Codice monitoraggio

martedì 4 luglio 2017

Como calcio: fuori dalla Lega Pro




Rivolta dei tifosi contro Olivier Amela, il nuovo consulente di lady Essien. Per ripartire almeno dalla D serve che qualcuno si presenti dal sindaco. Il Como calcio è stato fondato nel 1907 ma la sua storia lunga 110 anni è stata spazzata via.

Il Como è fuori, dalla Lega Pro e da tutto, al momento. È andata come si prevedeva da giorni: Puni Essien, proprietaria della società dopo averla acquistata all’asta a metà marzo, non ha pagato quello che doveva pagare per ottenere l’affiliazione. Dunque la sua società, la Fc Como, non esiste. La domanda di iscrizione era stata presentata, ma senza alcuna speranza. Tant'è che ieri la Figc ha rigettato la richiesta di ottenere il titolo sportivo. E tra la rabbia generale dei tifosi il Como non esiste più. Si ripartirà, se qualcuno si presenterà dal sindaco in tempo utile per inoltrare la richiesta, dai Dilettanti. Si spera in Serie D.

Il Como era fallito un anno fa, ma era riuscito comunque a disputare un campionato più che buono sotto la guida del curatore fallimentare, con pagamenti puntuali e arrivando a giocarsi i playoff. Tutto sembrava risolto quando a marzo, alla quarta asta, la signora Essien si era presentata ad acquistare la società. Acquisto regolarmente pagato, 237 mila euro, e primi stipendi regolarmente saldati. Fino a marzo. Poi non si sa più cosa sia successo, ma la situazione è peggiorata. All'inizio la nuova presidente parlava di Serie B, via via le ambizioni si sono ridimensionate anche a parole, ma il nuovo allenatore per la prossima stagione, Mark Iuliano, era già stato presentato in maggio. Da lì in poi solo promesse, rassicurazioni che tutto sarebbe stato sistemato. E a seguito della notizia della mancata affiliazione si è scatenata la protesta nei confronti di Olivier Amela, il nuovo consulente che la signora Essien ha nominato da pochi giorni, presentatosi allo stadio per spiegare la situazione, zittito e letteralmente cacciato dalla sala stampa da tifosi di ogni età e da dipendenti e collaboratori del Como.

Ora si spera in qualche cordata che voglia farsi carico della squadra e iscriverla almeno alla Serie D. Ma la rabbia è tantissima, anche perché in questi anni il Como ha saputo ricostruire un buon settore giovanile – gli Under 17 hanno appena vinto il titolo italiano –, quella che tradizionalmente è stato un punto di forza per la società lariana, conosciuta per aver lanciato tra gli anni 80 e 90 tantissimi giocatori, dal campione del mondo Zambrotta a Borgonovo, da Vierchowod a Matteoli, a molti altri nomi che hanno avuto brillantissime carriere. Negli anni 80 la squadra è stata grande protagonista in A, con giocatori e risultati importanti. Aveva resistito anche a due fallimenti: nel 2004, dopo diverse stagioni con Preziosi alla presidenza durante le quali aveva ancora raggiunto la massima serie, e un anno fa. Ma un colpo a tradimento del genere nessuno se l’aspettava. E adesso questa storica società, che proprio in maggio ha festeggiato i 110 anni di vita, non sa più quale sarà il suo destino. Di sicuro non tra i professionisti. Il portiere rigorista. Inutile negarlo. Se ne parla ancora oggi dopo anni e ogni tanto le immagini che lo riguardano ricompaiono in trasmissioni di approfondimento. In quella stagione in serie A il portiere Antonio Rigamonti era anche il rigorista ufficiale. Per lui, in quel campionato, tre reti. Il 12 ottobre 1975 è rimasto nella storia del calcio italiano. Il Como sta vincendo per 2-1 al Sinigaglia con la Juventus. Ma all’89° si sente volare un’imprecazione. È dell’azzurro Claudio Correnti. L’arbitro Gianfranco Menegali fischia una punizione per i bianconeri. E proprio su quel calcio da fermo (deviato in rete da Silvano Fontolan), la Juventus pareggia.

La domanda di iscrizione del Como era stata presentata ma è stata rispedita al mittente. Nella giornata di ieri la Figc ha rigettato la richiesta del club e se qualcuno si presenterà dal sindaco della città in tempo utile per inoltrare la richiesta ripartirà dai Dilettanti. I tifosi sono arrabbiati ma comunque speranzosi di ripartire dalla Serie D. Il Como era già fallito lo scorso luglio ma era riuscito comunque a disputare il campionato sotto la supervisione del curatore fallimentare. Tutto è andato per il verso giusto fino a marzo quando poi la situazione è precipitata. Ora si attendono novità nei prossimi giorni anche se sta di fatto che un club importante e prestigioso come il Como.

Adesso è ufficiale: è arrivato il comunicato ufficiale della FIGC, che annuncia la revoca dell'affiliazione e il rigetto dell'istanza di attribuzione del titolo sportivo al club.

Di seguito il comunicato integrale della FIGC:

"- preso atto del fallimento della società Calcio Como S.r.l., dichiarato dal Tribunale di Como in data
21/23 luglio 2016;

- vista la domanda di attribuzione del titolo sportivo della fallita Calcio Como S.r.l. presentata dalla
società F.C. Como S.r.l., a mezzo pec del 28 giugno 2017;

- esaminata la documentazione allegata alla predetta istanza;

- letto il parere vincolante della Co.Vi.So.C. espresso in data 30 giugno 2017 e che di seguito si
trascrive:

La Commissione, esaminata la domanda di attribuzione del titolo sportivo della fallita società
Calcio Como S.r.l., presentata dalla società F.C. Como S.r.l., a mezzo pec del 28 giugno 2017,
nonché la documentazione a corredo della predetta istanza;

rilevato che la società F.C. Como S.r.l. ha documentato di aver acquisito l’azienda sportiva del Calcio Como S.r.l., con atto autenticato nelle firme dal Notaio Gianfranco Manfredi di Cantù, rep.
31440/21648 in data 30 marzo 2017 e di aver chiesto la affiliazione alla F.I.G.C.;

rilevato altresì che la società F.C. Como S.r.l. non ha dimostrato di aver assolto, né garantito con
fideiussione bancaria a prima richiesta, nel termine perentorio del 28 giugno 2017, il debito sportivo nei confronti dei tesserati della società Calcio Como S.r.l. relativo alle mensilità lorde, successive a marzo 2017 e alle ritenute Irpef dovute per questa mensilità, di sua esclusiva
competenza per quanto statuito nell’atto di cessione di azienda e per quanto previsto dalle norme federali;

considerato che il capitale sociale di euro 10.000,00, di cui è dotata la società F.C. Como S.r.l.,
non può ritenersi sufficiente a garantire il soddisfacimento degli oneri necessari per affrontare il

Campionato Serie C, in assenza della dimostrazione da parte della suddetta società di possedere altre risorse adeguate;

ritenuto, per le ragioni sopra evidenziate, ciascuna autonomamente ostativa alla positiva valutazione della istanza di attribuzione del titolo sportivo della fallita Calcio Como S.r.l., formulata dalla società F.C. Como S.r.l. che, nel termine perentorio del 28 giugno 2017, non sono state soddisfatte tutte le condizioni all’uopo richieste dall’art. 52, comma 3 delle N.O.I.F.;
visto l’art. 52, comma 3 delle N.O.I.F.

esprime parere sfavorevole alla attribuzione del titolo sportivo della fallita Calcio Como S.r.l. Alla società F.C. Como S.r.l.

d e l i b e r a
di revocare la affiliazione alla società Calcio Como S.r.l.;
di respingere la domanda di attribuzione del titolo sportivo della fallita Calcio Como S.r.l.
presentata dalla società F.C. Como S.r.l., a mezzo pec del 28 giugno 2017".

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...