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domenica 17 gennaio 2016

Perché l’Inter di Roberto Mancini non funziona?



L’equivoco-difesa e il problema del centrocampo. Con quello che ne consegue. Quattro punti nelle ultime 4 partite: i nerazzurri hanno rallentato e il Napoli fugge e la Juventus mette la freccia

Che sta succedendo alla squadra di Mancini.

Quatto punti nelle ultime 4 partite, quattro punti di distacco dal Napoli, sorpasso della Juventus (vittoriosa a Udine). La mini-crisi dei nerazzurri non è però questione di casualità numerica: al contrario, ha diverse spiegazioni.

Con 13 gol subiti, l’Inter continua ad avere la miglior difesa del campionato. Ed è chiaramente su questo (e sui 27 punti arrivati con 9 vittorie per 1-0) che la squadra di Mancini ha costruito il suo campionato di vertice. Ma se quello del primato dei gol subiti

Perciò, se si guarda alle prestazioni dei singoli, viene il sospetto che quella che per molti è considerata la miglior coppia difensiva del campionato (Miranda-Murillo), sia un pochino squilibrata, nel senso che il brasiliano assomiglia sempre di più a quello che sono stati Nesta o Thiago Silva per il Milan dei bei tempi: chi giocava al suo fianco sembrava fortissimo, ma un’osservazione più attenta suggeriva (e suggerisce) che spesso la metà della coppia magari vale per uno e mezzo. Il colombiano è giovane, sicuramente talentuoso, ma mai impeccabile: e spesso è il suo compagno di reparto brasiliano a coprire i suoi buchi.

Perciò, se si guarda alle prestazioni dei singoli, viene il sospetto che quella che per molti è considerata la miglior coppia difensiva del campionato (Miranda-Murillo), sia un pochino squilibrata, nel senso che il brasiliano assomiglia sempre di più a quello che sono stati Nesta o Thiago Silva per il Milan dei bei tempi: chi giocava al suo fianco sembrava fortissimo, ma un’osservazione più attenta suggeriva (e suggerisce) che spesso la metà della coppia magari vale per uno e mezzo. Il colombiano è giovane, sicuramente talentuoso, ma mai impeccabile: e spesso è il suo compagno di reparto brasiliano a coprire i suoi buchi.

Più abbondanza che qualità è uno slogan che si può applicare pari pari al centrocampo dell’Inter. È in questo settore che, fin dalla fine del mercato estivo, era apparso evidente che l’Inter avrebbe avuto dei problemi. A sorprendere, semmai, è che nel Paese degli allenatori più bravi del mondo, ci siano volute così tante giornate per mettere definitivamente a nudo i limiti del gioco dell’Inter. È stato infatti il Sassuolo di Eusebio Di Francesco (che comunque, insieme a Sarri, è probabilmente il miglior allenatore italiano) a mettere in chiaro una volta per tutte che se si impedisce di respirare a Medel, i nerazzurri faticano dannatamente a costruire gioco. Ora, il cileno è fuori di dubbio un grande giocatore. Se non è un fuoriclasse è perché tra le sue doti manca la capacità di costruire gioco partendo dalla difesa. Eppure è a questo che spesso sembra destinato, e non da quest’anno. Nella scorsa stagione, per diverse partite di fila è stato il giocatore dell’Inter che ha toccato più palloni, segno che il gioco della squadra ruotava intorno a lui. Peccato che quest’anno, cedendo Hernanes e Kovacic senza rimpiazzarli, l’Inter non abbia previsto un piano tattico B. Con le conseguenze che, dopo Inter-Sassuolo, si sono viste anche a Bergamo con l’Atalanta. Senza dire che se Medel deve impostare, magari è costretto a coprire meno. E torniamo al discorso del gran numero di tiri subiti.

Edy Reja, allenatore esperto, ha fatto tesoro della lezione e l’ha spiegata ai giocatori dell’Atalanta. Che l’hanno applicata così bene da costringere l’Inter a una delle peggiori partite del campionato, come certificato dai dati Opta (ben riassunti da Andrea Schianchi sulla Gazzetta dello Sport). Brozovic ha toccato 102 palloni , con 76 passaggi: 16 ne ha sbagliati e 22 sono stati i palloni persi, 8 più di Guarin. Su 458 passaggi complessivi, solo il 78,8 sono stati precisi. Ma proviamo a combinare questo dato con un altro: l’Atalanta ha avuto il 43,6% di possesso palla, ma ha tirato in porta 15 volte. L’Inter, con il 56,4%, di tiri ne ha effettuati 9. Cosa significa? Che «va bene avere il pallone fra i piedi, ma poi bisogna sapere che cosa si deve fare con l’attrezzo» (ancora Schianchi).

Nel dopo partita di Bergamo, il portiere dell筑Inter Samir Handanovic, migliore in campo, ha parlato ai microfoni di Mediaset: "Sapevamo che era difficile, che ・un campo difficile, poi, oggi il campo non era nemmeno bello, era difficile giocarci per tutte e due le squadre. Oggi abbiamo preso un punto, per・ se lo prendevamo con il Sassuolo, magari un punto, un, punto, un punto, l'importante è non perdere. Andiamo avanti per la nostra strada, manca ancora tutto il girone di ritorno.  Quando non si può vincere la guerra, è meglio la pace"

"Secondo me no, rischiamo per il nostro modo di giocare, dovevamo solo gestire un po' alla fine. Bisogna gestire e sapere quando non si pu・vincere la guerra per cercare la pace."

"Non si calcola, si vive alla giornata, noi andiamo avanti, martedì・abbiamo una nuova partita. Poi, il campionato ・lungo e penso che anche ad altre squadre potrà succedere di fallire qualche partita. Per noi non cambia niente, andiamo avanti e giàci prepariamo per martedì・a Napoli in Coppa Italia."


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