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domenica 19 aprile 2015

Roma: Curva Sud chiusa. 'America', facce Tarzan'



Roma-Atalanta al via con la Curva Sud chiusa, e all’esterno dell’Olimpico proteste dei tifosi contro Pallotta.

L'ennesima prestazione incolore della Roma, fermata sull'1-1 all'Olimpico dall'Atalanta e incapace di sfruttare l'occasione per contro sorpassare al secondo posto la Lazio, non è l'unica fotografia della domenica triste della metà giallorossa della Capitale. Con la Curva Sud chiusa dal Giudice Sportivo per punire gli autori dei cori offensivi contro la madre di Ciro Esposito in occasione della sfida col Napoli, i sostenitori si sono dati appuntamento all'esterno dello stadio e non sono mancati i cori e gli striscioni all'indirizzo del presidente James Pallotta, colpevole di aver apostrofato con un eloquente "fucking idiots" i responsabili del gesto e aver ribadito anche recentemente la propria volontà di voler estromettere dall'Olimpico i violenti.

Comunque nessun problema di ordine pubblico nei pressi dello stadio Olimpico. All'esterno dell'impianto, davanti ai cancelli di ingresso della Curva Sud, si registra la presenza di circa 500 tifosi giallorossi che si erano dati appuntamento all'esterno dello stadio in segno di protesta contro il presidente della Roma, che hanno esposto uno striscione ironico all'indirizzo di Pallotta ("Americà facce Tarzan"), con il presidente raffigurato con sciarpetta al collo, pallone sotto al braccio, e costume adamitico. Esposti anche due striscioni, uno con una scritta offensiva nei confronti di Pallotta ("Anche se sei l'unico rappresentante di una minoranza...la verità è la verità", recita il secondo). La zona è controllate dalle forze dell'ordine.

Uno dei motivi scatenanti è che non è stato fatto nessun ricorso. Dopo aver letto la relazione della Procura Federale e dopo aver consultato il presidente Pallotta i dirigenti della Roma hanno deciso che non opporsi alla decisione del giudice sportivo che ha chiuso per un turno la Curva Sud. Niente tifosi quindi in Roma-Atalanta e la decisione è costata parecchio al club giallorosso: da una parte si volevano infatti tutelare i 14mila abbonati della Sud, molti dei quali totalmente estranei ai fatti di sabato scorso (striscioni contro la mamma di Ciro Esposito e cori contro Napoli), dall'altra si voleva evitare l'ennesimo danno di immagine, che avrebbe visto la Roma contestare la "punizione" del giudice contro striscioni e cori condannati duramente anche dallo stesso presidente Pallotta. Ha prevalso questa linea, visto anche il grande clamore internazionale che la vicenda (finita persino sulla CNN) ha suscitato.

Da questo episodio al mancato ricorso, tutta la Curva Sud della Roma si è sentita come tradita e non tutelata, iniziando dunque a protestare contro il presidente americano. Questa volta la società giallorossa ha preferito seguire la strada del buonsenso e non la rabbia, pur sapendo che la decisione di Tosel è stata presa più come un episodio politico che sportivo.

Ad esprimere il suo pensiero sulla situazione giallorossa, ai microfoni di Sky Sport, è Massimo Mauro: "Lo scorso anno ero entusiasmato dal vedere giocare la Roma e da un allenatore che al primo anno si era calato alla perfezione nel nuovo clima ed in una piazza così difficile come quella romana. Sicuramente non mi sarei mai aspettato una contestazione di questo tipo dopo lo scorso anno e dopo la prima parte di questa stagione. Mai avrei pensato che ci potesse essere una frattura tra società, tecnico ed una parte della tifoseria".




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