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venerdì 3 aprile 2015

Incontro Berlusconi-cinesi: ecco le condizioni per la cessione del Milan



Dopo l'indiscrezione lanciata da Aska News, secondo cui Berlusconi è vicino a cedere il 75%, un uomo d'affari asiatico ha cenato con Silvio Berlusconi. Non solo Mr Bee sul club rossonero anche se la cordata Thailandese è in vantaggio.

Milan in vendita, nuova proprietà orientale in vista: è quanto riportano le indiscrezioni degli ultimi giorni secondo le quali Silvio Berlusconi, patron dei rossoneri, sarebbe pronto a cedere la società. E in lizza per rilevarla ci sarebbero potenziali acquirenti cinesi. Una possibilità che ha subito incuriosito i bookmaker d'oltremanica, già pronti con le quote sul passaggio di consegne.

La cessione avverrà, secondo i quotisti inglesi, ma non prima del prossimo 30 giugno, ipotesi data a 1,45. Poi i bookie passano in rassegna la nazionalità dei prossimi proprietari del Milan: vince la pista cinese  data a 4,00, poi l'ipotesi tailandese offerta a 6,00. Per il momento, anche secondo i bookmaker, restano queste le uniche opzioni reali: si sale infatti a 35,00 per un'offerta accettata da parte di un gruppo arabo, mentre si va a 50,00 per il Milan in mano ai russi e a 75,00 per il passaggio agli statunitensi.

Una trattativa destinata a subire un'accelerazione, forse decisiva, già nelle prossime settimane e che prosegue a fari spenti. Il patron della società rossonera si sta muovendo in prima persona perché vuole verificare le credenziali delle persone interessate ad investire nel club di via Aldo Rossi e vuole soprattutto fare sì che il gioiello di famiglia finisca nelle mani più appropriate.

A tale fine, Berlusconi ha posto delle condizioni molto chiare al suo interlocutore principale, che non è dunque il broker thailandese Bee Taechaubol: oltre a mantenere personalmente la carica di presidente onorario e a garantire alla figlia Barbara la permanenza come amministratore delegato, il numero 1 rossonero pretende che, fin dalla prossima estate, i nuovi soci investano in maniera importante sul mercato per riportare la squadra ai livelli di competitività dei tempi migliori.

Nonostante la cena di Arcore la cordata cinese resta comunque in ritardo rispetto a mister Bee. Il magnate thailandese infatti si è mosso prima e negli ultimi giorni il memorandum di intesa con Berlusconi è stato trasformato in un contratto. Se tutto andrà a finire secondo gli accordi, Bee prenderà il controllo del club nel giro di un anno e preleverebbe subito il 20% del club per 195 milioni, per poi salire al 65% attraverso un aumento di capitale. A quanto risulta per il primo anno Galliani resterebbe alla guida parte sportiva, proseguendo il mercato avviato ma concordando con Bee il nome del nuovo allenatore. Sempre per un anno Barbara Berlusconi continuerebbe a gestire la parte marketing e in particolare la questione stadio.

Nella serata di giovedì si nota un movimento di auto a Villa San Martino, Arcore, casa Berlusconi. Poi alle 21.50 ne esce una dove a lato passeggero, telefonino in mano, ci sarebbe l'ospite primario dell'incontro con Silvio Berlusconi appena finito. Lui dovrebbe essere Richards Lee, magnate di Honk Kong, ospite di Berlusconi a San Siro lo scorso 26 ottobre. Magnate e mediatore per conto di una cordata cinese.

Per Silvio Berlusconi "la vendita del 75% del Milan ai cinesi è cosa fatta". Lo ripete da giorni l'ex premier, nei suoi incontri privati e nelle riunioni più allargate che si tengono tra Arcore e Roma. L'ultima volta martedì sera a Palazzo Grazioli, incontrando una ventina di Comites, i rappresentati delle comunità italiane all'estero. A loro ha raccontato che la trattativa è ormai chiusa, che "serve ancora qualche mese per limare i dettagli", ma che ormai non ci sono dubbi: dopo l'Inter a un indonesiano, il Milan finirà ai cinesi. Con la garanzia, spiegava Berlusconi la scorsa settimana durante un pranzo ad Arcore, che la figlia Barbara conservi il suo ruolo di amministratore delegato.

L'interesse dei cinesi è sostenuto dallo stesso governo di Pechino. L'obiettivo, infatti, è quello di diffondere in Cina, un Paese con oltre 1,3 miliardi di abitanti, il calcio e ciò non dovrebbe essere cosa troppo complicata. La Cina vuole sviluppare questo sport anche per rendere competitiva ai massimi livelli nel giro di pochi anni anche la Nazionale che si è qualificata soltanto una volta nella sua storia ai Mondiali. Quanto alle cifre si parla di un'operazione da 1,5 miliardi di euro. Previsti altri incontri ad Arcore nelle prossime ore.

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