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giovedì 11 agosto 2016

Milan: lettera di amore di Silvio Berlusconi ai tifosi


Un atto d'amore. Lo ha detto altre volte, lo ha ribadito nel suo ultimo saluto al Milan e ai suoi tifosi: Silvio Berlusconi definisce così la cessione del club ai cinesi.

Berlusconi saluta i tifosi: «Cessione un atto d'amore». «Trent'anni fa ho acquistato il Milan per amore. Lo cedo per un atto d'amore ancora più grande: affido la squadra ad un gruppo che ha le risorse necessarie e la volontà di investirle per riportare il Milan a competere con i maggiori club internazionali. Sono naturalmente commosso e addolorato, ma sono anche sereno nella convinzione di aver agito ancora una volta per il bene del Milan, di cui continuerò ad essere il più fervido degli appassionati. Di questi trent'anni mi rimarranno nel cuore ricordi straordinari, senza uguali: ho avuto il privilegio di guidare la squadra che amo fino a farla diventare il club più titolato al mondo.

Ricordo e ringrazio i grandi giocatori, allenatori e dirigenti che si sono succeduti: molti di loro faranno per sempre parte della leggenda del calcio, quella leggenda che abbiamo contribuito a scrivere con vittorie straordinarie in Italia, in Europa e nel Mondo. Ma soprattutto non dimenticherò mai la partecipazione e l’affetto dei tifosi: la passione di milioni di persone per i colori rossoneri è stata determinante per rendere questa squadra speciale, diversa da tutte le altre, più forte di tutte le altre, più forte dell’invidia, più forte dell’ingiustizia, più forte della sfortuna. Con loro sarò sugli spalti ad esultare e magari a soffrire: ma sono certo che presto festeggeremo insieme i nuovi grandi successi con i quali il Milan saprà onorare la sua grande tradizione. Un abbraccio forte…e rossonero a ciascuno di voi».

Con questa lettera sul suo profilo Facebook, Silvio Berlusconi saluta tutti i tifosi rossoneri e chiude la sua avventura trentennale alla guida del club.

Fabio Capello ha ammesso che "Silvio Berlusconi" è stato "il più grande presidente della storia del calcio". "Nessuno è paragonabile a lui - spiega l'allenatore di quattro scudetti e una Champions in rossonero -. Mi dispiace che di recente alcuni tifosi lo abbiano contestato, perché lui ha sempre pensato al bene del Milan. A lui devo tutto e ricordo ancora quando, dopo avere portato il Milan in Coppa Uefa, venni richiamato sulla panchina della squadra".

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