Codice monitoraggio

mercoledì 8 febbraio 2012

Ibrahimovic, com'è difficile la redenzione!




Ibrahimovic. L’attaccante del Milan girandolone. Genio o sregolatezza? Essenza del gioco del calcio o istinto aggressivo di un talento sprecato? Gli appassionati di calcio non riusciranno a trovare una risposta a queste domande.
O forse sì e non credo siano tutti concordi.
Il fuoriclasse bosniaco croato, oggi svedese, domenica è ricaduto in tentazione.
La recidività dei suoi atteggiamenti violenti è ormai nota a tutti gli appassionati di calcio, ma questa volta, ad essere obiettivi, la squalifica di tre giornate è sembrata “troppo giusta”.
Una condanna di gesti ormai troppo frequenti di un giocatore che dalla giustizia sportiva è ormai percepito come recidivo.
Il motivo del contendere è lo schiaffo mollato a Salvatore Aronica difensore del Napoli, nella partita Milan Napoli di domenica 5 febbraio 2012.
Un gesto che ha il sapore di un calcio di categoria inferiore, un calcio dove le uniche telecamere disponibili sono le cam nelle tasche di qualche spettatore dentro ad un telefonino. Non certo di uno sport che sa di essere sotto l'occhio attento di centinaia testimoni elettronici che raramente si lasciano sfuggire un movimento, qualunque esso sia.
Ma non è questo il punto che un cronico osservatore si ritrova ad obiettare.
Giusto punire una reazione violenta. Eque tre giornate per un gesto così plateale? La sensazione forte è che la "giustizia" sportiva stavolta sia sembrata, come dicevamo, “troppo giusta”.
Aronica a sua volta porta una manina galeotta dietro la testa di un compagnuccio del cattivo Ibra rimanendo attaccata ai suoi capelli e strapazzandoli un pò. Nocerino è il suo nome. Il centrocampista del Milan e della nazionale italiana, ad essere sinceri, ci aveva messo del suo in precedenza, andando a spintonare il difensore azzurro.
Forse Aronica e Nocerino non sono (ancora) star, non sono (ancora) facce da paparazzi e nel circo mediatico contano decisamente meno del “nasone”. Possono rimanere un po' ai margini e (forse) nessuno ci farà caso. L’amministratore delegato del Milan, Galliani, sì che ci ha fatto caso, visto l’immediato ricorso...ma si trova a difendere l'indifendibile, ovvero il cattivo Ibra.
Fatto sta che il cognome del giocatore napoletano e quello del centrocampista milanista rimangono fuori dalla scure del giudice sportivo.
La frittata è servita.
Come mai? Non lo sappiamo. Ad ognuno la propria risposta.
Siamo cronici non critici.

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...