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sabato 20 settembre 2014

Milan - Juventus ovvero Filippo Inzaghi contro Massimiliano Allegri



Sabato sera Milan - Juventus sarà lo scontro tra i due allenatori già protagonisti di diversi screzi. Il loro rapporto era nato bene, poi successe di tutto: tra panchine, esclusioni in Champions e la lite del Vismara.

Al Milan "servirà la partita perfetta" per superare domani sera la Juventus, e Pippo Inzaghi è fiducioso alla vigilia. "Non partiamo battuti ma per fare una grande gara - ha avvertito l'allenatore rossonero - Sono felice che dopo due giornate il Milan abbia 6 punti e possa giocare contro la Juve con poco da perdere. Forse sarebbe stato meglio affrontarla fra qualche mese quando avremmo avuto più certezze. La Juve ne ha tante, ma un San Siro pieno può aiutarci a compiere l'impresa".

"Domani è solo Milan contro Juventus": Filippo Inzaghi liquida così il tema della rivalità con il suo avversario di domani, Massimiliano Allegri. "Allegri è stato il mio allenatore, ci sono state incomprensioni ma sono state chiarite - ha spiegato l'allenatore del Milan -. Cosa ho imparato da lui? Da ogni allenatore ho appreso. Poi ognuno deve essere se stesso, non si può copiare gli altri perché i giocatori se ne accorgono. Allegri è molto preparato, so che ci renderà la vita difficile. Gli auguro tutto il bene possibile, ma non domani sera". Inzaghi è invece molto amico dell'ex allenatore bianconero Antonio Conte, corteggiato dal Milan alla fine della scorsa stagione. "È normale che una società come il Milan abbia pensato a Conte, è l'allenatore migliore degli ultimi anni" ha commentato l'ex attaccante, che secondo l'ad rossonero assomiglia al nuovo ct della Nazionale. "Io so che con Conte ci accomunano valori, principi e regole che - ha detto Inzaghi - sono basilari per creare qualcosa di positivo".

E' sempre Milan-Juve". Allegri non nasconde l'importanza della partita, in una vigilia carica di significato per l'allenatore che vinse proprio sulla panchina dei rossoneri: "Per me non sarà una gara come le altre altrimenti se dicessi il contrario non sarei umano. Non sono una macchina, sono un uomo. Ho vissuto tre anni e mezzo intensi al Milan, abbiamo vinto uno scudetto, una supercoppa passando tre annie mezzo indimenticabili".  "Io e Filippo Inzaghi- dice Allegri - abbiamo due storie completamente diverse, gli auguro tutte le fortune del mondo".

Troppo diversi, Max e Pippo: il toscanaccio bischero e testardo contro il piacentino serio e dialogante. Per uno “non esistono schemi”, per l’altro il dettaglio è tutto. L’uomo pragmatico che giustifica i mezzi con il fine del risultato, e il maniaco del lavoro giorno per giorno, allenamento dopo allenamento, su ogni angolo o rimessa, e “dove arriveremo si vedrà”. Ieri uno allenatore (mal digerito) dell’altro, oggi colleghi, rivali, a braccetto in testa alla classifica.



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