Le parole di Walter Mazzarri sono state soltanto l'ultima goccia che ha fatto traboccare il vaso dell'ira di Moratti contro Thohir. E' vero che l'ex proprietario dell'Inter ci sia rimasto molto male quando l'allenatore che lui stesso aveva ingaggiato ha risposto in maniera brusca alle critiche post-Napoli dello stesso Moratti. Ma le ragioni delle clamorose dimissioni da presidente onorario accompagnate da quelle del figlio Angelomario, dal ruolo di vicepresidente, e di Ghelfi, l'uomo dei conti, sono ben altre. Il commento sul possibile esonero dell'ex tecnico del Napoli non è probabilmente stato gradito dall'entourage di Thohir, e questo ha spinto l'ex presidente onorario alle dimissioni. La visione del futuro dell'Inter da parte di Moratti e Thohir era ormai pericolosamente divergente, come dimostrato dal tycoon indonesiano nelle dichiarazioni dell'ultimo cda dei nerazzurri: questo ha comportato il passo indietro da parte del Presidente del Triplete.
Il presidente dimissionario Massimo Moratti è tornato a parlare. Secondo quanto riferito da Sky Sport avrebbe rilasciato alcune dichiarazioni all'uscita da casa: "Non farò altri comunicati, non c'è null'altro da aggiungere, capirete tutto nei prossimi giorni". Massimo Moratti non è più il presidente onorario dell'Inter.
Erick Thohir si è detto "stupito" dalla decisione di Massimo Moratti. Questa la sua prima reazione alla notizia dell'addio di Moratti dal club nerazzurro. Il presidente dell'Inter Erick Thohir ha aggiunto queste brevi battute ai microfoni di Mediaset sull'addio di Moratti, a pochi minuti dalla sfida di Europa League contro il Saint Etienne: "Rispetto la decisione di Moratti. Ci siamo incontrati e abbiamo parlato e posso dire che non cambierà nulla tra di noi e le noste famiglie. Io, però, da presidente nerazzurro devo rivedere alcune operazioni fatte dalla società".
Moratti ne ha le tasche piene di ascoltare Thohir e i suoi uomini definire disastrorsa la gestione della società che il magnate indonesiano ha ufficialmente rilevato nel novembre scorso. Perchè se è vero che Thohir si sia accollato 159 milioni di euro di debiti, è altrettanto vero che il petroliere non ha incassato un euro dalla cessione del club. E se è vero che, come ha certificato l'ultima assemblea dei soci, il passivo si aggira intorno ai 109 milioni di euro è anche vero che il nuovo padrone dell'Inter sapesse benissimo a qual situazione sarebbe andato incontro.
Moratti non ci ha visto più dopo che sia il suo successore e sia il nuovo amministratore delegato hanno pubblicamente affermato di avere trovato una situazione pesantemente deficitaria intraprendendo l'opera di risanamento. Quando ha sentito dire in assemblea che d'ora in avanti l'Inter non sarà più un giocattolo da gestire spensieratamente, ma un club che sistemerà i suoi conti, Moratti ha deciso di separare la propria strada da quella di Thohir con un gesto clamoroso sfociato nelle dimissioni odierne. Il fatto stesso che se ne siano andati anche il figlio Angelomario, anello di congiunzione tra la vecchia e la nuova società, e soprattutto Ghelfi, l'uomo cassaforte dell'ex presidente, rende ancora più grave la frattura.
Ora possono succedere due cose: o Moratti, forte del 33% di azioni che ancora possiede, agli occhi dei tifosi interisti si pone come l'anti-Thohir oppure esce di scena definitivamente. Conoscendo il carattere e la passione dell'uomo che nel 2010 ha portato l'Inter allo storico Triplete, opteremmo per la prima ipotesi. E in questo caso per l'Indonesiano sarebbero dolori, considerato il fortissimo richiamo che ancora oggi Moratti esercita su milioni di tifosi interisti. Quanto a Mazzarri, il giorno in cui riuscirà a dare un gioco all'Inter e non peccare di ingratitudine nei confronti di chi l'ha portato in nerazzurro, sarà sempre un bel giorno.
Alla base della decisione presa dall'ex patron nerazzurro non c'è tanto la polemica degli ultimi giorni con il tecnico Walter Mazzarri, quanto una serie crescente di dissapori con il nuovo azionista di maggioranza, Erick Thohir. La goccia che probabilmente ha fatto traboccare il vaso, già colmo dopo i licenziamenti di tutti i dipendenti e collaboratori storicamente vicini alla famiglia Moratti, sono state le parole pronunciate durante la conferenza stampa successiva all'assemblea dei soci di lunedì. In quell'occasione Thohir e il CEO Michael Bolingbroke, hanno sottolineato la necessità di rimettere a posto i conti dell'Inter per il fair play finanziario ma a Moratti non sarebbero piaciute alcune espressioni usate.
È andata in scena nel pomeriggio a Milano una lunga riunione tra i membri della famiglia Moratti e Thohir. Era presente anche Massimo Moratti. Thohir ha lasciato la riunione senza rilasciare dichiarazioni. Dopo circa un'ora anche Massimo Moratti ha lasciato l'ufficio dove si svolgeva la riunione. Entrando in macchina ha salutato i cronisti ma non ha risposto alle domande: "È tardi è tardi, c'è la partita», si è limitato a dire.
Il presidente Erick Thohir ha rilasciato le seguenti dichiarazioni: "Rispetto la decisione di Moratti. Ho parlato con lui, l’ho incontrato. Il rapporto tra le due famiglie non cambierà. Lui vuole supportarmi e penso i media possano chiedere a lui. Ma allo stesso tempo, come presidente, devo rivedere certe operazioni del club".
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