkel, il talentino tedesco prestato al Genoa.
Non si può dire che abbiano deluso, perché forse nessuno sperava seriamente nella loro esplosione, Didac Vilà, Traoré e Mesbah. Tre elementi di troppo, nella rosa di Allegri. Specialmente il centrocampista maliano, preso a parametro zero dal Nancy ma mai convincente. Mentre l'ex leccese è stato a un passo dalla cessione già ad agosto, senza però che il Milan trovasse un accordo con Palermo e Torino.
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sabato 20 ottobre 2012
Juventus-Napoli le formazioni ufficiali ottava giornata 2012-2013
Niente Juventus-Napoli per Gigi Buffon. L'ultimo provino ha dato esito negativo e il portiere salta il big match per lasciare il posto a Storari. Anche Mirko Vucinic non ce la fa: a tenerlo fuori è l'influenza intestinale che gli ha portato anche febbre.
Migliori le notizie, invece, in casa Napoli. "Cavani e Vargas sono in buone condizioni, nonostante che abbiano fatto il giro del mondo in dieci giorni. Domani valuterò tutta la situazione e sceglierò la formazione più adatta". Walter Mazzarri non lo dice espressamente ma fa chiaramente capire che sulla utilizzazione di Cavani, nonostante l'inevitabile stanchezza dell'uruguaiano, non c'é alcun dubbio. "Stamattina ho visto tutti i giocatori, compresi gli ultimi arrivati, in buone condizioni.
Comunque, io stesso dopo un po' di tempo dall'inizio della partita, capirò se i viaggi dei nazionali avranno influito sul loro rendimenti", ha concluso Walter Mazzarri. Il quale resta intanto fiducioso sul risultato dell'incontro di sabato nonostante la Juventus di Antonio Conte sia imbattuta in campionato "perché noi possiamo mettere in difficoltà chiunque". Il tecnico azzurro ha negato che l'imbattibilità dei bianconeri sia dovuta alla modestia degli avversari in Italia: "Neanche i campioni d'Europa del Chelsea hanno battuto la Juve. No, loro sono davvero forti". Mazzarri torna a parlare anche della polemica seguita alla mancata presentazione della squadra alla premiazione di Supercoppa, contro la Juve, a Pechino: "Il tempo ci ha confermato che abbiamo fatto benissimo. Saremmo stati lì, in campo, solo a calmare i giocatori. Dopo quella partita mi è venuta, ma davvero, voglia di smettere".
A dirigere il match clou della ottava giornata in serie A, in programma sabato 20, alle 18,00 sarà Antonio Damato, della sezione di Barletta.
Sono state appena diramate la formazioni ufficiali di Juventus-Napoli, primo anticipo dell'ottava giornata di Serie A 2012/2013. Sfida tra le due capoliste del campionato, tra rientri all'ultimo secondo e forfait che hanno sconvolto i piani.
Conte deve fare a meno di Buffon e Vucinic, non convocati: al loro posto in campo Storari e Fabio Quagliarella. Centrocampo confermato, Pogba e Matri partono dalla panchina.
Mazzarri risponde con Cavani titolare nonostante la settimana fatta di voli stra-chilometrici: insieme a lui Pandev e Cavani, a centrocampo c'è Behrami. Lorenzo Insigne parte dalla panchina.
Eccole le formazioni ufficiali:
JUVENTUS (3-5-2): Storari; Barzagli, Bonucci, Chiellini; Lichsteiner, Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah; Quagliarella, Giovinco. A disposizione: Rubinho, Branescu, Lucio, Caceres, Marrone, Pogba, Padoin, Isla, Giaccherini, Matri, Bendtner. All: Alessio.
NAPOLI (3-4-1-2): De Sanctis; Campagnaro, Cannavaro, Gamberini; Maggio, Inler, Behrami, Zuniga; Hamsik; Pandev, Cavani. A disposizione: Rosati, Colombo, Grava, Aronica, Uvini, Fernandez, Mesto, Dzemaili, Donadel, Dossena, Insigne, Vargas. All: Mazzarri
sabato 6 ottobre 2012
Derby di San Siro 2012, Milan Inter si inizia con la partita delle battute
"Arriviamo al derby con tante speranze di far bene come ieri sera. Inter favorita? Nel derby non si sa mai". E' quanto ha dichiarato dal presidente Massimo Moratti all'uscita dagli uffici della Saras in centro a Milano, il giorno dopo la vittoria contro il Neftchi e alla vigilia dell'incontro con il Milan, domenica a San Siro
Andrea Stramaccioni, tecnico dell'Inter. La Presse "Milan favorito? Era una battuta. E' difficile ritenere una delle due squadre favorita, siamo solo alla settima giornata ed entrambe le formazioni hanno cambiato molto quest'anno. E' la classica partita da tripla in schedina, sfugge dal pronostico".
Si presenta così Andrea Stramaccioni alla conferenza stampa di vigilia del derby contro il Milan. "La formazione? L'Inter entra in campo sempre per vincere, con la Fiorentina ha giocato Coutinho non per difenderci ma per attaccare. L'importante è preparare la partita nei dettagli e che ci sia sintonia tra giocatori e allenatore. Cassano uomo derby? Io spero che sia un giocatore con la maglia
"Hanno avuto un giorno di riposo in più? Hanno anche avuto una partita più intensa. Certo il rammarico di poter fare un solo allenamento con tutta la squadra c'è. Noi furbi? Penso che Allegri facesse riferimento all'esperienza, noi non siamo una squadra furba. Ho avuto la fortuna di avere un mix tra giocatori esperti che hanno scritto la storia di questo club e altri più o meno giovani che possano essere il futuro del nuovo ciclo dell'Inter. Il risultato di domani, comunque, può aiutare, ma non cambiare la nostra stagione".
E' l'Inter la favorita nel derby di domani: ne è convinto l'allenatore del Milan Massimiliano Allegri. "Credo che il derby sia una partita diversa dalle altre, in cui non c'é un favorito anche se di solito è favorito chi è avanti in classifica: ora - ha osservato Allegri alla vigilia - i nerazzurri sono avanti 5 punti quindi i favoriti sono loro".
Per vincere il derby al Milan servirà una buona dose di furbizia. Ne è convinto Massimiliano Allegri, consapevole che l'Inter può contare sull'esperienza di tanti veterani come Cambiasso, Milito, Zanetti e Samuel. "Sono tutti giocatori che hanno tante battaglie alle spalle - ha osservato l'allenatore rossonero - L'Inter è una squadra furba, esperta e con tante qualità tecniche. Noi dovremo essere più furbi di loro". "A volte - ha continuato Allegri - non si gioca a calcio, l'importante è non prendere gol e gestire le situazioni. Questo lo acquisisci con l'esperienza. L'Inter ne ha di più quindi noi dovremo essere più furbi".
Per il derby Massimiliano Allegri medita un cambio di modulo, dal 4-2-3-1 alla difesa a tre. "Potremmo anche giocare in maniera speculare all'Inter ma lo deciderò oggi pomeriggio - ha spiegato l'allenatore del Milan - Mercoledì abbiamo finito la partita contro lo Zenit con la difesa a tre, che avevamo già provato da un po' di tempo perché ci possono essere situazioni in cui la squadra ha bisogno di giocare in maniera diversa". "Credo che l'Inter usi lo stesso sistema delle ultime uscite, devo valutare come può andare la partita - ha aggiunto Allegri -. La difesa a tre può essere un'idea per uno sviluppo di gioco più offensivo. Poi tutti parlano di difesa a tre ma in realtà si difende a cinque".
La vittoria in Champions League ha dato più tranquillità? "La parola 'tranquillo' non mi piace - ha replicato Allegri -, vedo lavorare ogni giorno i ragazzi e credo si debba migliorare velocemente perché paghiamo un po' di inesperienza e mancanza di malizia. I ragazzi lo sanno e mettono sempre più attenzione anche in allenamento".
domenica 30 settembre 2012
Risultati della 6a giornata di Serie A 2012/2013
Il Napoli raggiunge la Juve grazie ad un gol di Cavani contro la Samp; successi interni per la Lazio contro il Siena, per il Palermo di un super Miccoli contro il Chievo e per il Bologna contro il Catania; il Pescara vince a Cagliari e inguaia Ficcadenti mentre pesante ko dell'Atalanta contro il Torino.
Atalanta-Torino 1-5
Bologna-Catania 4-0
Cagliari-Pescara 1-2
Lazio-Siena 2-1
Palermo-Chievo 4-1
Sampdoria-Napoli 0-1
Inter-Fiorentina (il posticipo di questa sera)
Udinese-Genoa 0-0
Juventus-Roma 4-1
Parma-Milan 1-1
Classifica del campionato di Serie A al termine della 6/a giornata (Inter-Fiorentina si gioca alle 20,45): Juventus e Napoli 16; Lazio 12; Sampdoria (-1) 10; Inter 9; Torino (-1), Fiorentina, Roma, Genoa e Catania 8; Milan, Bologna e Pescara 7; Parma e Udinese 6; Atalanta (-2) 5; Palermo 4; Chievo 3; Cagliari e Siena (-6) 2.
Sampdoria e Torino penalizzate di 1 punto.
Atalanta penalizzata di 2 punti.
Siena penalizzato di 6 punti.
Fiorentina e Inter una partita in meno.
Il pomeriggio della sesta giornata di Serie A ha regalato gol ed emozioni. Dopo il pareggio tra Parma e Milan e la larga vittoria della Juventus contro la Roma, Napoli e Lazio hanno risposto alla grande. I partenopei hanno raggiunto i bianconeri superando di misura in trasferta la Sampdoria, mentre la Lazio ha battuto in casa il Siena. Protagonisti assoluti della giornata Gilardino che con una doppietta ha spianato la strada al Bologna contro il Catania e Miccoli. L’attaccante del Palermo, con una tripletta, ha trascinato la sua squadra contro il Chievo: strepitoso il 3° gol con un tiro da centrocampo. Pesantissime vittorie esterne per il Torino a Bergamo e per il Pescara a Cagliari.
Sampdoria-Napoli 0-1 – Brutta partita a Marassi condizionata da tantissimi falli e da pochissime occasioni da gol. Gioco molto spezzettato nel primo tempo con Mazzarri che è stato espulso per proteste da Tagliavento, con l’arbitro che ha sventolato moltissimi cartellini gialli. Al 20° della ripresa è arrivata la svolta del match con Hamsik lanciato da Inler ha costretto al fallo da rigore Gastaldello: secondo giallo per il capitano blucerchiato e rigore per la Samp con Cavani che dal dischetto ha battuto Romero. Un gol risultato decisivo per la vittoria del Napoli, visto che il match non ha regalato più colpi di scena.
Lazio-Siena 2-1 – Agli uomini di Petkovic è bastato il primo tempo per regolare la pratica Siena. I padroni di casa hanno sbloccato il risultato al 16°: gran colpo di testa di Ederson con una leggerissima deviazione di Klose per l’1 a 0 biancoceleste. Un quarto d’ora dopo è arrivato il raddoppio con Ledesma. L’argentino della Lazio ha realizzato un rigore concesso per fallo di Pegolo su Klose. Secondo tempo avaro di emozioni fino al 45° quando Paci ha accorciato le distanze ma non è servito agli ospiti per raggiungere il pareggio.
Palermo-Chievo 4-1 – Al Barbera è andato in scena il Miccoli-Show. L’attaccante ha realizzato una tripletta da urlo trascinando i suoi al successo. Il primo gol del salentino è arrivato al 12° direttamente su calcio di punizione. Al 27° il Chievo ha trovato il pareggio con Marco Rigoni che dal corner ha disegnato una traiettoria pericolosa che ha beffato la difesa siciliana. Nella ripresa Miccoli è salito in cattedra nonostante l’inferiorità numerica per espulsione di Brienza: prima la doppietta con un gran tiro dopo un doppio dribbling e poi la “perla” del 3 a 0 con un tiro da centrocampo fantastico. Giorgi al 37° ha chiuso i conti dopo un assist ancora di Miccoli.
Bologna-Catania 4-0 – Ottima prestazione degli uomini di Pioli che hanno regolato un Catania irriconoscibile. Ad aprire le marcature ci ha pensato Tiberio Guarente al 18° con un preciso tiro dal limite di sinistro. A cinque minuti dal termine del primo tempo è arrivato il raddoppio con Gilardino che lanciato in profondità ha battuto ancora Andujar. Nella ripresa il copione non è cambiato con ancora Gilardino che al 16° di testa ha centrato il tris. Allo scadere del recupero ci ha pensato Kone a piazzare il poker, per una giornata davvero da incorniciare per gli emiliani.
Atalanta-Torino 1-5 – Pesantissima battuta d’arresto casalinga per l’Atalanta al cospetto di un Torino ben messo in campo. Padroni di casa avanti con Denis al 27°, controllo e tiro a battere Gillet per l’argentino. Al 38° gli ospiti hanno raggiunto il pari con Bianchi su calcio di rigore dopo un fallo di mano di Bonaventura. Nella ripresa i granata prima son passati in vantaggio con Gazzi di testa al 16°, per poi dilagare. Prima Stevanovic, poi D’Ambrosio e poi ancora Bianchi hanno fissato il risultato sull’1 a 5.
Cagliari-Pescara 1-2 – Il club abruzzese di Stroppa ha centrato il secondo successo consecutivo espugnando l’ “Is Arenas. Dopo una super occasione nel primo tempo di Dossena che ha colpito il palo, sono stati gli ospiti nella ripresa a trovare il vantaggio con Terlizzi. Il difensore con una punizione velenosa ha superato Agazzi con la complicità di una doppia deviazione rossoblu. Al 30° Weiss ha raddoppiato dopo l’espulsione di Rossettini per doppio giallo, con un bel piattone di destro che ha spianato la strada ai suoi. Nel finale Pinilla ha riaperto i giochi su calcio di rigore, ma il Cagliari non è riuscito a rialzare la china.
sabato 29 settembre 2012
Hollande e la tassazione al 75%, anche per i club di calcio francesi
Il governo Hollande "inguaia" il Psg di Lavezzi, il consiglio dei ministri ha approvato una legge che già comincia ad agitare il calcio transalpino e i nuovi paperoni arabi.
Con questa imposta voluta il presidente francese Hollande (aliquota del 75% sui redditi superiori a un milione di euro) avrà un effetto disastroso sulla competitività dello sport nel paese». Così gli organismi del calcio transalpino Lfp (Ligue de football professionnel) e Ucpf (Union des clubs professionnels de football) si lamentano della misura governativa presa da Hollande sottolineando che i giocatori di calcio francesi, e le loro società, hanno pagato la cifra record di 622 milione di euro di tasse per l'anno 2010-2011 .
La nuova manovra economica del governo Hollande inguaia tutti i milionari di Francia: chi guadagna più di un milione, come Ibrahimovic ad esempio, dovrà versare il 75% di tasse. Raiola, sembra, che avrebbe inserito una clausola proprio per evitare perdite: un salasso per il PSG.
La Francia ha ufficialmente varato la manovra finanziaria che andrà a toccare pesantemente tutti i portafogli dei superpaperoni transalpini. Calciatori in primis.
Ad esempio il nuovo PSG sponsorizzato dai petrodollari dello sceicco Al Thani: la squadra che non ha badato a spese nell'ultima sessione di calciomercato per assicurarsi campioni come Lavezzi, Lucas, ma soprattutto Thiago Silva e Ibrahimovic.
Contratti che ora, però, rischiano di trasformarsi in un'arma a doppio taglio. Sapete quando guadagna Zlatan Ibrahimovic al PSG? Circa 14 milioni. Netti. Uno stipendio che, con la vecchia tassazione francese, costava al club parigino circa 24 milioni di euro.
Il PSG dovrà pagare per i servizi di un singolo giocatore (Ibrahimovic appunto) la bellezza di 56 milioni di euro netti all'anno. In poche parole, la nuova manovra finanziaria costerà al club per il solo Ibrahimovic un esborso di 32 milioni in più a stagione.
Una mazzata terribile. E stiamo parlando di un solo giocatore. Anche gli arabi, dalle risorse infinite, conosceranno presto il concetto di "lacrime e sangue" sventolato sin dai primi giorni del nuovo governo Hollande.
Carlo Ancelotti il tecnico del PSG ha replicato al presidente Hollande: «Pagherò imposte da record. L'eclissi di Berlusconi mi spiace, aveva a cuore gli interessi dell'Italia».
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domenica 16 settembre 2012
Risultati della 3/a giornata del campionato di calcio di serie A 2012 2013.
a Verona: Chievo-Lazio 1-3
a Firenze: Fiorentina-Catania 2-0
a Genova: Genoa-Juventus 1-3
a Milano: Milan-Atalanta 0-1 (ieri)
a Napoli: Napoli-Parma 3-1
a Palermo: Palermo-Cagliari 1-1 (ieri)
a Pescara: Pescara-Sampdoria 2-3
a Roma: Roma-Bologna 2-3
a Siena: Siena-Udinese 2-2
Torino-Inter alle 20.45
La Lazio ha un grande 'Profeta', com'è chiamato Hernanes e sulle sue giocate si basa la forza di una squadra che un tecnico esperto e capace come Petkovic ha plasmato al meglio. Al Bentegodi va così in scena lo show del brasiliano. Due gol, determinante nella rete di Klose, giocate sontuose che scatenano gli applausi di tutto lo stadio veronese.
Una vittoria mai in discussione che permette alla Lazio di Petkovic di eguagliare quella di Maestrelli che nella stagione dopo lo scudetto vinse le prime tre sfide del campionato. Nessuna sorpresa all'annuncio delle formazioni. Petkovic non ha Lulic al meglio e sulla sinistra schiera Cavanda. Per il resto squadra confermata con Klose terminale offensivo. Di Carlo si affida ancora al vecchio Chievo con il solo Di Michele neo arrivo estivo nell'undici di partenza. Il primo tempo è di netto dominio ospite. Chiaro che la rete in apertura di Hernanes mette la partita sul binario giusto per gli uomini di Petkovic, ma è indubbio che la miglior qualità tecnica, ma per molti versi anche tattica, della Lazio fa la differenza.
La Juventus esce vittoriosa dal match clou di Marassi: il Genoa viene battuto 3-1 in rimonta al termine di una gara intensissima. I padroni di casa hanno molto da recriminare contro se stessi per le troppe occasioni sprecate una volta passati in vantaggio.
Tiene il passo anche il Napoli che al San Paolo vince 3-1 contro il Parma. Consueto schieramento a tre dietro per Mazzarri, che in attacco si affida alla coppia Pandev-Cavani. Speculare il modulo di Donadoni, che in avanti fa giocare Ninis dietro Belfodil.
Continua il buon avvio di campionato della Sampdoria che passa a Pescara 3-2. All’Adriatico Stroppa mette Colucci e Cascione come mediani davanti alla difesa con Vukusic unica punta. Opta per il 4-3-3 Ferrara, con il trio d’attacco composto da Estigarribia, Maxi Lopez ed Eder. Vantaggio doriano con Maxi Lopez, imbeccato da Eder solo davanti a Perin (31’). Estigarribia di sinistro raddoppia (60’). Primo gol in serie A per gli abruzzesi, con un bel destro basso a giro di Celik (75’). Passa appena un minuto e Maxi Lopez gela le speranze di rimonta dei padroni di casa (76’). Arriva a tempo scaduto il secondo gol del Pescara di Caprari con una bordata dalla distanza. Samporia a quota 8, Pescara ancora fermi senza punti.
Una buona Fiorentina piega 2-0 il Catania. Montella (ex tecnico degli etnei) resta fedele al modulo con tre difensori, in avanti sceglie di far partire Toni dalla panchina, le punte sono Ljajic e Jovetic. Maran preferisce Spolli a Bellusci in difesa, l’attacco è affidato a Barrientos, Bergessio e Gomez. Scatenato Jovetic: suo il gol del vantaggio (è il quarto, che gli vale il primato tra i cannonieri) con un sinistro chirurgico sul primo palo (43’). Nella ripresa Toni bagna il suo esordio in maglia viola con una rete: si fa trovare davanti alla porta vuota sul pallone basso del solito Jovetic (65’): per i viola si tratta del primo gol non segnato dal montenegrino. Fiorentina a 6 punti, Catania fermo a 4.
Colpo grosso del Bologna all’Olimpico: i rossoblù (nell’occasione in tenuta bianca) reduci da due sconfitte battono la Roma rimontando uno svantaggio di due reti: all’intervallo i giallorossi conducevano 2-0, al fischio finale il tabellino dice 3-2 per il Bologna. Zeman schiera Tachtsidis perno del centrocampo, attacco a tre con Lamela (preferito a Lopez), Destro e Totti. Per Pioli centrocampo a rombo con Diamanti e Gilardino di punta. La partita sembra in discesa per la ‘Lupa’. Apre la marcatura Florenzi (al bis dopo il gol contro l’Inter) che ribatte in rete di testa dopo un palo di Totti con un gran destro da fuori (7’). Raddoppio di Lamela con un sinistro a giro dal limite dell’area (16’), il Bologna protesta per un presunto fallo che ha lasciato un giocatore felsineo a terra. Nel secondo tempo la squadra di Zeman non sa amministrare il vantaggio e rovina tutto in un minuto: prima Gilardino accorcia le distanze con un bel colpo di testa controtempo a incrociare (72’), poi Diamanti pareggia con un sinistro in diagonale (73’). La rimonta del Bologna è completata nel recupero dal pasticcio tra Stekelenburg e Burdisso che si scontrano su un traversone basso di Garics, Gilardino non si lascia sfuggire l’occasione (91’). Roma inchiodata a 4 punti, primi punti per il Bologna a quota 3.
Rimonta anche al Franchi di Siena, dove i padroni di casa rimediano al doppio vantaggio dell’Udinese: finisce 2-2. Cosmi non rinuncia al 3-5-2, con Rosina e Calaiò coppia d’attacco. Anche Guidolin schiera la difesa a tre e in avanti mette Barreto ad assistere Di Natale. Il tempo di mettere la palla al centro e l’Udinese passa: Basta travolge tutti e di destro fulmina Pegolo (3’). Poco dopo, il serbo si trasforma in uomo assist, si invola sulla destra, scodella al centro per Di Natale che di testa da due passi raddoppia (6’). A inizio ripresa l’Udinese resta in dieci per il secondo cartellino giallo rimediato da Lazzari. Il Siena ne approfitta nel modo migliore. Calaiò di testa su traversone lungo dalla sinistra di Sestu riporta sotto i toscani (70’). Ze’ Eduardo pareggia su rigore, concesso per atterramento di Angelo a opera di Domizzi (77’). Primo punto per l’Udinese, Siena a -4.
Chiude la giornata il posticipo serale Torino-Inter.
Del Piero a Sydney, inizia una nuova avventura
''Non sono venuto a Sydney per concludere la mia carriera, ma per iniziare una nuova avventura. Voglio ancora vincere titoli''.
Sono queste le prime parole pronunciate da Alessandro Del Piero al suo arrivo in Australia. L'ex capitano della Juventus, che ha firmato un contratto biennale con il Sydney FC per circa 1,6 milioni di dollari australiani all'anno, è giunto questa mattina all'aeroporto di Sydney con il volo SQ231 della Singapore Airlines alle 10:20 ora locale (le 2:20 in Italia), accompagnato dalla moglie Sonia, dai tre figli e dalla tata della famiglia.
Ad accoglierlo, oltre ai media australiani, centinaia di tifosi della sua nuova squadra e una nutrita rappresentanza della comunita' italiana.
Nel comitato di benvenuto anche i due italo-australiani che hanno reso possibile il trasferimento: l'agente Lou Sticca e l'amministratore delegato del Sydney FC, Tony Pignata. Dopo aver risposto brevemente ad alcune domande, sia in inglese che in italiano, ed essersi sottoposto alle foto di rito, un sorridente Del Piero, che indossava una sciarpa del Sydney FC e teneva in mano un canguro di peluche giallo, è salito su un'automobile diretto alla sua nuova residenza nei prestigiosi quartieri orientali della città, vicino alle sue celebri spiagge. Il suo esordio in campo e' previsto sabato 6 ottobre a Wellington, in Nuova Zelanda, mentre la prima partita casalinga, che lo vedrà impegnato contro i Newcastle Jets, è stata spostata allo stadio olimpico, che ha una capacità di 84 mila posti: il Sydney FC prevede il tutto esaurito.
Sono queste le prime parole pronunciate da Alessandro Del Piero al suo arrivo in Australia. L'ex capitano della Juventus, che ha firmato un contratto biennale con il Sydney FC per circa 1,6 milioni di dollari australiani all'anno, è giunto questa mattina all'aeroporto di Sydney con il volo SQ231 della Singapore Airlines alle 10:20 ora locale (le 2:20 in Italia), accompagnato dalla moglie Sonia, dai tre figli e dalla tata della famiglia.
Ad accoglierlo, oltre ai media australiani, centinaia di tifosi della sua nuova squadra e una nutrita rappresentanza della comunita' italiana.
Nel comitato di benvenuto anche i due italo-australiani che hanno reso possibile il trasferimento: l'agente Lou Sticca e l'amministratore delegato del Sydney FC, Tony Pignata. Dopo aver risposto brevemente ad alcune domande, sia in inglese che in italiano, ed essersi sottoposto alle foto di rito, un sorridente Del Piero, che indossava una sciarpa del Sydney FC e teneva in mano un canguro di peluche giallo, è salito su un'automobile diretto alla sua nuova residenza nei prestigiosi quartieri orientali della città, vicino alle sue celebri spiagge. Il suo esordio in campo e' previsto sabato 6 ottobre a Wellington, in Nuova Zelanda, mentre la prima partita casalinga, che lo vedrà impegnato contro i Newcastle Jets, è stata spostata allo stadio olimpico, che ha una capacità di 84 mila posti: il Sydney FC prevede il tutto esaurito.
sabato 15 settembre 2012
Figurine Panini esposizione 2012
Ha aperto i battenti al Foro Boario di Modena 'Cose che si attaccano al cuore', mostra che racconta come la famiglia Panini trasformò più di cinquanta anni fa un'idea nell'impresa vincente di figurine che hanno conquistato generazioni di bambini. Sono esposte immagini della raccolte dei Calciatori con le 'fifi', gli album didattici come la 'Storia del Risorgimento', fino a quelli sui cantanti, le serie televisive e i cartoni animati 'Happy days', 'Heidi', 'Sandokan' e 'Nick Carter', 'Star Wars' fino a 'Harry Potter'.
La storia dell'azienda muove i primi passi da una edicola del centro di Modena gestita dai Panini, famiglia numerosa con otto figli, originaria del Maranellese. Dopo tante ricerche, alla fine del 1961 i fratelli trovano un tipografo capace di spiegare come trasformare una foto in bianco e nero in una figurina colorata da inserire nella prima edizione dei 'Calciatori'. Chi visita la mostra ha l'occasione di rivedere alcuni di questi album e pezzi unici che mostrano la genesi delle collezioni.
Tra questi, la bozza della primissima raccolta dei Calciatori, le illustrazioni originali per le raccolte dei personaggi Disney, le 'pizze' con le pellicole da cui venivano tratte le figurine di 'Happy Days' e 'Star Trek'. La mostra inoltre riserva un occhio di riguardo alle idee, passioni, tecnologie e intuizioni dei fratelli Panini e ai loro talenti complementari per il successo dell'azienda. Giuseppe sviluppava infatti i progetti editoriali, Benito seguiva la distribuzione, Umberto creava macchine per automatizzare i processi industriali e Franco e' riuscito a diffondere il marchio anche all'estero.
mercoledì 5 settembre 2012
Alessandro Del Piero: "Ho firmato col Sydney FC"
"Sono felice di annunciare che ho firmato col Sydney FC". Con queste parole in conferenza stampa Alex Del Piero ufficializza il suo futuro e scherza:"Per i prossimi due anni sarò australiano". "Sydney è una scelta diversa da ogni punto di vista -spiega-. Il progetto realizzato su di me è stata la cosa più importante: mi sento ancora un calciatore. Ringrazio tutte le squadre che mi hanno cercato". L'ex capitano della Juventus ha firmato un biennale. Indosserà la maglia numero 10.
"Ho firmato, per i prossimi due anni sarò australiano, e affronterò quella che si prospetta una splendida avventura. Alla fine di questo lungo viaggio non poteva esserci situazione e posto migliore di Sydney. Sono felice, per me è un giorno speciale". Così Alessandro Del Piero sul suo passaggio al Sydney FC.
"Tenevo a ringraziare le squadre che mi hanno cercato da ogni parte del mondo, abbiamo toccato tutti i continenti. E' stato un cammino lungo ma indispensabile per poter analizzare a fondo quale poteva essere la mia migliore scelta". Senza fare nomi di squadre, Alex Del Piero rivela che ha avuto offerte da ogni parte del mondo. "'E' stato divertente saltare da un posto all'altro con la mente - dice ancora - ma oggi il salto è finito e la mia nuova avventura comincia. Andrò a scoprire un paese fantastico".
"E' doveroso ringraziare quello che è stato il mio trascorso e le persone a me vicine, mio fratello, la mia famiglia, mia moglie Sonia. Sarà un periodo di grandi cambiamenti ma continuerò a tifare per la squadra in cui sono stato 19 anni". Così Del Piero, che non ha nominato la Juventus, nella conferenza stampa per il suo passaggio al Sydney.
Nonostante possa presto trasferirsi a giocare a 15mila chilometri di distanza, in Australia, Alessandro Del Piero rimane lo sportivo in attività più amato dagli italiani. E' il risultato di un recente sondaggio condotto da SPORT+MARKT, nel quale l'ex capitano della Juventus ha ottenuto più del doppio dei voti del campione di motociclismo Valentino Rossi. La popolarità del 37enne Alex, che ha indossato per 91 volte la maglia della Nazionale, supera addirittura quella ottenuta da David Beckham e Michael Schumacher nei rispettivi Paesi, Gran Bretagna e Germania.
"Quello che è chiaro è che Del Piero, nonostante non sia più tra i protagonisti della Serie A, rimane uno dei marchi di maggiore valore dello sport italiano", ha commentato Giorgio Brambilla, direttore di SPORT+MARKT Italia. "Per le aziende associate a Del Piero, questo risultato è un sogno perché è raro che un singolo sportivo sia così popolare in tutto il Paese, non solo tra i tifosi di una certa squadra, ma tra tutta la popolazione, femminile e maschile", ha aggiunto Brambilla.
lunedì 3 settembre 2012
Cristiano Ronaldo: vince e piange
Secondo indiscrezioni trapelate da TuttomercatoWeb, Florentino Perez avrebbe ricevuto una richiesta da parte di Cristiano Ronaldo che in pochi si aspettavano: la cessione. Il fuoriclasse portoghese si giustifica così dopo aver vinto la gara contro il Granada: “Sono triste e in società lo sanno, per questo non esulto. Sono questioni professionali, non posso dire altro”.
A spingere Ronaldo ad arrivare a tale decisione ci sarebbero delle divergenze con i compagni e con il tecnico del Real, José Mourinho. Di certo l’eterno rivale di Messi non potrà svincolarsi dal suo club a parametro zero, dato che il suo contratto con il Real Madrid scade nel 2015. Quale squadra sarà disposta ad aggiungere alla propria rosa il talentuoso Ronaldo, tenendo conto della sua clausola rescissoria e del suo stipedio galattico (10 milioni all’anno)?
Certo, le percentuali che Marotta riesca a condurre Cristiano Ronaldo alla corte di Conte sono tra lo 0 e l’1%, ma molti di noi sanno che Moggi era in procinto di condurre Ronaldo alla Juventus quando era ancora molto giovane. Sarebbe disposto il famoso CR7 ad approdare in una Serie A ormai orfana di fenomeni come lui? Sarebbe disposto a dimezzarsi l’ingaggio? Improbabile, forse certamente impossibile ma la speranza è l’ultima a morire…
"Sono triste, il club lo sa, ed è per questo che non festeggio dopo i gol". Povera stella. 10 milioni di euro a stagione, una squadra stellare, uno dei migliori tecnici del mondo, una delle squadre più prestigiose del globo. Il mix sarebbe perfetto per non avere di che lamentarsi, ma CR7 fatica ad esser felice. Una miccia che rischia d'accendere un furioso strascico di polemiche e di reazioni, di sensazioni e magari anche di proposte. Le cifre, tra cartellino ed ingaggio, impediscono il sogno a chiunque, a meno che gli sceicchi di Manchester City e Paris Saint-Germain, non decidano di spalancare il portafogli. E' solo fantamercato, s'intende, ma la storia insegna che le lacrime dei milionari portano poche volte con sè il lieto fine. E' la novella che i tifosi del Real Madrid non si augurano. E' il mal di pancia di Cristiano Ronaldo.
A spingere Ronaldo ad arrivare a tale decisione ci sarebbero delle divergenze con i compagni e con il tecnico del Real, José Mourinho. Di certo l’eterno rivale di Messi non potrà svincolarsi dal suo club a parametro zero, dato che il suo contratto con il Real Madrid scade nel 2015. Quale squadra sarà disposta ad aggiungere alla propria rosa il talentuoso Ronaldo, tenendo conto della sua clausola rescissoria e del suo stipedio galattico (10 milioni all’anno)?
Certo, le percentuali che Marotta riesca a condurre Cristiano Ronaldo alla corte di Conte sono tra lo 0 e l’1%, ma molti di noi sanno che Moggi era in procinto di condurre Ronaldo alla Juventus quando era ancora molto giovane. Sarebbe disposto il famoso CR7 ad approdare in una Serie A ormai orfana di fenomeni come lui? Sarebbe disposto a dimezzarsi l’ingaggio? Improbabile, forse certamente impossibile ma la speranza è l’ultima a morire…
"Sono triste, il club lo sa, ed è per questo che non festeggio dopo i gol". Povera stella. 10 milioni di euro a stagione, una squadra stellare, uno dei migliori tecnici del mondo, una delle squadre più prestigiose del globo. Il mix sarebbe perfetto per non avere di che lamentarsi, ma CR7 fatica ad esser felice. Una miccia che rischia d'accendere un furioso strascico di polemiche e di reazioni, di sensazioni e magari anche di proposte. Le cifre, tra cartellino ed ingaggio, impediscono il sogno a chiunque, a meno che gli sceicchi di Manchester City e Paris Saint-Germain, non decidano di spalancare il portafogli. E' solo fantamercato, s'intende, ma la storia insegna che le lacrime dei milionari portano poche volte con sè il lieto fine. E' la novella che i tifosi del Real Madrid non si augurano. E' il mal di pancia di Cristiano Ronaldo.
domenica 2 settembre 2012
Calciomercato 2012 2013 caccia agli svincolati
Il 31 agosto 2012 si è chiuso il calciomercato ma è ancora campagna acquisti per gli svincolati.
Ce ne sono molti, ma i più noti sono quelli che riportiamo di seguito:
Alex Del Piero (38), attaccante
Fabio Grosso (34), difensore
Gianluca Zambrotta (35), difensore
Simone Barone (34), centrocampista
Artur Boruc (32) portiere
Alex Manninger (35) portiere
David Suazo (32) attaccante
Cristian Obodo (28) centrocampista
Per Kroldrup (33) difensore
Simone Loria (35) difensore
Marco Bernacci (28) attaccante
Massimo Mutarelli (34) centrocampista
Attenzione anche ai giocatori in scadenza di contratto. Ecco i più famosi:
Buffon (34) e Barzagli (31) della Juventus
Samuel (34) e Mariga (25) dell'Inter
Flamini (28), Abbiati (35), Bonera (31) e Ambrosini (35) del Milan
Diakitè (25), Matuzalem (32), Carrizo (28), Foggia (29) e Rocchi (34) della Lazio
Campagnaro (32) e De Sanctis (35) del Napoli
Bianchi (29) del Torino
Andujar (29) e Marchese (27) del Catania
Andreolli (26) del Chievo
Miccoli (33) del Palermo
Nenè (29) e Conti (33) del Cagliari
Perez (32) del Bologna
Lobont (34) della Roma
Pasquale (30) dell'Udinese
E' possibile sistemare ancora qualche giocatore all'estero, perché si possono ancora tesserare gli svincolati. E soprattutto perché c'è da risolvere il grande rebus dell'estate: dove giocherà Alessandro Del Piero? A 38 anni non ancora compiuti l'ex capitano della Juventus sta ponderando bene una scelta che sarà di vita oltre che professionale e domani, in un senso o nell'altro, potrebbe già dare una risposta ai dirigenti del Sydney, attesi a Torino per illustrare di persona ad Alex un'offerta già trapelata nella giornata di venerdì, un biennale da 2 milioni di euro a stagione. Il club australiano, per la verità, s'era anche sbilanciato, salvo poi correggere il tiro, attraverso il proprio sito web, dando per concluso l'accordo. Smentite e precisazioni di rito, la posizione della bandiera juventina è chiara ed è quella espressa dal fratello Stefano, suo manager: "Analizziamo seriamente la proposta". Ma senza farsi mettere fretta: ci aveva provato il Sion a imporre una scadenza a Del Piero, ma è stata una mossa controproducente, perché l'attaccante voleva riflettere con calma sull'offerta e non se l'è sentita di rispondere a stretto giro. Il Sion e la Svizzera potrebbero essere un'alternativa ancora valida, ma c'è forte il richiamo dell'Inghilterra: occhio al Southampton.
Del Piero si prepara a salutare l'Italia, dunque, dopo aver già detto ciao alla Juve. Un addio ancora difficile da metabolizzare per tutta la Serie A. Certo, suona strano leggere il suo nome nella lista dei giocatori di A svincolati, ancora senza contratto. Un destino che Alex condivide con altri ex compagni di Nazionale, perchè dalla Juve il 30 giugno si è svincolato anche Fabio Grosso (34), uno degli eroi di Berlino, suo il rigore decisivo, sua la prima rete alla Germania nella semifinale blindata dal raddoppio di Del Piero. Qualche settimana fa il suo nome era stato accostato al Pescara, era la grande tentazione di qualche socio del club biancazzurro che sperava di poter fare leva sul lato sentimentale – Grosso è cresciuto nella Renato Curi, società che gioca alle porte di Pescara – ma in realtà quei rumors non si sono mai trasformati in una telefonata. Più semplice ipotizzare per lui un trasferimento all'estero. Si allena anche Gianluca Zambrotta (35) che ora è convinto di voler giocare ancora. E' senza squadra anche un altro campione del mondo, Simone Barone (34), l'anno scorso in B a Livorno. Le opportunità non mancano: dai portieri come Artur Boruc (32) e Alex Manninger (35), quest'ultimo accostato nei giorni scorsi all'Udinese, ad attaccanti come David Suazo (32). O, sbirciando nelle liste dei disoccupati all'estero, come Michael Owen (32), lasciato libero dallo United.
Aspettando la sessione invernale, ora sarà possibile tesserare solo i calciatori con contratto scaduto o risolto entro il 30 giugno. Chi ha firmato una risoluzione dal 1 luglio potrà essere tesserato solo nella prossima finestra di mercato. Deroga per Grosseto, Vicenza e Lecce: potranno concludere operazioni di mercato fino al 10 settembre.
sabato 1 settembre 2012
Calciomercato 2012- 2013 le pagelle alle squadre di Serie A
Gilardino in prestito al Bologna, Borriello che ritorna al Genoa (metà ingaggio lo pagherà la Roma) dopo aver rifiutato il Wolfsburg, Toni di nuovo a Firenze, con contratto annuale a 500mila euro, Del Piero che viene annunciato dal Sydney ma poi c'è una brusca 'frenata' della trattativa.
L'Inter non è riuscita a trovare il vice-Milito (no della Lazio per Floccari), la Juve ha ufficializzato Bendtner, Zé Eduardo che aveva rifiutato il provino al Milan ora ha accettato il Siena.
L'ultima frenetica giornata di un calciomercato comunque in sordina, e in cui sono girati pochissimi euro, è stata caratterizzata dal valzer delle punte. Alcuni affari, non tutti riguardanti dei bomber, sono saltati sul filo di lana, in primis quello dell'esterno Peluso alla Juventus, perché i bianconeri non sono riusciti a cedere Ziegler. Sembrava fatta anche per Nené alla Sampdoria, invece il brasiliano resterà al Cagliari. Idem per Moscardelli: non va più al Bologna, e rimane al Chievo. Sempre al 'fotofinish' finisce un'altra trattativa, stavolta in senso positivo: l'uruguayano Ramirez viene accontentato e passa dal Bologna al Southampton. Verrà rimpiazzato da Kone, alla sua seconda esperienza in rossoblù.
Vediamo le pagelle secondo SoccerMagazine.it.
ATALANTA 5,5 – Ci aspettavamo il colpo di Pierpaolo Marino: non è arrivato. Parra e Matheu non equivalgono all’intuizione Moralez dello scorso anno. Buono l’acquisto di Biondini ed i riscatti di Denis e Cigarini. De Luca il miglior acquisto. Manca qualcosa in difesa e a centrocampo.
BOLOGNA 6,5 – Vende bene e acquista con giudizio. Le cessioni ormai scontate di Mudingay e Ramirez hanno portato un notevole tesoretto. Ottimi gli acquisti di Guarente, Natali e Pazienza. La scommessa Gilardino può essere vincente, in caso contrario c’è Gabbiadini in agguato. Inoltre, i rossoblù hanno strappato un talento al Barcellona, Riverola, e preso l’interessante Abero. Al posto di Curci e Motta potevano essere presi giocatori più affidabili.
CAGLIARI 5 – Mercato povero di colpi quello fatto dal presidente Cellino. Da segnalare ci sono il riscatto di Pinilla e l’acquisto di Rossettini. I sardi perdono due pedine fondamentali come Canini e Agostini senza sostituirli degnamente. Buono il rientro alla base di Sau.
CATANIA 6,5 – Pulvirenti aveva promesso di tenere tutti i big: ha mantenuto la parola. Il rinnovo di Barrientos è stata un’operazione fondamentale. Rolin, Castro e Frison i soliti acquisti di prospettiva. Cessione indolore quella di Llama. Solito mercato con tanti giovani di qualità.
CHIEVO 6,5 – Sartori vende bene Bradley e Acerbi. Papp e Di Michele daranno una grossa mano. Marco Rigoni è la ciliegina sulla torta. Stoian, Samassa e Piriz sono giovani dal grande potenziale.
FIORENTINA 8 – Grandissimo mercato quello dei viola. Pradè con pochi spiccioli compra Borja Valero, Pizarro, Aquilani, Migliaccio e Fernandez formando un centrocampo da top team. Vende Nastasic ad una cifra fuori mercato. Anche la difesa si rinforza con Viviano, Roncaglia e Gonzalo. Cuadrado ed El Hamdaoui altri acquisti importanti. Mezzo voto in meno per non aver preso la grande punta: in realtà avevano Berbatov in mano. Toni non vale il bulgaro.
GENOA 5,5 – Solito mercato fatto da mille acquisti e mille cessioni. Con molta probabilità gli acquisti fatti non alzano il tasso tecnico rispetto alle cessioni. Ci sono troppi interrogativi su calciatori alla prima esperienza in A. Canini, Vargas e Borriello sono i colpi più riusciti.
INTER 7 – Mezzo voto in meno per la cessione di Julio Cesar e, soprattutto, di Maicon. Vendere Maicon a 4 milioni, seppur in scadenza, è da folli. Non ci è piaciuto come è stata gestita la questione Julio Cesar. Sugli acquisti nulla da eccepire: la squadra è stata potenziata al meglio. Palacio, Silvestre e Handanovic faranno grandi cose. L’unica pecca è la mancanza di un vice-Milito. Ottima l’operazione Pazzini-Cassano con conguaglio a favore dei neroazzurri.
JUVENTUS 8 – Sarebbe stato da 9 il mercato della Juve se avesse preso il tanto decantato top player. Dopo 3 mesi di trattative per Van Persie, Cavani, Dzeko e Llorente è arrivato Bendtner: attaccante che non è quasi mai arrivato in doppia cifra nella sua carriera. Gli acquisti di Isla, Asamoah, Pogba e il ritorno di Giovinco sono tutti di grande qualità. Interessanti anche alcune trattative in prospettiva. Marotta è riuscito anche a cedere alcune zavorre come Krasic e Felipe Melo.
LAZIO 4,5 – Lotito aveva promesso 3 giocatori fortissimi: dove sono? Gli unici acquisti degni di nota, Ederson e Ciani, sono buoni giocatori ma non possiamo metterli nella categoria dei top player.
MILAN 6 – Galliani con gli acquisti di Pazzini, Bojan e De Jong è riuscito a racimolare un voto in più. Il Milan perde grandissimi giocatori, soprattutto in difesa, e non li sostituisce in maniera adeguata. Zapata e Acerbi non valgono la metà di Nesta e Thiago Silva. Montolivo dovrà calarsi con una realtà importante. Pesano, e tanto, le cessioni dei big.
NAPOLI 6 – Ceduti Lavezzi e Gargano gli azzurri decidono di puntare sul talentino Insigne e su Behrami. Gli azzurri hanno fatto un mercato molto oculato senza grandi nomi. Bigon raggiunge la sufficienza per i due giovani di prospettiva acquistati: Ulvini ed El Kaddouri.
PALERMO 5,5 – Manca ancora qualcosa sulle fasce al Palermo: soprattutto su quella sinistra orfana di Balzaretti. Tutti sanno che Sannino sfrutta i giocatori sulle corsie laterali ed i rosanero non sono intervenuti a dovere. Perdono Migliaccio sostituendolo con Arevalo Rios: un passo indietro. Ottimi, invece, gli acquisti dei giovani Dybala, Sosa e Viola.
PARMA 6 – I gialloblù perdono Giovinco e Floccari ma riescono a sostituirli con giocatori giovani e interessanti: vedi Pabon e Belfodil. Leonardi inoltre mette a segno molti colpi per la difesa e acquista giocatori giovani di sicuro valore. Di più non si poteva fare.
PESCARA 5,5 – Dopo la cessione di Verratti ci si aspettava qualcosa di più dalla matricola Pescara. Buoni gli acquisti di Weiss e Modesto. Si poteva fare qualcosa in più per la difesa: Terlizzi non basta. Il reparto avanzato è tutto da scoprire. Jonathas ed Abbruscato in serie A hanno fallito già una volta.
ROMA 5,5 – Destro, Bradley e Balzaretti sono grandi acquisti. Il resto? Castan, Dodò, Marquinhos e Piris sono più di una scommessa e giocano tutti e 5 in ruoli delicatissimi. Proprio la difesa è l’anello debole dei giallorossi. Abbastanza incomprensibile la cessione di Bojan senza sostituirlo adeguatamente. Così come l’acquisto del portiere Goicoechea senza cedere Stekelenburg.
SAMPDORIA 7 – Acquisti mirati e gruppo confermato. Il giusto mix per una stagione da protagonisti. Molto interessati gli innesti di Maresca e Poulsen. Da non sottovalutare i riscatti di Renan e Eder. Maxi Lopez è la ciliegina sulla torta preparata da Pasquale Sensibile.
SIENA 4,5 – Partire da -6 già non è facile, la società non costruisce una squadra in grado di compire l’impresa. In attacco Calaiò non ha un degno compagno: Zè Eduardo e Rosina sono scommesse molto azzardate. A centrocampo nulla è stato fatto per sostituire Gazzi. Almeno la difesa è stata messa apposto con Rubin e Paci.
TORINO 5,5 – Ventura sfrutta gli esterni, Cairo li compra soltanto offensivi dimenticandosi quelli difensivi. Cerci e Sansone sono un vero lusso per una neopromossa. Gazzi e Brighi formano una buona diga a centrocampo. Mancano i terzini che il tecnico dei granata tanto ama: Darmian e Agostini non bastano.
UDINESE 4,5 – Come ogni anno i friulani hanno fatto tante cessioni e acquistato calciatori più o meno conosciuti. Le tante cessioni hanno anche inciso sulla mancata qualificazione in Champions, dato da non trascurare. Se a Handanovic è stato trovato un degno sostituto in Brkic, ad Asamoah e Isla non sono stati trovati gli eredi. L’unica nota positiva il rientro alla base di Muriel.
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