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martedì 28 giugno 2016

Milan: sì ai cinesi. 750 milioni per l'80 per cento



Giornata importante per il futuro del Milan. Sia per quel che riguarda il campo, che per la società. Oggi Vincenzo Montella ha trovato l'accordo con la società rossonera e presto sarà annunciato come nuovo allenatore. Il tecnico napoletano ha vinto la concorrenza di Cristian Brocchi e Marco Giampaolo, destinato a prendere il suo posto alla Sampdoria. Un altro passo importante è stato fatto però per quel che riguarda la cessione della quota di maggioranza del club: il presidente Silvio Berlusconi si è infatti convinto a vendere l'80 per cento del club.

 La cordata cinese che è guidata da Robin Li (fondatore di Baidu, il Google cinese) e vede la partecipazione del gruppo Evergrande, pagherà 750 milioni di euro, compresi 240 milioni di debiti. Per i primi tre anni Berlusconi rimarrà presidente, poi gli investitori cinesi potranno acquistare il restante 20 per cento. Destino simile per Adriano Galliani, che rimarrà per tre stagioni e collaborerà col nuovo amministratore delegato, Nicholas Gancikoff.

Gli ultimi particolari della cessione sono stati messi a punto nelle ultime settimane. Berlusconi, oltre alla possibilità di rimanere alla presidenza anche per i prossimi tre anni, aveva chiesto garanzie sugli investimento necessari per riportare il Milan tra le prime squadre d'Europa: la sua idea è quella di poter annunciare ai tifosi di aver lasciato il Milan in buone mani e di aver traghettato verso soci che saranno altrettanto "generosi" nel comprare campioni senza badare troppo al bilancio. E' questo il motivo che ha portato i cinesi a chiedere di rilevare subito l'80 per cento delle quote, invece del 70 per cento inizialmente previsto: secondo i meccanismi del contratto, il restante 20 per cento ha una valutazione superiore, in modo che siano garantiti ulteriori investimenti per la squadra. Ora occorrerà recuperare il tempo perduto in una tratttiva complicata e che si è prolungata anche per l'operazione subita da Berlusconi e dedicarsi al mercato. Il solo acquisto di Gianluca Lapadula non sarà sufficiente e riportare subito il Milan in alto.

Dopo 30 anni alla guida del club rossonero e 5 Champions League vinte, l'ex Cavaliere passa la mano ai cinesi, guidati da Robin Li (miliardario numero uno del motore di ricerca Baidu) che partecipa a titolo personale e dal colosso dell'immobiliare Evergrande. I nuovi proprietari acquistano subito l'80 per cento del Milan, con una valutazione del Milan attorno ai 750 milioni di euro (compresi 240 milioni di debiti). Berlusconi, tuttavia, rimarrà presidente per i primi tre anni, poi i cinesi avranno la possibilità di rilevare anche il restante 20 per cento (nel 2019).

Il Milan ha l'accordo con Vincenzo Montella, che fra oggi e domani diventerà ufficialmente il nuovo allenatore rossonero: deve prima trovare l'intesa con la Sampdoria per liberare l'ex attaccante, sotto contratto fino al 2018 con una clausola di circa 1 mln. L'ad Adriano Galliani ha concordato un biennale con l'agente di Montella, Alessandro Lucci.

Vincenzo Montella conosce l’arte di arrangiarsi: fa con quello che ha, senza troppe pretese. Da se stesso e dai giocatori, però, pretende eccome: a prescindere dagli interpreti e dalla loro qualità individuale vuole che la squadra abbia un gioco piacevole e riconoscibile, offensivo e pungente. Al Milan cercherà di trasmettere questa mentalità. Ci vorrà del tempo, ma insisterà su alcuni concetti e soprattutto sul palleggio e sul possesso palla, uno dei suoi punti fermi. Il problema è che la rosa del Milan non brilla per qualità tecniche e quindi Montella dovrà lavorare parecchio per far giocare la squadra come piace a lui.

È difficile ipotizzare oggi il Milan che ad agosto inizierà il campionato. Il mercato è lungo e il gruppo rossonero necessita di un forte cambiamento. Però provando a ipotizzare una formazione titolare emergono anche le indicazioni sui ruoli scoperti. Negli anni scorsi Montella ha schierato sia la difesa a tre sia la difesa a quattro: l’abbondanza di terzini e la penuria di centrali consiglia al momento quella a quattro. Romagnoli sarà ancora più importante proprio per la volontà di Montella di costruire il gioco da dietro. Con la rosa attuale si possono ipotizzare due moduli di riferimento: il 4-2-3-1 e il 4-3-3. Nel primo caso davanti alla difesa giocherebbero Kucka (o Poli) e Montolivo (o Bertolacci). Il capitano sarebbe il secondo anello della catena di gioco dopo Romagnoli. Dietro al centravanti (Bacca, se resta; altrimenti Lapadula) si muoverebbero tre trequartisti: a destra Honda o Suso, a sinistra Bonaventura, in mezzo il campione che il Milan dovrà individuare sul mercato e che sarebbe il terzo anello della catena di gioco. In quel ruolo è indispensabile un acquisto di grande livello, che garantisca fantasia, assist e gol.

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