Da Arrigo Sacchi questo gli auguri a Gigi Riva per i 70 anni: "Auguri ad un caro amico, un grande giocatore, un grande dirigente ed una persona perbene. Auguri di una vita felice". Sacchi è ospite questa sera di Immaginario Festival in corso a Perugia, che lo ha invitato a parlare di calcio assieme a Gianni Mura e Giuseppe Smorto.
"In queste ore in tantissimi stanno celebrando il grande Gigi Riva che proprio oggi compie 70 anni ed anch'io mi unisco con piacere a questo coro di auguri per il mitico 'Rombo di Tuono', uno dei più forti calciatori della storia ed un esempio per i giovani". Questo il messaggio del capitano della Roma, Francesco Totti, pubblicato sul proprio sito ufficiale.
"Auguri Rombo di tuono". Si chiude così il messaggio che il presidente della Figc, Carlo Tavecchio, ha rivolto a Gigi Riva per i suoi 70 anni, al quale si sono uniti anche il ct della Nazionale, Antonio Conte e quello della Nazionale femminile, Antonio Cabrini. "Dentro e fuori dal campo - ha scritto Tavecchio - Gigi Riva ha dato un volto alle più belle declinazioni del calcio: tecnica, forza fisica, professionalità e sensibilità umana. Per diversi anni ha messo le sue doti al servizio della maglia azzurra e per questo la Figc gli sarà per sempre grata".
"Attraverso il tuo esempio, come uomo e come sportivo, prima calciatore e poi dirigente federale - è il saluto di Conte - hai saputo unire i tuoi compagni di squadra ed i tuoi ragazzi in Azzurro, hai saputo regalare dei sogni indimenticabili ai tuoi tifosi, hai saputo trasmettere i valori nei quali credi, dedicando sempre tutto te stesso al bene comune. Tanti auguri Gigi per i tuoi 70 anni dalla 'tua' Nazionale, ti aspettiamo presto a Coverciano per festeggiare insieme". "Un caloroso augurio da parte di mia e di tutta la squadra femminile - ribadisce Cabrini -. Ricordo Gigi Riva ai tempi in cui era l'attaccante della nazionale, un grande atleta che ha vinto lo scudetto con la maglia rossoblù. La Sardegna deve tanto a Riva ma anche Gigi deve tanto a questa isola che è diventata la sua terra adottiva".
"Caro Gigi, quando arrivai in Italia per la prima volta eri il mio idolo. Un grande attaccante dal fisico incredibile è un tiro micidiale, un vero trascinatore". Zdenek Zeman manda il suo affettuoso 'telegramma' di auguri a Riva per i suoi 70 anni dalle pagine di 'Cuore rossoblù', la rivista ufficiale del Cagliari. Il tecnico boemo si congratula con l'ex campione anche per le scelte di vita. "Hai scelto di rimanere in Sardegna - scrive - dicendo no a tanti soldi: una decisione che merita rispetto". Gli auguri del Cagliari arrivano anche dal capitano Daniele Conti a nome di tutta la squadra. "Caro Gigi - si legge sempre su Cuore rossoblù - sei stato un grandissimo campione, hai dato mille gioie ai tifosi del Cagliari e della nazionale, mi dispiace non avere avuto la possibilità di vederti giocare dal vivo: che spettacolo mi sono perso". Anche Conti sottolinea le scelte di vita di "Rombo di tuono". "Hai rinunciato a contratti milionari e a tante vittorie importanti per condividere la tua carriera e la tua vita con noi. Dico con noi perché ormai mi sento sardo anche io dunque capisco quello che si prova. Sei un simbolo - conclude Conti - per una intera regione e un patrimonio dell'Italia calcistica".
Ha compiuto 70 anni Gigi Riva, considerato unanimemente uno dei grandi di sempre del calcio italiano. Il bomber di Leggiuno ha giocato 446 partite, segnando 252 gol, 35 dei quali con la Nazionale. Protagonista di una irripetibile stagione del calcio, Riva è stato fedele solo alla maglia del Cagliari, con cui ha giocato 13 stagioni nella massima serie (dal 1963 al 1976, anno del ritiro dovuto a un grave infortunio). Nel 1970 trascinò il suo Cagliari allo scudetto.
Auguri per il settantesimo compleanno di Gigi Riva anche dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. "Le invio - si legge nel telegramma inviato a Rombo di Tuono dal Capo dello Stato - i migliori auguri a nome mio e di tutti coloro che hanno avuto modo di seguirla e applaudirla negli anni che l'hanno vista diventare simbolo della nostra sportività nazionale". Napolitano poi fa i complimenti al bomber azzurro più forte di tutti i tempi, che detiene ancora il record di gol in Nazionale (35 in 42 presenze). "La sua attività sportiva - continua Napolitano - condotta con esemplare serietà e rigorosa rettitudine, tiene vivo il ricordo di una grande stagione del calcio italiano e dei numerosi successi conseguiti nelle competizioni internazionali".
Settanta, come l'anno dello scudetto del Cagliari e del Mondiale in Messico. Settanta, come le sigarette che gli hanno fatto compagnia ogni giorno. Ma soprattutto settanta, come gli anni che compie oggi nella sua sempre più amata Sardegna. Gigi Riva confessa che questo traguardo gli scoccia più degli altri, perché la spalla e le caviglie gli rinfacciano le battaglie sui campi di tutto il mondo e anche per questo preferisce dribblare le celebrazioni.
Nel mondo del calcio per tutti è rimasto Gigi, o Giggirriva per i sardi che lo hanno adottato con la stessa fretta con cui lui si è innamorato della loro terra, scoperta suo malgrado a 18 anni quando lascia per sempre Leggiuno, sulle le rive del Lago Maggiore, dov'è nato e cresciuto dietro l'Eremo di Santa Caterina del Sasso. Numero undici scelto per emulare il suo idolo Skoglund, attaccante svedese dell'Inter, nel 1963 Riva è già titolare nella nazionale Juniores quando Lupi, il suo allenatore del Legnano, gli comunica in aereo che è stato venduto al Cagliari. "Piuttosto sto fermo un anno - gli risponde - ma lì non ci vado". E invece la sorella Fausta che gli fa da mamma, perché è già orfano di entrambi i genitori, lo accompagna a Cagliari e da lì non si muove più. Rifiuta tutte le offerte dell'Inter e della Juve, conoscendo nuovi compagni diventati amici per sempre. I "pecorai", come erano chiamati nelle trasferte in continente gli uomini di Scopigno, entrano nella storia nel 1970 quando il Cagliari vince lo scudetto al vecchio stadio Amsicora.
Riva, tre volte capocannoniere, è il simbolo di una squadra e di un'isola e Gianni Brera conia per lui un soprannome che resiste nel tempo: "Rombo di tuono". Ala sinistra con un tiro violentissimo, rigorosamente mancino, forte di testa e potente fisicamente, considerato da tutti il miglior attaccante italiano del dopoguerra: in Nazionale segna 35 gol in 42 partite, record che da 40 anni resiste a ogni tentativo di imitazione, come la Settimana Enigmistica. Tra questi anche uno dei due contro la Jugoslavia che nel 1968 regalano l'unico titolo europeo dell'Italia. Poi, dalla fine del 1987, quando debutta in divisa federale sulla tribuna di San Siro per Italia-Portogallo, al triste capolinea mondiale del 2010 in Sudafrica è il prezioso e insostituibile dirigente per quattro presidenti e tre commissari. Consola Robi Baggio, il campione che lo ha entusiasmato di più, dopo il rigore sbagliato contro il Brasile nella finale mondiale del 1994 a Pasadena, protegge Cassano. Ora basta risentire la sua inconfondibile voce nasale per rivivere le emozioni che Riva ci ha regalato. Un grande attaccante moderno che tutti hanno visto segnare, un uomo serio con valori antichi che pochi fuori dal campo hanno avuto la fortuna di conoscere davvero.
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