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giovedì 29 giugno 2017

Capitan America':il Cile esalta Claudio Bravo



"Un gigante". Così il Cile esalta Claudio Bravo, il portiere che con tre rigori parati ieri ha portato la sua nazionale alla finale della Confederations Cup, in corso in Russia, battendo il Portogallo di Cristiano Ronaldo.

Sono i guantoni di Claudio Bravo a mettere ko il Portogallo e a consegnare al Cile la finale della Confederations Cup, dove affronterà una la  Germania. Lo 0-0 dei 120' manda le due squadre ai rigori ed esalta il portiere del City, famoso più per il buon piede che per l'abilità tra i pali. Qui però intercetta tutti e tre i penalty lusitani e mette una pezza allagaffe di arbitro e VAR, che nei supplementari si erano persi un netto pestone in area di Fonte sul cileno Francisco Silva.

"Un Claudio Bravo 'gigante' porta il Cile in finale", titola in prima il quotidiano 'El Sur'. "Bravissimo", titola in home page 'Las Ultima Noticias', parlando del portiere del Manchester City come di un 'leader storico'. Bravo e' celebrato anche sui suoi profili social, dove e' ricordato il passato da pararigori del n.1 cileno: nel 2015 paro' un penalty a Banega, nel 2016 a Biglia in Coppa America, e nell'ultima Premier League tre volte dal dischetto ha negato la gioia del gol agli avversari. Omaggio anche da Alexis Sanchez, goleador del Cile: "Non importa chi è il capocannoniere, abbiamo il miglior portiere della storia della nostra nazionale nel nostro ciclo d'oro - scrive su Instagram l'attaccante - Vamos CHILE".

La finale se la prende il Cile. La sfida contro il Portogallo è vinta dopo i calci di rigore (0-3) e la nazionale di Pizzi sfiderà domenica 2 luglio a Mosca la vincente della seconda semifinale tra Germania e Messico (in programma giovedì sera alle 20) nell’ultimo atto della competizione. Decisivi gli errori dal dischetto da parte di Quaresma, Moutinho e Nani: i tempi supplementari si erano conclusi sul risultato di 0-0.

Il caso più evidente della partita è il clamoroso calcio di rigore non concesso al Cile. Intervento netto di Josè Fonte ai danni proprio di Francisco Silva. Il direttore di gara fa proseguire il gioco non chiedendo l'intervento della VAR. Il Cile, però, oltre ad arrabbiarsi con l'arbitro, reagisce sul campo. La super occasione arriva al 119': conclusione di Vidal dalla distanza che si stampa sul palo. Sulla ribattuta c'è Rodriguez che ribadisce verso la porta ma la sfera rimbalza sul montante e viene bloccata da Rui Patricio.

Quello di Kazan è un match equilibrato nel quale, per distacco, i migliori in campo sono i portieri: il primo a mettersi in mostra è Rui Patricio, perfetto nel murare di piede un Vargas smarcatogli davanti dal filtrante di Sanchez. Un grande intervento che viaggia a braccetto con l'errore dell'ex Napoli, che poteva e doveva fare meglio. Stesso discorso, sul fronte opposto, per il neo-milanista André Silva, pescato sul secondo palo dall'assist di Ronaldo e capace, da due passi, di farsi rimpallare da Bravo. Al cambio di campo, la storia si ripete: Vargas va di semi-rovesciata dalla distanza e trova la pronta risposta di Rui Patricio, una parata a mano aperta cui Bravo replica respingendo il siluro di Ronaldo.

Nei supplementari sale in cattedra il Cile che, oltre all'episodio del VAR, si mangia il fegato per il doppio legno del 118°: rimorchio di Francisco Silva per Vidal che dal limite spara un missile sul palo, sul rimbalzo Rodriguez non è abbastanza reattivo e il suo tap-in a porta vuota finisce sulla traversa. Si va ai rigori e qui non c'è storia: Vidal, Aranguiz e Sanchez sono impeccabili. Per il suo terzo torneo di fila, dato che la Roja è reduce da due Copa America vinte in due anni.

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