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venerdì 30 maggio 2014

Tommaso Ghirardii: «Vendo il Parma. Ho chiuso con il calcio»



Il presidente: «Mi sono dimesso da presidente, mi hanno tolto un successo meritato sul campo. Vi dovete vergognare» Dimissioni e toni durissimi. Tommaso Ghirardi ha indetto una conferenza stampa dopo l'esclusione del Parma dall'Europa League. E si è sfogato: «Io con il calcio ho chiuso, con lo sport ho chiuso per sempre, vi dovete solamente vergognare. Mi sono dimesso da presidente, da oggi la società è in vendita. Ho seguito i consigli delle istituzioni e sono stato bocciato sia in primo che in secondo grado pensare che possa aver voluto risparmiare 300.000 euro quando ne ho spesi 13 milioni per la squadra e altri 6-7 li perderò per la mancata partecipazione alla Coppa Uefa. Chi potrà rimborsare questo danno lo valuterò con serenità». Qui c'è gente perbene, civile. Mi ritiro e non rispondo al cellulare. Non ho nulla da dire a chi mi chiama. Faccio un in bocca a lupo a Leonardi che dovrà tenersi sulle spalle questo club».

E ancora: «Onorerò i miei impegni fino al 30 giugno. Poi, comincerà un’altra storia. Da oggi il 100% del Parma è in vendita». Ghirardi, presidente del Parma, si esprime così nella conferenza stampa convocata dopo l’esito negativo del ricorso presentato dal club emiliano all’Alta Corte. Il Parma non ha ottenuto la Licenza Uefa ed è quindi stato escluso dall’Europa League.

«Me ne vado dopo aver conquistato sul campo l’accesso alla Coppa Uefa. Da oggi tocca a qualcun altro dimostrare la passione che io ho avuto in tutti questi anni», dice visibilmente emozionato. «Sono riusciti a farmi andar via dal mondo dello sport, a farmi lasciare la passione più grande della mia vita e di questo se ne devono vergognare. Io con lo sport ho chiuso, me ne torno al mio paesello», ha dichiarato Ghirardi in conferenza stampa.

Dal primo luglio inizia un’altra storia. Da oggi il 100% del Parma è ufficialmente in vendita. Me ne vado da vincitore», ha aggiunto Ghirardi. Che poi spiega: «Ho raggiunto la Coppa Uefa sul campo e ne vado fiero. Per un errore che non ritengo tale, dello 0.60% sulla cifra totale da pagare, abbiamo perso quanto guadagnato sul campo». Poi il durissimo attacco alle istituzioni dello sport: «Sono stato giudicato da gente che non ha mai fatto sport. Oggi qui ci sono tanta persone che non sono andate al lavoro per stare vicini al Parma”. Non siamo stati rispettati perché siamo troppo corretti, ma questo non è il nostro mondo. Noi siamo gente per bene, mentre questo mondo è fatto per gli urlatori, per chi protesta e per chi spara».

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