Codice monitoraggio

lunedì 29 settembre 2014

Zeman contro Moggi: 'Farmaci e Calciopoli….




 C'è sempre un posto dove puoi sentirti straordinario, devi solo lasciare che quel posto ti trovi. Tutta la carriera d’allenatore di Zdenek Zeman è la creazione di quel posto: costruzione, consolidamento e poi abbandono. Quando gli lasciano il tempo di farlo, rende quel posto straordinario per i calciatori che ci passano, prima ancora che per se stesso.

Era il 25 luglio del 1998, la sua squadra, la Roma, era in ritiro a Predazzo e stava svolgendo la preparazione per il nuovo campionato, il tecnico boemo rilascia un’intervista che scuote dalle fondamenta il “palazzo” del calcio italiano. E’ un fatto incontrovertibile che il mondo del calcio non gli ha mai perdonato la sua libertà, la sua onestà. Hanno fatto di tutto per danneggiarlo. Anni fa  un giornalista gli aveva domandato cosa non gli piacesse nel calcio italiano lui non aveva potuto fare altro che rispondere con la verità: «Io vorrei che il calcio uscisse dalle farmacie e dagli uffici finanziari e rimanesse soltanto sport e divertimento».

Zemanlandia sta tornando. Le difficoltà incontrate dal Cagliari nelle prime quattro giornate di campionato avevano subito riacceso i commenti ironici di Luciano Moggi nei confronti del tecnico boemo, che ieri a San Siro ha stravinto 4-1 contro l'Inter di Mazzarri. A sua volta Zdenek Zeman non perde mai occasione per tornare all'attacco della Juventus pre-Calciopoli.

Lo stesso allenatore del Cagliari ha dichiarato alla Domenica Sportiva: "Da ragazzo ero un tifoso bianconero - ricorda Zeman -, ma certe cose non si possono dimenticare. Non sono della dirigenza della Juventus, è grave che uno diventi cieco e non veda quello che è successo. Qualcuno nega i fermaci e nega Calciopoli, per gli juventini non è successo niente...

 Zeman, sovraccaricando e alleggerendo le squadre che allena, crea una tensione che è quella inaspettata e pura del calcio. Passa il tempo, cambiano i campionati, ne soffre, ma non cambia il suo modo di essere, né quello di giocare. Zeman è quello che Oliver Sacks definirebbe un “osservatore permanente”, in continua ricerca dei nuovi calciatori da portare in campo, da fare uomini, da lanciare e lasciare. Lasciandoli puri e "puliti".


Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...