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domenica 25 maggio 2014

Pillole di calciomercato dalla Spagna all’Italia andata e ritorno


Dalla Spagna filtrano nuove indiscrezioni sulla trattativa fra Juventus e Barcellona per Alexis Sanchez (25): in particolare, secondo la stampa catalana, i bianconeri avrebbero formulato un'offerta da 15 milioni di euro per il cileno, già rifiutata dal Barça che non sarebbe disposto a scendere sotto i 25. Probabile che la Juventus torni alla carica con un'offerta da circa 20 milioni di euro, mentre in Catalogna non si abbandona la speranza di allargare la trattativa ad almeno uno tra Arturo Vidal, Paul Pogba.

Sarà stata la capacità di adattarsi all'inedito ruolo di mezzala costruitogli addosso da Carlo Ancelotti, sarà stata la prova da mvp nella finale di Champions League, peraltro successiva alla prestazione monstre in Copa del Rey. O forse sarà stata la consapevolezza che uno così non lo si può lasciar partire senza poi pentirsene, anche se in squadra rimangono Cristiano Ronaldo e Gareth Bale. Qualcosa sarà successo, perché nelle ultime settimane Angel Di Maria (26) si è ripreso il Real Madrid, con la classe che lo contraddistingue da quando calciava sui campetti di Rosario in Argentina e che lo ha portato a sfornare ben 24 assist stagionali (di cui 17 nella Liga, ndr), ma anche con una forza ed una determinazione che forse gli erano mancate nei suoi primi anni nelle fila delle merengues. Quando si diceva che fosse fortissimo, per carità, ma forse sacrificabile. Fino a qualche settimana fa era in partenza, con numerose squadre, la Juve su tutte, pronte a sgomitare per mettere a segno il colpo che può rivoluzionare una rosa. Oggi non è più così: lo conferma Sky Sport, secondo cui il Real avrebbe cambiato idea sul suo futuro: El Fideo resta a Madrid, al Madrid, come lo chiamano in Spagna. Una conferma di cui forse non vi era neanche bisogno, sarebbe bastato guardare le sue ultime prestazioni.

Il Real Madrid non molla Raphaël Varane (21), difensore centrale individuato da José Mourinho quale ideale erede di David Luiz nelle fila del Chelsea. Pare infatti che le merengues non abbiano intenzione di privarsi del gioiellino francese, che rappresenta non solo un'alternativa estremamente affidabile ad uno tra Pepe (31) e Sergio Ramos (28), ma soprattutto la colonna su cui fondare la difesa galactica del futuro.

Carlo Ancelotti, comunque non sarebbe potuto tornare al Milan che l'ha liquidato come un peso, un incomodo, uno da rottamare, insieme ai guerrieri rossoneri che hanno fatto diventare mago Berlusconi, anche Galliani, poi condannati a vederlo vincere con il Chelsea, il Paris SG e trionfare con il Real cui ha consegnato la Decima attesa da dodici lunghi anni. Il  trionfatore della Champions, uno che l'ha vinta cinque volte - due sul campo, tre in panchina, come Bob Paisley con il Liverpool, ma Carlo con due squadre, Milan e Real. All'Estadio da Luz dove i madridisti cantavano la sua gloria Carlo s'è presentato per ultimo, dopo i "suoi ragazzi", e ha lasciato che la passerella con la Coppa dalle Grandi Orecchie l'aprisse Casillas, farfalliere di turno, e che Cristiano Ronaldo la facesse da re davanti al re vero, Juan Carlos, solo per avere segnato su rigore il 4-1 dell'ingiusta umiliazione inferta all'Atletico del Coraggio. Facciano tesoro dell'esperienza felicissima di Ancelotti, Conte e la Juve: chi ha visto la emozionante partita con l'Atletico del Coraggio e ha vissuto la sofferenza dei blancos sa che non ha vinto il fatturato ma il lavoro scrupoloso del Signore di Campagna capace di trasformare i soliti Galacticos stramilionari in una squadra unita e scaltra - quasi italiana - esaltata da Sergio Ramos, un difensore, prima con il Bayern poi con l'Atletico.

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