Codice monitoraggio

domenica 22 ottobre 2017

Squalifica Curva Nord escamotage di Lotito



La Lazio ha trovato un’escamotage per aggirare la squalifica della Curva Nord per razzismo aderendo inoltre alla campagna di sensibilizzazione contro lo stesso “We Fight Racism“ ed è un’iniziativa che permette agli abbonati di comprare a 1 euro i biglietti per le due partite casalinghe a cui il tribunale sportivo gli ha vietato di assistere. “Per tutelare l’interesse collettivo e del vero tifoso laziale, la Lazio – scrive in una nota il club di Lotito – ha deciso di mettere in atto una promozione che consentirà agli abbonati di Curva Nord di assistere alle gare contro Cagliari e Udinese sostenendo la campagna contro il razzismo. Chi accederà allo stadio Olimpico sarà lì per sostenere la squadra e testimoniare il rifiuto verso ogni forma di razzismo, sia esso di razza, religione, sesso o politica”.

La Lazio ha aperto così alla vendita dei tagliandi della Curva Sud, la ‘Curva Maestrelli’, che gli abbonati della Nord potranno acquistare, esclusivamente online, al prezzo di 1 euro Sul proprio sito ufficiale, il club biancoceleste ha pubblicato questa nota: “L’impegno della tifoseria e della società non può essere annullato o sminuito da comportamenti riferibili a sparuti e inqualificabili soggetti. Anzi, tutti assieme, con senso di responsabilità, abbiamo il dovere di riabilitare ed educare tali individui affinché l’ignoranza e il mancato rispetto delle più elementari regole di convivenza spariscano definitivamente dal nostro stadio. Ciò dovrà accadere sin da subito perché è giunto il momento di nuove e più importanti sfide per la tifoseria biancoceleste e per la nostra squadra“.

La chiusura coattiva di uno o più settori dello stadio è una delle sanzioni previste dal Codice di Comportamento della Fifa e ripresa in quello dell’UEFA e del nostra FIGC, per colpire, attraverso il meccanismo della responsabilità oggettiva, un club per i comportamenti illeciti dei propri sostenitori. Quindi la sanzione non è diretta ai sostenitori della Curva Nord che si sono macchiati del comportamento vietato (nella specie cori a sfondo razzista) ma al club, responsabile in via oggettiva del loro comportamento perché svolto all’interno dello stadio durante una manifestazione da esso organizzata. Da noi è l’art. 11 n. 3 che punisce le società per i comportamenti discriminatori (urla, striscioni e cori razzisti, per intenderci) con multe e, nel caso di recidiva con la chiusura di zone dello stadio o addirittura di partite a porte chiuse.

Ecco questo è il punto, non si tratta di una sanzione diretta contro i tifosi della Curva Nord che possono e debbono, quando riconosciuti colpevoli, essere puniti con altre e diverse sanzioni, prima fra tutte il famigerato Daspo, ovvero il divieto di entrare allo stadio, così come ben specificato dall’art. 58 dello stesso Regolamento FIFA, che distingue le sanzioni alla società e quelle ai singoli tifosi riconosciuti autori dei cori discriminatori. Sicuramente il meccanismo che colpisce la società per gli abusi commessi anche solo da una sparuta minoranza di sostenitori appare a volte ingiusto, soprattutto quando i comportamenti offensivi sono attuati proprio per creare danno alla società. Ma non è questo il punto.

Il punto è che la sanzione è quella della chiusura di una zona dello stadio e non quella di impedire agli occupanti di quella zona di trovare posto altrove. Per impedire ai colpevoli dei cori di entrare allo stadio è necessaria l’identificazione ed il successivo provvedimento di divieto di accesso in qualsiasi settore dello stadio, in assenza del quale, appunto, potranno sicuramente assistere alla partita da altra zona. Anche dalla curva opposta, di solito chiusa, ma aperta per l’occasione ed a loro riservata, previa adesione alla campagna contro il razzismo intrapresa dalla società.

D’altra parte, salvo sanzioni specifiche, ogni società ospitante è libera di scegliere, in funzione anche della capienza dello stadio, quali settori dello stesso mettere a disposizione dei propri tifosi, cosicché, nei casi in cui lo stadio fosse troppo grande per il numero di spettatori previsti dalla società, la società potrebbe decidere di tenere volontariamente chiusi alcuni settori non vendendo i relativi biglietti. Ciò avviene regolarmente per la Lazio che spesso tiene chiusa la Curva Sud, per sua scelta. E quindi per scelta può decidere invece di riaprirla, se il resto dello stadio si rivela insufficiente per il numero dei tifosi previsti per l’evento.

Contro la condanna del Giudice sportivo della seria A, la società aveva presentato un reclamo, ma la Corte Sportiva di Appello l’ha respinto, confermando la squalifica della Curva Nord per razzismo. C’è una soluzione a tutto, però, a quanto pare: quella trovata dalla Lazio è alquanto creativa e beffarda: gli abbonati in curva Maestrelli, gli stessi che hanno intonato i cori razzisti, potranno usare la loro tessera per usufruire – su un’apposita pagina web del gruppo Ticketone – della promozione We fight racism ed entrare così all’Olimpico versando un solo euro in più.





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